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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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L'amore in un libro: parte quattordicesima.

Post n°1162 pubblicato il 27 Aprile 2016 da lascrivana

Trascorse ancora una settimana, dopodiché il dottor Morandi decise che potevo iniziare la fisioterapia. In quel lasso di tempo, Agata non smise mai di farmi compagnia, ma lo faceva solamente quando rimanevo sola, e questo mi fece pensare. Era come se non volesse mostrarsi, così come gli altri continuavano a fingere di non vederla. Eppure lei era li, era reale ed io potevo toccarla, annusare il suo profumo. E poi c'era Peter. Mi veniva a trovare spesso, ma sin da subito avevo notato qualcosa di strano in lui. Era preoccupato, questo non posso negarlo, ma era come se si volesse allontanare lentamente, quasi in punta di piedi.

Naturalmente la tua stanza c'è sempre...” mi disse un giorno “Mamma è preoccupata, mi chiede sempre di te”

Come potevo dirgli che forse non avrei più camminato, che non avevano certo bisogno di un invalida in casa. Così sorridevo e annuivo, finché le sue visite si diradarono.

La mattina del primo giorno di terapie, mi svegliai con un peso sullo stomaco e un forte mal di testa. Subito mi guardai attorno, ma di Agata non c'era traccia. La cosa non mi piacque nemmeno un po', ma feci finta di nulla e rimasi in attesa. Dopo una mezz'ora, la porta si aprì e l'infermiera, accompagnata dal dottor Morandi, fecero il loro ingresso con un bel sorriso stampato sul volto.

-Buongiorno, Virginia, finalmente il gran giorno è arrivato, non sei felice?-

L'entusiasmo di Cristina non mi sfiorò minimamente. Ero angustiata per l'assenza di Agata, non poteva mancare, non quel giorno.

-Capisco le tue preoccupazioni, ma posso assicurarti che i nostri fisioterapisti sono molto in gamba, ti troverai bene- aggiunse il dottor Morandi.

-Non voglio fare nessuna fisioterapia, voglio andare a casa-

Le parole mi erano uscite di bocca senza nemmeno pensarci, così come il sorriso era scomparso dai loro volti.

-Ascolta, Virginia...- disse il dottor Morandi.

-Non voglio ascoltare nulla!- urlai.

-Voglio solo andare a casa, e voi non potete impedirmelo!-

I due si scambiarono un'occhiata, quindi il medico si avvicinò al letto.

-Tecnicamente sei guarita, se così la vogliamo mettere. Il trauma cranico è solo un ricordo, così come le altre ammaccature, ma resta il problema alle gambe, ne abbiamo parlato a lungo-

In fondo mi fece tenerezza, era un bravo medico e voleva solo il mio bene, ma io volevo andare a casa.

Dottore, non ho nessuna intenzione di fare alcuna terapia, mi dica dove devo firmare e basta-

 

 

Mi svegliai di colpo, gli occhi spalancati. Non sapevo dov'ero, se fosse giorno o notte, il nulla assoluto.

Fu il cigolio della porta a riportarmi alla realtà, dove l'avevo già sentito?

-Tesoro, cominciavo a preoccuparmi, come ti senti?-

La figura di mia madre si stagliò a fianco del letto, solo allora realizzai. Dopo il mio rifiuto verso le terapie, un'ambulanza aveva affrontato il lungo viaggio verso il luogo da cui ero partita, ero di nuovo a casa.

-Vedrai che andrà tutto bene, il professor Ferrazzi arriverà tra poco, è un luminare per ciò che riguarda le lesioni alla colonna vertebrale- proseguì sedendosi accanto al letto.

Perfetto. Il tatto di mia madre era davvero proverbiale.

-Mamma, resterò paralizzata, per sempre- dissi con estrema calma.

-Non dire sciocchezze! Tornerai come prima anzi, meglio di prima!-

Erano solo un paio di giorni che mi trovavo a casa, ma la finta empatia di colei che mi aveva messo al mondo mi dava fastidio.

-Sai bene che non è così!- m'inalberai

-E non scomodare il tuo luminare, non ne ho bisogno!-

Descrivere la sua espressione mi riuscirebbe difficile. Alzandosi mi guardò, fredda e determinata.

-Sei solo una sciocca. Il professor Ferrazzi è oberato dagli impegni, e solo grazie a tuo padre ha deciso di visitarti!-

Già, mio padre.

-Solo grazie ai soldi di mio padre, vorrai dire. Dov'è adesso, perché non è qua a confortarmi, sono forse meno importante dei suoi affari?-

Il volto di mia madre si fece di pietra. Avvicinandosi alla porta, l'aprì e si voltò, prima di richiuderla.

