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Messaggi di Novembre 2018
Post n°1575 pubblicato il 28 Novembre 2018 da lascrivana
Mi hai amato? Non lo so. Consapevole di averti amato più di me stessa ho passato il tempo a ricamare storie su ogni tuo sguardo; su ogni tua piccola attenzione. Sei stato al centro dei miei pensieri per molto tempo ... E lo sei ancora. Nel silenzio della mia stanza rimbombano le parole che mai ci siamo detti; gli abbracci che per pudore evitammo di scambiarci. Io la piccola Simona, tu il mio professore. Sarebbe stato uno scandalo se il nostro amore si fosse reso manifesto. Non avevo altro modo di compiacerti se non arricchendo la mia cultura; poco importava essere bella se non potevo avere te. Cinque anni di scuola superiore vissuta alla tua ombra. Ora che grazie ai miei studi ho raggiunto il successo, la fama e anche l'amore di una famiglia, ritorno indietro con il pensiero, a quando tra i banchi di scuola mendicavo il tuo amore. Pensi che non mi sia accorta che sostavi più a lungo nella fila dove ero seduta io? Quanta gioia in quello sguardo ricambiato; in quella carezza furtiva ... Arrossisco ancora al ricordo dei tuoi occhi che percorrevano ogni centimetro del mio viso, del mio collo sempre nudo; soffermandosi avidi sulla mia scollatura. Ecco caro il mio professore se oggi sono diventata importante, lo devo a te. Sei stato il mio mentore ... hai acceso le mie fantasie spingendomi a sorprenderti con i giochi della mente. Una palestra che mi ha consentito di sviluppare i muscoli dell'immaginazione. .. sono di acciaio ora. Potessi tornare indietro uno strappo alla regola lo farei ... giusto un attimo, il tempo di rubarti un bacio.
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Post n°1574 pubblicato il 27 Novembre 2018 da lascrivana
Il vento tormenta le foglie
spazzando le strade e le soglie
Il viandante si stringe nel giubbotto
l’ombrello è rimasto al suo posto
Inutile con questo tempo furibondo
avrebbe preso il volo in giro per il mondo
È un tempo che t’invita a poltrire
nel caldo lettone a dormire
E mentre ti accoccoli supino
una foglia scivola dalla cappa del camino
Triste e solitaria ti racconta una storia
destati o pigro, è tempo di memoria!
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Post n°1573 pubblicato il 26 Novembre 2018 da lascrivana
La fede non è un qualcosa che si può facilmente spiegare; radicata nel nostro animo nutre il nostro spirito di speranza, di fiducia, di perdono. L'uomo che nutre un credo sincero, difficilmente si arrende. Fede e rassegnazione non vanno di pari passo.
La fede mi spinge a credere che tutto possa cambiare E il male in bene si possa tramutare Mi coccola e rassicura nei momenti di abbandono Mi concede la gioia di accogliere il perdono Mi commuove chi si alza a testa alta dopo la tempesta E chi accoglie ogni giorno come una gran festa Ammiro e m'inchino innanzi alla genialità Quella pura di spirito che male non fa Diventiamo portatori di pace di giustizia Abbondiamo nel lavoro e aboliamo la pigrizia Diamoci sempre un opportunità migliore Schiacciando la depressione e chi ci vuole fuori Ricordiamoci sempre che la vita è un dono che ci appartiene Trattiamola con rispetto, e allegeriamola dalla pene Facciamo in modo che la tristezza e la sofferenza Abbiano poco soggiorno nella nostra esistenza.
