Biomedicina – Medicina di Precisione by Xagena

Tumori ematologici: Le Terapie CAR-T autorizzate nell’Unione Europea

Terapia CAR-T

Le terapie geniche CAR-T

Le CAR-T ( acronimo dall’inglese Chimeric Antigen Receptor T cell therapies ovvero Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico per antigene ) sono nuove terapie

personalizzate contro i tumori che agiscono direttamente sul sistema immunitario del paziente

per renderlo in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali ( immunoterapie ).

Le CAR-T rientrano tra le cosiddette terapie avanzate, frutto dei progressi scientifici nel campo

della biotecnologia cellulare e molecolare. Sono, più nello specifico, terapie geniche, poichè

agiscono attraverso l’inserzione di materiale genetico all’interno delle cellule dell’organismo

umano.

Le CAR-T utilizzano specifiche cellule immunitarie ( i linfociti T ), che vengono estratte da un

campione di sangue del paziente, modificate geneticamente e coltivate in laboratorio

( ingegnerizzate ) per essere poi re-infuse nel paziente per attivare la risposta del sistema

immunitario contro la malattia.

Si distinguono, quindi, da altre terapie immunitarie note come inibitori dei checkpoint immunologici ( ad esempio gli anticorpi monoclonali ), che mirano a togliere il freno alla risposta immunitaria, orientandola contro il cancro.

La tecnologia CAR-T, altamente innovativa, è stata inizialmente sviluppata dall’Università della

Pennsylvania.

Il primo trattamento è stato somministrato nel 2012 negli Stati Uniti a una bambina di 7 anni che non rispondeva alle terapie classiche.

Si è finora rivelata efficace per alcuni tumori ematologici, anche se in tutto il mondo sono in corso

sperimentazioni per altre indicazioni terapeutiche.

Le fasi della procedura

La produzione e la somministrazione di una terapia CAR-T richiedono una procedura complessa, che coinvolge specifiche figure professionali ed è articolata in più fasi:

1. Prelievo: i linfociti T vengono prelevati dal sangue del paziente in un centro trasfusionale

autorizzato, mediante un processo che consente di isolarli dal sangue periferico ( leucaferesi ), rimettendo in circolo i restanti elementi ematici. I linfociti T vengono successivamente congelati e inviati alla struttura che si occuperà dell’ingegnerizzazione genetica.

2. Ingegnerizzazione genetica: i linfociti T del paziente vengono geneticamente modificati, in

strutture altamente qualificate per la produzione di terapie avanzate. Utilizzando un virus

inattivato ( vettore virale ), viene aggiunto al DNA dei linfociti un gene ricombinante che

permette di esprimere sulla superficie dei linfociti T una proteina, nota come Recettore

dell’Antigene Chimerico ( CAR ). Grazie a questo recettore, i linfociti T modificati ( CAR-T

cells ) sono in grado di riconoscere un antigene specifico presente sulla superficie delle

cellule tumorali e legarsi ad esse. Le cellule CAR-T vengono moltiplicate in laboratorio,

congelate e successivamente inviate al Centro che dovrà somministrare il trattamento.

3. Chemioterapia pre-trattamento ( linfodepletiva ): prima dell’infusione, il paziente è

sottoposto a una chemioterapia di preparazione per permettere ai linfociti T modificati di

espandersi e attivarsi nell’organismo. La chemioterapia può essere somministrata anche in

regime di day hospital.

4. Infusione: dopo la chemioterapia, le cellule CAR-T vengono infuse nel paziente, con un

procedimento simile a una trasfusione di sangue. L’infusione avviene in Centri ad alta

specializzazione per il trattamento delle leucemie e dei linfomi, con disponibilità di accesso

alla terapia intensiva.

5. Monitoraggio: dopo l’infusione, il paziente resta in ricovero per alcuni giorni e viene

costantemente monitorato per reazioni avverse al trattamento. Nelle quattro settimane

successive alla dimissione, il paziente deve comunque rimanere nei pressi di una struttura

clinica qualificata per essere sottoposto a regolari controlli.

