Anticorpi monoclonali nel trattamento del COVID. L’Italia non li vuole impiegare. Perchè ?

Anticorpi monoclonali COVID

COVID: I MONOCLONALI RISCHIANO DI MARCIRE NEI FRIGO: IN SETTE MESI USATE SOLO 12MILA DOSI SU 80MILA. LA LOMBARDIA NE ‘SMALTISCE’ 5200 IN ROMANIA

I farmaci salvavita sono arrivati in diversi lotti tra marzo e maggio 2021, e scadono dopo un anno. Da allora le regioni li somministrano col contagocce, a prescindere dai livelli di contagio e nonostante possano curare le persone più a rischio. Così nei frigo delle farmacie ospedaliere restano confezioni in scadenza già dal prossimo 31 dicembre che, ai ritmi di 500 trattamenti a settimana non si riusciranno a smaltire per tempo. Qualcuno ha colto al volo l’occasione di liberarsi di quelle in giacenza. ( Fonte: Il Fatto )

GLI ANTICORPI MONOCLONALI ANTI-COVID NON VENGONO UTILIZZATI E RISCHIANO DI SCADERE

I farmaci salva-vita ? Rischiano di scadere nei frigo. Le farmacie regionali di tutta Italia sono piene di confezioni di anticorpi monoclonali mai utilizzate che si avvicinano pericolosamente alla data di scadenza. E non tra due anni, ma già tra due mesi. Il rischio riguarda oltre 60mila fiale, corrispondenti ad almeno 30mila trattamenti: ai ritmi prescrittivi attuali non si riuscirà a somministrarle per tempo, realizzando così il più odioso tra gli sprechi, in sfregio a 130mila morti e 73mila infetti nella morsa del virus. Perché? Perché quando ce li hanno offerti gratis li abbiamo pagati, e una volta arrivati li abbiamo dispensati col contagocce: in sette mesi sono stati curati poco più di 12mila pazienti ad alto rischio, a fronte di 50mila nuovi contagi. È una questione scottante, di cui sono informati il generale Figliuolo, le Regioni, Aifa che ogni 15 giorni fanno una riunione per dirottare sulle regioni virtuose le giacenze delle altre che non riescono invece a garantire le cure ai propri cittadini. Guai però a parlarne, un’impresa trovare numeri ufficiali. ( Fonte: Il Fatto )

INDAGINE SUL NON-UTILIZZO DEGLI ANTICORPI MONOCLONALI NEI PAZIENTI COVID

La Corte dei Conti ha da poco aperto un’indagine sull’inizio della storia rivelato da uno scoop del Fatto, quando alla vigilia della seconda ondata 2020 Aifa e Ministero della Salute fecero spallucce di fronte alla possibilità di curare subito ( e gratis ) 10mila pazienti con l’anticorpo Bamlamivimab dellla Eli Lilly, grazie all’impegno del virologo di Atlanta Guido Silvestri. Salvo comprarle poi a prezzo pieno a marzo, vale a dire sei mesi e tanti morti dopo chesi sarebbero potuti evitare. I magistrati contabili, sulla scorta anche di diverse interrogazioni parlamentari, vogliono accertare se quel rifiuto fu “una scelta pubblica adeguatamente ponderata”. Meno ponderabile è la circostanza di oggi per cui oggi, a un anno di distanza, migliaia di fiale rischiano di finire tra i rifiuti. Quante, esattamente, non si sa. Ancora una volta mancano informazioni essenziali sugli approvvigionamenti fatti (e relativi contratti) così come sulle giacenze e scadenze. 

PERCHE’ COMPERARE GLI ANTICORPI MONOCLONALI SE POI NON VENGONO IMPIEGATI ?

