GINECOLOGIA – Nuova terapia per bruciore e/o dolore vulvare

 

Ginecologia

Terapia specifica per la vulvodinia, bruciore e/o dolore a livello della vulva

La vulvodinia è una condizione dolorosa che interessa la zona vulvare delle donne. Si stima che una donna su sette soffra di questa patologia, ma molte di loro non ricevono l’assistenza adeguata e rinunciano a curarsi.

La novità nel trattamento della vulvodinia è rappresentata da un preparato a base di Spermidina, una molecola che ha dimostrato di ridurre il dolore vulvare del 76% e il fastidio durante i rapporti sessuali del 50%.

Ubigel Donna è il primo prodotto specifico per la vulvodinia.

La vulvodinia è una patologia complessa, multifattoriale e sfaccettata, che non presenta lesioni o anomalie visibili. Spesso, il tessuto vulvare ha un aspetto normale, senza segni di infiammazione o gonfiore. Questo rende difficile la diagnosi e la cura della vulvodinia, che è ancora poco conosciuta e riconosciuta dagli stessi medici. Molti di loro tendono a trascurare il problema o a considerarlo di natura psicogena, rimandando le pazienti allo psicologo.

Tuttavia, la vulvodinia ha delle solide basi biologiche e richiede un approccio medico specifico. Si tratta di un disturbo molto diffuso tra le donne: secondo gli ultimi dati, dal 10 al 18% delle donne ne soffre nel corso della propria vita. La vulvodinia può colpire donne di ogni etnia e fascia d’età, ma si riscontra soprattutto tra le persone di 20 e 40 anni.

Una indagine condotta in Italia su 496 donne, di cui 439 con diagnosi di vulvodinia confermata da uno specialista, ha rivelato che nella maggioranza dei casi sono stati necessari tre o più consulti medici prima di ricevere una diagnosi corretta. Questo comporta una media di 4,8 anni di ritardo diagnostico, dall’inizio dei sintomi all’avvio della terapia adeguata, e favorisce la cronicizzazione del disturbo.

La vulvodinia si manifesta con una sensazione di bruciore, puntura o pressione nella vulva, che può essere continua o intermittente, localizzata o diffusa. Il dolore non ha una causa evidente, come lesioni, infezioni o altre malattie, e persiste per almeno 3-6 mesi.

Ubigel Donna ( confezione da 50 ml ) è un dispositivo medico a base di un complesso Acido Ialuronico e Spermidina indicato nel trattamento delle sindromi genitourinarie femminili, da utilizzare in caso di vulvodinia.

La sua azione consente di migliorare e sostenere il trofismo genitourinario con elevata capacità bioadesiva sui tessuti, formando un film trofico capace di supportare la ricompattazione degli strati epiteliali e connettivi.

La crema aderisce ai tessuti genitourinari riducendo progressivamente il disturbo percepito e la natura del prodotto ne consente l’uso in associazione ai trattamenti mirati alle infezioni vaginali.

Ubigel Donna deve essere applicato a giorni alterni per 4 settimane. Dopo una settimana di pausa, è necessario riprendere con un’applicazione ogni 3 giorni per altre 4 settimane.

L’applicazione deve essere sospesa in caso di risoluzione anticipata della sintomatologia.

E’ consigliato l’uso saltuario con applicazioni sporadiche per mantenerne i benefici ottenuti al termine del trattamento.

Deve essere depositato circa 1 cm di gel, pari a una quantità di gel pari a 2 grammi di prodotto, facendo seguire un breve massaggio sulla zona vulvare e lasciando assorbire per circa 2 minuti.

Ubigel Donna ha impiego esclusivamente per uso locale. Il prodotto non deve essere utilizzato nelle donne in gravidanza senza aver prima consultato un medico.( Xagena )

 

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE & MARKETING FARMACEUTICO: Charlie la nuova piattaforma di intelligenza artificiale generativa di Pfizer

Pfizer AI

Marketing Farmaceutico: CHARLIE, la nuova piattaforma di intelligenza artificiale ( AI ) generativa di PfizerIl nome della piattaforma di AI generativa di Pfizer è quello del co-fondatore, Charles Pfizer

Dal 2023, Pfizer ha sviluppato una nuova piattaforma di intelligenza artificiale per aumentare la fornitura di contenuti, revisionando l’intero ambiente di lavoro di marketing dell’azienda. “Charlie”, dal nome del co-fondatore di Pfizer Charles Pfizer, è ora in fase di implementazione in tutta l’organizzazione di marketing. La piattaforma è già utilizzata da centinaia di persone nel team marketing centrale di Pfizer e da migliaia di persone che si occupano dei vari marchi dell’azienda.

