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Post n°409 pubblicato il 05 Maggio 2012 da lascrivana
Giocava spensierata con la sua bambola, Lucia. Aveva 13 anni;eppure non aveva ancora smesso di dilettarsi con la sua Corinne,la bella bambola dai lunghi capelli dorati e dal corpo di donna. Possedeva una bella calza di finissima maglia dorata;con quella si divertiva a creare alla sua Corinne, diversi modelli di vestiti;con abilità le fasciava il corpo modellandole a volte persino la testa. Aveva una altra calza,più misera,che utilizzava per farle cambiare continuamente personaggio:da povera farla passare a ricca e viceversa. Costruiva mille storie su quelle calze e quella bambola. Giocava da sola,nel silenzio della sua cameretta. Suo padre,un uomo molto possessivo la teneva sempre segregata. Non immaginava che come il personaggio di Hansel e Gretel,la custodiva solo nell'attesa che diventasse una donna. E quando posò le sue mani crudeli addosso al suo fragile corpo,non fu un abbraccio paterno quello che riservò per la sua bimba adorata. Non avrebbe mai potuto dimenticare il fetore orribile di quell'innocenza violata. Non avrebbe mai potuto dimenticare il terribile grugnito della vittoria conclusa. Nemmeno in quel caso aveva avuto la forza di dire una sola parola. E oggi alla mensa,Rachele con quella sua innocente domanda aveva risvegliato in lei il più mostruoso degli incubi. Smise di giocare con la sua bambola;il frutto di quell'azione malvagia cresceva nel suo grembo,dilaniando per nove mesi le sue viscere. Nessuno sapeva che Costance fosse sua figlia ... solo suo padre. Sua madre,venuta a conoscenza della gravidanza della figlia e dell'orribile verità,anziché aiutarla,si suicidò. -Vigliacca anche lei-. Mormorò nel silenzio della sua cella. Fu mandata da una zia in America per partorire. Quando ritornò,Costance era già di 2 anni e suo padre la presentò a tutti come la sua sorellina,motivo per cui sua moglie si era suicidata: aveva donato la piccola a sua sorella in America ,in modo che potesse crescerla fino a che la depressione sarebbe scomparsa. Guarda caso la madre era sul serio partita qualche mese in America,e fu anche per questo che il padre si approfittò di lei indisturbatamente. Essendo tutto il paese a conoscenza della partenza di sua madre,non fu difficile per loro credere a quella versione. Mostruosamente abile era riuscito a riempire i vuoti di memoria degli altri.... ma non avrebbe mai potuto cancellare l'urlo del suo dolore. Povera Costance ... l'aveva cresciuta senza amore e a suo padre non permetteva nemmeno di avvicinarglisi. Quandosuo padre, provò ad abbracciare Costance,per consolarla della morte del suo coniglietto;una cieca rabbia s'impossessò di lei. Prese il coltello dalla cucina,conficcandolo più volte nelle sue carni. Non provò quel piacere che per anni aveva pensato di poter soddisfare trucidando le sue carni imputridite dal terribile odore e dal marciume della violenza subita. Non avrebbe mai potuto dimenticare lo sguardo inorridito e scioccato di Costance davanti al corpo martoriato e sanguinante del padre. Con un inspiegabile freddezza ha preso il contenuto della cassaforte e con i risparmi del padre e scappò via. Non aveva avuto nemmeno il tempo di fare il biglietto alla stazione, che la polizia l' aveva già catturata. Così Lucia,s'inventò la storia che lo uccise solo perché aveva cercato di usare violenza con la sorella. E quando la perizia medica non riscontrò segni di colluttazione o violenza sul corpo di Costance;accusarono Lucia di averlo ucciso perché il padre l' aveva scoperta mentre rubava i suoi soldi. Accusa giustificata dal malloppo che aveva in tasca al momento del suo fermo. Qualcuno aveva testimoniato di averla vista scappare via furtivamente dalla casa del padre. Lucia non contraddisse nessuna parola dell'accusa;e in quel momento le parve la soluzione ideale a tutti i suoi problemi. La gabbia era da tempo sulla sua testa,che differenza avrebbe fatto se avessero rinchiuso tutto il corpo. L@ur@
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Inviato da: tanmik
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