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« Che maroni!Festa! »

Merlo

Post n°1254 pubblicato il 28 Giugno 2008 da ossimora
 

A Maroni vorremmo suggerire di prendere le impronte delle mani (e dei piedi) ai neonati cinesi di Milano, che sono già, notoriamente, tutti ladri di identità. Inoltre, per coerenza, potrebbe impartire l'ordine di misurare la lunghezza degli arti ai bimbi di Corleone che crescono (si fa per dire) con il 'criminal profiling' di Totò u curtu. Ed è inutile spiegare a un pietoso uomo d'ingegno come il nostro ministro degli Interni che i minori dell'agro nocerino sarnese e della piana del Sele andrebbero - per proteggerli, badate bene! - sottratti alla patria potestà e affidati alla Dia o, in subordine, allo scrittore Roberto Saviano. E contro il bullismo nelle scuole cosa ci sarebbe di meglio che prendere le impronte, al momento dell'iscrizione, anche ai genitori che sono sempre un po' complici?

Ecco, preferiamo mostrarvi il lato grottesco di questa proposta perché sappiamo bene che Roberto Maroni, credendo di essere astuto, lavora per provocare i nostri buoni sentimenti, e dunque non vogliamo cadere nella sua rozza trappola e farci rubare i pensieri. Insomma a noi viene facile assimilare il bambino ai deboli, agli sfruttati, a tutte le altre vittime dell'umanità adulta. Ma contro l'indignazione i leghisti sono bene attrezzati. Dunque rispondono rinfacciandoci la paura della gente, agitano il valore della sicurezza, e ci eccitano perché vorrebbero che in risposta al loro razzismo scomposto noi santificassimo i rom, negassimo qualsiasi rapporto tra campi nomadi e criminalità, tra immigrazione e delitti.

E invece non è in difesa dell'accattonaggio, né per esaltare la presunta bellezza esotica e imprendibile della zingara Esmeralda che protegge il povero gobbo di Notre Dame, non è insomma in nome della retorica rovesciata dei miserabili che noi diciamo a Maroni che prendere le impronte digitali a bimbi rom è un segno di inciviltà razzista, che neppure ci sorprende perché non è il primo, non è l'ultimo e purtroppo non sarà neppure il peggiore.


Il punto è che, insieme con l'ossessione di Berlusconi per la Giustizia, in questo governo c'è anche l'ossessione leghista per la sicurezza. Ma una cosa è il problema e un'altra cosa l'ossessione. Ebbene, incapace di risolvere il problema che lo ossessiona, Maroni vorrebbe che, per reazione, noi negassimo il problema. Invece noi gli ricordiamo che già il suo predecessore, il mite Giuliano Amato aveva segnalato che in tutte le comunità criminali sta crescendo, anche in Italia, l'uso orribile dei bambini. Ci sono, per esempio, le baby gang. E il libro Gomorra racconta di ragazzini utilizzati nelle vendette trasversali. E in Calabria sono in aumento gli omicidi compiuti da killer ragazzini pagati solo poche centinaia di euro. Ma che facciamo, ministro Maroni, schediamo tutti i bimbi calabresi?

Ecco perché non merita i nostri buoni sentimenti, il ministro Maroni. Perché non è vero che in Italia c'è un dibattito tra rigoristi cazzuti (loro) e lassisti rammolliti (noi). Maroni non c'entra nulla con il dibattito europeo, difficile e importante, tra il rigore e l'accoglienza.

Nei Paesi più civili d'Europa la sicurezza, la serietà e la responsabilità non sono valori di destra. I socialisti francesi e spagnoli, i socialdemocratici tedeschi, i laburisti inglesi e, aggiungiamo, anche i sindaci italiani di centrosinistra hanno maneggiato con durezza l'argomento dell'immigrazione irregolare e della criminalità. Ma senza sparate comiziali, senza colpi di teatro razzisti, senza i paradossi, gli ossimori e le miserie culturali dei leghisti che - come dimenticarlo? - sono quelli che chiamavano gli immigrati di colore bingo bongo, che parlavano di musi di porco e teste scornificate, che invitavano la Marina "a sparare sulle carrette dei clandestini", e denunziavano l'Europa "in mano ai massoni, agli ebrei, ai musulmani e alle mafie degli immigrati". Perché dunque dovremmo stupirci che, arrivati al governo, vogliano prendere le impronte ai bambini rom?

