Non c’è ragazza degli anni Novanta che non abbia sognato almeno una volta d’essere bella quanto Linda Evangelista. Chi aveva gli occhi chiari si dava da fare col trucco, e chi vantava il suo stesso decolleté lo metteva in mostra mutuandone la plasticità dalle foto patinate che la restituivano come una dea; in ogni caso i risultati erano risibili, spesso mortificanti. Per questo, saperla sfigurata da un trattamento estetico e doverne immaginare lo scempio, è un esercizio che travalica le possibilità di noi che l’abbiamo ammirata immensamente. Non resta che sperare che il tempo le restituisca, per quel che può, quanto l’imperizia umana le ha tolto. Da ex invidiosa le auguro il meglio.
“A chi di voi si chieda come mai non abbia più lavorato, mentre la carriera delle mie colleghe ha prosperato, vorrei dire che la ragione è questa: sono stata brutalmente sfigurata dalla procedura Zeltiq CoolSculpting, che ha fatto esattamente l’opposto di quanto promesso. Invece di diminuire, ha aumentato le mie cellule adipose lasciandomi deformata in modo permanente, anche dopo aver subìto due interventi correttivi dolorosi e inutili“. Linda Evangelista