Uno degli obiettivi principali della strategia di Pfizer è migliorare la catena di fornitura dei contenuti dell’azienda, secondo Bill Worple, vicepresidente delle piattaforme e della tecnologia di coinvolgimento dei clienti di Pfizer. Oltre ad aiutare nella creazione e nella modifica dei contenuti, l’intelligenza artificiale generativa aiuta anche nel controllo delle fonti e nelle revisioni legali, che sono particolarmente importanti in settori altamente regolamentati come il marketing farmaceutico. Utilizzando un sistema di rischio “rosso, giallo, verde” durante l’etichettatura dei contenuti, Charlie può identificare le risorse su cui il team di revisione medica deve dedicare più tempo.

“L’idea è come triplicare o quintuplicare la creazione di contenuti per creare messaggi adatti sia con gli operatori sanitari che con i pazienti”, spiega Worple.

Un altro obiettivo è trasformare Charlie in un banco di lavoro per l’intera organizzazione di marketing. Ciò include l’integrazione dell’analisi dei media per i marchi dell’azienda, informazioni su vari concorrenti e dati provenienti da vari siti Web. Charlie verrà inoltre integrato nelle piattaforme Adobe come Workfront ed Experience Manager per aiutare gli utenti ad agire in base alle informazioni provenienti da più dashboard. Altre funzionalità includono integrazioni con altre piattaforme come Slack per aiutare i dipendenti a comunicare e collaborare.

Per quanto riguarda il tipo di contenuti che Charlie aiuta a creare, Pfizer sta iniziando con i media digitali, e-mail e presentazioni digitali che i team di vendita utilizzano con i medici. Un’altra area che sta esplorando è aiutare nella ricerca e nella stesura di articoli medici. I modelli linguistici di grandi dimensioni raccolgono anche informazioni sulle aree terapeutiche per comprendere meglio clienti e trattamenti.

“Iniziare a creare comunicazioni diverse in base alla tipologia del cliente”, afferma Worple. “E poi conoscere qual è il vero punto “dolente” per loro. La conoscenza della “percentuale X di queste persone” aiuta a capire chi è il cliente e come meglio parlare con loro”.

Secondo Worple, Charlie è stato formato da dati provenienti da varie fonti. Per generare contenuti di marketing, Pfizer utilizza i dati di formazione provenienti da contenuti approvati archiviati per ciascuna categoria di trattamento ( come oncologia, endocrinologia, ecc. ) e per prodotti specifici. Utilizza inoltre modelli di segmentazione per insegnare a Charlie i tipi di messaggi rilevanti per ciascun segmento e ciò che è più importante.

Mentre la creazione dei contenuti si basa su una versione personalizzata di ChatGPT, Charlie utilizza algoritmi di raccomandazione. Pfizer sta inoltre creando modalità per utilizzare l’elaborazione del linguaggio naturale ( NLP ) per query relative a ricerche interne, casi di studio e dati di performance marketing. E per evitare che Charlie offra informazioni inesatte o altre “allucinazioni”, le risposte vengono convalidate con materiale originale basato su contenuti Pfizer precedentemente pubblicati e convalidati. Esiste anche un processo di revisione e validazione dei risultati.

Pfizer collabora con Publicis Groupe, che ha contribuito a creare Charlie dalla sua piattaforma Marcel AI. Secondo il presidente di Marcel, Arpit Jain, Marcel è come la “casa base” e Charlie è la versione adattata alle esigenze di Pfizer. Ha aggiunto che Publicis Groupe ha anche un team dedicato che aiuta a mantenere e far evolvere Charlie ogni giorno. Recentemente Publicis ha annunciato importanti aggiornamenti alla propria intelligenza artificiale, inclusa una nuova piattaforma chiamata CoreAI.

