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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Tema "Una storia d'amore per San Valentino" Il ritratto.

Post n°799 pubblicato il 11 Febbraio 2014 da lascrivana


L’arrivo di Serena spezzò l’incantesimo di quel momento che ci vedeva persi  l’una nello sguardo dell’altro.

Paolo irrigiditosi al solo sentire la voce della cognata, si discostò subito da me. Giustificandosi con tono imbarazzato, confidò a Serena la sua intenzione di farmi un ritratto; aggiungendo entusiasta che il mio viso era davvero pittoresco.

-Vero Paolo. Ho sempre detto a Giada che ha un viso bellissimo … lei che non ha mai voluto darmi ascolto -.

Turbata dalle serie di emozioni che si erano succedute, mi fu veramente difficile proferir parola.  Lo sguardo di Paolo si posò nuovamente su me; poi sollevò la mano, e con le dita mi scostò delicatamente una ciocca che scendeva davanti agli occhi. Con quel gesto mi sfiorò la gota ancor arrossata dall’eccitazione; che sotto quel tocco febbricitante, s’infiammò ancor di più. Avrei voluto trattenerla sul mio viso il più a lungo possibile … per poi baciargliene il palmo;  invece fui costretta a lasciargliela andare, sotto lo sguardo attonito di Serena, che sembrava essersi accorta che qualcosa d’inspiegabile era successo tra me e Paolo.

-Perché ti sei fatta rossa Giada?-

La domanda a bruciapelo di Serena mi riportò con i piedi per terra.

Dovevo inventare una scusa plausibile a quel mio evidente imbarazzo; altrimenti non se la sarebbe di certo bevuta.

-E’ colpa del sole… qui, sulla terrazza, picchia forte e io…io… mi sento svenire-

In men che non si dica mi ritrovai seduta su una poltrona di vimini con un bicchiere d’acqua in mano. Conoscendo la fragilità della mia salute, non fu difficile far credere a Serena che si trattasse di un leggero malessere. Mi appoggiai allo schienale chiudendo gli occhi; quella situazione mi aveva letteralmente spossato. Desideravo  ardentemente le mani di Paolo addosso; le sue labbra sulle mie; mi sentivo travolta da una passione e un’eccitazione che faceva fibrillare tutto il mio essere. Volevo diventare donna tra le sue braccia … proprio in quello stesso istante. L’emozione era talmente forte che le lacrime sgorgarono copiose bagnandomi il viso. E mentre Serena si apprestava a entrare in casa per prendere un fazzoletto; Paolo, ne approfittò, in un impeto di tenerezza, per baciare le mie gote umide e arrossate. Girai il viso incontrando le sue labbra, che si posarono morbide sulla mia bocca schiusa e tremante. Si scostò di botto come se avesse preso una scossa. Il suo sguardo eccitato si posò nuovamente su me implorandomi di non muovermi.

 

In un batter d'occhio sostituì la tela sul cavalletto, e iniziò frenetico con le sue mani leste e sapiente a creare una bozza.  Sentendo alle sue spalle il tacchettio delle scarpe di Serena che si avvicinava: bloccò l’incedere con un cenno della mano, obbligandola a ritornare su suoi passi per non disturbare l’estro di Paolo. Perso nella sua creazione, mi spogliava con gli occhi, soffermandosi su ogni centimetro della mia pelle.

Le lacrime continuavano a scorrere inarrestabili. In quel momento non esisteva altro all’infuori di noi due e dalla forza di quel sentimento dirompente che seduceva i nostri sensi. Lui sembrava che facesse l’amore con me imprimendo su tela quel fuoco di passione che non poteva estinguere fisicamente.

 

Non so per quanto tempo rimasi ferma in quella posizione; so solo che in quel momento stavo vivendo un’emozione che mi aveva trasportato in una dimensione sconosciuta; in balia di un sentimento che mi faceva battere il cuore all’impazzata e fremere di desiderio. I miei occhi verdi brillavano come gemme, le guance umide e arrossate e la bocca piena e dischiusa in attesa di quel bacio che non sarebbe mai arrivato. Le mie mani stringevano forte i braccioli di vimini, con la stessa voluttà che avrebbero stretto le sue spalle. Le gambe accavallate, a fatica trattenevano il flusso delle mie sensazioni. Una languida posizione che stava facendo letteralmente impazzire Paolo; mentre le mani guidate sulla tela dalla musicalità delle sue emozioni; muovevano freneticamente il pennello, come la bacchetta di un direttore d’orchestra.

Laura

 

 

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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