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omofobia costituzionale

Post n°1800 pubblicato il 24 Aprile 2011 da ossimora
 

E gridò: "Mente: il suo nome è Vergogna.

Ma io sono Amore, ed ero solito stare

da solo in questo giardino, sin quando egli venne,

inatteso, la notte; io sono Amore verace e riempio

i cuori a fanciulli e fanciulle di reciproco ardore."

Poi fra sospiri l'altro mi disse: "Fa' ciò che vuoi,

io sono l'Amore che non osa dire il suo nome."

 

Ma la situazione del ghetto, in America come in Europa o in Giappone e in Australia, non è certo rose e fiori. Spesso, nel ghetto, molti di noi tendono ancora a oscillare tra il reprimere e l'ostentare esageratamente, mettendone (volutamente) in dubbio l'autenticità, la propria "effemminatezza": ne deriva che ogni spontaneità, ogni sincerità vengono messe al bando e sostituite dalla pantomima della "normalità" o da quella, che la rispecchia, dell'"anormalità". Il fondersi di queste messinscene finisce spesso col rendere il ghetto mostruoso ai nostri stessi occhi, oltre che a quelli più o meno scandalizzati della ben più mostruosa società eterosessuale che lo circonda. (VI, 7; p. 235 Mario Mieli)

 

************
************

Giovanardi fiero e bavoso sostenitore di un "governo" che la Costituzione la tratta e l'ha trattata come un pezzo di plastilina assoggettabile ed assoggettata agli interessi privati del boss  trova che questa pubblicità sia addirittura "Anticostituzionale" e che offenda gli occhietti belli di qualche benpensante .