I monoclonali sono farmaci biologici, e a differenza di quelli di sintesi scadono a 12 mesi dal confezionamento. A marzo 2021 sono arrivate 4mila dosi di Bamlamivimab di Eli Lilly e ne sono state utilizzate 823, anche perché a maggio è stato sospeso in monoterapia a favore dell’associazione con Etesevimab perché si è rivelato inefficacie rispetto alle varianti del virus ( che un anno fa, quando fu proposto gratis, non circolavano e ora sono prevalenti ). I primi lotti scadono già il 31 dicembre, gli altri tra gennaio e febbraio. Il composto Bamlanivimab / Etesevimab è stato utilizzato per 4.329 trattamenti, la giacenza è stimata in 19mila fiale con scadenza maggio-giugno 2022. Nei frigo ci sono poi 44mila confezioni di Casirivimab e Imdevimab ( Roche ) che, combinate, garantirebbero 22mila trattamenti circa, a fronte dei 6mila fatti finora. La scadenza sarebbe a partire da maggio ma da Aifa fanno sapere che in caso di farmaco già confezionato è procrastinabile di sei mesi. In ogni caso smaltirle tutte, con 400-500 prescrizioni a settimana, sembra impossibile. 

L’ITALIA NON SA USARE ( NON VUOLE ? ) GLI ANTICORPI MONOCLONALI, LI ACQUISTA A CARO PREZZO, E POI LI BUTTA VIA O LI REGALA – IL CASO LOMBARDIA

Con 34mila morti la Lombardia è la regione che ha pagato il più alto tributo di vite al virus, ma da marzo ha usato solo 741 dosi per evitarlo. Ragion per cui il 12 ottobre scorso ha colto al volo l’occasione di “smaltire” le fiale in giacenza caricando 5200 dosi su un areocargo diretto a Bucarest. La Romania, straziata dai contagi, aveva chiesto all’Europa ossigeno, ventilatori e farmaci. A fornire monoclonali è stata però solo l’Italia che non sa utilizzarli, tanto che appunto li lascia nei frigo. Erano almeno le prime a scadere ? La risposta si rimpalla da giorni ai piani alti del Pirellone, compreso l’ufficio dell’assessore alla Salute Letizia Moratti. Alla responsabile della farmacia regionale Ida Fortino non è mai arrivata l’autorizzazione a fornire alla stampa i dati su giacenze e scadenze richiesti. Non lo sa neppure Vincenzo Tamarindo, portavoce dell’ambasciata a Bucarest: “Non abbiamo i dettagli tecnici dei lotti consegnati”. Valore della donazione? Non meno di 6,5 milioni di euro. ( Fonte: Il Fatto )

LINK: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/23/i-monoclonali-rischiano-di-marcire-nei-frigo-in-sette-mesi-usate-solo-12mila-dosi-su-80mila-la-lombardia-ne-smaltisce-5200-in-romania/6365681/

Nonostante una protezione vaccinale dell’80% la Gran Bretagna è sull’orlo di una forte ripresa del COVID – Si prevedono 100mila infezioni al giorno

 

COVID UK

Washington Post – COVID: gli Esperti di salute pubblica dell’Inghilterra premono sul Governo affinchè reintroduca le restrizioni. Si profila una grave crisi durante l’inverno

 

Gli Esperti di salute pubblica nel Regno Unito hanno chiesto al Governo di reintrodurre alcune restrizioni sul coronavirus con l’aumentare dei casi di COVID. Il numero di casi nel Regno Unito stanno superando di gran lunga quelli dei Paesi dell’Europa occidentale, nonostante l’elevata copertura vaccinale ( 80% ).

Il numero di casi di coronavirus nel Regno Unito potrebbe salire fino a 100.000 al giorno, ha comunicato il segretario alla salute Sajid Javid. Tuttavia il Governo non ritiene di abbandonare il suo “Piano A”, e imporre ulteriori restrizioni, almeno per ora.

Altri Esperti di salute pubblica hanno sottolineato che la Gran Bretagna, ancora una volta, sta affrontando un momento critico: imporre restrizioni prima che questa ondata diventi troppo grande per essere contenuta.

“Siamo proprio al limite – e siamo solamente alla metà di ottobre”, ha detto al quotidiano Guardian Matthew Taylor, chairman della Confederazione del Servizio sanitario nazionale, NHS, che rappresenta i Sistemi sanitari di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. ” Ci vorrebbe un’incredibile quantità di fortuna per non trovarci nel bel mezzo di una profonda crisi nei prossimi tre mesi “.

Il primo ministro Boris Johnson ha posto fine al lockdown in Inghilterra il 19 luglio, definendolo la “Giornata della libertà”. Da allora, il Paese ha revocato la maggior parte delle restrizioni, senza alcun obbligo di mascherina nella maggior parte degli ambienti, in netto contrasto con alcuni altri Paesi europei.

