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« Noncyclopedia La volontà di sapere »

Post N° 824

Post n°824 pubblicato il 28 Aprile 2007 da ossimora
 
Tag: Utility

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Non meno di 300.000 sono i morti che ha provocato il conflitto in Darfur negli ultimi 4 anni, oltre ai due milioni di abitanti costretti a fuggire e a condurre una vita da sfollati all'interno del Sudan e dei campi profughi del Ciad, allargando di fatto il conflitto anche a questo Paese confinante.
E il mondo non può essere indifferente a questa situazione, che ha bisogno di una risoluzione definitiva.
Per questo domenica 29 aprile si svolgerà il Global Day for Darfur, per la prima volta anche in Italia, precisamente nella capitale, contemporaneamente ad altri 50 Paesi nel mondo.
Un primo risultato importante, ottenuto anche grazie all'impegno di
movimento per i diritti umani di cui fanno parte giornalisti, operatori sociali ed esponenti della società civile. lastampaonline - fotogallery

 
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marea14
marea14 il 28/04/07 alle 22:50 via WEB
Si legge in un comunicato stampa della fine di gennaio di Medici Senza Frontiere (che opera in Darfur dal 2004): ”L’insicurezza costante nella regione e in particolare lungo le strade rende i movimenti estremamente difficili per gli operatori umanitari. Oggi, in Darfur, raggiungere le popolazioni in difficoltà è, in molti casi, impossibile”
Inoltre Medici Senza Frontiere, nel rapporto annuale sulle crisi dimenticate da quotidiani, periodici e telegiornali italiani nel corso del 2006 (pubblicato a febbraio 2007), in relazione alla campagna “dimmi di più” , scrive:
Al Ciad, dove da diversi anni sono presenti 200mila rifugiati dal vicino Darfur, e che nel corso del 2006 ha vissuto una crescente instabilità politica che ha provocato lo sfollamento di 50mila ciadiani, i 22 quotidiani e 13 periodici italiani hanno dedicato solamente 63 articoli (anche in questo caso, quasi la metà sono trafiletti e brevi), la maggior parte relativi al conflitto interno e alle tensioni con il Sudan; solo 10 pezzi hanno invece descritto le condizioni di vita della popolazione civile, in particolare di rifugiati e sfollati.
I telegiornali arrivano quasi a ignorare completamente la crisi che si consuma in Ciad, dedicandole appena tre notizie. E ancora, di queste tre notizie, una era l’anticipazione di un Tg2 dossier dedicato alla guerra civile, una riguardava i disordini e l’apprensione per gli italiani che risiedono nel paese, e una parlava degli scontri tra ribelli e forze governative; dei 200mila rifugiati dal Darfur, e dei 50mila sfollati interni ciadiani, nessuna notizia.
Al Sudan, dove la popolazione del Sud Sudan continua ad attendere un miglioramento delle proprie terrificanti condizioni di vita nonostante la fine del conflitto tra il governo sudanese e l’Esercito di Liberazione del Popolo del Sudan, e dove in Darfur una nuova escalation di violenza da parte di tutti i gruppi armati ha ulteriormente peggiorato la situazione e due milioni di persone sono costrette a vivere in campi sfollati dal 2004, sono stati dedicati 255 articoli (quasi la metà sono trafiletti e brevi) dai 22 quotidiani e dai 13 periodici nel corso del 2006, ma meno della metà parla della situazione della popolazione civile, del conflitto, delle violenze. Ben 105 descrivono l’infinito dibattito sull’invio di una forza ONU, e 45 analizzano le dinamiche degli aiuti italiani al paese, confermando la tendenza da parte dei nostri media a parlare di contesti di crisi solo laddove riconducibili a eventi e / o personaggi italiani.
Al Darfur, e ai suoi due milioni di sfollati, i telegiornali dedicano solamente 12 notizie. E, di queste, solo una parte racconta della popolazione civile vittima della guerra.
 
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