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Post n°1596 pubblicato il 11 Febbraio 2019 da lascrivana
Sarebbe stata bene anche da sola, di questo Giusy ne aveva la certezza. Per troppo tempo era corsa dietro a un uomo che non avrebbe mai lasciato la sua famiglia per lei. L’aveva catturata con la scusa che il suo matrimonio era in crisi da anni, e che ormai la sua separazione dalla moglie era solo una questione di tempo; un'inutile attesa che l’aveva fatta vivere nell’illusione che un giorno avrebbero fatto coppia anche alla luce del sole. Sandro era stato un amante straordinario, l’aveva fatta sentire la donna più bella del mondo. L’aveva conquistata con la sua eleganza e gentilezza; non era molto bello, ma aveva carisma e simpatia a sufficienza da conquistare il mondo intero. Fu solo in seguito, dopo un paio d’anni di frequentazione clandestina, che si rese conto che era fannullone buono a nulla che viveva alle spalle della moglie:dirigente e proprietaria di una ricca azienda pubblicitaria di successo. Capì troppo tardi che lui non avrebbe mai lasciato quella manna che gli garantiva una vita agiata e lussuosa. Tutti quei bei regali ricevuti da Sandro erano stati pagati con i soldi della moglie; e questo era una cosa che le faceva veramente schifo. Quando Giusy scoprì di essere incinta, ne rimase sconvolta; e l’idea di dover mettere al mondo un figlio nello stesso momento in cui aveva deciso di abbandonare Sandro, l’aveva destabilizzata a tal punto da tenere in seria considerazione la possibilità di abortire. In ogni caso, non aveva nessuna voglia di fargliela passare liscia, così prese la decisione di raccontare tutto ad Agata, la moglie di Sandro. Di certo non avrebbe mai potuto lontanamente immaginare che Agata, non solo decidesse di soprassedere sull’accaduto, ma che avesse anche l’ardire di chiederle di mettere al mondo il figlio e dare il totale affidamento a Sandro.Per sottoscrivere l’accordo con una cospicua somma di denaro a suo favore, la invitò a cena in casa sua. Appena entrata nella lussuosa abitazione, Giusy scoprì suo malgrado che Agata non era da sola: c’era tutta la famiglia al completo. Seduto su una poltrona con le braccia appoggiate sui braccioli, Sandro appariva visibilmente scocciato e infastidito per quell’incresciosa situazione: il codardo non aveva avuto nemmeno il coraggio di guardarla negli occhi; mentre stravaccato sul divano, il figlio sedicenne Dario smanettava indifferente il suo iphone di ultima generazione. Giusy disgustata da quel quadro freddo e incolore, si alzò di soprassalto incamminandosi velocemente verso la porta d’uscita, stracciando con foga il documento legale che Agata le aveva porto da firmare bloccandola sull’uscio. Mai e poi mai avrebbe condannato suo figlio all'infelicità di una famiglia così poco legata e presente. In quello stesso istante decise di crescere da sola il bimbo che portava in grembo; a costo di dover fare l’elemosina. Fu l'ultimo giorno in cui vide Sandro. Lui non ebbe mai il coraggio di cercarla personalmente, rare volte aveva tentato di rintracciarla con il cellulare; ma tanto ormai per Giusy non aveva più importanza, aveva cambiato città e lavoro. Fortuna che una lontana e vecchia amica aveva appena aperto un negozio di abbigliamento e aveva bisogno di aiuto.
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