In un discorso a settembre, esponendo il piano del suo Governo per l’autunno e l’inverno, Johnson ha affermato che vorrebbe che le cose continuassero in questo modo, con un’enfasi sulla promozione delle vaccinazioni, delle dosi di richiamo e dei test frequenti, piuttosto che sulla reintroduzione delle restrizioni.

Tuttavia, ha delineato un “Piano B” pandemico che potrebbe essere necessario se il Servizio sanitario nazionale venisse sopraffatto. Potrebbero quindi essere introdotte alcune restrizioni, tra cui consigliare alle persone di lavorare da casa, imporre nuovamente la copertura del viso in determinati contesti e imporre passaporti COVID obbligatori.

Ora, poiché il Regno Unito questa settimana ha registrato il maggior numero di decessi per coronavirus da marzo, gli Esperti sanitari avvertono di una possibile “crisi invernale” e hanno iniziato a sollecitare il governo non solo ad attuare il “Piano B”, ma ad andare oltre con il “Piano B Plus.”

Il numero di casi giornalieri è il più alto da luglio: lunedì è stato riferito che 49.156 persone sono risultate positive al coronavirus in Gran Bretagna. E “il problema è peggiore di quanto suggeriscano le cifre quotidiane”, ha affermato Robert West, professore di Psicologia della salute presso l’University College di Londra, che fa parte dello Scientific Pandemic Insights Group on Behaviors del Governo.

Questo perché non tutti coloro che hanno contratto il virus ne sono consapevoli, in particolare se non hanno sintomi, e alcune persone potrebbero risultare positive ma non segnalare il proprio stato agli organismi di Sanità pubblica.

Gli Esperti affermano che le ragioni dell’incremento dei casi potrebbe essere dovuto a 3 cause: l’allentamento delle restrizioni sulla salute pubblica, il successo relativo delle campagne di vaccinazione e l’evoluzione naturale del virus.

Il governo è entrato in “una modalità esplicitamente post-pandemia” e non ha fatto abbastanza per mitigare i rischi dopo che Johnson ha terminato il blocco, ha affermato Danny Altmann, professore di immunologia all’Imperial College di Londra. Ciò ha creato una “tempesta perfetta” una volta che la variante delta più contagiosa ha iniziato a diffondersi, mentre le scuole hanno riaperto, l’immunità dai vaccini contro il coronavirus ha iniziato a diminuire, e il clima si è fatto più fresco.

Il successo del Programma di vaccinazione del Paese potrebbe anche essere un fattore nell’aumento del numero di casi in questo momento. Sebbene molto sia ancora sconosciuto su come funzionano i vaccini contro il coronavirus, gli studi hanno suggerito che la loro efficacia potrebbe ridursi nel tempo. Poiché molte persone sono state vaccinate precocemente, l’immunità alle infezioni potrebbe diminuire ora, ha detto West, dell’University College di Londra, proprio mentre le persone iniziano a trascorrere più tempo in casa, aumentando potenzialmente la trasmissione.

Il virus muta naturalmente nel tempo. Ora in Gran Bretagna si sta propagando la variante AY4.2, anche chiamata variante “Delta plus”.

Quasi il 79% di quelli di età superiore ai 12 anni è stato completamente vaccinato, gli sforzi per vaccinare i bambini in età scolare sono progrediti più lentamente, anche se le infezioni sono in aumento in quella fascia di età. Gli ultimi dati ufficiali hanno mostrato che circa l’8.9% dei bambini in Inghilterra sono stati infettati.

Fonte: Washington Post

LINK: https://www.washingtonpost.com/world/2021/10/20/british-government-plan-b-covid/

Washington Post: Colin Powell malato di mieloma multiplo e sottoposto a 2 cicli di vaccino Pfizer è morto per complicanze da COVID. Era in attesa della terza dose

Colin Powell

E’ MORTO COLIN POWELL. ERA STATO CURATO PER IL MIELOMA MULTIPLO, AVEVA COMPLETATO IL CICLO PFIZER, ED ERA IN ATTESA DELLA TERZA DOSE.
E’ NOTO CHE I TUMORI, IN PARTICOLARE QUELLI EMATOLOGICI, RIDUCONO L’EFFICACIA DEL VACCINO CONTRO IL CORONAVIRUS

Colin L. Powell, l’ex segretario di Stato è morto lunedì 18 ottobre per quelle che la sua famiglia ha descritto come complicazioni del COVID-19.

