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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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smemorina

Post n°1696 pubblicato il 29 Marzo 2010 da ossimora
 

Io sono della categoria di lettrici e cinefile  che dimentica ,questa cosa genera estraneamento soprattutto quando trovo persone come un amico reincontrato sti giorni che invece ricorda e disserta su ogni singolo personaggio incontrato .

Mi è capitato però  di leggere ,una riflessione di un tale il quale sosteneva che esistono due categorie di lettori ;quelli che ricordano per filo e per segno le trame dei film che vedono e dei romanzi che leggono ,al punto di saper descrivere minuziosamente avvenimenti,nomi e personaggi (sic) e quelli che , ad un ora dall'uscita dal cinema e da un paio di giorni dall'aver chiuso un libro,vedono con un certo terrore precipitare trama e personaggi in una nebulosa perlacea indistinta,dalla cui essenza opaca spuntano magari un volto,un immagine senza coerenza.

Bene ,colui che scriveva (al quale debbo comunque il coraggio di ammettere sta cosa e persino di dirmela,nonchè tentare di analizzarla..)sostiene che le persone che non ricordano..una mazza in termini di aneddotica non dimenticano mai invece uno stile ,un'atmosfera ,un contesto,un impressione e sanno distinguere in pochi tratti "l'inconfondibile "mano di un regista o di uno scrittore,sono sensitivi e sanno districarsi nelle  ubbie e nei significati profondi di chi si esprime .

Quindi chi scorda tutto quello che è successo,non perde l'ordito come se guardasse un tappeto da sotto mentre il primo tipo di persone osserva minuziosamente il disegno che sta sopra.

Mmmm …Non me la sento di confutare questa tesi in toto,anzi  penso che l'ideale sia un lettore-consumatore d'arte varia ,che curi la trama e l'ordito ma mi sento un pò meno sola.

 
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