Da anni, ad ogni elezione nelle valli padane, i leghisti affiggono manifesti "giù le mani dai nostri bambini" appropriandosi appunto del vecchio pregiudizio razzista sul misterioso popolo dei ladri di neonati, agitando la leggenda della corte dei miracoli. Si sa che in tutta l'Europa centrale, che registrava il tasso più alto di popolazione zingaresca, per ben tre secoli decreti e leggi furono emanati per "liberare" i bambini degli zingari dai loro genitori naturali, sino alla soluzione finale nazista e dunque all'internamento di adulti e pargoli. Ne furono sterminati più di cinquecentomila. Ebbene, oggi nel rilancio dell'antico pregiudizio con in più la certezza che i bambini rom non siano bambini ma complici, solo criminali in miniatura e dunque più pericolosi e più sfuggenti, c'è la vecchia idea che tutti i bambini del mondo sono allevati per ereditare "la scienza" di papà. E dunque: la criminalità è un destino che il bambino rom ritrova in fondo a se stesso come una roccia.

E va bene che il bambin Gesù non era rom, ma la chiesa che in Italia fonda la sua forza molto più sull'immagine dolce del bambinello che su quella del crocifisso, potrebbe almeno dire che i bambini non si toccano. La Chiesa sì che può (deve) permettersi i buoni sentimenti. Non era Gesù che voleva che lasciassero i bambini venire a lui? La Chiesa, che punisce e scomunica in materia di sesso e di scienza, perché tollera e accetta le volgarità dei leghisti contro i marginali e contro la gente da marciapiedi, contro i disperati dei semafori e dei campi, contro i loro bambini? La Chiesa, che è l'ecclesia dei naufraghi, dei diseredati e dei dannati della Terra, perché non interviene? Forse perché i bimbi rom non fanno beneficenza come il terribile boss della Magliana Renato De Pedis che - lo ha raccontato mercoledì Filippo Ceccarelli - è stato sepolto nel più esclusivo cimitero del Vaticano, "sarcofago di marmo bianco, iscrizioni in oro e zaffiro, l'ovale della foto" e "un attestato di grande benefattore dei poveri..., che ha dato molti contributi per aiutare i giovani, interessandosi in particolare per la loro formazione cristiana e umana". I bambini rom, non avendo avuto la fortuna di essere educati da quel sant'uomo di De Pedis, sono rimasti ladruncoli e tutti infedeli, mentre Maroni, come De Pedis, si dichiara fervente cattolico.

Quando Berlusconi nominò Maroni all'Interno pensammo subito che aveva affidato l'Ordine al Disordine. Il ministero dell'Interno serve a controllare, appunto dall'interno, la tenuta unitaria del Paese contro tutte le cellule disgregative, tanto sociali (delinquenti) quanto politiche (eversori). Ebbene, si sa che la Lega secessionista è una subcultura politica che da più di venti anni attenta, per come può, all'unità del Paese e alla sua legge. Berlusconi, che pensa di essersi liberato del lavoro più sporco affidandolo al suo ministro-mastino, ha in realtà ceduto il controllo dell'eversione all'eversore da controllare. E Maroni, che nella Lega è il più pericoloso perché forse è il meno brutto e il meno ridicolo (ha fatto pure le scuole), sta usando gli aspetti più odiosi del ministero dell'Interno - carcere, manette, impronte digitali - per sollevare nuvole di propaganda, per creare effetti placebo alla paura e alle emergenze sociali, in modo da guadagnare ancor più consenso all'eversione

 
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Ricevuto in data 28/06/08 @ 14:16
Francesco Rutelli, 13 Agosto 2007: "Togliamo i figli agli zingari". "Ho insediato da alcune setti... (continua)
 
>> perché, non è solo tutto nero o tutto bianco... su dagherrotipi
Ricevuto in data 28/06/08 @ 22:05
PORRAJMOS: L'OLOCAUSTO ZINGARO Hanno calpestato il violino zigano Hanno calpestato il violino zig... (continua)
 
>> Impronte rom: giusta la posizione del ministro Maroni su ITALIA SOCIALE
Ricevuto in data 01/07/08 @ 15:54
Infuriano le polemiche sulla schedatura dei bimbi rom proposta dal Ministro dell’Interno Maroni. ... (continua)
 
