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Post n°1145 pubblicato il 11 Marzo 2008 da ossimora
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Commenti al Post:
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monastero.invisibile il 11/03/08 alle 12:55 via WEB
la passione politica.....l'ho avuta da piccolo...febbre da cavallo....ma è passata grazie a Dio
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ossimora il 11/03/08 alle 14:06 via WEB
perchè tu pensi che si possano cambiare non avendolo? originale ..qualunquemente
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Jonathandy il 11/03/08 alle 18:33 via WEB
Bello il box in alto a sinistra, me lo presti?
Abbraccio
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ossimora il 11/03/08 alle 21:35 via WEB
certamente!!!più gente ce l'ha e meglio è...a me sale il terrore di acere un ministro della pubblica istruzione di AN o FI
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nadine6I il 11/03/08 alle 21:01 via WEB
colgo l'occasione i questa visita al tuo blog per ricordare a tutti una cosa che mi stà molto a cuore ma che molti sembrano aver dimenticato,cosa questa quasi più mostruosa del fatto in sè:
BERLUSCONI E' INELEGGIBILE
La legge 361 del 1957, mai abrogata ma sempre calpestata da 12 anni, stabilisce che Silvio Berlusconi, in quanto concessionario pubblico di frequenze tv, non può essere eletto in Parlamento né andare al governo. O vende le sue tv, o torna a vita privata. Se torna a vita privata, non può comunque possedere tre reti sull’analogico terrestre, ma deve scendere a due. Lo stabilisce la sentenza 7.12.1994 della Corte costituzionale, che dichiara illegittima la legge Mammì e chiede di abrogarla perché viola l’art. 21 della Costituzione: «Il legislatore è vincolato a impedire la formazione di posizioni dominanti nell’ emittenza privata e favorire il pluralismo delle voci nel settore televisivo.L’esistenza di un’emittenza pubblica non vale a bilanciare la posizione dominante di un soggetto privato.
abbracci
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ossimora il 11/03/08 alle 21:34 via WEB
Ciao NADINE...e meno male che ci sono le donne!!!
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carpediem56maestral0 il 11/03/08 alle 21:11 via WEB
E dire che, se all'economia applicassero un pò del buon senso della massaia, rischieremmo persino di diminuire il debito pubblico....;-)
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ossimora il 11/03/08 alle 21:36 via WEB
ROMA - Il debito pubblico a fine 2007 è risultato pari a 1.596.762 milioni (104,0% del Pil). Alla stessa data del 2006 era di 1.575.636 milioni (106,5% del Pil). Lo comunica la Banca d'Italia.
Il debito pubblico italiano nel 2007 è sceso in rapporto al prodotto interno lordo più di quanto previsto dalle stime del governo. Le ultime stime ufficiali, diffuse in concomitanza con la presentazione della Finanziaria per il 2008, stimavano il debito 2007 al 105% del Pil.
La Commissione Ue aveva invece già corretto alla fine del 2007 la propria stima sul debito italiano, portandolo dal 105% (in linea con la stima del governo italiano) al 104,3%.
In calo anche il fabbisogno complessivo delle amministrazioni pubbliche che nel 2007 è stato di 30.534 milioni pari al 2% del pil. Nel 2006 il fabbisogno era stato di 54.380 milioni, il 3,7% del pil.
La Banca d'Italia ha apportato alcune revisioni ai dati relativi al debito e al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche per gli anni precedenti. "Le revisioni - spiega l'istituto di Via Nazionale- sono dovute, oltre all'ordinario aggiornamento delle fonti, all'inclusione fra gli strumenti di copertura del fabbisogno delle giacenze del conto ordinario detenuto dalle Ferrovie dello Stato presso la Tesoreria, d'accordo con il ministero dell'Economia".
Il Supplemento al Bollettino statistico della Banca d'Italia segnala inoltre che l'inizio dell'anno è stato positivo per le entrate tributarie. In particolare, gli incassi si sono attestati a gennaio 31,271 miliardi, in aumento del 10,33% rispetto ai 28,342 miliardi registrati nello stesso mese del 2007.
Il ministero dell'Economia aveva fornito il dato delle entrate totali versate con f24 a gennaio, pari a 33,8 miliardi (+9,4% tendenziale). Le spese correnti sono ammontate a 17,995 miliardi a gennaio, in calo del 16,2% rispetto ai 21,478 del 2007. CIAO CARPE!
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dolcefondente il 11/03/08 alle 22:08 via WEB
Sono d'accordo con Pier Luigi Celli quando afferma che "La classe dirigente italiana risulta essere: lenta nel ricambio, scarsamente internazionale, maschilista e forte, soprattutto, nell’autolegittimarsi attraverso il consenso piuttosto che attraverso i meriti e le competenze innovative. In sostanza l’esatto contrario di come dovrebbe essere una classe dirigente di un Paese moderno."
Un Saluto
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