Murgia vs Meloni la vera sfida

Michela Murgia contro Giorgia Meloni: il durissimo attacco alla candidata premier di Fratelli d'Italia

Ci sono meccanismi mentali che sfuggono alla mia comprensione. Si dirà: problemi tuoi, evidentemente non ci arrivi. Eppure, nell’ironia scaturita da quel saldo albanese a opera di Giorgia Meloni leggo semplicemente invidia. Perché l’opposizione è davvero poca cosa, paragonabile il più delle volte a una classe  elementare in subbuglio perché a Marco hanno nascosto la gomma e a Giulia il pennarello blu.

In questi pigrissimi pomeriggi d’estate ho avuto modo, e del tutto involontariamente, di studiarmi Michela Murgia attraverso i suoi interventi pubblici: una fortuna per Meloni che la scrittrice, ma io la definirei senza nulla togliere alla sua penna e al suo eloquio una Pensatrice, non abbia mai voluto fare politica in maniera diretta scegliendo di incasellarsi in un partito. Se ad esempio fosse stata segretaria del Pd al posto di Schlein le cose sarebbero andate diversamente per la nostra premier. Magari Giorgia (e qui Murgia disapproverebbe perché le donne non vanno indicate solo col nome di battesimo) avrebbe vinto lo stesso, ma si sarebbe ritrovata a combattere contro una mente lucidissima in grado di smontare uno per uno i capisaldi della retorica di destra. Ma finché tutto resterà nelle mani dei soliti noti, Meloni potrà dormire sonni tranquilli. E noi con lei.

Michela Murgia

È morta Michela Murgia: la sua idea di casa queer | Elle Decor

Non ti avrei dato il Nobel per la letteratura (non ti ho mai letta ma a naso credo che non lo meriti), però ti avrei dato il Premio alla Persona, perché tu Persona lo sei stata. Pur non condividendo certe tue posizioni (su tutte “l’utero in affido” e l’avversione per Giorgia Meloni), ho intravisto nella tua famiglia queer un agglomerato umano di pregevole fattura, soprattutto in relazione alla capacità di condivisione tra individui che molto probabilmente in origine avevano poco in comune. (Se solo penso a quanto sia difficile vivere in due, il tutto mi sembra ancora più incredibile).

Adesso qualcuno si incaricherà di protocollare i tuoi lasciti, di passarli agli atti. Ma la parte migliore l’hai fatta tu, Michela. Riposa in pace.

Anche all’intelligenza giova l’understatement

Michela Murgia si è sposata in articulo mortis: "Ormai ogni giorno una complicazione fisica"

Cara Michela,

secondo me, un testamento spirituale vale molto di più se non lo trasformi in uno strumento per polemizzare, perché il rischio di snaturarne il messaggio è forte; oltretutto, che motivo c’è di ricorrere all’invettiva quando ancor prima di scoprire che la vecchiaia ti sarà aliena, hai scritto, dibattuto, deriso in nome di quell’acronimo che del plus finale fa il suo punto di forza? Ora, se è vero che la famiglia queer si fa beffe delle carte bollate come di tutte le cerimonie con le quali, inversamente, gli irregimentati vanno a nozze, allora il piglio da estremista è poco più di una smorfia: sarebbe meglio trovare la maniera di lasciare gli averi a chi desideri, e chiudere la porta alla villania di quella parte di mondo che non ti ha mai sedotta. Solo in questo modo, dopo che tutto si sarà compiuto, è probabile che il tuo Nemico si riconosca inadeguato ai tempi, fino ad ammettere che avevi ragione tu.