 

Le CAR-T autorizzate

Le terapie CAR-T approvate nell’Unione Europea sono:

Abecma ( Idecabtagene vicleucel ) – BMS

Abecma è indicato per il trattamento di pazienti adulti con:

• mieloma multiplo recidivante e refrattario che hanno ricevuto almeno 3 precedenti terapie, inclusi un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38, e che hanno dimostrato progressione della malattia all’ultima terapia

Breyanzi ( Lisocabtagene maraleucel ) – BMS

Breyanzi è indicato per il trattamento di pazienti adulti con

• linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) refrattario o recidivante, dopo due o più linee di terapia sistemica;

• linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B ( PMBCL ) refrattario o recidivante, dopo due o più linee di terapia sistemica;

• linfoma follicolare di grado 3B ( FL3B ) refrattario o recidivante dopo tre o più linee di terapia sistemica

Carvykti ( Ciltacabtagene autoleucel ) – Janssen

Carvykti è indicato per il trattamento di pazienti adulti con:

• mieloma multiplo recidivante e refrattario che hanno ricevuto almeno 3 precedenti terapie, inclusi un agente immunomodulante, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38, e nei quali si è verificata progressione della malattia durante l’ultima terapia

Kymriah ( Tisagenlecleucel ) – Novartis

Kymriah è un medicinale per il trattamento dei seguenti tipi di tumori ematologici:

• leucemia linfoblastica acuta ( ALL ) a cellule B in bambini e giovani adulti fino a 25 anni di età in cui il cancro non ha risposto a precedente trattamento, si è ripresentato due o più volte o ha recidivato dopo un trapianto di cellule staminali;

• linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) e linfoma follicolare ( FL ) in adulti in cui il cancro ha recidivato o non ha risposto a due o più trattamenti precedenti.

Tecartus ( Brexucabtagene autoleucel ) – Kite / Gilead

Tecartus è indicato per il trattamento di pazienti adulti con:

• linfoma a cellule mantellari ( MCL ) recidivante o refrattario dopo 2 o più linee di terapia sistemica che includano un inibitore della tirosin chinasi di Bruton ( BTK )

• leucemia linfoblastica acuta ( LLA ) da precursori delle cellule B recidivante o refrattaria ( pazienti di età pari o superiore a 26 anni )

Yescarta ( Axicabtagene ciloleucel ) – Kite / Gilead

Yescarta è un medicinale per il trattamento di tre tipi di tumori ematologici negli adulti:

• linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) refrattario o recidivante, dopo due o più linee di terapia sistemica;

• linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B ( PMBCL ) refrattario o recidivante, dopo due o più linee di terapia sistemica;

• linfoma follicolare ( LF ) refrattario o recidivante dopo tre o più linee di terapia sistemica

FONTE: AIFA

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Mieloma multiplo: Blenrep, un anticorpo monoclonale coniugato

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Mieloma multiplo: Belantamab mafodotin nei pazienti con malattia avanzata e non più responder ad altre terapie

Belantamab mafodotin ( Blenrep ) è un anticorpo monoclonale coniugato, composto da due molecole: un anticorpo monoclonale umanizzato ( Belantamab ) e un chemioterapico ( Mafodotin ). L’anticorpo è in grado di legarsi a un recettore espresso sulla superficie delle plasmacellule mielomatose, chiamato BCMA ( antigene di maturazione dei linfociti B ). Una volta legatosi alla superficie cellulare, Belantamab penetra nelle cellule e vi deposita il chemioterapico citotossico, che ne blocca i processi vitali e ne provoca la morte riducendo al minimo i danni ai tessuti sani.A trarre maggior beneficio da questa nuova terapia contro il mieloma multiplo sarà in primo luogo una categoria di pazienti: coloro che sono stati sottoposti ad almeno quattro precedenti terapie in cui la malattia non risponde al trattamento a base di almeno un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulatore e un anticorpo monoclonale anti-CD38, con ricadute o refrattarietà, per i quali non esistono altre soluzioni terapeutiche e quindi destinati alla palliazione.