Poichè i dati sanitari sono così sensibili, Pfizer garantisce che la raccolta e l’utilizzo dei dati da parte di Charlie soddisfino vari requisiti di privacy interni ed esterni. A seconda di chi utilizza Charlie, la piattaforma può adattare le sue funzionalità al ruolo di ciascun dipendente, al modo in cui la utilizza e ai tipi di dati con cui interagiscono gli utenti. Tutto ciò rende la gestione dei dati particolarmente importante, sia in termini di accuratezza che di privacy.

Fonte: DIGIDAY [ Foto di Iferenz Newsletter ]

 

XAGENA, SPECIALIZZATA IN ONCOLOGIA & EMATOLOGIA – AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE MEDIANTE INTELLIGENZA ARTIFICIALE ( AI )

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FARMACI ONCOLOGICI: Il 41% dei farmaci antitumorali approvati dall’EMA tra il 1995-2020 sarebbe inutile – Studio pubblicato su BMJ

BMJ British

 

BIG PHARMA: GRANDE GUADAGNO, POCA RESA – IL 41% DEI FARMACI ANTITUMORALI APPROVATI DALL’AGENZIA EUROPEA DEI MEDICINALI TRA IL 1995 E IL 2020 SAREBBE INUTILE – IL “BRITISH MEDICAL JOURNAL” SBUGIARDA LE AZIENDE FARMACEUTICHE CHE GIUSTIFICANO I PREZZI ELEVATI DEI MEDICINALI SOSTENENDO DI SPENDERE MOLTO PER LA RICERCA: LO STUDIO MOSTRA CHE RECUPERANO I COSTI ENTRO TRE ANNI – LE SPESE GLOBALI PER I FARMACI ONCOLOGICI PASSERANNO DA 167 MILIARDI NEL 2020 A 269 MILIARDI DI DOLLARI NEL 2025 E…

 

( ANSA ) – Il 41% dei farmaci antitumorali approvati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) tra il 1995 e il 2020 manca di prove di beneficio aggiunto, in particolare quelli approvati attraverso percorsi accelerati (le cosiddette approvazioni “fast track”). Lo rivela uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto da ricercatori olandesi dell’Università di Utrecht. Inoltre, a contraddire le affermazioni dell’industria farmaceutica secondo cui i prezzi dei farmaci sono elevati per compensare i costi della ricerca e dello sviluppo (R&S), lo studio mostra che più della metà di questi farmaci, compresi quelli con beneficio minimo o nullo, recuperano i costi della R&S entro tre anni.

Si prevede che le spese globali per i farmaci oncologici passeranno da 167 miliardi di dollari nel 2020 a 269 miliardi di dollari nel 2025. Inoltre, un numero crescente di farmaci oncologici viene approvato su basi meno solide, sollevando preoccupazioni riguardo alla discrepanza di incentivi nel mercato farmaceutico rispetto agli interessi dei pazienti. I ricercatori hanno valutato il beneficio aggiunto dei farmaci oncologici approvati dall’Ema tra il 1995 e il 2020. Hanno inoltre confrontato i ricavi globali dei farmaci da rapporti finanziari pubblici delle aziende farmaceutiche e dai costi della R&S.

Gli esperti hanno considerato vari percorsi di approvazione dell’Ema: autorizzazione standard alla commercializzazione (Sma), autorizzazione alla commercializzazione condizionata (Cma) e autorizzazione in circostanze eccezionali (Aec). Delle 458 valutazioni di beneficio aggiunto, 103 (23%) sono state classificate come beneficio aggiunto minore e 189 (41%) come beneficio aggiunto negativo o non quantificabile (specie quelli approvati con autorizzazione condizionata o in circostanze eccezionali).

I ricavi dei farmaci aumentano generalmente in linea con il beneficio aggiunto e sebbene i farmaci approvati con autorizzazione alla commercializzazione condizionata generassero ricavi inferiori e impiegassero più tempo per compensare i costi della R&S, più della metà di questi farmaci, anche quelli privi di prove di beneficio aggiunto, riuscivano a recuperare i costi medi della R&S entro tre anni. Quasi tutti (91%) i farmaci inclusi recuperano i costi della R&Sentro otto anni. Secondo gli esperti andrebbero riconsiderati regolamentazione e meccanismi di rimborso dei farmaci.