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Post n°1572 pubblicato il 23 Novembre 2018 da lascrivana
Cambialo se puoi questo destino amaro Trasforma questo buio in caldo roseo e chiaro Rendi i nostri dubbi in ferree certezze Accogli i nostri sforzi con baci e carezze Giustizia e pace ardentemente desideriamo E di vivere in pace con le persone che amiamo È una preghiera che tutti noi ti rivolgiamo Consapevoli che anche con l"ateo lo stesso pensiero condividiamo
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Post n°1571 pubblicato il 22 Novembre 2018 da lascrivana
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Post n°1570 pubblicato il 18 Novembre 2018 da lascrivana
Ciao Marco. Oggi per caso ho aperto questo mio vecchio indirizzo email; poiché della mia vecchia vita (sempre se così si può chiamare) ho deciso di cancellare tutto. Non nego che come ho visto il tuo indirizzo di posta elettronica, un brivido di terrore mi ha percorso dalla punta dei piedi alla cima di capelli. Per il tuo bene mi auguro che tu sia veramente cambiato; per il mio, invece sono felice di aver messo chilometri di distanza da te. Mi chiedi di tornare? Già solo il fatto che tu me lo chieda mi fa capire che ancora non ti sei reso conto dei momenti di terrore vissuti con te; pensa che a volte, faticavo persino a respirare, per paura che anche quello potesse diventare un motivo per istigare la tua violenza. Vorrei poterti dire che mi ricordo che un tempo ti amavo; ma la tua brutalità ha cancellato ogni traccia di sentimento persino nelle mie memorie. Ricordo solo che quando rientravi a casa dopo il lavoro, per me iniziava l’inferno. Le tue carezze… Dio come odiavo quelle tue mani che dopo avermi riempito di botte, cercavano di accarezzarmi. Santo cielo ma come hai potuto pensare che io fossi felice di far l’amore con te, con tutti i lividi che mi avevi lasciato nel corpo e nell’anima? Hai distrutto tutto quello che di bello poteva esserci in me. Se tu pensi di essere guarito, sappi che io invece sono ancora in cura da una psicologa per cercare di dimenticare i soprusi subiti. Puoi pure evitare di mandarmi lettere, tanto io questa email non l’aprirò più; non voglio più leggere nulla che ti appartiene, e credimi farò il possibile per poter dimenticare la tua esistenza. Non cercarmi mai più. |
Post n°1569 pubblicato il 18 Novembre 2018 da lascrivana
Una scala è composta da tanti gradini; e per arrivare in alto bisogna salirli tutti. Arrivati in cima, si è soddisfatti di aver raggiunto l'obiettivo. La scala ha un significato particolare in qualsiasi contesto sociale, familiare e lavorativo. Il primo gradino è l'inizio, il supporto, la stabilità: poiché senza di esso è incompleta. Senza il secondo gradino, scendere a terra diventa più difficile. Ogni gradino è importante perché ci avvicina sempre più alla stabilità, alla condivisione, al progresso. I fallimenti politici, sociali, lavorativi e familiari, avvengono proprio perché si eliminano i primi gradini. Quando si arriva in cima, difficilmente ci si volta indietro a guardare chi ci ha consentito di salire in alto; nonostante i primi gradini siano ancora importanti per raggiungere il massimo del successo. Mai sottovalutarli, i primi gradini consentono stabilità alla scala. Quindi si deve avere più rispetto e considerazione, per gli anziani, per gli elettori, e per gli operatori. |
Post n°1568 pubblicato il 12 Novembre 2018 da lascrivana
Manchi Eloisa … manchi come il sole che illumina al mattino; manchi come l’aria che respiro. Non avrei mai immaginato che svegliarmi senza di te sarebbe stato così devastante. Rimpianto e rimorso mi fanno compagnia nelle notti insonni; ammettere di non meritarti non diminuisce il dolore acuto che mi lascia il senso di colpa per aver distrutto la cosa più bella che la vita mi avesse regalato. Ricordo il tuo sguardo sorpreso e addolorato dopo averti dato il primo schiaffo. Pungevano come spine i tuoi occhi lucidi e la smorfia di dolore che ti trasformava il viso. Non sopportavo la belva che mi facevi diventare. Lo so … sto sbagliando ancora una volta