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« Una mail a Volontè Messaggio #725 »

Post N° 724

Post n°724 pubblicato il 23 Dicembre 2006 da ossimora
 

immagineMai come in questo periodo si parla delle religioni ;un po’ per il pervasivo senso di malaccettazione dell’Islam in tutta Europa(è dei giorni scorsi la notizia che il nome Mohammed in Inghilterra ha superato diversi usatissimi  nomi inglesi per diffusione e su questa cosa ho sentito commenti fra lo spaventato e il decerebrato ),un po’ perché questo papa ritiene di doversi occupare in particolare ed insistentemente  di tutte le  questioni italiane ,passando come un caterpillar sui laici e i non credenti.

Per le feste di fine anno  è tutto un florilegio ed un mix continuo di lustrini e presepi,alberi ormai di design e presepi,incitamento all’acquisto e presepi,lusso e presepi,abiti da sera e presepi ed è proprio sul presepio che quest ‘anno in particolare c’è un interessamento forte ,almeno riguardo le apparenze,sulla sostanza non so.

.Prima la questione dell’Ikea che(orrore!!!) non vende statuine ,poi la scuola di Bolzano che,per scelta  non ha fatto il presepe ed è finita nel caldero-ne/li mediatico

 Questa della scuola è la cosa che più mi interessa ;ci vivo e ne respiro gli umori

Questa alzata di scudi neocon ,teocon,convertiti ad hoc,fulminati sulla via di Damasco ,dell’ultima ora è insopportabile .immagine

Ho provato ad argomentare con qualcuno su questa cosa dell’inopportunità del presepe a scuola che non è né luogo di culto , nè “casa”privata ,suscettibile di  scelte personali e dove  quindi si  dovrebbero  rispettare tutti mantenendosi in quell’ambito di laicità dove tutti si sentono rappresentati

Apriti cielo!.

 Mi hanno aggredita dicendo che per loro il presepe è “cultura”e che come tale non ha connotati religiosi.(SIG!)

E poi guai se si fa questo per i  Musulmani ..che sono ospiti e che devono assimilare le nostre tradizioni e bla bla bla e se noi andiamo giù dobbiamo rispettare le loro  etc etc…via discorrendo con tutta la sequela nota ed asfittica del pensiero qualunque

Ho provato  dire,inascoltata ,che ero io che non vivevo bene quella rappresentazione

immagine(peraltro priva di ogni valenza estetica,i bei presepi mi piacciono eli vado a vedere..qui in Umbria poi...),

Che la laicità della scuola è un valore ,che chi vuole ha le chiese..e tante ..

che ad una istituzione dello stato non si chiede di disquisire di teologia ma di garantire la convivenza e l'accoglienza di tutti ,senza discriminazioni economiche ,culturali,etniche o religiose.  Obiettivo anche squisitamente didattico-educativo.

Nel corso del loro progetto educativo gli insegnanti di Bolzano – tenendo  il presepe negli scatoloni – hanno ritenuto che questo obiettivo didattico potesse essere meglio raggiunto rinunciando ad esporre il bue e l’asinello. È una scelta del tutto coerente con l’impianto laico della scuola pubblica.

Una scelta, non l’unica peraltro.

Un’altra poteva essere quella “inclusiva”, attenta cioè a inquadrare oggi il presepe nella sua cultura e nella sua tradizione; ma altrettanto impegnata a esporre un candelabro durante la festa ebraica di Channukkà o ad inquadrare quella islamica di Id Al fitr o quella buddhista del Vesak o anche i miti del sole invitto e delle feste del solstizio così belle e dimenticate!

 Le identità  contano e meritano attenzione anche sul piano educativo: ma, appunto, in quella prospettiva dialogica, pluralista, inclusiva, critica propria della scuola laica. Insomma si può e si deve parlare del presepe, anche allestire ma senza farne la bandiera dell’italianità o delle radici cristiane del paese,brandendolo come un’arma.

 

 
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lupopezzato
lupopezzato il 24/12/06 alle 14:36 via WEB
Quello dell’accetta è il miglior modo di ragionare perché si è chiari al di là di ogni cattiva interpretazione. Io non penso che si stia guardando all’attuale rapporto fra Chiesa e Stato con lo sguardo di 40 anni fa.
Se il rapporto di forza fra Stato e Chiesa è cambiato negli ultimi 40 anni questo è dovuto solo al fatto che la destra fascista e clericale è rimasta inoffensiva in un angolo del paese. Inoffensiva sia sotto l’aspetto politico che, soprattutto, sotto quello culturale. Negli ultimi due decenni si è verificata purtroppo, in Europa e non solo in Italia, una pericolosa svolta a destra e questo ha significato ovviamente un ritorno al passato a quell’oscurantismo che clericale e di pensiero.
Dire che leggiamo l’attuale con gli occhi del passato è sottovalutare che ad Abu Grahib si procede alla tortura (e parte consistente e considerevole del mondo occidentale plaude); sottovalutare che quei prigionieri sono ostaggi senza alcun diritto e non prigionieri; sottovalutare che l’antisemitismo è un problema stranamente attuale; sottovalutare che a Pinochet sono stati riconosciuti gli onori militari; sottovalutare che la Nuova Costituzione Italiana prevedeva uno Stato non suddiviso in Regioni ma spaccato in Regioni e non certo per motivi di crescita democratica quanto per recessione democratica; sottovalutare che il Partito Democratico pur di raccogliere il voto dei cattolici chiede agli elettori di sinistra di spostarsi a destra laddove il Partito Democratico esiste già e si chiama Partito Comunista Italiano. Per quanto riguarda l’infibulazione penso che solo chi viva quella cultura possa “giustificarla” ma parlare di quella pratica orrenda per parlare di sottomissione della donna lo trovo un esempio troppo lontano. E’ del 1976 il documento dell’ONU sulla necessità di una rivendicazione dei diritti della donna nel mondo e quel documento fa riferimento soprattutto alla discriminazione della donna nel mondo “occidentale”. Ciao.
 
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