Tratto da Dagospia 2023

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CANCRO AL POLMONE: Tizveni a base di Tislelizumab per il trattamento del tumore al polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico in monoterapia o in combinazione con chemioterapia

BeiGene

Tizveni a base di Tislelizumab per il trattamento del carcinoma polmonare non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico in monoterapia o in combinazione con chemioterapia

Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) ha adottato un parere positivo, raccomandando la concessione dell’autorizzazione all’immissione in commercio per il medicinale Tizveni, destinato al trattamento del cancro polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) localmente avanzato o metastatico in monoterapia o in combinazione con chemioterapia.

Tizveni sarà disponibile sotto forma di concentrato per soluzione per infusione da 100 mg. Il principio attivo di Tizveni è Tislelizumab, un anticorpo monoclonale IgG4 umanizzato che potenzia le risposte delle cellule T, comprese le risposte antitumorali, attraverso il blocco del legame di PD-1 con i ligandi PD-L1 e PD-L2.

Il beneficio di Tizveni è rappresentato da un miglioramento della sopravvivenza globale ( OS ) e della sopravvivenza libera da progressione ( PSF ) nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico, come dimostrato in tre studi di fase 3, randomizzati, in aperto, che hanno confrontato Tizveni ( in monoterapia o in combinazione ) con la chemioterapia.

Gli effetti collaterali più comuni associati a Tislelizumab sono: anemia, affaticamento e aumento dell’AST ( aspartato aminotransferasi ).

L’indicazione completa è:

Tizveni in associazione con Pemetrexed e chemioterapia contenente Platino è indicato per il trattamento di prima linea dei pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule non-squamoso i cui tumori hanno espressione di PD-L1 su una percentuale maggiore o uguale al 50% delle cellule tumorali con senza mutazioni positive di EGFR o ALK e che hanno: NSCLC localmente avanzato e non sono candidati alla resezione chirurgica o alla chemioradioterapia a base di Platino, o tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico.

Tizveni in associazione con Carboplatino e Paclitaxel o nab-Paclitaxel è indicato per il trattamento di prima linea dei pazienti adulti con carcinoma polmonare squamoso non-a-piccole cellule che presentano: tumore NSCLC localmente avanzato e non-candidati alla resezione chirurgica o alla chemioradioterapia a base di Platino, o tumore NSCLC metastatico.

Tizveni in monoterapia è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico dopo precedente terapia a base di Platino. Anche i pazienti con tumore NSCLC con mutazione EGFR o riarrangiamento ALK dovrebbero ricevere terapie mirate prima di ricevere Tislelizumab.

ENGLISH VERSION

Tizveni for the treatment of locally advanced or metastatic non-small cell lung cancer either in monotherapy or in combination with chemotherapy

The Committee for Medicinal Products for Human Use ( CHMP ) has adopted a positive opinion, recommending the granting of a marketing authorisation for the medicinal product Tizveni, intended for the treatment of locally advanced or metastatic non-small cell lung cancer ( NSCLC ) either in monotherapy or in combination with chemotherapy.

Tizveni will be available as a 100 mg concentrate for solution for infusion. The active substance of Tizveni is Tislelizumab, a humanised IgG4 variant monoclonal antibody that potentiates T-cell responses, including anti-tumour responses, through blockade of PD-1 binding to PD-L1 and PD-L2 ligands.

The benefit of Tizveni is an improvement in overall survival and progression free survival in patients with locally advanced or metastatic NSCLC, as shown in three open-label, randomised phase 3 studies comparing Tizveni ( either in monotherapy or in combination ) with chemotherapy.

The most common side effects are anaemia, fatigue and increased AST.

The full indication is:

Tizveni in combination with Pemetrexed and Platinum containing chemotherapy is indicated for the first-line treatment of adult patients with non-squamous non-small cell lung cancer whose tumours have PD-L1 expression on greater than or equal to 50% of tumour cells with no EGFR or ALK positive mutations and who have: locally advanced NSCLC and are not candidates for surgical resection or Platinum-based chemoradiation, or metastatic NSCLC.

Tizveni in combination with Carboplatin and either Paclitaxel or nab-Paclitaxel is indicated for the first-line treatment of adult patients with squamous non-small cell lung cancer who have: locally advanced NSCLC and are not candidates for surgical resection or platinum-based chemoradiation, or metastatic NSCLC.