Era stato curato per un tumore ematologico, mieloma multiplo, e avrebbe dovuto ricevere la terza dose contro il coronavirus quando si è improvvisamente sentito male, è stato ricoverato in ospedale, ed è morto.

Powell, che aveva 84 anni, aveva ricevuto la sua seconda vaccinazione con il vaccino Pfizer a febbraio, ma era immunocompromesso a causa del cancro e soffriva del morbo di Parkinson.

Il mieloma multiplo è un tumore del sangue che compromette gravemente il sistema immunitario, riducendo l’efficacia dei vaccini COVID.

A causa della diminuzione degli anticorpi nel tempo, l’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti ha autorizzato una terza dose del vaccino Pfizer 6 mesi dopo il ciclo iniziale per le persone di età superiore ai 65 anni o ad alto rischio di complicanze a causa di condizioni di salute di base o esposizione professionale.

FONTE: Washington Post

LINK: https://www.washingtonpost.com/health/2021/10/18/powell-covid-vaccine-immunocompromised-cancer/

AIFA: Principali farmaci ad attività immunosoppressiva da considerare ai fini dell’identificazione dei soggetti per i quali può essere indicata la dose addizionale di vaccino anti-COVID-19 

 

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Nuovi dati su Tisagenlecleucel per la leucemia linfoblastica acuta a …

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Gran Bretagna: protesta dei medici per il sovraccarico di lavoro – Il Sistema sanitario inglese vicino al collasso

NHS

I medici inglesi protestano per il sovraccarico di lavoro – Il Sistema Sanitario della Gran Bretagna vicino al collasso

I medici della Gran Bretagna non ci stanno. Non accettano di essere obbligati a riprendere le visite di persona e minacciano l’esodo dal Sistema sanitario inglese ( NHS ) già in cronica carenza di personale.

La British Medical Association ha dichiarato che la mancata attuazione di misure promesse dal ministro alla Sanità Sajid Javid per ridurre il sovraccarico di lavoro dei medici di base costringerà i dottori ad appendere lo stetoscopio e lasciare definitivamente la professione.

Ad agosto la percentuale di pazienti che sono stati visitati di persona è stata il 58% del totale e mentre la forza lavoro medica si sta via via erodendo dai 27.381 nel 2019 ai 26.805 medici nel 2021, i pazienti si riversano nel reparto emergenze degli ospedali o sulla sanità privata.

Il COVID ha accelerato processi tecnologici importanti e si è capito che ci sono pazienti che è possibile seguire a distanza per controlli o referti, ma ci sono delle specializzazioni, come quella chirurgica dove non vedere un paziente comporta delle difficoltà enormi sia in termini di diagnosi che di trattamento.

Un numero elevato di pazienti che non riuscivano ad avere un appuntamento nel pubblico si sono rivolti agli studi privati per ottenere consulenze in tempi più certi.

Fonte: il Fatto Quotidiano

LINK: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/17/ambulanze-in-fila-davanti-agli-ospedali-picco-di-contagi-medici-in-rivolta-e-lo-scandalo-dei-tamponi-sbagliati-la-sanita-inglese-di-nuovo-in-ginocchio/6358072/

Gran Bretagna: il Sistema Sanitario Nazionale potrebbe andare sotto stress causa COVID

UK Hospital

GRAN BRETAGNA: CRISI SANITARIA IN ARRIVO ? AUTOAMBULANZE IN FILA DAVANTI AGLI OSPEDALI – LA STRATEGIA BASATA SOLO SUI VACCINI STA MOSTRANDO DEI LIMITI

Le ambulanze in fila davanti agli ospedali, all’interno pazienti costretti ad aspettare anche 11 ore per essere ricoverati, proteste del personale medico

La fotografia è emblematica di un’emergenza che va oltre i numeri – seppur impressionanti – dei nuovi contagi: oltre 40mila Non solo. Quella immagine è la testimonianza plastica del momento molto complesso che sta vivendo il sistema sanitario della Gran Bretagna.

