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« ...bistecca stragistail Nuovo che avanza ...o... »

Giorgio Bocca

Post n°1434 pubblicato il 22 Aprile 2009 da ossimora
 

SILVIO Berlusconi, accogliendo l'invito del segretario pd Franceschini, parteciperà per la prima volta al 25 aprile. È una decisione che va giudicata positivamente perché in essa oltre che a un diritto si riconosce il dovere del presidente del Consiglio di celebrare assieme a tutti gli italiani la festa della Liberazione e i valori della Resistenza, dell'antifascismo e della Costituzione. Ma quando aggiunge che lo farà perché di questa festa non se ne appropri soltanto la sinistra il premier rivela di essere ancora lontano da una autentica maturità democratica e storica. Più fallace di lui si dimostra il ministro della Difesa Ignazio La Russa.

La Russa, uno dei neofascisti sdoganati da Berlusconi, dichiara che "i partigiani rossi meritano rispetto ma non possono essere celebrati come portatori di libertà", cioè fra i fondatori della democrazia italiana. È difficile capire su cosa si basi l'affermazione di La Russa dato che il Partito comunista italiano che organizzò e diresse i partigiani rossi, meglio noti come garibaldini, fece parte e parte decisiva dell'Assemblea costituente da cui è nata la Repubblica democratica.

Che i comunisti italiani abbiano scelto la democrazia invece che la dittatura potrà sembrare ai loro avversari una scelta opportunistica, obbligata dai rapporti di forza in Europa e nel mondo ma si prenda atto anche da chi avrebbe preferito un esito diverso che essa ci fu e fu per i comunisti italiani vincolante. Gli storici non hanno ancora fornito la prova di chi fu la responsabilità di questa scelta: se fu decisa da Stalin o dalla Internazionale comunista di cui l'italiano Palmiro Togliatti era un autorevole dirigente, ma l'accettazione da parte comunista della divisione del mondo in due sfere di influenza fu un dato di fatto accettato sin dagli anni della guerra di Spagna, riconfermato nell'incontro fra i vincitori della guerra contro la Germania nazista e rispettato anche dopo l'invasione sovietica dell'Ungheria.


Fosse interprete del pensiero politico di Stalin o convinto della necessità di convivere con le grandi democrazie occidentali Togliatti, arrivato in Spagna durante la guerra civile, dettò i tredici punti di una costituzione che sarebbe entrata in vigore a guerra finita di chiara impostazione democratica: autonomie regionali, rispetto della proprietà e della iniziativa privata e dei diritti civili, libertà di coscienza e di fede religiosa, assistenza alla piccola proprietà, riforma agraria per la creazione di una democrazia rurale, rispetto delle proprietà straniere non compromesse con il nazismo, ingresso della Spagna nella Società delle nazioni. Naturalmente già allora gli avversari dei comunisti dissero che era una scelta tattica in attesa della rivoluzione, ma una scelta vincolante come si dimostrò in Grecia quando i partigiani rossi di Markos e il loro tentativo di impadronirsi del potere furono abbandonati alla più dura sconfitta. Che la scelta democratica fosse valida nella Repubblica fu chiaro quando tutte le fiammate rivoluzionarie della base comunista, dall'occupazione della prefettura di Milano a quella del monte Amiata dopo l'attentato a Togliatti, furono spente dalla polizia diretta da Scelba senza reazione del partito.

Possiamo dire che le affermazioni di La Russa sull'inaffidabilità democratica
dei partigiani rossi sono un processo alle intenzioni smentito dal rispetto alla Costituzione dei comunisti italiani, che al contrario dei neofascisti alla Borghese o delle trame nere, non hanno mai progettato colpi di Stato e si sono schierati con decisione contro il terrorismo delle Br. Ma c'è un'altra ragione, anche essa storica, per dissentire dalla dichiarazione di La Russa ed è quella di considerare il movimento partigiano garibaldino come un tutt'uno con il partito comunista e il partito comunista come la stessa cosa di una dittatura stalinista. Procedere per generalizzazioni arbitrarie è un cattivo modo di fare la storia e anche la politica.

Chi ha conosciuto il movimento partigiano nella sua improvvisazione e varietà estrema sa bene che diventare un partigiano rosso non era sempre una scelta politica, ideologica, che si andava nelle brigate Garibaldi per molte ragioni non politiche, perché erano fra le prime formatesi o le più vicine, le prime che si incontravano fuggendo dalle città occupate dai nazifascisti magari per raggiungere dei conoscenti, degli amici. Si pensi solo al comando garibaldino piemontese, che si forma in valle Po con gli ufficiali di cavalleria della scuola di Pinerolo che seguono Napoleone Colajanni, nome partigiano Barbato, perché loro amico non perché comunista, o gli altri che in Val Sesia vanno con Cino Moscatelli perché è uno della valle come loro non perché è comunista.