Tizveni as monotherapy is indicated for the treatment of adult patients with locally advanced or metastatic non-small cell lung cancer after prior Platinum-based therapy. Patients with EGFR mutant or ALK positive NSCLC should also have received targeted therapies before receiving Tislelizumab.

CANCRO AL POLMONE – L’FDA ha approvato Tagrisso più chemioterapia nel carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazione di EGFR in fase avanzata

 

 

AstraZeneca

La combinazione Tagrisso ( Osimertinib ) e chemioterapia approvata dalla FDA per il cancro polmonare non-a-piccole cellule con mutazione di EGFR in fase avanzata

Tagrisso, il cui principio attivo è Osimertinib, è stato approvato dalla Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense in combinazione con la chemioterapia per il trattamento di un sottogruppo di pazienti con cancro polmonare avanzato.

L’inibitore di EGFR ( tirosina chinasi del recettore del fattore di crescita epidermico ) mutato è stato specificamente autorizzato per l’uso insieme alla chemioterapia negli adulti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) localmente avanzato o metastatico con mutazione di EGFR.

Si stima che ogni anno negli Stati Uniti a 200.000 persone venga diagnosticato un cancro ai polmoni e il tumore NSCLC rappresenta fino all’85% di tutti i casi di cancro polmonare.

Circa il 15% dei pazienti con tumore NSCLC negli Stati Uniti presenta una mutazione in EGFR, e questa popolazione è particolarmente sensibile” al trattamento con un inibitore di EGFR che blocca le vie di segnalazione cellulare che guidano la crescita delle cellule tumorali.

La decisione della FDA è stata supportata dai risultati positivi dello studio FLAURA2 in fase avanzata, che ha randomizzato più di 500 pazienti con tumore NSCLC localmente avanzato o metastatico a ricevere la combinazione Tagrisso / chemioterapia o solo Tagrisso.

I risultati hanno mostrato che la combinazione ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte del 38% rispetto alla monoterapia con Tagrisso, che attualmente rappresenta lo standard di cura globale di prima linea per questi pazienti.

È stato dimostrato che la combinazione Tagrisso più chemioterapia estende la sopravvivenza libera da progressione mediana di 8,8 mesi e migliora la sopravvivenza libera da progressione di 9,5 mesi rispetto alla monoterapia con Tagrisso.

Tagrisso è già approvato come monoterapia in più di 100 Paesi, con indicazioni che includono il trattamento di prima linea di pazienti con tumore NSCLC localmente avanzato o metastatico con mutazione di EGFR, NSCLC localmente avanzato o metastatico positivo alla mutazione T790M dell’EGFR e per il trattamento adiuvante del carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazione di EGFR in stadio iniziale.

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PHARMABUSINESS – Con l’acquisizione di MorphoSys Novartis ha potenziato la propria pipeline con Pelabresib nel trattamento della mielofibrosi

Novartis Oncology

Novartis espande la propria pipeline oncologica con l’acquisizione di MorphoSys da 2,7 miliardi di euro.L’accordo include una terapia sperimentale in fase di valutazione nella mielofibrosi

Novartis ha annunciato che acquisterà MorphoSys per 2,7 miliardi di euro, potenziando la propria pipeline in ambito oncologico.

L’accordo dà a Novartis l’accesso a Pelabresib ( CPI-0610 ), una terapia sperimentale valutata in combinazione con Jakafi ( Ruxolitinib ) di Incyte come trattamento per la mielofibrosi.

La mielofibrosi è un raro tumore ematologico causato da anomalie genetiche nelle cellule staminali del midollo osseo. Si stima che colpisca una persona su 10.000 nell’Unione Europea.

La malattia è caratterizzata da: milza ingrossata, anemia, compromissione del microambiente del midollo osseo che causa fibrosi e sintomi debilitanti associati alla malattia.

La combinazione Pelabresib / Ruxolitinib ha recentemente raggiunto il suo endpoint primario di riduzione del volume della milza nello studio MANIFEST-2 in fase avanzata nei pazienti con mielofibrosi naive agli inibitori JAK e ha anche dimostrato tendenze favorevoli nel miglioramento dei sintomi alla settimana 24 rispetto al basale.