Secondo i nuovi dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica, 1 inglese su 60 ha contratto il Coronavirus nella settimana al 9 ottobre e la curva dei nuovi contagi sta di nuovo raggiungendo picchi preoccupanti: per il secondo giorno consecutivo sono stati superati i 40mila nuovi casi giornalieri ( tra i 45mila e i 43mila solo negli ultimi due giorni ) con medie di oltre 140 decessi e 800 ricoveri al giorno.

L’inverno, inoltre, fa paura ai medici che lanciano l’allarme, denunciando come i reparti di Pronto soccorso siano sull’orlo del baratro, con la stagione influenzale che mischiata al COVID rischia di ingolfare la macchina del sistema sanitario inglese ( NHS ).

Fuori dall’emergenza Coronavirus, del resto, gli ospedali britannici hanno un arretrato di 5.7 milioni di pazienti in attesa di iniziare trattamenti di cui 9.574 in lista d’attesa da due anni.

I dati della UK Oncology Nursing Society rivelano che solo nel primo anno della pandemia 369mila pazienti in meno hanno potuto accedere a uno specialista e 19.500 persone non hanno potuto ricevere diagnosi sul cancro.

Il Governo britannico ha annunciato lo stanziamento di un ‘fondo per l’inverno’ di 250milioni di sterline destinati all’impiego di nuovo personale per implementare i servizi negli ambulatori pubblici, a patto però che i dottori di base aumentino il numero di appuntamenti con i pazienti, faccia a faccia.

Fonte: il Fatto Quotidiano

LINK: https://www.huffingtonpost.it/entry/covid-gb-oltre-40-mila-casi-per-il-quarto-giorno-consecutivo_it_616c278ae4b06573572f1d3b

COVID: protocollo dell’Istituto Mario Negri per le cure domiciliari

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Cure domiciliari per il COVID: protocollo dell’Istituto Mario Negri, efficacia e riduzione dei costi sanitari – Anzichè la Vigile attesa e il Paracetamolo, impiegare da subito gli Antinfiammatori

Le lineeguida ufficiali raccomandano vigile attesa quando si manifestano i sintomi del COVID, e Paracetamolo per trattare febbre o dolori.

L’Istituto Mario Negri ha elaborato un protocollo che prevede di intervenire subito, ancor prima dell’esito di un tampone positivo, partendo da farmaci comuni come gli antinfiammatori per os.

Le lineeguida elaborate dall’Istituto Mario Negri sono andate a comporre un algoritmo, che è stato testato da 8 medici di famiglia tra le Ats o Asl di Bergamo, Varese e Teramo per le cure domiciliari di 108 pazienti. Solo 1 paziente ha avuto necessità di ricovero ospedaliero.

Il dato ha un valore se confrontato con il percorso clinico di altri 108 pazienti malati di COVID, affini per caratteristiche cliniche e demografiche. In questo secondo gruppo, le persone che hanno avuto bisogno di un ricovero sono state 12.

Questo approccio precoce è associato a un risparmio per il sistema sanitario: perché se l’unico paziente del gruppo a terapia guidata è rimasto in ospedale per 19 giorni con un costo approssimativo di 9 mila euro, i 141 giorni di degenza complessivi per i 12 malati del secondo gruppo hanno pesato oltre 60 mila euro.

Si è inoltre dimostrato che questo trattamento riduce l’impatto e accorcia la durata dei sintomi, come la perdita di olfatto e gusto e la stanchezza, che al contrario possono persistere anche per diversi mesi.

I farmaci antinfiammatori, secondo l’ipotesi ampiamente verificata dal Mario Negri, assunti nelle prime fasi della malattia contrastano la sindrome iper-infiammatoria, il meccanismo che ( dopo la moltiplicazione del virus nell’organismo ) può portare a forme gravi di malattia.

Il protocollo prevede che vengano fatti esami ematologici e che in seguito, a seconda degli esiti e della progressione clinica, si proceda per passaggi successivi con cortisonici, antibiotici o Eparina, con l’invio in ospedale alla fine di un percorso ( se non si risolve ).

