La Serie A 23/24 da uno a dieci-Quarta giornata

I voti alla quarta giornata di Serie A.

Iniziamo con il bel successo di una Juventus (8) determinata, pratica, che a tratti ha anche effettuato qualcosa che da tempo non vedevamo in lei: il pressing alto. I bianconeri dimostrano che quest’anno (avendo oltretutto solo il campionato da preparare) vogliono e possono dire la loro per il discorso scudetto. La Lazio (5) dopo la prima mezz’ora (in cui la Juve l’ha surclassata) ha cercato di dire la sua, ma alla fine tre goal presi (più altri sfiorati dalla Juve) sono la prova evidente che qualcosa non ha funzionato nei biancocelesti. 10 a Vlahovic: autentico uomo-partita con due goal spettacolari. 9 al goal di Luis Alberto (soprattutto per l’esecuzione), anche se in quel caso pesa l’errore difensivo bianconero.

Un’Inter stratosferica (10) riduce i cugini rossoneri a sparring-partner aggiudicandosi il derby di Milano. I nerazzurri dominano il campo dimostrando che in questa stagione vogliono e possono fare grandi cose, dal momento che sin dall’inizio del torneo si sono dimostrati un’orchestra perfetta. Al contrario il Milan (3) dimostra di avere qualcosa che non va. Il fatto che negli ultimi tre derby l’Inter li ha surclassati dovrebbe farli meditare. 10 al goal di Thuram.

Bella gara a Marassi tra il Genoa (8) e il Napoli (6), dove i rossoblù hanno sfiorato una vittoria che tutto sommato sarebbe stata pure meritata per quanto hanno espresso. Il Napoli invece si è aggrappato alle giocate dei singoli (9 ai due goal di Raspadori e Politano) per evitare una sconfitta che sarebbe stata preoccupante (considerando lo scivolone interno contro la Lazio).

Giusto pareggio tra Cagliari e Udinese (6 politico a tutte e due), dove le squadre si sono equivalse e dove non vi sono state molte emozioni, se non il goal fallito  “alla Calloni” da Deiola (4).

Un Frosinone tenace, coriaceo e ben organizzato (8) ha ragione di un Sassuolo (5) che sul 2-0 forse pensava che la gara fosse già terminata.  10 alla parata di Turati su Toljan: come un goal! 10 al goal di Mazzitelli, 9 a quello di Pinamonti.

Il Monza e il Lecce pareggiano una gara condizionata dall’ingenua espulsione di Baschirotto (3), che ha costretto i salentini a cercare di difendere il risultato, riuscendoci (grazie anche ad un super-Falcone (9). 8 all’azione del pareggio monzese, 1 al pasticcio combinato da Caldirola e Sorrentino che ha causato il rigore per il Lecce.

Una bella Fiorentina (8) supera meritatamente un’Atalanta (6) che ha avuto le sue occasioni, ma ci è parsa più vivere di fiammate che non di quel suo calcio organizzato che gli anni addietro ci ha deliziato. 8 al goal di Bonaventura e allo stacco di testa di Martinez.

Dà spettacolo la Roma all’Olimpico. I giallorossi (10) si riprendono come meglio non avrebbero potuto dal difficile inizio in campionato demolendo l’Empoli (3: era in campo la squadra?). Nella Roma tutti bene, soprattutto Dybala (9 per il goal del 4-0) e Cristante (10 per il goal del 5-0), a dimostrazione che questa squadra può puntare in alto.

Il Torino (9) passa meritatamente a Salerno, battendo una Salernitana poco incisiva e messa sotto dagli avversari (5 ai campani). 9 a Radonjic per il destro chirurgico del 2-0 e 9 per l’azione del terzo goal del Toro.

Infine gara a reti inviolate tra Verona e Bologna, dove i felsinei (7) hanno giocato meglio e prodotto di più, ma non sono riusciti a concretizzare il tutto, contro un avversario (6) che ha avuto pure lui le sue occasioni. 9 a Montipò per la parata su Karlsson e 9 a Skorupski per il bel riflesso sul colpo di testa di Folorunsho.

La Serie A 22/23 da zero a dieci-Tredicesima giornata

Puntuali come sempre ecco i voti al campionato e segnatamente alla tredicesima giornata.

Iniziamo con Udinese-Lecce, dove le squadre hanno preso un punto ciascuno. Il Lecce (7) ha dominato il primo tempo, meritando il vantaggio e avendo dalla sua anche un po’ di sfortuna (un palo e una traversa…). Nel secondo meglio i friulani (6), che sono pervenuti al pareggio con una bella azione (da 8) in velocità, concretizzata da Beto.