Pelabresib è inoltre in fase di studio nei pazienti affetti da trombocitemia essenziale, un raro tumore del sangue che provoca la formazione di un numero elevato di cellule del sangue chiamate piastrine.

L’acquisizione include anche Tulmimetostat ( CPI-0209 ), un doppio inibitore sperimentale in fase iniziale delle proteine EZH1/EZH2 attualmente in fase di test su pazienti con tumori solidi o linfomi.

L’annuncio arriva poco più di due settimane dopo che Novartis ha condiviso i risultati positivi di uno studio in fase avanzata sulla sua terapia con radioligando Lutathera ( Lutezio Lu 177 dotatato ) come trattamento di prima linea per i tumori neuroendocrini di nuova diagnosi.

 

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MIELOMA MULTIPLO – Il trattamento di seconda linea con Belantamab mafodotin triplica la sopravvivenza libera da progressione rispetto a Daratumumab

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Mieloma multiplo recidivato / refrattario: l’anticorpo coniugato anti-BCMA Belantamab mafodotin, associato a Bortezomib e Desametasone, ha quasi triplicato la sopravvivenza senza progressione rispetto al trattamento a base di Daratumumab

Nei pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario, il trattamento con Belantamab mafodotin ( Blenrep ), un anticorpo coniugato anti-BCMA, in combinazione con Bortezomib e Desametasone ( BorDex ) ha quasi triplicato la sopravvivenza media libera da progressione rispetto alla terapia standard a base di Daratumumab ( Darzalex ) più BorDex.

Questi sono i risultati relativi a una analisi intermedia dello studio di fase 3 DREAMM-7 .

L’analisi ha evidenziato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo con la combinazione Belantamab mafodotin, con una riduzione del 59% del rischio di progressione della malattia ( PFS ) o di morte rispetto alla combinazione a base di Daratumumab.

Con un follow-up mediano di 28,2 mesi, la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 36,6 mesi nel gruppo Belantamab mafodotin rispetto ai 13,4 mesi del trattamento con Daratumumab.

L’effetto sulla sopravvivenza senza progressione ( endopoint primario ) è stato osservato in tutti i sottogruppi prespecificati, compresi quelli refrattari a Lenalidomide e quelli con citogenetica ad alto rischio.

Il profilo di sicurezza e tollerabilità della combinazione Belantamab mafodotin è stata coerente con il profilo noto dei singoli agenti.

Il sostanziale beneficio in termini di sopravvivenza libera da progressione e il forte trend di sopravvivenza globale rispetto a una combinazione standard di cura con Daratumumab ha evidenziato il potenziale della combinazione a base di Belantamab mafodotin nel ridefinire il trattamento del mieloma multiplo in corrispondenza o dopo la prima recidiva.

Fonte: Plenary Series ASCO ( American Society of Clinical Oncology ), 2024

 

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PHARMABUSINESS – Con l’acquisizione di Seagen Pfizer diventa leader in oncologia

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DOPO L’ACQUISIZIONE DI SEAGEN, PFIZER DIVENTA LEADER IN ONCOLOGIA

BOURLA “ Grazie alla tecnologia proprietaria Seagen del coniugato anticorpo-farmaco ( ADC ), leader a livello mondiale, insieme alla portata e alla forza delle capacità e dell’esperienza di Pfizer, siamo pronti a cambiare il paradigma del trattamento del cancro. Riteniamo che l’oncologia rappresenterà un significativo motore di crescita per Pfizer e contribuirà in modo significativo al raggiungimento dei nostri obiettivi finanziari a breve e lungo termine. “

Seagen è leader mondiale nella tecnologia ADC, una modalità di trasformazione che sta emergendo come un potente strumento per un’ampia gamma di tumori, progettata per uccidere preferenzialmente le cellule tumorali e limitare le tossicità fuori bersaglio. Con l’aggiunta dei quattro medicinali in linea di Seagen, ADCETRIS ( Brentuximab vedotin ), PADCEV ( Enfortumab vedotin ), TIVDAK ( Tisotumab vedotin ) e TUKYSA ( Tucatinib ), il portafoglio oncologico leader del settore di Pfizer comprende ora oltre 25 farmaci e biosimilari approvati in più più di 40 indicazioni, tra cui nove farmaci che sono o hanno il potenziale per diventare un blockbuster.

