Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2326 pubblicato il 20 Novembre 2023 da ossimora
Rachel Cusk La seconda casa Einaudi / BIG Scrittrice canadese trasferitasi in Europa pochi anni fa . Una scrittura molto donna , molto concentrata sui suoi pensieri , sulle analisi delle sue relazioni in una continua dialettica , un borbottio fra la sua vita reale, i suoi desiderata spesso inespressi e le relazioni che intraprende nella sua vita. Interessante . Un continuo interrogarsi e leggersi su ciò che è e ciò che potrebbe essere "se" . Tutta la storia inizia e finisce a Parigi dove la protagonista , io narrante si rivolge ad un non precisato Jeffers come un alter ego. La protagonista .M , incontra L. tramite i suoi lavori artistici in una galleria , ne resta turbata profondamente. Tempo dopo, quando ritorna nella sua dimora isolata in mezzo alla natura sulla costa oceanica dopo aver a lungo ripensato a quell'artista si decide a scrivergli , invitandolo a trascorrere del tempo nella "seconda casa " che lei e Tony , suo marito hanno restaurato e ricostruito nelle radure boschive sulle tracce di un vecchio chalet. Quando realmente L. si presenta , assieme ad una giovane amica , Brett , prende il via il racconto di un estate alla ricerca di comprensioni reciproche e di liti che si concluderanno con la morte di L. proprio a Parigi. Nella casa isolata vivono M. ,Tony , il marito di M. , Justine , la di lei figlia e Kurt il fidanzato , nella seconda casa Brett e L. Solo la protagonista e l'artista hanno solo l'iniziale del nome pur essendo i reali protagonisti. L'incontro di M. con L, prima soltanto tramite l'opera d'arte poi con questa estate condivisa , a larghi tratti convulsa e contraddittoria spinge M. a comprendere sempre meglio se stessa , il profondo rapporto con la figlia Justine , col marito Tony , con la stessa scelta dell'isolamento in riva all'oceano ma c'è insita anche una critica al mondo elitario e capriccioso dell'arte , ai privilegi che ne derivano. Ma c’è di più: è in queste domande di senso che gravitano intorno alla necessità di guardare, guardarsi ed essere guardati che si annida una delle riflessioni cruciali del romanzo, riguardante le possibilità che hanno immagine e parola di descrivere il reale.
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