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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2256 pubblicato il 25 Febbraio 2022 da ossimora
![]() N.13 Deborah Levy L'uomo che aveva visto tutto NNE Intanto con questo libro mi riprometto di non lasciarmi più "acchiappare" dalle scritte di copertina , non raccontano davvero il libro e nel selezionare le letture meglio leggere recensioni su siti e riviste sulla letteratura contemporanea ! Questo è un libro particolare... ...Per chi parlando una lingua straniera ha l'impressione di nascondersi in una foresta ,per chi si è perso nelle vite cangianti di Holy motors , per chi non resiste al dolce profumo dell'olio ylang - ylang- e per chi ha mosso un passo sulle strisce bianche e nere di un incrocio , sapendo con esattezza di andare incontro al tempo profondo della sua storia... strano . Nel 1988 , il giovane Saul Adler viene investito sulle strisce pedonali di Abbey Road , le stesse della famosa copertina dei Beatles ; sulle stesse strisce la sua fidanzata Jennifer , fotografa professionista lo ritrae per fargli una foto nella stessa posizione dei Batles da portare in un viaggio alla sua amica residente a Berlino Est , nell'allora R.D.T, prima della caduta del muro. E' a Berlino est che Saul intreccia un'amicizia ed una storia d'amore con Walter e con sua sorella " Luna " , ragazza completamente sedotta dalle luci dell'Occidente . Lui è lì per completare i suoi studi sulla mente dei dittatori ( in particolare Stalin) . Gli avvenimenti sembrano legarsi e slegarsi fra coincidenze e discordane che fanno assomigliare la narrazione ad un lungo percorso onirico. Quando trenta anni dopo Saul ( con un coup de teatre ) subisce lo stesso identico incidente in Abbey Road ma molto più grave lo ritroviamo perso e sotto morfina in ospedale dove viene assistito da Jennifer , da suo fratello e ripercorre un viaggio metà onirico e metà retrospettivo alla scoperta di se stesso e della sua storia per ricomporre una realtà spezzettata in cui è scivolato . Mi è piaciuto il commento della traduttrice Gaia Guerzoni " Uno sguardo fanciullesco ; tradurlo è stato un salto nel vuoto un affidarsi ai labirinti della sua mente..."
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