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« Messaggio #769Cattivi maestri »

Post N° 770

Post n°770 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da ossimora
 
Tag: Lunario

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 Dopo essermi coscienziosamente letta blog e siti d’informazione di riferimento e/o antagonisti sulla manifestazione di sabato a Vicenza provo ad esprimere alcune considerazioni. Intanto ribadisco che il logo “kill your television “,qui a fianco ,dovrebbe diventare un gruppo di aggrega zione ,un punto di partenza reale per creare movimento ;mi viene il sospetto che potremmo aggiungere in molti casi anche la stampa ma lì la situazione è decisamente più articolata e suscettibile delle scelte individuali quindi leggermente meno omologata.

 Sulla manifestazione mi sembra che nessuno si sia preoccupato per esempio di informarci sul tipo di accordo “reale”,fatto dal precedente governo,sui termini di questo accordo,sui lacci e  lacciuoli eventuali;sui reali equilibri all’interno del consiglio comunale /regionale del Veneto e di Vicenza ,sulle reali volontà /interessi della città;la vera informazione non c’è stata e non è proprio semplicissimo neanche farsela da soli.

Le televisioni che cosa hanno fatto ?

Prima tutte all’unisono a soffiare sul fuoco di un clima di “presunta violenza”,quindi subito dopo tutte a plaudire ad uno scampato pericolo anch’esso virtuale ,non si sono sottratti giornali di sinistra ,nemmeno il Manifesto col suo WWicenza  :ma perché mai dovevano esserci violenze,mi sembra abbastanza chiaro (Genova e Il social forum di Firenze sono la testimonianza evidente di questo)che se le cose sono fatte bene e non c’è la volontà di creare tensioni (gli uomini vestiti di nero a Genova…!!!)proprio nessuno ha voglia di dare né beccare botte e ci mancherebbe!

Poi c’é la questione della “base” che manifesta contro il suo governo;argomento usato dalla destra come l’ennesimo grimaldello che tentano da mesi di brandire nella speranza che il governo cada ,incapaci di qualsiasi tipo di opposizione che non passi attraverso le calderolate ,gli sbavamenti gasparriani o le guittate del nano. Aspettano,ovviamente che ce la cantiamo e ce la suoniamo da soli.

Nel governo ci sarà la verifica sulla politica estera ,è giusto che ci sia ,così come ritengo sarebbe utile informare a fondo degli accordi inscindibili che abbiamo con gli USA ( utile non chiamarli america,l’america è molto più grande e variegata degli states )ed andare finalmente a questa conferenza che ridefinisca le servitù militari ,cosa peraltro già proposta da D’Alema .

Non mi sembra che i rapporti fra lo sceriffo e l’Italia siano i più distesi in questo momento,gli ambasciatori,il caso Pollari ed altri segnali ne sono la testimonianza evidente .

Mi pare che siamo su una strada soddisfacente ,non resta che augurarsi che la manifestazione di Vicenza abbia il ruolo che a mio parere risulta il più utile.

Propulsione per la ridefinizione dei rapporti una volta per tutte.

