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Associazione tra vaccinazione autologa con cellule dendritiche caricate con lisato tumorale e l’estensione della sopravvivenza tra i pazienti con glioblastoma ricorrente e di nuova diagnosi

Il glioblastoma è il tumore cerebrale primario più letale. Gli esiti clinici per il glioblastoma rimangono sfavorevoli e sono necessari nuovi trattamenti.
Si è verificato se l’aggiunta di un vaccino autologo a cellule dendritiche caricato con lisato tumorale ( DCVax-L ) allo standard di cura ( SOC ) prolunghi la sopravvivenza tra i pazienti con glioblastoma.
Uno studio di fase 3, prospettico, non-randomizzato, controllato esternamente, ha confrontato la sopravvivenza globale ( OS ) nei pazienti con glioblastoma di nuova diagnosi ( nGBM ) e glioblastoma ricorrente ( rGBM ) trattati con DCVax-L più standard di cura rispetto a pazienti di controllo esterni abbinati contemporanei trattati con standard di cura.
Questo studio multicentrico internazionale è stato condotto in 94 siti in 4 Paesi dal 2007 al 2015. L’analisi dei dati è stata condotta da ottobre 2020 a settembre 2021.
Il trattamento attivo era DCVax-L più lo standard di cura Temozolomide ( Temodal ).
I pazienti del controllo esterno con glioblastoma di nuova diagnosi hanno ricevuto Temozolomide standard di cura e placebo; i controlli esterni con glioblastoma ricorrente hanno ricevuto terapie approvate.
Gli endpoint primari e secondari hanno confrontato la sopravvivenza globale ( OS ) nel glioblastoma di nuova diagnosi e glioblastoma ricorrente, rispettivamente, con popolazioni di controllo esterne abbinate contemporanee dai gruppi di controllo di altri studi clinici randomizzati formali.
Nello studio sono stati arruolati in totale 331 pazienti, di cui 232 randomizzati nel gruppo DCVax-L e 99 nel gruppo placebo.
La sopravvivenza globale mediana ( mOS ) per i 232 pazienti con glioblastoma di nuova diagnosi che hanno ricevuto DCVax-L è stata di 19.3 mesi dalla randomizzazione ( 22.4 mesi dall’intervento ) contro i 16.5 mesi dalla randomizzazione nei pazienti di controllo ( hazard ratio, HR=0.80; P=0.002 ).
La sopravvivenza a 48 mesi dalla randomizzazione è stata del 15.7% vs 9.9% e a 60 mesi è stata del 13.0% vs 5.7%.
Per 64 pazienti con glioblastoma ricorrente trattati con DCVax-L, la sopravvivenza mOS è stata di 13.2 mesi dalla recidiva versus 7.8 mesi tra i pazienti di controllo ( HR, 0.58; P minore di 0.001 ).
La sopravvivenza a 24 e 30 mesi dopo la recidiva è stata rispettivamente del 20.7% versus 9.6% e dell’11.1% versus 5.1%.
La sopravvivenza è stata migliore nei pazienti con glioblastoma di nuova diagnosi con MGMT metilato trattati con DCVax-L rispetto ai pazienti di controllo esterno ( HR, 0.74; P=0.03 ).
In questo studio, l’aggiunta di DCVax-L allo standard di cura ha determinato un’estensione della sopravvivenza clinicamente significativa e statisticamente significativa per i pazienti con glioblastoma di nuova diagnosi e glioblastoma ricorrente rispetto ai controlli esterni contemporanei abbinati che hanno ricevuto solo lo standard di cura. ( Xagena2023 )
Liau LM et al, JAMA Oncol 2023; 9: 112-121

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Forme recidivanti di sclerosi multipla con inadeguata risposta a due o più farmaci: Lemtrada

L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato Lemtrada ( Alemtuzumab ) per il trattamento dei pazienti con forme recidivanti di sclerosi multipla ( SM ). A causa del suo profilo di sicurezza, …


 

Aspirina per ictus acuto ad eziologia sconosciuta in Paesi a risorse limitate

È stato analizzato l’impatto potenziale della Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) sull’esito al momento della dimissione dall’ospedale dopo ictus acuto in ambiti con risorse limitate senza accesso all …


 

Fulranumab per il trattamento del dolore da neuropatia periferica diabetica

È stata valutata l’efficacia e la sicurezza di Fulranumab, un anticorpo monoclonale interamente umano contro il fattore di crescita dei nervi ( NGF ), in pazienti con dolore neuropatico periferico dia …


 

Sclerosi multipla: ATL1102, un inibitore antisenso di CD49d, riduce del 54.4% il numero cumulativo di nuove lesioni cerebrali attive