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Mieloma multiplo: trattamento con Isatuximab associato a Carfilzomib e Desametasone

Aggiornamento in Medicina

Analisi dei sottogruppi IKEMA nei pazienti con mieloma multiplo recidivato con citogenetica ad alto rischio: Isatuximab associato a Carfilzomib e Desametasone

Un’analisi ad interim dello studio di fase 3 IKEMA ha dimostrato che l’associazione Isatuximab [ Sarclisa ] – Carfilzomib [ Kyprolis ] – Desametasone ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto a Carfilzomib – Desametasone nei pazienti con mieloma multiplo recidivante ( hazard ratio, HR 0.531; IC 99%, 0.318–0.889 ; P = 0.0007 ), con un profilo di sicurezza gestibile.

Questa analisi per sottogruppi di IKEMA ha esaminato l’efficacia e la sicurezza nei pazienti con citogenetica ad alto rischio [ t(4;14), del(17p) e t(14;16) e/o guadagno (1q21) ].

I pazienti con 1-3 linee di precedente terapia sono stati randomizzati in un rapporto 3:2 a ricevere Isatuximab – Carfilzomib – Desametasone ( n = 179 ) oppure Carfilzomib – Desametasone ( n = 123 ).

La citogenetica ad alto rischio è stata valutata mediante analisi di laboratorio centrale e definita come uno o più dei seguenti: del(17p): cutoff del 50%; t(4;14) o t(14;16): cutoff del 30%.
La valutazione del guadagno (1q21) è stata prespecificata come 3 o più copie: cutoff del 30%.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione. Gli endpoint secondari erano il tasso di risposta globale ( ORR ), il tasso di negatività della malattia minima residua ( MRD ) e la sicurezza.

Tra i pazienti randomizzati, il 23.5% del gruppo trattato con Isatuximab – Carfilzomib – Desametasone e il 25.2% di quelli che hanno ricevuto Carfilzomib – Desametasone presentavano una o più anomalie citogenetiche ad alto rischio; il 26.3% di Isatuximab – Carfilzomib – Desametasone e il 25.2% di Carfilzomib – Desametasone hanno mostrato un guadagno (1q21) isolato…..

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Novità nella Terapia del Mieloma Multiplo: Sarclisa in combinazione con Carfilzomib e Desametasone

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Approvata nell’Unione Europea una nuova indicazione per Sarclisa in associazione a Carfilzomib e Desametasone per il trattamento del mieloma multiplo recidivante dopo aver ricevuto una precedente terapia

 

La Commissione Europea ha approvato Sarclisa ( Isatuximab ) in combinazione con il regime standard di cura Carfilzomib e Desametasone ( Kd ) per il trattamento del mieloma multiplo recidivante dopo aver ricevuto una precedente terapia.
Questa è la seconda approvazione nell’Unione Europea per Sarclisa in combinazione con un regime di cura standard per il trattamento del mieloma multiplo recidivante o refrattario in meno di 12 mesi.
La più recente approvazione  …… CONTINUA

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Novità nel Trattamento del Linfoma a grandi cellule B: Terapia CAR-T Breyanzi

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FDA: BREYANZI ( LISOCABTAGENE MARALEUCEL ), UNA NUOVA TERAPIA CON CELLULE CAR-T PER ADULTI CON LINFOMA A GRANDI CELLULE B RECIDIVANTE O REFRATTARIO

Breyanzi ha dimostrato un tasso di risposta globale del 73% e un tasso di risposta completa ( CR ) del 54% nel più grande studio registrativo nello studio TRANSCEND NHL 001

Breyanzi ha inoltre dimostrato risposte sostenute in pazienti che hanno raggiunto una risposta completa con durata mediana della risposta non-raggiunta

La sindrome da rilascio di citochine di grado 3 o superiore e la tossicità neurologica di grado 3 o superiore dopo il trattamento con Breyanzi si sono verificate rispettivamente nel 4% e nel 12% dei pazienti. ( Fonte: BMS – Link https://lnkd.in/dUdW58i

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Novità nel Trattamento del Mieloma multiplo recidivato – refrattario

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EMATOLOGIA: NOVITA’ DA EMA NEL MIELOMA Ematologia.it & Ematologia.net

Il CHMP dell’EMA ha adottato un parere positivo, raccomandando la concessione di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata per il medicinale NEXPOVIO ( Selinexor ) destinato al trattamento del mieloma multiplo recidivante e refrattario.

XAGENA NEWS: Link https://lnkd.in/g6fAiTv

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