Commenti al Post:
cateviola
cateviola il 28/06/08 alle 00:44 via WEB
sintonia o stesso quotidiano quotidianamente
Buonanotte, Anto, un bacione e grazie
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 28/06/08 alle 00:48 via WEB
notte.bene segnarli.
(Rispondi)
 
goldkampa
goldkampa il 28/06/08 alle 09:10 via WEB
TOMBOLA!...Per me sei stata più che esauriente.Buon week end.
(Rispondi)
 
MacRaiser
MacRaiser il 28/06/08 alle 09:23 via WEB
Abbiamo tutti linkato lo stesso articolo.. Sara' perche' ci sono sfuggiti tutti gli altri simili. No, eh? Vabbe', sognare e' bello :p
(Rispondi)
 
lakonikos
lakonikos il 28/06/08 alle 10:36 via WEB
volendo essere coerenti sulla sicurezza bisognerebbe prendere anche le impronte dei figli di B.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 28/06/08 alle 10:37 via WEB
buongiorno Guido ..e non solo ,non solo...
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 28/06/08 alle 10:45 via WEB
IL PRIMO indizio, il più considerevole e pertinente, è che a occuparsene sia il ministro di polizia. A Roberto Maroni non sfugge che la pressione migratoria verso Occidente e verso i Paesi della Comunità Europea sia "un fenomeno epocale". Se è tale, perché la polizia? Il ministro aggiunge poche parole. Svelano un'idea politica. Inaugurano una pratica di governo: "Bisogna cercare di evitare lo tsunami e convogliare la piena - che ci sarà comunque - perché non distrugga il tessuto sociale". Ci sarà comunque. Distrugge il tessuto sociale. Convogliare la piena. Le tre formule dicono perché, per il governo, sia un affare di polizia, di galere o di "campi". L'immigrazione - attenzione, il ministro non discute di "ordine pubblico" né di "sicurezza" - è una minaccia per la nostra comunità, è un pericolo imminente e concretissimo per il tessuto sociale. Ci possiamo fare poco - è ragionevole tradurre - se non dare avvio a un "diritto di polizia" che consenta a uno Stato fragile, travolto da un "fenomeno epocale", di garantirsi qualche risultato empirico con la creazione di una zona di indistinzione tra forza e diritto, tra violenza e diritti. Definito così il problema, circoscritta l'area d'intervento, nominati gli attori, scelto il metodo, è naturale che affiori lo straniero come presenza critica. Da qui a definire il migrante "nemico" e subito dopo "criminale" il passo è breve (necessario) e il cerchio è chiuso. Ecco perché deve essere il ministro di polizia, proprio quello, a condurre il carro. Stretta in questo paradigma la "questione immigrazione" (e non l'ordine pubblico o la sicurezza che hanno altre ragioni e coniugazioni), non deve meravigliare che si voglia prendere le impronte ai bambini rom. Non deve stupire che il ministro di polizia non comprenda nemmeno la disapprovazione e lo sconcerto dell'Unione Europea. Da Bruxelles il commissario alla giustizia rileva, severo, che "gli Stati membri dell'Unione europea non possono prendere misure di schedatura o prelievo di informazioni biometriche come impronte digitali per singoli gruppi nazionali o etnici". Il Viminale si sorprende. Ricorda che "la decisione di eseguire rilievi fotodattiloscopici con modalità informatiche nei riguardi di cittadini stranieri è stata presa anche sulla base del regolamento del Consiglio dell'Unione Europea, n. 380 del 18 aprile 2008, che prevede l'obbligo di rilevare le impronte digitali ai cittadini dei Paesi terzi a partire dall'età di sei anni". Quel regolamento