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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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Il vecchio mulino: parte sesta

Post n°1132 pubblicato il 19 Febbraio 2016 da lascrivana

Seduta davanti alla scrivania, Giada fissò il commissario con gli occhi socchiusi. In un angolo, guardato a vista da due agenti, Louis giaceva ammanettato sopra una poltrona.

-Che le abbia salvato la vita è ancora da verificare, ma resta il fatto che costui ha aggredito un mio agente- disse Dragoni alla ragazza.

-Ma non è vero!- urlò Louis cercando di alzarsi, prontamente bloccato dai poliziotti.

-E' stato il suo uomo a cercare di farlo. Non ha fatto altro che provocarmi, prima dalla guardiola, poi uscendo e piazzandomisi davanti. Quando gli ho detto di farsi gli affari suoi, ha estratto il manganello e mi ha minacciato, a quel punto non ci ho più visto-

Il commissario si alzò e, ignorando Giada, si portò dinanzi a lui.

-Prima di essere portato in ospedale, Meloni ha detto esattamente la stessa cosa, solo che ad aggredirlo saresti stato tu, a chi dovrei credere secondo te?-

Alzandosi a sua volta, Giada lo raggiunse.

-Io non so' cos'è successo tra loro, ma so' benissimo cos'ho visto poco fa. Ovvero tre uomini che, come furie, si accanivano contro un privato cittadino-

Dragoni fece per dire qualcosa, ma la giovane sembrava un treno lanciato alla massima velocità.

-E ho visto lei, caro commissario, colpirlo da dietro con inaudita violenza! Trattenetelo pure, ma vi giuro che appena fuori da qui, farò un tale baccano attorno a questa storia che ve ne pentirete amaramente!- concluse ormai senza fiato. Il volto le si era arrossato, mentre nella stanza era calato un silenzio di tomba.

Al momento il commissario avrebbe voluto risponderle per le rime ma, invece, rimase in silenzio e valutò le parole della ragazza. La conosceva sin da piccola e Filomena, la donna di cui si prendeva cura, era una carissima amica di sua madre, la sua scomparsa lo lasciava alquanto perplesso. Un altro particolare, ma che si guardò bene dall'accennare, era che l'agente con cui si era scontrato Louis era già stato richiamato per comportamenti violenti. Non avrebbe messo la mano sul fuoco per lui, ma non poteva di certo ammetterlo di fronte agli altri, ne sarebbe nato un putiferio.

-Ascoltami bene, Giada- passando al tu con naturalezza.

-Dovrò verificare per bene le dichiarazioni dell'agente aggredito-

La giovane fremette a quelle parole, ma rimase in silenzio.

-Nel frattempo, il tuo amico resterà a disposizione e non potrà lasciare la città, ci siamo capiti? Per ciò che riguarda la signora Filomena manderò qualcuno a indagare, anche se è passato troppo poco tempo dalla sua presunta scomparsa.- concluse rivolgendo lo sguardo a entrambi.

 

Una volta tornati all'abitazione di Louis, Giada si prese cura delle sue ferite. Più che sofferente però, l'uomo sembrava amareggiato.

-Non devi preoccuparti, ci sono io come testimone, e non ho dubbi che sia stato quell'agente a provocarti-

Sorpreso da quella dimostrazione di fiducia, Louis si aprì in un largo sorriso.

-Meloni è sempre stato così. Quando è di pattuglia poi, diventa anche più bastardo, mi dispiace solamente di non aver picchiato più forte-

Mettendogli la borsa del ghiaccio sulla nuca, Giada avvicinò il proprio volto al suo, fu un attimo. Le labbra dapprima si sfiorarono, quindi si unirono in un lungo bacio che la ragazza, come sentendosi in colpa, interruppe improvvisamente.

-Scusa, io...io...- balbettò Louis imbarazzato.

-Non è colpa tua, solo che dopo quello che è successo, ecco, io faccio fatica a...a...- rispose lei abbassando la testa.

 

 

Mezz'ora più tardi, nella solitudine della propria stanza, Giada ripensò a lungo a quel bacio. Perché non lo aveva mai notato? Perché sotto quella scorza rude, e apparentemente diversa, aveva scoperto un animo nobile e un cuore d'oro? Dicevano che beveva ma, nel periodo trascorso insieme, non l'aveva mai visto attaccato a una bottiglia. Confusa da quelle considerazioni, cercò di riposare un poco ma, altrettanto improvviso, un altro pensiero le attraversò la mente: Filomena.

Non era per nulla sicura delle promesse del commissario, così, senza pensarci due volte, si rivestì. Sarebbe andata a cercarla personalmente, era quasi sera e dove sarebbe potuta andare una persona nelle sue condizioni? Il presentimento che fosse accaduto qualcosa di terribile l'assalì con impeto, contribuendo a che accelerasse le operazioni.

Quando tornò in salotto però, si fermò di colpo, stordita da ciò che stava vedendo.

La testa appoggiata sul tavolo, Louis stava russando della grossa. Accanto a lui, una bottiglia vuota e un bicchiere, anch'esso vuoto.

Danio e Laura

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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