Uno studio israeliano sull’Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) e uno indiano con un antinfiammatorio sono una recente conferma dell’efficacia del protocollo dell’Istituto Mario Negri per le cure domiciliari.

Fonte: Corriere della Sera

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_ottobre_13/cure-domiciliari-test-mario-negristop-sintomie-crollo-ricoveri-705b4166-2be6-11ec-98f9-fbd4bdd13a87.shtml

 

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Green Pass: la Francia sta per abolirlo, mentre l’Italia lo inasprisce

Green Pass

GREEN PASS, L’ITALIA PRESTO SARÀ L’UNICA IN EUROPA AD USARLO ? LA FRANCIA DISCUTE SE ELIMINARLO GIÀ DAL 15 NOVEMBRE

Mentre in Italia dal 15 ottobre il Green Pass diventa obbligatorio anche per accedere ai luoghi di lavoro, in Francia – dove l’andamento dei contagi è in continua discesa – si discute sull’abolizione del pass sanitario già dal 15 novembre. L’Italia tra un mesetto potrebbe dunque restare l’unico in Europa ad utilizzare il certificato verde.

In Francia il Green Pass attualmente è richiesto ai dipendenti di ristoranti, cinema, musei, centri commerciali, palestre e trasporti a lunga percorrenza. Dal 21 luglio 2021 è obbligatorio esibire il “pass sanitaire”, per accedere a luoghi di svago e di cultura (ivi inclusi musei, cinema, teatri e sale di spettacolo). A partire da lunedì 9 agosto 2021 è stata estesa l’obbligatorietà del pass sanitario a bar, caffè e ristoranti, ivi compresi gli spazi all’esterno dei locali. A partire da tale data il pass sanitario viene ugualmente richiesto al momento di imbarcarsi su aerei, treni e autobus a lunga percorrenza.

Altri grandi Paesi europei, invece, come la Spagna e la Germania non pongono per il momento restrizioni per tutti sui luoghi di lavoro. In Germania le restrizioni lavorative connesse al Green Pass riguardano solo gli occupati che lavorano negli asili, nelle case di cura e nelle scuole.

FONTE: LA STAMPA: https://lnkd.in/en6dBRZc

 

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Sicurezza e immunogenicità di

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Financial Times: a metà 2022 Pfizer / BioNTech introdurrà un vaccino aggiornato per la 4a dose, e poi vaccino anti-COVID a cadenza annuale

Sahin Ugur

A metà 2022 sarà sul mercato un vaccino Pfizer-BioNTech aggiornato per la somministrazione della 4a dose – Il virus SARS-CoV-2 muterà in continuazione, rimanendo con noi a lungo. Questo obbligherà a vaccinarsi almeno 1 volta l’anno

 

Ugur Sahin, amministratore delegato di BioNTech, partner di Pfizer, ha dichiarato al Financial Times che con il passare del tempo emergeranno mutazioni in grado di eludere le difese immunitarie.

Secondo Sahin le varianti di COVID-19 attualmente in circolazione, in particolare il ceppo Delta, sono più contagiose ma non abbastanza diverse dal ceppo originario da minare l’efficacia degli attuali vaccini.

I richiami appaiono in grado di affrontare le varianti principali, ha detto Sahin. Ma il virus alla fine svilupperà mutazioni che possono sfuggire alla risposta immunitaria conferita dal vaccino, ha affermato, rendendo necessaria una versione “su misura” per colpire specificamente il nuovo ceppo.

“Questo virus rimarrà nel tempo e il virus si adatterà ulteriormente”, ha detto. “Non abbiamo motivo di presumere che il virus di prossima generazione sarà più facile da gestire per il sistema immunitario rispetto alla generazione esistente. Questa è un’evoluzione continua e quell’evoluzione è appena iniziata”.

Entro il prossimo anno, ci saranno due flussi principali per i programmi di vaccinazione, ha previsto Sahin. Ci saranno iniezioni di richiamo per coloro che sono stati vaccinati, nonché una spinta continua per vaccinare le persone che finora hanno avuto un accesso minimo.