dando la colpa a te per l’uomo frustrato che si approfittava della tua debolezza. Anche se ti avessi piegato al mio volere, avrei trovato di sicuro un motivo per continuare a picchiarti; mi convincevo che era colpa tua e che lo facevo solo per il tuo bene. La verità è che, più mi rendevo conto di quanto fosse inumano il mio modo di trattarti, e più ti usavo violenza per schiacciare la frustrazione della mia pochezza. Poi una mattina mi sono svegliato e ho trovato vuoto il tuo posto nel letto. Vagando per la città inferocito e con i pugni stretti; pensavo che se solo ti avessi avuto tra le mani in quel momento sarei stato capace persino di ucciderti. La tua assenza mi procurava dolorose fitte al cuore impedendomi di ragionare. Gelo e rabbia a farmi compagnia in quei giorni miserabili in cui il ritratto di com’ero realmente a poco a poco prendeva forma nella mia mente. È troppo tardi per rimediare al male che ti ho fatto; e ti garantisco che trovo giusta persino la punizione che il ricordo del male fatto non mi dia pace. Eloisa, credimi sono sincero quando ti dico che sono felice di aver preso coscienza di essere stato maledettamente cattivo e bastardo. È mostruoso quello che ti ho fatto, e so bene che non potrai mai perdonarmi … credimi, non riesco nemmeno io perdonare l’uomo che sono stato. Comunque sia, riconoscere la mia cattiveria è la possibilità che la vita mi ha dato per diventare un uomo migliore. Nonostante riconosca di non essere degno di te, non posso fare a meno di chiederti di tornare; perché senza di te questa vita non vale la pena di viverla. Darei chissà cosa pur di riavere i tuoi abbracci e i tuoi baci prima che le botte cambiassero i tuoi sentimenti. Rivoglio il tempo che ho ucciso, l’attimo che ho bastonato, e l’amore che ho calpestato … lo rivoglio con tutto me stesso. |
Post n°1567 pubblicato il 08 Novembre 2018 da lascrivana
Un angelo forse eri Un spirito tenace che si era preso cura dei miei pensieri Hai fatto tesoro dei miei desideri realizzando in parte i miei sogni di ieri Ho ancora tanti obiettivi da realizzare e tante richieste da farti valutare Nulla è impossibile a chi per arrivare prima sé stesso ha deciso di cambiare Non pensare che sia facile cambiare direttiva bisogna essere caparbi e pieni d’inventiva per prendersi le proprie responsabilità e rendere gli ideali una possibile realtà Non aver paura di credere nel mistero in quello spirito divino che si nutre di amore vero e che ci rende tutti persone speciali tanto da diventare angeli anche senza ali
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Post n°1566 pubblicato il 06 Novembre 2018 da lascrivana
Non ci sono parole per consolare la famiglia delle vittime decedute a causa del maltempo. Tragedie che ci hanno ricordato quanto piccoli e impotenti siamo innanzi alla natura. Di chi sia la colpa ha poca importanza; poiché l'uomo crea sempre nuovi pretesti per sbagliare. Siamo vittime della nostra incompetenza, distrazione e leggerezza. Pensiamo sempre che i guai debbano capitare sempre agli altri, così abbassiamo le difese. Dobbiamo avere più riguardo della nostra salute e della vita della nostra famiglia; prestare attenzione dove costruiamo le nostre case. Ora che il peggio sembra essere alle spalle, dobbiamo cercare di trovare il modo per prevenire certi disastri. Se la protezione civile ci dice di non uscire, dovremmo non uscire. Se abitiamo nei pressi di un fiume o di corso d'acqua a rischio di esondazione, dovremmo evacuare per un po' le nostre abitazioni. Non sottovalutare nessuna circostanza di pericolo, potrebbe salvarci la vita. Non abbiate paura di sembrare esagerati: meglio ridere dell'inutile apprensione che piangere per la leggerezza. Inizialmente l'allerta meteo sembrava ridicola nella nostra zona; solo dopo qualche giorno abbiamo dovuto ricrederci. I gravi danni ci sono stati ... e i morti anche. |
Inviato da: tanmik
il 09/07/2024 alle 07:06
Inviato da: tanmik
il 09/07/2024 alle 07:06
Inviato da: tanmik
il 09/07/2024 alle 07:04
Inviato da: tanmik
il 09/07/2024 alle 07:04
Inviato da: tanmik
il 05/07/2024 alle 07:32