Niente di più che un miserrimo ,

 inguardabile , 

omofobo  nazista anacronistico, provinciale ,bigotto.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
antoalvolo il 28/04/11 alle 15:08 via WEB
Gentile Sen. Carlo Giovanardi, in questi giorni, come molti italiani, non ho potuto fare a meno di apprendere dai giornali la sua vibrante presa di posizione contro la bella campagna pubblicitaria dell’Ikea, che apre le porte a tutte le famiglie, di qualsiasi tipologia. Il fatto che io pensi che la campagna sia bella e intelligente non ha niente a che fare col sogno che ho fatto l’altra notte, in cui il cartellone si animava, i due ragazzi di spalle si giravano ed eravamo io e Tiziano Ferro. Quello dell’Ikea è evidentemente marketing virale, cioè pensato in modo tale che, per un motivo o per un altro, se ne parli: pubblicità supplementare senza che l’azienda tiri fuori un centesimo. Sicuramente avrà calcolato che, contestandola, anche lei ne sarebbe diventato un veicolo, ma ha soppesato i pro e i contro e ha deciso di cogliere la palla al balzo. Da Sottosegretario alla Famiglia senza idee altrettanto brillanti, ha pensato bene di farsi notare gridando con voce stridula e fastidiosa lo slogan contrario: “Famiglia tradizionale o morte!”. Qualcuno le avrà consigliato di uscire dal silenzio perché siamo sotto elezioni, e il suo partito è convinto che con l’omofobia si va sempre sul sicuro in quell’Italia che voi considerate ideale, quella allevata a ordini cattolici e che tollera solo le forti emozioni delle fiction di Rai Uno e Canale 5. Stavo per scriverle una lettera lunga e argomentata, come ho fatto per le sfortunate uscite di Severgnini, Adinolfi e De Mattei. In quella lettera le avrei fatto notare tra l’altro che la Corte Costituzionale, con la sentenza numero 138 del 2010, non ha detto no alla famigla gay, anzi ha riconosciuto che l’unione omosessuale, come stabile convivenza, è una formazione sociale degna di garanzia costituzionale. Perciò la Consulta ha invitato fortemente il legislatore a provvedere al diritto delle coppie dello stesso sesso di avere una normativa giuridica adeguata. E lei è un legislatore. Invece lo spot di un mobilificio svedese ha fatto più di lei che finge di difendere la Costituzione ma non dà nessun peso alla Corte Costituzionale. Alla fine mi sono reso conto che le mie parole sarebbero cadute nel vuoto. Bisogna essere più accessibili, più semplici, mi dicevo, partire dall’ABC. Magari più che le parole servono tante illustrazioni. Delle cose che non si conoscono se ne può parlare all’infinito, ma diventano vere solo quando le vediamo con i nostri occhi, ci rendiamo conto che non si tratta di qualcosa che deve succedere ma di qualcosa che già è, che nella maggior parte dei paesi europei è ovvia quotidianità, e accade anche in Italia, qui però senza una tutela giuridica e un riconoscimento sociale appropriato. Così, per permetterle di svolgere appieno le funzioni di Sottosegretario alla Famiglia – visto che le sue conoscenze in merito alla reale composizione delle famiglie italiane sono, per sua stessa involontaria ammissione, gravemente incomplete – le ho spedito personalmente un bellissimo libro, guarda caso uscito proprio quattro/cinque giorni fa (l’universo a volte ci dà una mano)… Un dono che le faccio volentieri, spero lo leggerà. Non è impegnativo, sono 14 pagine, piene di disegni, con tante finestrelle ed elementi mobili. Età di lettura: da 3 anni in su. È un libro bellissimo e chiaro, illustrato da Rachel Fuller, dal titolo Tante famiglie tutte speciali, Gribaudo Edizioni. Diamoci un’occhiata insieme… Illustrazione di Rachel Fuller In copertina (quella rigida che deve girare per poter leggere il resto del tomo) noterà al centro il disegno di una coppia di donne con una bambina e di un papà single con sua figlia. E poi anche coppie formate da un uomo e una donna con i loro due figlioletti. Coppie assortite anche come etnia, bianchi con neri, e bambini adottati. Anche se lo choc iniziale le sembrerà insuperabile, il tutto è più semplice e reale di quello che crede. Circa a pagina uno noterà i disegni di alcuni bambini e che la pagina è insolitamente spessa: essa contiene una scheda che potrà estrarre tirando la linguetta con la freccia in basso (se fosse in difficoltà, vedrà che qualche commesso del Senato potrà toglierla d’impaccio). Ecco, bravo! Sapevo che ci sarebbe riuscito – tenga comunque vicino il solerte commesso, sulle prime potrebbe ancora avere qualche titubanza. Il libro infatti è di una certa complessità essendo pensato per essere letto da bambini molto piccoli con l’aiuto dei genitori. Illustrazione di Rachel Fuller Ma non distraiamoci! Legga in alto, sempre qui c’è scritto “A L C U N I B A M B I N I …” mentre sulla scheda che si estrae la frase viene completata con “… V I V O N O C O N D U E G E N I T O R I”. Ora guardi le figure: sì, ci sono un papà e una mamma in alto, un papà e un papà al centro e una mamma e una mamma in basso; ogni coppia con i rispettivi pargoli sorridenti. Benissimo! Ha capito tutto! L’intero libro è così: ci sono alette, piccoli scomparti, disegni intuitivi, tutto un mondo da scoprire per lei e i suoi compagnucci di partito a cui può prestare il libro (ma ci scriva prima grosso sopra GIOVANARDI, si sa come vanno le cose, che qualcuno se lo intasca e poi dice che è suo!). Da "Tante famiglie tutte speciali", edizioni Gribaudo Già che c’è, può giocarci insieme all’onorevole Giorgio Merlo del PD, che le dà ragione (purtroppo sappiamo benissimo che il messaggio di odio nei confronti degli omosessuali è trasversale, abbatte ogni barriera politica). Che cosa impariamo da questo libro? Impariamo che… impariamo che… se può prenda un appunto sul suo quaderno delle parole nuove: “Al mondo ci sono tante famiglie e tutte meritano RISPETTO”. Ecco. Spero che il libro le sia recapitato al più presto e che costituisca un gradito regalo, perché lei possa al meglio svolgere le sue funzioni per tutti gli italiani e le italiane che le pagano con le tasse lo stipendio, e non solo per alcuni. Nel frattempo invito tutti gli altri a mandare a lei, Giovanardi, questa mia lettera aperta, cliccando qui sotto sul tasto SHARE con accanto l’icona di una busta da lettera. L’indirizzo mail di Giovanardi è il seguente: giovanardi_c@posta.senato.it
 
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