-Dovresti vergognarti per queste parole, ma forse sei ancora scossa per ciò che ti è accaduto, riposati adesso-

Rimasta sola, affondai la testa nel cuscino e piansi lacrime che non pensavo ancora d'avere.

-Non giudicarli male, sono fatti così, ma ti vogliono bene-

La riconobbi subito...Agata.

Girandomi sulla schiena, la vidi seduta in fondo al letto, sorrideva.

-Perché ci hai messo tanto...- ebbi solo la forza di dire.

Laura

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Commenti al Post:
NoirNapoletano
NoirNapoletano il 27/04/16 alle 20:32 via WEB
..ah...queste madri...e poi? un saluto anticipato per la n. 15
 
 
lascrivana
lascrivana il 27/04/16 alle 20:34 via WEB
Allora ti saluto due volte. °__°
 
ingridmessina
ingridmessina il 28/04/16 alle 04:50 via WEB
Cara Laura....come ogni notte passo per salutare ed augurare un gioioso giorno,visto che mi sveglio sempre presto !
Clicca by Ingrid
 
 
lascrivana
lascrivana il 28/04/16 alle 06:51 via WEB
Buongiorno Ingrid. Sono onorata della tua presenza.
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 28/04/16 alle 09:57 via WEB
Buongiorno Laura...Siamo ritornati a casa...Vedremo nella ripresa del racconto..
 
 
lascrivana
lascrivana il 29/04/16 alle 07:00 via WEB
Non so se Virginia si senta a suo agio nella sua vecchia casa.
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 28/04/16 alle 09:58 via WEB
Buona giornata Laura.:)Patty
 
 
lascrivana
lascrivana il 29/04/16 alle 07:00 via WEB
Buongiorno Patty.
 
qmr
qmr il 28/04/16 alle 10:58 via WEB
Una cosa di positivo c'è:il ritorno a casa. Spero per il meglio... Per Virginia intendo.
 
 
Cantastorie61
Cantastorie61 il 28/04/16 alle 15:30 via WEB
In effetti non è stato un bel ritorno a casa
 
monellaccio19
monellaccio19 il 28/04/16 alle 12:24 via WEB
Beh, non è divertente la situazione: niente ospedale e fisioterapia, però non che a casa vada meglio vista l'aria pesante che si respira e i cattivi rapporti tra Virginia e i suoi. E poi Agata, la sua coscienza????? Buon giorno, andiamo molto bene. Si fa seguire il racconto.
 
 
Cantastorie61
Cantastorie61 il 28/04/16 alle 15:29 via WEB
Grazie, Carlo
 
 
lascrivana
lascrivana il 29/04/16 alle 07:01 via WEB
Agata è diventata la sua amica immaginaria. Un po' come casper.
 
 
lascrivana
lascrivana il 29/04/16 alle 07:01 via WEB
Ciao Carlo.
 
Ish_tar
Ish_tar il 28/04/16 alle 13:40 via WEB
Ti lascio un bacio ed un sorriso al volo :-)
 
 
lascrivana
lascrivana il 29/04/16 alle 07:02 via WEB
E io raccolgo con affetto. Ciao Ester
 
molto.personale
molto.personale il 29/04/16 alle 10:40 via WEB
E' comprensibile tutta la sua rabbia..le è crollato di punto in bianco il mondo addosso..ma reagirà e saprà stupirmi ^_^ ciao Laura buon weekend un abbraccio
 
 
lascrivana
lascrivana il 29/04/16 alle 10:42 via WEB
Di questo ne sono convinta anch'io. Sto solo aspettando il momento opportuno per parlarne con Danio.
 
missely_2010
missely_2010 il 29/04/16 alle 15:05 via WEB
bello il tuo racconto e stupendo leggerti laura buon pomeriggio *_*.
 
 
lascrivana
lascrivana il 29/04/16 alle 21:48 via WEB
Buonasera a te cara miss.
 
ingridmessina
ingridmessina il 30/04/16 alle 05:26 via WEB
"C'è chi ha tutto e piange per una cosa che non è riuscito ad ottenere.E c'è chi non ha nulla, ma ringrazia ogni giorno per la cosa più preziosa che ha : la vita"
Un abbraccio per un sorridente sabato - Ingrid
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lascrivana
lascrivana il 30/04/16 alle 07:14 via WEB
Buon. Fine settimana a te. :-)
 
dinobarili
dinobarili il 30/04/16 alle 15:58 via WEB
Ciao Laura. Un saluto da Pavia, città della poesia e di Alessandro Volta. Dino
 
 
lascrivana
lascrivana il 30/04/16 alle 23:49 via WEB
Buonanotte. :-)
 
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INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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