Con l’aggiunta di Seagen, la pipeline oncologica di Pfizer ha raddoppiato le sue dimensioni con 60 Programmi che abbracciano più modalità, tra cui ADC, piccole molecole, bispecifici e altre immunoterapie.
Guardando al futuro, Pfizer sfrutterà le sue principali capacità di ingegneria proteica e di chimica farmaceutica per far avanzare la tecnologia ADC di Seagen, sbloccando potenziali nuove combinazioni e farmaci biologici di prossima generazione. ( Fonte: Pfizer )

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ENGLISH VERSION

BOURLA “ With Seagen’s proprietary, world-leading Antibody-Drug Conjugate (ADC) technology, together with the scale and strength of Pfizer’s capabilities and expertise, we are poised to change the cancer treatment paradigm. We believe Oncology will be a significant growth driver for Pfizer and contribute meaningfully to the achievement of our near- and long-term financial goals. ”
Seagen is a world-leader in ADC technology, a transformative modality that is emerging as a powerful tool across a broad range of cancers designed to preferentially kill cancer cells and limit off-target toxicities. With the addition of Seagen’s four in-line medicines, ADCETRIS ( brentuximab vedotin ), PADCEV ( enfortumab vedotin ), TIVDAK ( tisotumab vedotin ) and TUKYSA ( tucatinib ), Pfizer’s industry-leading Oncology portfolio now includes over 25 approved medicines and biosimilars across more than 40 indications, including nine medicines that are either blockbuster or have the potential to be blockbuster.
With the addition of Seagen, Pfizer’s Oncology pipeline has doubled in size with 60 programs spanning multiple modalities, including ADCs, small molecules, bispecifics and other immunotherapies. Moving forward, Pfizer will leverage its leading protein engineering and medicinal chemistry capabilities to advance Seagen’s ADC technology, unlocking potential novel combinations and next-generation biologics.

 

 

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE & RICERCA DI NUOVI FARMACI: Accordo tra Sanofi e Aqemia

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Sanofi e Aqemia, specialista in intelligenza artificiale, hanno stretto una partnership da 140 milioni di dollari per la scoperta di farmaci. L’accordo mira alla scoperta di farmaci a piccole molecole in diverse aree terapeutiche 

Sanofi e Aqemia, specialista in intelligenza artificiale ( AI ), hanno avviato una collaborazione di ricerca pluriennale del valore di 140 milioni di dollari per scoprire candidati farmaci basati su piccole molecole in diverse aree terapeutiche.

La partnership unirà le capacità di ricerca e sviluppo di Sanofi con la piattaforma di Aqemia, che riunisce fisica e intelligenza artificiale generativa su larga scala per identificare nuove molecole farmacologiche per bersagli terapeutici.

A differenza delle tipiche piattaforme basate sull’intelligenza artificiale che richiedono dati sperimentali su cui addestrarsi, Aqemia afferma che “ affronta i progetti di scoperta di farmaci fin dalle loro fasi iniziali ” generando i propri dati con algoritmi unici di fisica quantistica.

La collaborazione coprirà il percorso di scoperta del farmaco, dall’identificazione dei primi ” successi ” alla selezione del candidato allo sviluppo.

Sanofi sarà l’unico responsabile delle attività di ricerca, sviluppo e commercializzazione del wet lab.

L’accordo si basa sull’attuale partnership incentrata sull’oncologia, avviata per la prima volta nel 2020 e successivamente estesa nel 2022.

L’annuncio arriva meno di due mesi dopo che Sanofi ha collaborato con BioMap, specialista in intelligenza artificiale, per accelerare la scoperta di farmaci per la bioterapia, con un accordo dal valore potenziale di oltre 1 miliardo di dollari.