europeo esiste, come l'obbligo. Sfugge a Roma che quelle tecniche di riconoscimento, se adottate, devono valere per tutti e non soltanto per un'etnia. Anche per noi e non solo per loro. Ora l'incomprensione ci rivela un fondamento culturale di questo governo e le traiettorie delle sue politiche presenti e future. Lo si può dire con le parole di Hannah Arendt: "La concezione dei diritti dell'uomo, basata sull'esistenza supposta di un essere umano come tale, cadde in rovina non appena coloro che la professavano si trovarono di fronte per la prima volta uomini che avevano perduto ogni altra qualità - tranne il puro fatto di essere umani". Il governo fatica a riconoscere (o esclude di riconoscere) i diritti inalienabili dell'uomo a chi non si configura come "cittadino"; a chi non si iscrive nella tutela di uno Stato, di una nazione; a chi non è nato qui (e a volte anche a loro); a chi si è messo alle spalle - e definitivamente - il territorio che lo ha visto nascere e dove non vuole (o non può) più vivere. Dunque a chi si propone - come spesso fanno i rom - con "lo statuto stabile dell'uomo in sé". Il "puro uomo in sé" appare una configurazione insufficiente, difettosa, già empia e colpevole per una politica che sceglie il "diritto di polizia" e vuole "convogliare la piena", quindi naturalizzare con molta parsimonia secondo una necessità esclusivamente economica e soprattutto identificare, espellere, rimpatriare lo straniero. Quel che il governo non comprende non è allora la modulazione del problema, ma il problema. Tutto l'Occidente deve fare oggi i conti con "una massa stabilmente residente di non-cittadini, che non possono né vogliono essere né naturalizzati né rimpatriati" e i rom ne sono l'esempio per eccellenza. Li si può dire "rifugiati", "apolidi di fatto", "non cittadini". La loro irriducibilità all'assimilazione li rende minacciosi ai nostri occhi, esaspera l'intolleranza, incuba reazioni xenofobe. Il governo non intravede altra soluzione che mosse da imprenditori politici della paura (dunque, più intolleranza) e l'iniziativa di un ministro di polizia (dunque, più galera) per affrontare questa crisi radicale dei princìpi dello Stato-nazione, illuminata dall'arrivo accanto a noi di "non cittadini". La scelta è assai discutibile. Ci procurerà molti guai e fratture con l'Unione europea. È ingiusta. Sarà soprattutto inefficace anche quando i grandi "campi", che il "decreto sicurezza" definisce "Centri di identificazione ed espulsione", saranno affollati. Quanto affollati lo immagina la relazione tecnica che ha accompagnato, in Senato, il decreto (prevede i capitoli di spesa e le risorse da approntare). Si legge qualche numero che inquieta. La previsione di un reato di "ingresso illegale nel territorio dello Stato" riguarderà 49.050 immigrati clandestini. Si ipotizza che la loro detenzione media (vi potranno essere ristretti fino a 18 mesi) sarà di dieci giorni. Il costo del pasto giornaliero sarà pari a tre euro (!). "L'onere annuo - annotano i burocrati - risulta pari a 49.050 detenuti x 10 x 3 = euro 1.471.500". Al di là delle minuzie burocratiche, altre sono le domande. Chi controllerà questo circuito carcerario parallelo? Quali saranno le regole? Quali i diritti che vi saranno garantiti? Le impronte per i bambini rom sono soltanto l'annuncio del "vuoto di diritto" che inghiottirà decine di migliaia di "non cittadini". AGGIUNGEREI ANCHE QUESTO CONTRIBUTO
(Rispondi)
 