Gli Stati Uniti hanno annunciato a settembre che avrebbero acquistato altri 500 milioni di dosi del vaccino BioNTech/Pfizer a tariffe senza scopo di lucro da dare ai Paesi a basso reddito. ( Fonte: Financial Times )

LINK: https://www.ft.com/content/d88457da-6bbc-4f07-82a6-4738aa845492

 

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Crisanti – COVID: il numero dei contagi e dei morti in Italia non coincide

Crisanti

CRISANTI: “IN ITALIA NUMERI SUI CONTAGI NON TORNANO: DOVREBBERO ESSERE 15-20MILA AL GIORNO”

I numeri sui contagi in Italia non tornano. Almeno secondo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, che ha spiegato che “con 30-40 decessi al giorno dovremmo avere 15-20mila nuovi casi”. Invece il numero di infezioni secondo Crisanti è ridicolo. Evidentemente c’è una discrepanza ingiustificabile, perché in tutti gli altri Paesi d’Europa e del mondo c’è un rapporto di uno a mille rispetto ai numeri dei casi e dei decessi, quindi dovremmo avere anche noi un numero molto più grande di contagi. La gente pensa: ‘Abbiamo 1.000 casi, è finito tutto’. Invece non è finito tutto. “In genere bisogna prendere il numero di decessi, dividerlo per 2 e moltiplicarlo per 1.000 – ha spiegato Crisanti – quindi, avendo tra i 30 e 40 decessi, avremmo tra i 15mila e i 20mila contagiati in Italia”. ( Fanpage )

FONTE:: https://www.fanpage.it/live/coronavirus-ultime-notizie-11-ottobre-2021/
https://www.fanpage.it/

 

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Persistenza del virus Zika nei

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Fuzeon

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Epatite C

Faldaprevir in associazione a PegInterferone e Ribavirina nei …

Ribavirina

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Nevirapina

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Infezione da SARS-CoV-2

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Malattia di Kawasaki

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Aciclovir

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Maribavir

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Viramune

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BREAKING NEWS – Svezia e Danimarca stop al vaccino Moderna nei giovani a causa dell’aumentata incidenza di miocardite

Moderna vaccino

Svezia, Danimarca stop al vaccino contro il Covid di Moderna nei giovani – Aumento del rischio di miocardite – In sostituzione viene raccomandato il vaccino di Pfizer-BioNTech

Svezia e Danimarca hanno deciso di interrompere le vaccinazioni con il vaccino COVID-19 di Moderna nei giovani a causa di potenziali effetti collaterali.

L’Autorità sanitaria svedese ha presentato nuovi dati sull’aumento del rischio di infiammazione cardiaca ( miocardite ) come motivo dello stop alla vaccinazione per le persone di età pari o inferiore ai 30 anni. La Danimarca ha cessato la vaccinazione con Moderna nelle persone di età inferiore a 18 anni.

” Stiamo monitorando da vicino la situazione e stiamo agendo rapidamente per garantire che le vaccinazioni contro il COVID-19 siano costantemente il più sicure possibile, fornendo allo stesso tempo protezione “, ha affermato Anders Tegnell, capo epidemiologo svedese.

I due Paesi hanno raccomandato di sostituire Moderna con il vaccino di Pfizer – BioNTech.

Entrambi i vaccini sono a base di RNA messaggero.

L’Autorità svedese per la salute pubblica ha affermato che una nuova analisi preliminare ha indicato che l’associazione tra vaccinazione e infiammazione del miocardio è più evidente con il vaccino Moderna, specialmente dopo la seconda dose.

Il rischio più elevato arriva entro 4 settimane dalla vaccinazione e di solito nelle prime 2 settimane.

Secondo l’amministratore delegato di Moderna, Stephane Bancel, i dati degli studi clinici indicano che il rischio di miocardite è simile tra il vaccino Moderna e il vaccino Pfizer. Inoltre, ha affermato che il rischio di contrarre la miocardite è maggiore in coloro che contraggono direttamente l’infezione del virus da SARS-CoV-2, rispetto alla vaccinazione.

L’Istituto norvegese di sanità pubblica ha citato nuovi dati dell’Ontario ( Canada ), della Norvegia, della Svezia e di altri Paesi nel raccomandare agli uomini sotto i 30 anni di prendere in considerazione la scelta del vaccino Pfizer.

LINK: https://www.bloomberg.com/news/articles/2021-10-06/sweden-halts-moderna-s-covid-vaccine-for-people-aged-30-or-under

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