I dati di uno studio clinico su ATL1102, un inibitore antisenso, che ha coinvolto 77 pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, sono stati pubblicati su Neurology. ATL1102 ha raggiunto il …


 

Daclizumab HYP superiore ad Avonex nel ridurre la frequenza annualizzata delle ricadute in pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente

I risultati completi dello studio di fase 3 DECIDE hanno mostrato un miglioramento statisticamente significativo nel ridurre l’attività della malattia nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-r …


 

Acetazolamide a basse dosi reverte le iperintensità della sostanza bianca periventricolare nello idrocefalo normoteso idiopatico

Sono stati valutati gli effetti del trattamento con Acetazolamide ( Diamox ) basse dosi sui marcatori di risonanza magnetica volumetrica e l’esito clinico nell’idrocefalo normoteso idiopatico ( iNPH ) …


 

Efficacia del Peginterferone beta-1a nella sclerosi multipla recidivante-remittente dopo 48 settimane di trattamento

Lo studio di fase III ADVANCE ha valutato la sicurezza e l’efficacia del Peginterferone beta-1a ( Plegridy ), somministrato per via sottocutanea alla dose di 125 mcg una volta ogni due o quattro setti …


 

Efficacia e sicurezza della Rifampicina per l’atrofia sistemica multipla

Nessuno dei trattamenti disponibili rallenta o blocca la progressione della atrofia sistemica multipla, un disturbo neurologico raro, progressivo e fatale. In un modello murino della malattia, la …


 

Infusione intestinale della formulazione gel di Levodopa / Carbidopa, esperienza in Belgio

Sono stati riportati i dati riguardanti l’efficacia, la sicurezza e la soddisfazione del paziente con somministrazione intestinale di formulazione gel di Levodopa / Carbidopa ( LCIG, Duodopa ) nella p …

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Aggiornamento in Neurologia: Insonnia & Scompenso cardiaco

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Insonnia & scompenso cardiaco, associazione è indipendente 

L’insufficienza cardiaca può essere un predittore indipendente dei sintomi dell’insonnia.
Diversi fattori contribuiscono ai sintomi dell’insonnia nello scompenso cardiaco, tra cui l’avanzare dell’età, la depressione, le comorbilità, il carico dei sintomi e il dolore.
Tuttavia, non è chiaro se l’insufficienza cardiaca stessa, indipendentemente da questi fattori associati, contribuisca ai sintomi dell’insonnia.
Uno studio ha valutato l’associazione dell’insufficienza cardiaca con i sintomi dell’insonnia dopo aver aggiustato i fattori sociodemografici, clinici e dello stile di vita. Questi fattori includevano età, sesso, razza, etnia, istruzione, stato civile, reddito, livello di povertà, disturbi respiratori del sonno, obesità, sintomi depressivi, malattie concomitanti, fumo, consumo di alcol e attività fisica.

CONTINUA SU INSONNIA.NET: LINK: https://www.insonnia.net/articolo/linsufficienza-cardiaca-indipendentemente-associata-ai-sintomi-dellinsonnia

 

Insonnia.net

 

Insonnia & Disturbi del Sonno News

https://www.insonnia.net
Insonnia – Le novità sull’InsonniaInsonnia.net fornisce informazioni e aggiornamenti sui Disturbi del sonno.

Solriamfetol per il trattamento dell’eccessiva sonnolenza nell’apnea ostruttiva del sonno

L’eccessiva sonnolenza è un sintomo comune di apnea ostruttiva del sonno ( OSA ), che spesso persiste nonostante la terapia primaria per OSA. Uno studio di fase III ha valutato Solriamfetol ( Sunozi …


 

Terapia cognitivo-comportamentale e Armodafinil per insonnia dopo trattamento del cancro

L’insonnia è una conseguenza stressante e spesso persistente del cancro. Anche se la terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia ( CBT-I ) è il trattamento di scelta nella popolazione generale, l …


 

Sicurezza e efficacia di Suvorexant nel corso di un trattamento di 1 anno con successiva interruzione improvvisa della terapia

Suvorexant ( MK-4305; Belsomra ) è un antagonista del recettore dell’orexina che si è dimostrato efficace per l’insonnia nel corso di 3 mesi. È stato condotto uno studio per valutarne il profilo cl …


 

Melatonina per i disturbi del sonno nei bambini con disturbi dello sviluppo neurologico

È stata valutata l’efficacia e la sicurezza della Melatonina nel trattamento di gravi problemi del sonno nei bambini con disturbi dello sviluppo neurologico.Uno studio di fase III di 12 settimane, in …


 

Insonnia persistente: terapia cognitivo-comportamentale da sola o in combinazione con Zolpidem