satirosolitario
satirosolitario il 28/06/08 alle 10:51 via WEB
Il tuo astio e rancore è talmente incontrollato che ci sarebbe da sorridere se non fosse uno sfogo patetito ad una sconfitta elettorale e democratica.Accetta senza livore la democrazia.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 28/06/08 alle 10:57 via WEB
Dovresti dire queste cose a Merlo che ha scritto l'articolo.In ogni caso questo unico ,liso argomento dell'ASTIO (...Astice,direbbe la Guzzanti parafrasando la MARINI:::; HEHEHE )è l'unico argomento di chi non sa dire nulla nel merito degli argomenti trattati e si trincera soltanto dietro alla "vittoria" elettorale mostrando peraltro la propria vis antidemocratica inquanto mi sembra più che normale che anche le minoranze dicano ciò che pensano senza essere tacciate di nulla se non del diritto all'esistenza ed al proprio pensiero.E' astio anche indignARSI PER la porcheria che stanno facendo con la giustizia che fa sembrare una mammola anche Mastella??E la finanziaria dei tagli? E quanto dovremo andare avanti a sentire soltanto ricordare le elezioni ad ogni porcheria messa in atto?
(Rispondi)
 
 
 
ossimora
ossimora il 28/06/08 alle 10:59 via WEB
Caro il mio satiro ..critico letterario e guardiano del mio "ASTICE"...inizia ad argomentare -
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 28/06/08 alle 11:08 via WEB
...quanto al livore...beh...sorrido,cosa c'è di livoroso nel difender e i bambini?
(Rispondi)
 
pro_mos
pro_mos il 28/06/08 alle 16:14 via WEB
la richiesta di maggior sicurezza è solo la punta di un problema più ampio dove in realtà la richiesta è di ritrovar centralità nel proprio ruolo sociale di cittadini. oggi l'insicurezza è totale, nel futuro, nel domani, nel lavoro, nella pensione, nella sanità.si sceglie allora di veicolare le proprie frustrazioni verso l'obbiettivo più facile, ed anche, a ben vedere, il più debole: l'immigrato il non integrato...ora, si badi bene io non voglio difender nessun criminale ma non mi piace nemmeno esser.... preso per le impronte...sia pur digitali
(Rispondi)
 
ventididestra
ventididestra il 28/06/08 alle 16:46 via WEB
Non credere, anche la carta di identità col CIP è una forma di schedatura! Ciao!
(Rispondi)
 
fattodiniente
fattodiniente il 28/06/08 alle 21:29 via WEB
Sento che anche il sindaco di Venezia, l'ottimo filosofo Massimo Cacciari, si è dichiarato d'accordo con l'operazione. Quello stesso sindaco che si è speso in prima persona per dare uno spazio ai Sinti per le loro case. E allora qualcosa non mi torna, e provo a vedere le cose per come stanno, libero da interpretazioni connotative per quanto posso. La farò breve: Maroni non ha torto. Perché io, nella società complessa, sono schedato e controllato in ogni mia singola operazione e azione (ad esempio, nemmeno posso spendere cash più di 5000 euro - ammesso di averli), e dei Rom non può essere nota nemmeno l'identità. L'identità: chi sono, qual è la mia storia, la mia provenienza. Lasciamo stare per un attimo la questione - fuorviante - degli "ultimi" e dei privilegi, di Berlusconi e della giustizia: una cosa non esclude l'altra, anzi tutte si tengono in nome di un principio fondante che è per l'appunto quello che nella nostra ocietà ciascuno risponde in primis delle proprie azioni. Le proprie azioni: ma senza identità, certa, verificata, è un principio che svanisce. Sappiamo sin troppo bene che spesso i Rom, sorpresi nell'atto di delinquere (poco, tanto, in modo grave o trascurabile), forniscono tante generalità quante sono le volte che vengono fermati. La risoluzione ovvia a questo semplice fatto, e mette al sicuro - laicamente - proprio i bambini per primi, spesso "vittime" per primi, come del resto hai ben ricordato. Semplicemente, non c'è bisogno di schedare chi è già schedato: qualunque cittadino italiano. E sintanto che i Rom restano sul territorio italiano, non c'è niente di razzista nell'aspettarsi che l'identità sia certa, accertata e accertabile. Ed è una delle basi della pacifica e civile convivenza. Cordialmente, fdn.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 29/06/08 alle 01:05 via WEB
Ciao fdn,ho letto stamattina di Cacciari e devo dire che non mi sono meravigliata ,lo capisco. Resta il fatto che io penso che le impronte "solo" ai bambini rom siano comunque un atto di discriminazione che poco ha a che vedere col diritto e con la consapevolezza delle proprie azioni(questioni sacrosante).Prendiamole a tutti e le cose cambiano.Buonanotte
(Rispondi)
 
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 29/06/08 alle 11:27 via WEB
Guarda che lo fanno proprio perché è l'unica forma per garantire ai bambini rom la loro identità...
(Rispondi)
 
 
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 29/06/08 alle 12:35 via WEB
Si dice sempre cosi', quando si prendono certi provvedimenti AD HOC nei confronti di una minoranza che GUARDACASO viene perseguitata da tutti e da secoli. "E' per garantire quei poveri bambini", certo. Dicevano cosi' pure gli svizzeri, solo fino a poche decine anni fa. Chiaramente e' sempre con le migliori intenzioni che si commettono le peggiori nefandezze. Sono balle, Fattodiniente. Alibi. Maroni mica ha detto: "i bambini rom andranno tutti a scuola", no. Ha detto: "preleveremo le impronte a tutti i bambini rom". L'approccio e' alquanto differente, ne converrai. E se i metodi sono da Gestapo, presto anche gli scopi lo diventeranno.
(Rispondi)
 
