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La curiosità di Rosalinda.
Post n°956 pubblicato il 08 Marzo 2015 da lascrivana
Così, un giorno, presi coraggio e mi feci avanti. Terminata la lezione, aspettai che tutti i miei compagni fossero usciti, quindi mi avvicinai alla cattedra. Igor mi fissò in maniera strana. Mio Dio, persino il nome era affascinante. Dopo una breve ricerca infatti, avevo scoperto che il mio splendido prof aveva antenati russi. Osservando il taglio degli occhi, la pelle leggermente scura e l'espressione interrogativa dipinta sul suo volto, ebbi un brivido. -Dimmi Rosalinda, devi chiedermi qualcosa?- disse con la sua voce perfettamente modulata. Davanti allo specchio, quella mattina, avevo ripetuto più volte ciò che volevo dirgli. Ma ora, ritta e paralizzata dinanzi a lui, non riuscii a spiccicar parola. Avvertendo chiaramente il mio viso farsi color porpora, cercai disperatamente di articolare una frase decente. Era una sensazione inusuale per me, solitamente ero io a investire di parole gli altri. -Ecco...Ig...no... volevo dire...mi scusi prof...io...- Spazientito e divertito al tempo stesso, Igor raccolse le sue carte e si alzò. -Senti Rosalinda. Il tuo modo di fare a volte mi fa venire i nervi. Se devi dirmi qualcosa fallo e basta. Ti si è forse seccata la gola? Da te non me l'aspetterei proprio!- Adesso ero furiosa. Con me stessa e con lui. Mi stava prendendo in giro, e la cosa mi diede un enorme fastidio. Trattenendo a stento la rabbia, presi un bel respiro e lo fissai decisa negli occhi. -Ecco Igor. Che ne diresti se prendessimo un aperitivo insieme? Ti ruberò pochissimo tempo, promesso- dissi tutto d'un fiato. Era la prima volta che gli davo del tu. Col cuore in gola e l'agitazione che provavo dentro, spiai attentamente la sua reazione. Che fu esattamente quella che mi sarei aspettata. Dopo un istante d'esitazione, appoggiò le carte sulla cattedra e mi guardò fisso. -Mi vuoi forse far arrestare Rosalinda? Hai solo sedici anni e sei una mia alunna, cosa vuoi da me?- Sapevo benissimo che aveva appena compiuto trent'anni, anche se ne dimostrava almeno cinque di meno. Riacquistando pian piano la mia solita sicurezza, non distolsi lo sguardo anzi, mi avvicinai ancor di più. -Solo un aperitivo e due chiacchiere, che male ci potrebbe essere, Igor?- Sarò stato il tono con cui scandii il suo nome, o forse qualcos'altro. Sta di fatto che il suo atteggiamento cambiò sensibilmente. Un mezzo sorriso addolcì il volto serio e preoccupato, sospirò. -E va bene. Ma solo cinque minuti ok?- Io rimase impassibile, ma dentro esplosi di gioia. -Ok prof...scusa...Igor- Danio Mariani |
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il 16/09/2024 alle 06:30
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il 15/09/2024 alle 05:57
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