La terapia cognitivo-comportamentale e i farmaci ipnotici sono efficaci per il trattamento a breve termine dell’insonnia, ma pochi pazienti raggiungono la remissione completa con un singolo trat …


 

Ruolo di Lormetazepam nel trattamento della insonnia negli anziani

L’architettura del sonno cambia con l’età, sia in termini di efficienza che di durata totale del sonno. Le benzodiazepine ipnotiche promuovono rapida insorgenza del sonno, sonno ininterrotto e più l …


 

Trattamento dei disturbi del sonno negli anziani

Il trattamento delle malattie collegate al sonno nei pazienti anziani deve tener conto dei cambiamenti fisiologici associati all’età.L’insonnia è comune tra gli anziani.Le be …


 

Ramelteon nel trattamento dell’insonnia

Ramelteon ( Rozerem ), un antagonista altamente selettivo per i recettori della melatonina di tipo 1 ( MT1 ) e di tipo 2 ( MT2 ), è un farmaco ipnotico approvato dall’FDA ( Food and Drug …


 

Indiplon nel trattamento dell’insonnia

Indiplon è un ipnotico-sedativo non benzodiazepinico a breve durata d’azione. E’ un potenziatore allosterico ad alta affinità del recettore GABA-A. E’ stato mostrato ch …


 

Per il NICE non esistono differenze di efficacia tra i farmaci per l’insonnia

Gli ipnotici possono trovare indicazione , ma solo per brevi periodi , nella forma grave di insonnia, che altera la normale vita quotidiana . Il NICE ( National Institute for Clinical Excellence ) ri …


 

Il Temazepam , ma non lo Zolpidem, causa ipotensione ortostatica negli astronauti dopo un viaggio spaziale

Molti astronauti soffrono di insonnia e fanno uso di ipnotici. I farmaci più ampiamente utilizzati sono il Temazepam ( Normison ) , una benzodiazepina, e lo Zolpidem ( Stilnox ) , un’im …


 

Benzodiazepine e non-benzodiazepine nel trattamento dell’insonnia

Le benzodiazepine da diversi decenni sono i farmaci più usati nel trattamento dell’insonnia. Agiscono in modo non selettivo sui recettori omega 1 ed omega 2, che sono localizzati in div …


 

Insonnia post-ictus e trattamento con Mianserina

Ricercatori del Dipartimento di Neurologia della University of Helsinky hanno valutato l’incidenza di insonnia nei pazienti con ictus ischemico acuto e l’efficacia della Mianserina, un antidepressiv …


 

La Melatonina non sembra avere alcun effetto nei pazienti con insonnia primaria

Lo studio ha valutato gli effetti della Melatonina nei pazienti con insonnia primaria Sono stati arruolati 10 pazienti di età media 50 anni ( range: 30-72 ) che hanno incontrato i criteri de …


 

Sicurezza dello Zaleplon nel trattamento dell’insonnia

I primi farmaci impiegati nel trattamento dell’insonnia transitoria e cronica, sono state le benzodiazepine. I nuovi ipnotici, caratterizzati da un’aumentata specificità recettoriale, rappresentano …


Aggiornamento su Insonnia & Disturbi del sonno by Xagena

Insonnia.net

Solriamfetol per il trattamento dell’eccessiva sonnolenza nell’apnea ostruttiva del sonno

L’eccessiva sonnolenza è un sintomo comune di apnea ostruttiva del sonno ( OSA ), che spesso persiste nonostante la terapia primaria per OSA. Uno studio di fase III ha valutato Solriamfetol ( Sunozi …


 

Terapia cognitivo-comportamentale e Armodafinil per insonnia dopo trattamento del cancro

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Sicurezza e efficacia di Suvorexant nel corso di un trattamento di 1 anno con successiva interruzione improvvisa della terapia

Suvorexant ( MK-4305; Belsomra ) è un antagonista del recettore dell’orexina che si è dimostrato efficace per l’insonnia nel corso di 3 mesi. È stato condotto uno studio per valutarne il profilo cl …


 

Melatonina per i disturbi del sonno nei bambini con disturbi dello sviluppo neurologico

È stata valutata l’efficacia e la sicurezza della Melatonina nel trattamento di gravi problemi del sonno nei bambini con disturbi dello sviluppo neurologico.Uno studio di fase III di 12 settimane, in …


 

Insonnia persistente: terapia cognitivo-comportamentale da sola o in combinazione con Zolpidem

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Ruolo di Lormetazepam nel trattamento della insonnia negli anziani

L’architettura del sonno cambia con l’età, sia in termini di efficienza che di durata totale del sonno. Le benzodiazepine ipnotiche promuovono rapida insorgenza del sonno, sonno ininterrotto e più l …


 