Non sarebbe poco.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/02/07 alle 13:15 via WEB
ciao. sono sudestdonna. vi inserisco il testo dell'Appello contro tutte le guerre. APPELLO CONTRO LE GUERRE Ho ricevuto questo appello che chiede al governo di rivedere al più presto la politica estera del nostro paese: ci vuole un coraggioso no alla guerra in Afghanistan e alla base Dal Molin pdi Vicenza. L'appello è promosso da Teresa Mattei (Partigiana e membro della Costituente), Padre Alex Zanotelli, Vauro (Emergency e giornalista) Giorgio Cremaschi, (segretario nazionale FIOM-CGIL) e Marco Revelli, scrittore. In queste ore stanno aderendo molti intellettuali e ersonalità del mondo dell'arte e delle scienze. Se lo condividete, vi chiedo di sottoscriverlo inviando il vostro nome, cognome e professione all'indirizzo mail "nobasenoguerra@gmail.com". E' necessario manifestare il nostro dissenso, e quindi importante diffondere questo messaggio, farlo firmare a più persone possibili, affinchè diventi un coro di voci per la pace e la fine di tutte le guerre. Franca Rame ___________________________ APPELLO Siamo donne e uomini impegnati da sempre per la pace. Abbiamo marciato in questi anni nelle straordinarie manifestazioni contro la guerra globale divampata in Iraq ma nata nel 2001 in Afghanistan. Lo abbiamo fatto nella convinzione che la guerra deve uscire dalla storia e che la politica si riduce a gestione tecnica se non fa di questo obiettivo, di questa grande aspirazione umana la sua bussola regolatrice. Quando nel 2006 abbiamo contribuito, ciascuna e ciascuno nel suo ambito e con le modalità proprie, a sconfiggere Berlusconi e le destre lo abbiamo fatto anche in nome della pace di quell'impegno, con la speranza che si sarebbe potuto iniziare a cambiare strada. Il ritiro dei soldati italiani dall'Iraq ce lo ha fatto sperare. E invece oggi guardiamo con sconcerto alle scelte dell'attuale governo in politica estera e militare: mantenimento delle truppe in Afghanistan, al seguito della guerra statunitense. Piena fedeltà alla Nato, aumento spropositato delle spese militari fino alla sciagurata decisione di permettere la costruzione di una nuova base (e non allargamento!!) Usa a Vicenza; intesa di assemblare in Italia, presso Novara, i micidiali bombardieri Joint Strike Fighter, acquistati dagli Stati Uniti per la bellezza di 13 miliardi di euro! La costituzione dice che l'Italia ripudia la guerra e che per di più siamo in Afghanistan come missione di pace. E allora che cosa ce ne facciamo di aerei d'attacco e distruzione che possono trasportare testate atomiche? Bisogna fermarsi, fermarsi e riflettere. Bisogna ricostruire una connessione con il proprio popolo e il proprio elettorato. Crediamo che la sacrosanta protesta della popolazione di Vicenza vada non solo sostenuta ma ascoltata e indurre il governo a cambiare idea. Così come crediamo che l'avventura senza ritorno della guerra in Afghanistan debba cessare. Invitiamo il governo e i politici tutti ad ascoltare queste parole e invitiamo i deputati e i senatori che hanno creduto alla lotta per la pace di essere conseguenti con le loro idee votando no al rifinanziamento della missione in Afghanistan. Se qualcuno pensa che dalla base di Vicenza debbano partire le forze d'azione per ogni tipo di guerra mediorientale ed esportare "un cimitero di pace e democrazia"in cambio di petrolio e di quotidiani massacri, noi pensiamo che dalla guerra bisogna invece cominciare a uscire. On.Teresa Mattei- Partigiana e membro della Costituente, Padre Alex Zanotelli, Vauro - emergency, giornalista, Gianni Minà - giornalista, Giorgio Cremaschi - segretario nazionale FIOM - CGIL, Marco Revelli - scrittore HANNO ADERITO Moni Ovadia - attore e autore, Mario Monicelli - regista, Giulietto Chiesa - giornalista europarlamentare, SilvanoAgosti- regista, Valentino Parlato- giornalista, Dario Fo- Premio Nobel per la letteratura, Jacopo Fo - scrittore, Stefano Tassinari - scrittore, Manlio Dinucci - saggista, Padre Alberto Maggi - biblista, Prof.Margherita Rubino - docente universitaria Università di Genova Prof. Aldo Ferrara, docente universitario Università di Siena presidente CESAER Prof. Silvia Ferrara PhD Junior Yellow Research Sant John College Oxford Prof. Domenico Losurdo docente Storia della Filosofia Urbino - Presidente Ass. internazionale Hegel- Marx Prof. Angelo d'Orsi, storico, docente Università di Torino Sabina Guzzanti - attrice, scrittrice Francesco(Pancho) Pardi prof.Universitario Maria Ricciardi Giannoni, Presidente Associazione Liberacittadinanza
 
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