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poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Pinocchio 2.0 (Quarto Capitolo)

Post n°1318 pubblicato il 29 Dicembre 2016 da contastorie1961

Fata provò paura. Nonostante sapesse quali poco di buono fossero quei due, la minaccia sembrava autentica.

-Voi…voi non farete nulla che…che…-

Un rumore, alle sue spalle, le spezzò le parole in gola.

Ripresi i sensi, Pinocchio si mise a sedere e guardò tutti con uno sguardo stupito.

-Toh, guarda un po chi si rivede, i due fetenti che volevano fregarmi!-

Sentendo la sua voce, Gatto arretrò di colpo rischiando di incespicare in una sedia. Volpe invece, saltò di nuovo sulla credenza e arruffò il poco pelo rimasto.

-Cosa credete di fare, avanzi di galera che non siete altro!-disse avanzando deciso verso Gatto.

-Uauauauauauuuu….-il verso, fece voltare tutti verso la credenza.

Tenendosi la pancia, Volpe stava indicando il basso ventre dell’ex burattino.

-Che ti è successo pezzo di legno, hai forse perso i gioielli di famiglia?-

Paonazzo e incredulo Pinocchio abbassò lo sguardo e, istintivamente, si coprì con le mani.

-Oh mio dio…Fata…cosa…cosa…-le parole faticarono ad uscire dalla sua bocca.

-Non lo so, Pinocchio…io…io…-rispose Fata con le lacrime agli occhi.

Lo squarcio nei pantaloni si era aperto nuovamente, mostrando in maniera inequivocabile il danno subito.

-Fata!-gridò Pinocchio impallidendo.

Balzando giù dalla credenza, Volpe si mise in mezzo ai due.

-C’è che hai perso il pisello amico mio e la responsabile, a quanto pare, è colei a cui ti sei affidato…-disse indicando la donna -…solo noi, ancora una volta, possiamo aiutarti-

Frastornato, Pinocchio guardò Fata con un’epressione indecifrabile.

-Perché, Fata, perché?-chiese con un filo di voce.

-Non ascoltarli, ti stanno tendendo ancora un tranello, ed io sono in grado di rimediare, è una promessa!- ribatté Fata, disperata.

-È la seconda volta, Fata, non ci credo più-

-Solo una persona potrebbe risolvere il tuo problema-intervenne Gatto a questo punto.

-E chi sarebbe?-

-Pinocchio, non farti tentare, ascoltami!-lo implorò Fata.

-Lasciali parlare, Fata, voglio sentire cos’hanno da dirmi-

Acquistando coraggio, Volpe si avvicinò.

-C’è una persona, in un paese non molto lontano, che sembra poter curare queste cose-disse in tono mellifluo.

-Non tirarla troppo per le lunghe e vieni al sodo, Volpe, sai che non mi piacciono questi giochetti-

-Il Cappellaio Matto, mai sentito parlare?-

-Oh mio Dio!-proruppe Fata –Quel pazzo suddito della Regina di Cuori, un fallito dedito solo a gozzovigliare e a proporre indovinelli assurdi!-

-Esatto, cara la mia fatina-disse Volpe con un ghigno.

-Solo che lui, cosa a molti sconosciuta, possiede vere doti magiche, al contrario delle tue!-

Sconcertato da quelle parole, Pinocchio alzò un braccio a interrompere quello scambio.

-Calma… calma. Ma voi state parlando del Cappellaio di Alice, nel vicino paese delle Meraviglie?-

-Risposta esatta!-urlò Gatto tutto entusiasta.

-Nonostante le maldicenze,ha acquisito potere e sembra sul punto di diventare il Re supremo, cosa aspetti ad affidarti a lui?-

-Non credergli, Pinocchio, ti stanno ancora attirando in una trappola!-intervenne ancora Fata.

-Basta! Tu mi hai ridotto in questo stato, perché dovrei ancora crederti?-

-Perché ti voglio bene- disse Fata chinando la testa.

-Anch’io te ne voglio, ma a questo punto non riesco più a fidarmi di te. Sarà il trascorrere del tempo, sarà la tua nuova vita, ma capisco che mi devo rivolgere ad altri. Comunque non devi preoccuparti; se questi due cialtroni hanno mentito, ti giuro che la pagheranno molto cara!-disse prendendole le mani.

-A presto, Fata, abbi cura di te-

-Stai attento, tesoro mio-rispose Fata abbracciandolo con trasporto.

***

Il sentiero era polveroso e stretto. Camminando nel fitto sottobosco, Pinocchio teneva costantemente d’occhio Volpe, che faceva strada. Gatto chiudeva il gruppetto, bestemmiando affinché lo aspettassero.

-Smettila di lamentarti, gattaccio…-lo rimbeccò Volpe-…ormai dovresti conoscerla ad occhi chiusi questa strada!-e giù con una fragorosa risata.

-Bastarda!-ringhiò il felino agitando il bastone nell’aria.

Camminarono per circa un paio d’ore poi, superata una collina fitta di querce e alberi secolari, spuntarono in una vasta radura.

-Ecco la valle-disse Volpe.

-Al di la di quelle rocce che vedi sullo sfondo, c’è il passaggio che porta nel Paese delle Meraviglie, sei pronto?-

Pinocchio scrutò nell’oscurità che stava scendendo rapidamente.

-Ero pronto già da prima, ma vi ripeto una cosa. Se state cercando di fregarmi, vi giuro che vi ammazzo con le mie mani-

-Uomo di poca fede!-sibilò Gatto.

-Siamo sulla stessa barca…-proseguì Volpe-…e se tu non ti sei più fidato di Fata, perché avremmo dovuto farlo noi?-

-Temo quello che vorreste in cambio, voi siete due delinquenti patentati!-rispose Pinocchio.

-Il tempo cambia le persone, e Fata ne è un buon esempio. Non possiedi più i zecchini, e nemmeno ci interessa sotterrarli, come ti facemmo credere un tempo. Vogliamo solo tornare indietro, se è possibile-

L’ex burattino lo squadrò a lungo, poi si incamminò.

-Nutro ancora forti dubbi, ma prima di decidere voglio conoscere questo Cappellaio Matto, andiamo-

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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