Trattamento dei disturbi del sonno negli anziani

Il trattamento delle malattie collegate al sonno nei pazienti anziani deve tener conto dei cambiamenti fisiologici associati all’età.L’insonnia è comune tra gli anziani.Le be …


 

Ramelteon nel trattamento dell’insonnia

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Indiplon nel trattamento dell’insonnia

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Per il NICE non esistono differenze di efficacia tra i farmaci per l’insonnia

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Il Temazepam , ma non lo Zolpidem, causa ipotensione ortostatica negli astronauti dopo un viaggio spaziale

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Benzodiazepine e non-benzodiazepine nel trattamento dell’insonnia

Le benzodiazepine da diversi decenni sono i farmaci più usati nel trattamento dell’insonnia. Agiscono in modo non selettivo sui recettori omega 1 ed omega 2, che sono localizzati in div …


 

Insonnia post-ictus e trattamento con Mianserina

Ricercatori del Dipartimento di Neurologia della University of Helsinky hanno valutato l’incidenza di insonnia nei pazienti con ictus ischemico acuto e l’efficacia della Mianserina, un antidepressiv …


 

La Melatonina non sembra avere alcun effetto nei pazienti con insonnia primaria

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I primi farmaci impiegati nel trattamento dell’insonnia transitoria e cronica, sono state le benzodiazepine. I nuovi ipnotici, caratterizzati da un’aumentata specificità recettoriale, rappresentano …

Neurologia: Apnea ostruttiva del sonno & Rischio di demenza

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Il trattamento con pressione positiva delle vie aeree è stato associato a una minore probabilità di malattia di Alzheimer incidente e altri tipi di demenza negli anziani affetti da apnea ostruttiva del sonno

I ricercatori del Michigan Medicine’s Sleep Disorders Center ( Stati Uniti ) hanno condotto uno studio retrospettivo su 53.321 beneficiari del programma di assicurazione medica Medicare ( 59% uomini; 90% bianchi non-ispanici ) di età pari o superiore a 65 anni a cui era stata diagnosticata apnea ostruttiva del sonno prima del 2011.

I partecipanti sono stati valutati per sindromi neurocognitive di recente identificazione nel periodo compreso tra il 2011 e il 2013.

Al 78% dei partecipanti con apnea ostruttiva del sonno è stata prescritta la terapia PAP ( ventilazione notturna a pressione positiva ) e il 74% ha dimostrato evidenza di aderenza alla terapia PAP.

CONTINUA: https://www.neurologia.net/articolo/il-trattamento-dellapnea-ostruttiva-del-sonno-pu-ridurre-il-rischio-di-demenza

 

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Neurologia, le Novità in NeurologiaNeurologia.net fornisce informazioni e aggiornamenti sulle Malattie neurologiche. Focus su Alzheimer e Parkinson.

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I disturbi del sonno aumentano il declino cognitivo

I sintomi del sonno portano a una peggiore performance cognitiva e prevedono un calo della funzione esecutiva. Sono stati esaminati il russamento frequente, la sonnolenza, e la durata del sonno al …


I disturbi del sonno-veglia persistono 18 mesi dopo la lesione cerebrale traumatica ma non sono riconosciuti

È stato effettuato uno studio clinico prospettico ed elettrofisiologico controllato per esaminare il decorso cronico dei disturbi sonno-veglia post-traumatici. Sono stati esaminati 140 pazienti con …

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Carenza di sonno e uso di farmaci ipnotici da parte degli astronauti prima, durante e dopo il volo spaziale

La privazione del sonno e la stanchezza sono lamentele soggettive comuni tra gli astronauti. Precedenti studi sul sonno e sul consumo di farmaci ipnotici nello spazio si sono limitati a dati soggett …


Associazione tra sintomi di insonnia e mortalità

La presenza di insonnia è comune negli adulti più anziani e può essere associata con il rischio di mortalità. Tuttavia, l’evidenza riguardo questa associazione non è ben definita. Uno studio pros …


La durata del sonno predice gli esiti cardiovascolari

E’ stata valutata la relazione tra durata del sonno e morbilità/mortalità per malattia coronarica, ictus, e malattia cardiovascolare.E’ stata eseguita una ricerca sistematica delle pubblicazioni esist …

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Disturbi del sonno in gravidanza

Uno studio prospettico ha valutato la prevalenza e i pattern dei disturbi del sonno durante la gravidanza tra le donne sane nullipare.Sono state coinvolte nella sperimentazione donne sane nullipare ne …


Disturbi del sonno e livelli di melatonina in seguito a danno cerebrale traumatico

I disturbi del sonno si presentano spesso a seguito di un danno cerebrale traumatico e contribuiscono alla disabilità in corso, tuttavia, non sono disponibili dati conclusivi riguardo a cambiamenti sp …

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