Girandola di emozioni a Salerno, dove Salernitana e Cremonese (7 a tutte e due) danno vita ad un match emozionante, con un finale incredibile. Alla fine però il pareggio ci è parso giusto. 9 a Piatek per la velocità (da bomber di razza) con cui si avventa sul pallone nell’azione del suo goal, 10 ad Okereke per il goal del pareggio, 5 a Carnesecchi perché sul goal di Coulibaly poteva fare di più. Infine per la serie “Brindiamo alla Sfiga” menzioniamo Sepe giacché lui due rigori li para, ma se il primo lo fanno ripetere e sul secondo l’avversario è più veloce dei suoi compagni ad arrivare sul pallone, lui cosa ne può? Comunque lui 10 lo merita perché parare due rigori su due nel giro di pochi minuti non è da tutti.

L’Empoli (7) ottiene tre punti meritati (oggettivamente ha creato di più) contro un Sassuolo (5) che è stato poco incisivo. Bella l’azione del goal di Baldanzi (da 8).

Il Napoli (8) sbaraglia pure Bergamo e si dimostra sempre più squadra da scudetto. I partenopei vincono, non senza soffrire, contro una buona Atalanta (7) che nel secondo tempo è anche un po’ sfortunata (Lookman coglie una traversa). 9 ad Osimhen perché (al di là della buona prova di squadra del Napoli) è lui a sconvolgere gli equilibri nel primo tempo con un goal e l’assist per Elmas (7, bravo a non far rimpiangere Kvaratskheila).

Il Milan (8) vince in “Zona Cesarini” dopo aver praticamente dominato il match, giocando un bel calcio (specie nel primo tempo), contro uno Spezia (6) che prova comunque a dire la sua. 10 a Daniel Maldini per il goal, 9 alla combinazione Bennacer-Hernandez per il goal dell’1-0, 9 all’azione personale di Leao sullo 0-0 che Origi sciupa. Inoltre menzioniamo un Giroud che merita 10 per il goal e 2 per essersi fatto espellere proprio da pollo.

Terzo successo di fila per il Bologna (7), che batte un Torino (5) poco incisivo e che tolto il rigore procuratosi, non produce granché. 8 alla combinazione Vignato-Orsolini con cui gli emiliani pareggiano.

Vince meritatamente la Fiorentina (8) contro una Sampdoria che è tornata sembrare allo sbando (4 ai liguri). Bella l’azione del primo goal di Bonaventura (da 8), 3 a Kouamé per il goal divorato nel primo tempo: roba da Blissett dei tempi d’oro.

Raccoglie tre punti pesanti anche il Monza (7) contro un Verona (5) poco incisivo, la cui prestazione è però condizionata dall’ingenuità di Magnani (roba da 3), che fa restare per un tempo e mezzo i gialloblù in dieci. 9 al goal di Carlos Augusto.

La Lazio (6) vince un derby con poche emozioni e molto nervosismo. La Roma (5) tolta una traversa di Zaniolo (ma trattasi di tiro deviato che, senza deviazione, non andava da nessuna parte) ha prodotto poco. Zero a Radu e Rui Patricio per quanto successo nel finale perché dimostrano di confondere lo Stadio Olimpico con un asilo.

Infine parliamo del derby d’Italia, con la Juventus (7) che dopo un primo tempo di sofferenza nella ripresa sfrutta al meglio il vecchio adagio (ma sempre attuale) “Goal sbagliato goal subito”, contro un’Inter (6) che cala nella ripresa dopo un primo tempo in cui sciupa parecchio. Con due contropiedi ben fatti, senza tanti ghirigori e con un Kostic (9) tornato ai livelli dello scorso anno i bianconeri hanno la meglio su un avversario che può solo fare il “Mea Culpa” per gli errori sottoporta (Lautaro specialmente ieri sembrava Calloni: 4).

La Champions League (delle italiane) da tre a dieci-Terza giornata dei gironi

I voti alle partite delle italiane nel terzo turno di Champions.

L’Inter (e Inzaghi specialmente) era chiamata a dare un segno di risveglio dopo le ultime, non certo confortanti, prestazioni. L’ha dato! Una squadra viva, tenace, che ha bloccato Lewandoswki in maniera egregia e che a tratti a subito un gioco (quello del Barcellona) che alla fine ha prodotto tanto fumo ma arrosto poco (Onana non è che abbia dovuto fare chissà che cosa…). Bene dunque i nerazzurri (compreso Inzaghi, visto che quando è ora per qualcuno le colpe sono tutte sue, almeno riconosciamogli dei meriti quando l’Inter disputa match come quello di ieri sera). Noi diamo 8 all’Inter e 7 al Barcellona per il discorso precedente, ovvero ha proposto gioco, ma alla fine non l’ha tradotto in occasioni da rete. 9 ai difensori nerazzurri per aver neutralizzato Lewandowski (5), 8 ad un Di Marco encomiabile, 8 a Calhanoglu per il goal. Sulla partita resta il dubbio del possibile fallo di mano di Dumfries (3: rigore o no, il modo in cui cerca di colpire il pallone è roba che neppure all’oratorio…). Sono passate ore eppure vi sono ancora dubbi, lecito che l’arbitro, che non può aspettare un’ora a decidere, li abbia avuti anche lui.