Fonte: Sanofi, 2023

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE & MEDICINA: La sfida tra ChatGPT e medici – JAMA Internal Medicine

AI-In-HealthCare

ChatGTP «supera» i medici nel fornire consigli empatici ( e di alta qualità ) alle domande dei pazienti – Queste le conclusioni di uno studio pubblicato su Jama Internal Medicine nell’aprile 2023 … Da allora ChatGPT ha fatto passi in avanti

Era fine aprile 2023, il Corriere della Sera scriveva: ” ChatGpt è davvero la «star» del momento. Tra sensazionalismo e forti timori, il più noto tra i chatbot – i software di Intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane – cerca di conquistarsi un posto di primo piano anche in campo medico. Negli Stati Uniti Microsoft ( che ha investito in OpenAi, la società sviluppatrice di ChatGpt ) ha appena siglato un accordo con Epic Systems, una delle più grandi società di software per la sanità d’America, per sperimentare il chatbot in alcuni ospedali ( Uc San Diego Health, UW Health a Madison nel Wisconsin e lo Stanford Health Care ). E adesso un nuovo studio pubblicato su Jama Internal Medicine ha fatto emergere che ChatGTP addirittura supererebbe i medici nel fornire consigli empatici e di alta qualità alle domande dei pazienti. Gli stessi autori, tuttavia, ammettono una serie di limiti nella ricerca e invitano ad approfondire l’argomento attraverso studi clinici randomizzati. “

Il confronto: le risposte dei medici e quelle di ChatGPT

Lo studio, condotto da John W. Ayers del Qualcomm Institute dell’Università della California San Diego, ci dà un «assaggio» sul ruolo che gli assistenti di Intelligenza artificiale potrebbero svolgere in medicina. Nella ricerca sono state confrontate le risposte scritte dei medici e quelle di ChatGPT con domande sulla salute formulate nel «mondo reale». Un gruppo di professionisti sanitari ha preferito le risposte di ChatGPT nel 79% dei casi e le ha valutate come di qualità superiore e più empatiche. « Le opportunità per migliorare l’assistenza sanitaria con l’Intelligenza artificiale sono enormi», affermato Ayers, che è anche vice capo dell’innovazione nella Divisione di Malattie infettive e salute pubblica globale della UC San Diego School of Medicine. «L’assistenza sanitaria aumentata dall’Intelligenza artificiale è il futuro della medicina».

ChatGPT è pronto per l’assistenza sanitaria ?

Nel nuovo studio, il team di ricerca ha deciso di rispondere alla domanda: ChatGPT può rispondere in modo accurato alle domande che i pazienti inviano ai loro medici ? In caso affermativo, l’idea è che i modelli di Intelligenza artificiale potrebbero essere integrati nei sistemi sanitari per migliorare le risposte dei medici alle domande inviate dai pazienti e alleggerire l’onere sempre crescente per i medici. «ChatGPT potrebbe essere in grado di superare un esame di abilitazione alla professione medica», sostiene Davey Smith, coautore dello studio e condirettore dell’UC San Diego Altman Clinical and Translational Research Institute e professore presso la UC San Diego School di Medicina, «ma rispondere direttamente alle domande dei pazienti in modo accurato ed empatico è tutta un’altra cosa».

Il confronto tra medico qualificato e ChatGPT

Il team ha così campionato in modo casuale 195 scambi da AskDocs in cui un medico qualificato ha risposto a una domanda pubblica. Il team ha fornito la domanda originale a ChatGPT e gli ha chiesto di creare una risposta. Un gruppo di tre operatori sanitari autorizzati ha valutato ogni domanda e le risposte corrispondenti e non sapeva se la risposta provenisse da un medico o da ChatGPT.

Hanno confrontato le risposte in base alla qualità delle informazioni e all’empatia, annotando quale preferivano. Il gruppo di valutatori professionisti sanitari ha preferito le risposte ChatGPT alle risposte dei medici il 79% delle volte. Inoltre, le risposte ChatGPT sono state valutate in termini di qualità significativamente più elevate rispetto alle risposte dei medici: le risposte di qualità buona o molto buona erano 3,6 volte superiori per ChatGPT rispetto ai medici ( medici 22,1% contro ChatGPT 78,5% ). Le risposte sono state anche più empatiche: le risposte empatiche o molto empatiche sono state 9,8 volte superiori per ChatGPT rispetto ai medici ( medici 4,6% contro ChatGPT 45,1% ).

Fonte: Corriere della Sera 2023

https://www.corriere.it/salute/ehealth/23_aprile_28/chatgtp-supera-medici-consigli-empatici-domande-pazienti-6308b68c-e4eb-11ed-9767-c520489f6dde.shtml

 

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