Così come noi delle bande di Giustizia e Libertà nel Cuneese che non avevamo mai sentito parlare del partito di azione e del suo riformismo liberal-socialista, ma che eravamo compagni di alpinismo di Duccio Galimberti o Detto Dalmastro. Nella guerra partigiana prima veniva la sopravvivenza, la ricerca delle armi e del cibo, poi sul finire arrivò anche la politica, ma le ragioni di lealtà e di amicizia restarono dominanti per cui egregio ministro La Russa mi creda ma per uno che è stato partigiano le differenze di cui parla non ci sono state.

 Per venti mesi, per tutti, la ragione di combattere era la libertà.

 
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Commenti al Post:
OutOfTarget
OutOfTarget il 22/04/09 alle 13:44 via WEB
Leggo e condivido. Ciao.
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 22/04/09 alle 15:55 via WEB
leggo e non capisco...
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 22/04/09 alle 18:30 via WEB
...?
(Rispondi)
 
Fajr
Fajr il 22/04/09 alle 16:50 via WEB
Ottimo, Bocca. Fin quasi alle lacrime!
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 22/04/09 alle 18:30 via WEB
cio MIrì
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 22/04/09 alle 19:06 via WEB
sono cresciuto con la festa del 25 aprile, negli anni 70 mi piaceva più Pansa che Bocca..il duro e puro...Pansa più cialtroncello ma più vero. Pansa ha insinuato il germe del revisionismo dissacratorio e mi son sempre piaciuti coloro che si pongono dei dubbi. La storia della Resistenza ha dei lati inquietanti che nulla tolgano ad un sussulto di dignità e coraggio seppur tardivo degli italiani..come sempre i topi scappano in montagna quando i gatti ballano. Sono il peggior epigono della sinistra e proprio perchè lo amata e difesa ora ho smesso di essere fazioso..
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 22/04/09 alle 21:31 via WEB
Dubbi i pastoni di Pansa???E' pieno zeppo certezze e da buona "velina",ha fiutato l'affare ,altro che dissacratorio...
(Rispondi)
 
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 22/04/09 alle 21:34 via WEB
Concordo anche con questo tuo commento.
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 22/04/09 alle 21:47 via WEB
mi sembra di essere entrato in un covo di fondamentalisti postcomunisti postelegrafonici, postdalemiani postprodiani postwatteriani, postfranfranceschiniani ..tra poco ma soprattuto postilluministi,M.Arouet non vi ha insegnato nulla!!!!
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 22/04/09 alle 22:09 via WEB
Francamente non capisco che cosa hai letto nell’articolo di Bocca ;ero certa che aprisse tutto un altro tipo di argomentazioni (cioè l’opportunità dell’”invito” alla condivisione della celebrazione della resistenza a coloro che stanno facendo a pezzi la Costituzione che su quei valori è stata scritta o lo spostamento sempre più netto di quella che tu chiami “sinistra “ ,verso la classe dirigente attuale che fa leggi pro domo sua e agevola quando non è essa stessa protagonista negativa, il razzismo e le manifestazioni più intolleranti come le manifestazioni di Forza Nuova ) Certamente se ti riferisci a Voltaire ed all’abusata frase “« Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo. » (a lui attribuita) è ovvio che ciò che vedi e dici è più che lecito e non per questo serve parlare di fondamentalismo e cose del genere ,in realtà ciò che dici tu lo dice la maggioranza sancita da proclami ,voti e sondaggi giornalieri di post – craxiani ,post –fascisti,post-squadristi,post –liberisti ,post –democristiani ,post –qualsiasi cosa .Massiccia è la compagnia in verità e basta sfogliare i giornali della famiglia ,le tv ,gli autobus ,i bar ,per accorgersene. Non “covo”,perché non mi piace ma minoranza di certo ;ottusa?Questa è di certo una questione squisitamente individuale ,adesso più che mai .;))
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 22/04/09 alle 22:46 via WEB
sai che non posso risponderti che con infinito affetto ma Bocca è il vecchio che avanza, la retorica strareplicata dei "valori"...io aspetto una sinistra messianica ma non escatologica la voglio qui e subito!!!..15 anni son lunghi da passare recita la canzonetta.. Bruciati Cofferati e Girotondi che resta se non un manipolo di pellegrini che vanno a Luordes??? Una proposta? CREDIBILITA'!!!!!!!! Fatti!!!! via Bassolinume vario..ecc per cominciare! ciao Anto la tua onestà è fuori discussione e sai che metterei la mano sul fuoco.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 22/04/09 alle 23:17 via WEB
Io a Lourdes non ci andrei nemmen per scherzo BRRRRR !!Quanto alla retorica ,direi che niente ha a che fare coi valori della Costituzione e della resistenza.(mi sembra che l’assioma nuovo =buono sia pesantemente in crisi peraltro)Figurati se non sono pesantemente critica verso la sinistra che c’è (e soprattutto quella che si vede ,inamovibile e poco rappresentativa,poi se si parla di chi lavora nei territori,nelle associazioni ,nei gruppi è già un altro paio di maniche )ma ciò non toglie che la retorica VERA la vedo nei proclami di chi ulula “dio patria e famiglia “ e poi ci sputa sopra in ogni modo .Se Bocca è il vecchio che avanza, l’affastellato astorico Pansa è il decrepito .Calderoli e Borghezio ed i calci in culo agli stranieri ,le leggi che assolvono i padroni delle fabbriche di morte sono il transito,chi utilizza le tragedie per farsi laida pubblicità è antiquariato ,chi porta in parlamento i suoi avvocaticchi per ripulirsi la fedina penale e nascondere la spazzatura (metaforica e no) è matusalemme ,chi ostacola la scienza e la ricerca con presunte norme etiche è vecchiume .Ciao Muzio Scevola!!!
(Rispondi)
 
