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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2262 pubblicato il 17 Marzo 2022 da ossimora
Patrick Modiano Dora Bruder Guanda ( narratori della fenice) Un racconto di poco più di 100 pagine . Modiano segue Dora Bruder , giovane donna ebrea , scomparsa da Parigi e dal collegio di suore dove alloggiava e poi dopo una rete di ricerche , mappe mentali e fisiche fino alla sua tragica destinazione finale ad Auschwitz. Sara Bruder è presente con il suo sorriso e la sua giovinezza soltanto nella copertina del libro ; poi è un inseguire le sue tracce per le strade di Parigi , immedesimarsi nei luoghi emersi da qualche documento di polizia , da qualche luogo in qualche modo recuperato seppur ormai scomparso. Più che perseguire la storia evanescente ed impalpabile di Dora Bruder , Modiano sembra ricercare le cose e la Parigi vissuta dalla sua famiglia , da suo padre col quale aveva grosse incomprensioni , dalla sua gente segnata da una stella gialla sul petto. Leggendo alcune presentazioni del libro ci si aspetta una storia tipo Anne Frank francese ,invece è la ricerca di 'esistenza che si è completamente dispersa ...ripercorre le stesse probabili vie, gli stessi spazi , i muri obsoleti ma di lei non sappiamo nulla , vie luoghi emozioni probabili , presenze mentali ed ataviche . Non è la meta che conta ma il viaggio stesso , nella Parigi , nell'Europa invasa dai nazisti. E immagino quanto sia stato sorpreso dalla descrizione di quel mostro immaginario,fantastico, la cui ombra minacciosa correva lungo i muri, col naso adunco e le mani di rapace ; di quella creatura corrotta da tutti i delitti
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