Nella terra di coloro che sono diventati un modello da seguire per intere generazioni per come giocavano a calcio e per lo spettacolo che davano, il Napoli dà spettacolo (10 naturalmente a tutti gli azzurri, Spalletti compreso), fornendo una prestazione eccezionale. I partenopei sembrano davvero in uno stato di grazia ed è difficile per noi scegliere fra loro il migliore. Chapeau! L’Ajax (5) inizia bene, ma poi viene sopraffatto dalla potenza dell’avversario.

Il Milan (5) esce sconfitto (meritatamente) da Stamford Bridge, contro un Chelsea (8) che ha dominato il match senza se e senza ma. I “Blues” hanno sempre avuto il controllo del match, i rossoneri  in novanta e più minuti hanno creato praticamente un solo pericolo (e qui Krunic merita un 3 perché non puoi divorarti un goal del genere).

Terminiamo con una Juve che vince ma dimostra ancora carenze. I bianconeri (6) controllano il match contro un avversario non certo irresistibile, il Maccabi Haifa (5) infatti crea grattacapi alla Juve solo nel finale, ma perché sono i bianconeri stessi a crearseli. Il goal preso sul 2-0 (sul quale naturalmente danno tutti la colpa Szczesny, quando lui era dove doveva essere, forse poteva dimostrare più tempestività, ma non è colpa sua se Kean perde un pallone “Ad Minchiam” e sul contropiede la difesa si lascia sorprendere, ma è quasi inutile discuterne ormai…). Sugli scudi Rabiot (8), migliore in campo (e non solo per le reti) e Di Maria (8), assist-man in tutti e tre i goal e non solo. Vlahovic (6)  il goal lo fa, ma se ne divora uno all’inizio che Calloni levati!

La Serie A 22/23 da due a dieci-Quarta giornata

I nostri voti alla quarta giornata di Serie A.

Cominciamo con Sassuolo-Milan. I rossoneri (6) ci sono sembrati poco incisivi, compreso Leao (5), che ha sprecato due buone occasioni. Gli emiliani (6) hanno avuto la grande occasione ma l’hanno fallita, per il resto Maignan (8) ancora una volta ha dimostrato di non dover far rimpiangere Donnarumma.

La Roma (7) vince contro il Monza, trascinata da Dybala (8). Premesso che una sconfitta a Roma per i brianzoli (5) ci poteva stare, urge per loro cercare di cambiare passo e rendersi conto che la Serie A è un’altra cosa.

L’Inter (7) vince contro la Cremonese (6, dopo tutto ha cercato di contrastare i nerazzurri ed ha avuto le sue occasioni) e dimostra, dopo lo scivolone a Roma, di non essere in crisi. 10 a Barella per il super-goal, 9 ad Okereke per il suo goal (anche se inutile ai fini del risultato, bello), 8 a Lautaro per la potenza dimostrata sul goal del 3-0.

L’Empoli e il Verona (7) pareggiano. Un pareggio giusto, alla luce del fatto che i toscani sono stati superiori nel primo tempo, i veneti nel secondo. 9 a Baldanzi per il goal.

Una buona Udinese (7) vince meritatamente contro la Fiorentina (5), che a parte una super-parata di Silvestri (l’ennesima, bravo!), non ha prodotto granché. 4 a Venuti per l’ingenuità sul goal, 9 a Silvestri per la parata.

La Lazio (7) viene fermata al ’91 da una Sampdoria (6) che ha il merito di non mollare fino alla fine. I bianco lesti però non escono assolutamente sminuiti da Marassi, avendo giocato una buona gara, da squadra. 10 a Milinkovic-Savic per il colpo di genio con cui lancia Immobile, 2 ad Aureliano perché col VAR non si può non concedere il rigore su Quagliarella.

Il Napoli, dopo un brutto primo tempo, esce nella ripresa, ma non riesce a portare a casa tre punti contro un buon Lecce (7). Gli azzurri (6) pagano la serata di un Osimhen non in vena (5), in compenso diamo 9 a Meret per il rigore parato e 10 a Colombo per il goal (col quale si fa ampiamente perdonare l’errore dal dischetto di poco prima).