 
MiseEnAbime
MiseEnAbime il 29/06/08 alle 12:31 via WEB
almeno la metà dei rom essendo cittadini italiani sono 'schedati' come tutti gli altri italiani, proprio come me e tutti gli altri cittadini di questo paese. l'altra metà, fatta da stranieri, è 'schedata' come tutti gli altri stranieri, secondo i costumi e le leggi dei loro paesi (ad esempio, se non sbaglio, i cittadini degli stati uniti non hanno carta d'identità, dunque, secondo questo ragionamento la loro identità potrebbe essere dubbia – tanto è vero che su questa facilità di cambiare identità negli stati uniti ci hanno fatto qualche migliaia di film e telefilm polizieschi). la particolare attenzione è che, in questo caso, un gruppo, definito secondo una presunta identità etnica, viene ritenuto soggetto, per questa ragione, a misure in qualche modo speciali. riguardo alla 'tutela' dei figli il ragionamento che fate sarebbe il seguente: siccome questi sono culturalmente inclini a sfruttare i bambini, occorre che i loro figli siano prontamente identificati per poterli affidare alle cure dei servizi sociali. però, curiosamente, non ho mai sentito di un figlio di una famiglia di persone benestanti, chessò, alcolisti, a cui vengono sottratti i figli. rimane il dubbio che questo ragionamento si applica solamente a chi non ha proprietà. il ragionamento è lo stesso identico che è sempre stato applicato in politica estera, da tutti (compresi i nazisti) per giustificare le guerre: 'tutelare' qualcuno
(Rispondi)
 
Luponero1971
Luponero1971 il 28/06/08 alle 23:09 via WEB
ciao carissima sul mio blog un premio ad aspettarti buona serata Max
(Rispondi)
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 29/06/08 alle 11:26 via WEB
buon giorno Antonia. Ormai guardo pochissimo la Tv, quasi per nulla più. Non leggo i quotidiani, ahime', leggo solo te!! (rima) ed ero già passata stanotte, ma ero troppo stanca e provata dal caldo e dal cambio di integratori del mio piccolo. Ho letto tutto attentamente. E ti ringrazio per esserci e per il tuo impegno. Magari mi ripeto, ti saluto e ti lascio un sorriso. Roberta
(Rispondi)
 
annagir1956a
annagir1956a il 29/06/08 alle 16:38 via WEB
avevo scritto un lungo commento ma non so che fine abbia fatto???????? magari te lo riscrivo con più calma ciao ciao
(Rispondi)
 
ParoleMaddalene
ParoleMaddalene il 29/06/08 alle 20:47 via WEB
Ottimo post. Intelligente, discreto, acuto. Perchè non abbiamo menti simili in Parlamento? Morirò dannata.
(Rispondi)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 29/06/08 alle 21:53 via WEB
La maggiornaza degli elettori ha preferito essere rappresentata da Ciarrapico. Anche se occorre dire che nessuno va molto in giro a vantarsene. Ma sai, de gustibus, ecc.
(Rispondi)
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 30/06/08 alle 09:28 via WEB
Ciao Antonia,
mi aggancio a questo post, perchè ieri sono rimasta colpita dalla distanza che sempre più spesso noto tra le Gerarchie (ecclesiastiche) e la Base (ecclesiasticamente parlando). Ieri mi è stato chiesto di accompagnare la zia quasi centenaria a una messa mattutina che non voleva in alcun modo perdere. Per farla breve, il sacerdote ha scelto di commentare la prima lettura, tratta dal libro dei Re (2Re 4,8-11.14-16). Il suo esordio è stato: "Questa lettura parla dell'accoglienza. Ecco, io vorrei portare la riflessione ai giorni nostri. Si parla tanto, in questi giorni, del Decreto Sicurezza e delle misure nei confronti di nomadi e clandestini. Attenzione, perchè quello che vi vogliono inculcare è che l'altro sia l'Inferno. Io vi ricordo che l'altro è il Paradiso. E' la ricchezza che viene dalla capacità di accogliere, tanto più quanto l'altro non è in grado di ricambiare e contraccambiare". La predica si è snodata per una ventina di minuti su questo tema, con una serie di sottolineature anche sulle azioni concrete che gli astanti avrebbero potuto/dovuto mettere in atto. Sarei andata a ringraziarlo per le sue parole, se non avessi avuto la zia da seguire. :)
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 30/06/08 alle 11:20 via WEB
ma di certo tante persone dentro la chiesa pensano ed operano concretamente e sanamente ,il problema è semmai di gerachie che se ne guardano bene di prendere decisioni FORTI( anche se la cei,un pò sottotono si è comunque espressa)Buongiorno MITI.
(Rispondi)
 
rosylagana
rosylagana il 01/07/08 alle 09:21 via WEB
Porta con tè la gioia di vivere... non siamo che piccole creature fragili come cristalli...ma forti se uniti nell'Amore... Dolce giornata... Hengel
(Rispondi)
 
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