Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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DONNE Nadine Gordimer "...chi parte è sempre lo stesso che ritorna? Alcuni mutamenti della comprensione reciproca possono avvenire soltanto quando si è soli, lontani da ciò che è contenuto nella forma delineata da un altro. E questi mutamenti non possono essere condivisi, si è sempre soli con essi. Le immagini sono cartoline inviate da paesi che esistono soltanto nella personalità del soggetto, e l'altro non li visiterà mai".
"Non siate troppo sicuri di sapere il seguito...". http://xoomer.virgilio.it/sucadedd/letteratura/N_gordimer.htm Nadine Gordimer, nata a Springs, una cittadina vicino a Johannesburg in Sudafrica, figlia di un ebreo russo e di una ebrea inglese, ha dedicato la propria vita tanto alla letteratura quanto alla lotta contro l'apartheid. Con la sua opera, spesso bandita in patria, e con un'ininterrotta attività culturale, sociale e politica, ha rappresentato una vigile presenza critica all'interno del suo sofferente paese. Oltre a numerosissimi premi, tra cui il Booker Prize, è stata insignita nel 1991 del premio Nobel per la letteratura, e ricopre la carica di Goodwill Ambassador of the United Nations. http://www.cafeletterario.it/interviste/gordimer_n.html L’ultimo libro :L’aggancio L'incontro casuale in un garage di Johannesburg tra una ricca ragazza bianca e un giovane arabo, colto ma povero, mette in moto una serie di eventi inimmaginabili. Lui, Abdu, si chiama in verità Ibrahim ibn Musa, è immigrato illegalmente in Sudafrica da un misero paese africano con una laurea in economia ed è costretto a fare il meccanico. La ragazza è Julie Summers, insofferente al proprio ambiente privilegiato ma culturalmente ristretto. La relazione tra i due all'inizio è sostenuta da una forte attrazione sessuale, quasi l'unico linguaggio comune tra mondi assolutamente diversi. Ma quando le autorità obbligano Ibrahim a tornare nel suo paese, Julie sorprende la famiglia, gli amici e soprattutto se stessa decidendo di seguirlo" Mandela era appena uscito dal carcere e già la gente iniziava a chiedersi che cosa gli autori d'opposizione come Nadine Gordimer avrebbero trovato da scrivere sul mondo del post-apartheid. Con il suo tredicesimo romanzo il Premio Nobel ha dimostrato, se ce ne fosse stato bisogno, che nel "nuovo" Sud Africa non mancano bersagli al suo sguardo aspramente ironico". "... la violenta contrapposizione fra 'chi ha' e 'chi non possiede nulla' fanno del racconto uno strano esempio di romanzo sociale... Non sempre equilibrato fra tema sentimentale e contrappunto ideologico; eppure vitale, coinvolgente fino all'estremo." Si intrecciano in quello che diventerà un grande, difficile amore, due vite molto diverse, programmate dalla logica dei destini per restare lontane. E' l'Aggancio, il nuovo romanzo di Nadine Gordimer, la scrittrice sudafricana, Premio Nobel, che dopo tante battaglie letterarie (e non solo) per la liberazione del suo paese dalla vergogna dell'Apartheid si rivolge questa volta al problema della fine del secolo: le migrazioni grandi e piccole dei paesi poveri verso il miraggio del mondo ricco".
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