Una Juventus “Massima resa minimo sforzo” (6 “politico” ai bianconeri, da cui comunque ci aspettiamo di più), contro uno Spezia che cerca di giocare la sua partita, ma è poco incisivo (6 ai liguri). 10 a Vlahovic per la sua perla su punizione (la seconda di fila).

L’Atalanta (8) ritorna a fare l’Atalanta, sconfiggendo un Torino (6) che pur non ci è dispiaciuto, in quanto non ha affatto rinunciato a giocare. 8 al “Man of the Match” Koopmeiners, 9 al goal di Vlasic (potenza pura), 8 a Milinkovic-Savic perché è vero che ha colpe sul secondo goal, ma ha anche effettuato ottime parate che hanno reso il passivo meno pesante per i granata.

Bella gara tra Bologna e Salernitana, con i felsinei (7) che hanno effettuato una prevalenza territoriale in campo, non concretizzandola a dovere (nel primo tempo Sansone ha sbagliato un goal, calciando il pallone addosso a Sepe,  che Calloni levati!) Roba da 4). I campani (6) dopo un buon inizio hanno subito i rossoblù, trovando alla fine un pareggio che sembrava insperato (5 a Skorupski giacché sul goal preso poteva fare di più).

La Serie A 22/23 da due a dieci-Terza giornata

I voti alla terza giornata di campionato.

Iniziamo con Monza-Udinese, con i brianzoli che hanno comunque creato occasioni, ma un po’ per colpa loro, un po’ per merito di Silvestri (8), non hanno concretizzato. L’Udinese (6) porta a casa tre punti d’oro e realizza due goal figlie di azioni interessanti. Lo spettacolo però l’ha dato Silvio (3) nel fine partita, contestando l’arbitraggio di Di Bello, quando a noi (e non solo a noi) non sembra però che abbia fatto tutti questi casini.

Un’ottima Lazio (9) porta a casa tre meritati punti dopo una prestazione convincente, contro un’Inter (5), che invece convincente non lo è stata. I biancocelesti patiscono dieci minuti di black-out dopo il goal preso, ma riescono a reagire bene e trovano in seguito una perla di Luis Alberto (10) e un bel goal di Pedro (9). Da applausi anche l’assist di Milinkovic-Savic (9) a Felipe Anderson.

La Juve (7) domina per sessanta minuti la Roma (5, come ha ammesso lo stesso Mourinho, la cui onestà premiamo con un 10, punto ottenuto per culo), ha avuto solo il torto di non concretizzare il lungo tempo passato nella metà campo giallorossa, ma se si pensa alla partita contro la Sampdoria, è sembrata tutta un’altra squadra. 10 a Vlahovic per il goal.

Un Torino “pratico” (7) conquista la vetta della classifica contro una Cremonese che non è certo stata a guardare (6 ai lombardi). 9 a Radonjic (per come ha iniziato e concluso l’azione del suo goal) e a Sernicola per il goal.

Vince e convince il Milan (8), contro un Bologna (5) ridotto a sparring-partner. Bentornato a Leao (8) e da segnalare la buona prova di De Katelaere (7).

Bella gara fra Spezia e Sassuolo (7 a tutte e due le compagini). Entrambe le formazioni cercano di proporre calcio (riuscendoci anche). Da “Oggi le Comiche” (e da 2) l’errore della difesa ligure sul pareggio emiliano.

Una buona Atalanta (8), che pare stia imparando ad essere cinica, perde contro un Verona (7) che tutto sommato ha giocato la sua partita, rendendosi pericoloso in più di un’occasione. 9 a Koopmeiners per il goal, 9 anche a Lazovic per il gesto tecnico (se fa goal viene giù lo stadio).

Salernitana-show (10 ai campani), contro una Sampdoria (3) ridotta a sparring-partner. Gara perfetta dei ragazzi di Nicola, che dopo la sconfitta iniziale contro la Roma sembrano aver ritrovato il ritmo del girone di ritorno dello scorso anno. Bravi!

Un punto per uno non fa male a nessuno al “Via del Mare” tra Lecce ed Empoli (6 a tutte e due le squadre). Decidono 2 bei goal di Parisi e Strefezza (9 a tutte e due le marcature). 9 anche alla paratona di Vicario sul tiro di Banda.

Un punto per uno non fa male a nessuno pure a Firenze, dove una buona Fiorentina (7) ha tenuto testa ad un Napoli (7 pure agli azzurri) che non ha creato molto, ma quando l’ha fatto è stato puntualmente pericoloso. 4 a Lozano per il goal mangiato “alla Calloni”.