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Concerto per tre :13
Post n°1119 pubblicato il 24 Gennaio 2016 da lascrivana
Dopo aver curato il proprio aspetto di tutto punto, Luciana si apprestò a recarsi all'appuntamento con Simon. L'idea di doverlo rivedere la disgustava ma, più il tempo passava, più un'altra idea si era fatta strada nella sua mente. Se all'inizio aveva sperato che Simon potesse aiutarla a rintracciare quel tale Gabriel, le era poi sorto il dubbio che, magari, dietro alla sparizione di Luke ci potesse essere proprio lo stesso Simon. Tutto questo, non aveva fatto altro che accrescere il sentimento di vendetta, ma agire d'impulso non avrebbe portato a nulla, e per questi motivi aveva pianificato ogni mossa. Con fredda determinazione, afferrò il cellulare assicurandosi che il registratore funzionasse alla perfezione, quindi si diede un'ultima occhiata allo specchio. Ciò che vide la fece sorridere soddisfatta. Di fronte a se infatti, vide una donna completamente diversa da quella degli ultimi giorni. Grazie al trucco sapiente, le occhiaie erano sparite del tutto, così come lo sfogo che era comparso sul labbro inferiore. Lisciandosi la corta gonna di raso, sfiorò con le dita le calze a rete e il bordo dei lunghi stivali in pelle nera. Si, aveva decisamente l'aspetto di una puttana da quattro soldi, quelle che Simon era solito frequentare con assiduità, ad esempio Marisol. Il pensiero dell'ex amica le fece bollire il sangue nelle vene. Che fosse anche lei complice? Prima d'infilarsi il lungo cappotto di lana nero, si assicurò che nella borsetta ci fosse la piccola rivoltella che aveva acquistato da Giorgio, buttafuori della discoteca che erano soliti frequentare con Luke. Arrivata al Mokambo, si tolse il cappotto e prese posto su un divanetto di pelle. Dopo essersi data un'occhiata attorno, accavallò le gambe e ordinò un drink al cameriere che, nel frattempo, era comparso al suo fianco. Bere qualcosa di forte avrebbe attenuato il tremore che, senza preavviso, l'aveva colta nonostante la determinazione iniziale. Simon la scorse quasi subito. Marisol aveva ragione in fin dei conti, Luciana si era proprio trasformata in un bocconcino davvero allettante. Si, si sarebbe divertito ancora un po' con lei prima di spedirla all'altro mondo a far compagnia a Luke. Avvicinandosi al suo tavolo da dietro, e con fare sornione, si chinò e le depositò un languido bacio sul collo. Luciana ebbe un sussulto e si voltò di scatto, finendo per rovesciare il contenuto del bicchiere. Quando vide chi era stato l'autore di quel gesto però, assunse un'aria sorpresa e divertita al tempo stesso. Dimostrando un'allegria che non provava assolutamente, invitò Simon a sedersi al suo fianco. Nel farlo si spostò leggermente, facendo in modo che la gonna, già corta, risalisse ancor più lungo le cosce. Questa volta fu l'uomo a mostrarsi sorpreso ma, non per questo, meno audace. Circondandole le spalle con un braccio, senza troppi preamboli insinuò l'altra mano in mezzo alle gambe della ragazza. -Allora? Cosa avevi di così urgente da dirmi, piccola?- disse con sguardo lascivo. Prima di rispondergli, Luciana accavallò le gambe stringendo così la sua mano tra le cosce, poi sollevò il viso e avvicinò la bocca a pochi centimetri dalla sua. Doveva confonderlo, solo in quella maniera avrebbe potuto ottenere le informazioni che voleva. -Cosa potrebbe mai volere un'artista da te? Ma che mi riporti sulla cresta dell'onda, tesoro!- Calcò molto sulla parola tesoro, sfilando fuori la lingua e passandola languidamente sulle sue labbra. Quel gesto sembrò far impazzire Simon che, a fatica, conteneva la sua ormai evidente eccitazione. Dopo aver lasciato qualche banconota sul tavolo, prese per mano Luciana trascinandola velocemente fuori dal locale. Presa alla sprovvista da tanto impeto, Luciana fece solo in tempo a prendere la borsa prima di seguire Simon nella sua macchina. Durante il tragitto lui non fece altro che toccarla, costringendola persino a giocare con lui durante la guida. Dopo averlo lasciato fare per qualche minuto, ritirò la mano e gli disse che, solo dopo aver firmato un eventuale contratto, avrebbe potuto fare di lei qualsiasi cosa volesse. Doveva prendere tempo, in modo da poter escogitare qualcosa una volta fossero arrivati a casa sua.
-Ogni volta è sempre più bello, caro- Sempre più debole, Luke osservò Marisol che si ripuliva dopo avergli fatto l'ennesimo trattamento. I continui orgasmi, uniti alla mancanza di cibo, l'avevano portato ormai allo stremo delle forze. -Lo so', tesoro. So' bene che vorresti scoparmi come non hai mai fatto, ma non ti concederò mai più questo privilegio. Mi hai cacciata di casa come una qualunque, ma io non sono una qualunque, e credo tu te ne stia accorgendo. Però, con questi servizietti, voglio dimostrarti cosa ti sei perso con quel rifiuto. Ti prosciugherò sino allo sfinimento, nemmeno una goccia dovrà rimanere in te!- Il finale era stato tutto in crescendo, le guance le si erano arrossate e aveva sgranato gli occhi, lo sguardo di una pazza. -A dopo, amore- disse con più calma, quindi lo lasciò nuovamente solo. Danio e Laura
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