 
 
madevix
madevix il 22/04/09 alle 23:46 via WEB
Anche io sottoscrivo i tuoi commenti. Ciao
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Fajr il 22/04/09 alle 23:40 via WEB
Pansa chi? questo qui?
Sottoscrivo i tuoi commenti, Anto.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 23/04/09 alle 00:22 via WEB
Ciao Myrì , per me il 25 Aprile è sempre stata un festa importantissima,mi piace assai e dopo la giornata odierna con le sue notizie più che buone che mi rendono elettrizzata mi preparo a viverla nel miglior modo possibile,buonanotte cherie ...mi preparo per Dracula...speriamo che i soutè di frutti di mare ...ehe he he !!!***
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Fajr il 23/04/09 alle 00:29 via WEB
eheheheh... vade retro drak!... eheheh... tra allievi e ricci... e quaremme! bacilli diffusi :***
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 23/04/09 alle 00:49 via WEB
devi avere un filtro, un firewall anticazzate perchè ho scritto un lungo commento, ma all'atto di invia...si è polverizzato
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 23/04/09 alle 18:50 via WEB
firewall seletivo ...e può essere ma quando si scrivono commenti lunghi conviene copiarli perchè capita si dissolvano e pe run anocentesimo di tempo la cosa è irritante...
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
cotroneo il 23/04/09 alle 11:13 via WEB
Il finto 25 aprile di Berlusconi Sì, meglio tardi che mai. Silvio Berlusconi ha dichiarato che parteciperà al 25 aprile: «Celebrerò il 25 aprile e credo che ci sia bisogno di dire qualcosa, perché di questa festa non se ne appropri soltanto una parte», ha detto. E ha fatto sapere che, con ogni probabilità, andrà a rendere omaggio ai caduti del cimitero americano, oltre a quelli delle Fosse Ardeatine. Poi ha aggiunto che lo fa anche perché non lasciare questa festa alla sinistra. Ci sono tre cose molto interessanti nelle parole che ieri ha detto Berlusconi. E vale la pena di analizzarle con attenzione. Intanto la partecipazione. Qualcosa è scattato. Certo, l’invito di Dario Franceschini non poteva cadere nel vuoto, ma la decisione di Berlusconi è prima di tutto una strategia politica direttamente collegata alla nascita della Pdl e al rapporto con la ex Alleanza Nazionale. Isolare alcune parti dell’ex partito di Fini, mettendo in risalto, anche solo implicitamente, l’inadeguatezza di una posizione vecchia e nostalgica è un modo di indebolirla ancora di più. Dopo quello che ha detto Berlusconi, la posizione di La Russa, con le dichiarazioni dell’altro ieri, appare inopportuna, inadeguata e minoritaria. La popolarità di queste ultime settimane, suffragata dai sondaggi, dà a Berlusconi un punto di forza in più, rispetto agli alleati di destra. Il secondo aspetto è il riferimento alla parte politica che non deve prendersi l’intero merito della Resistenza. Dal punto di vista storico è corretto, perché così fu. Anche se il modo in cui l’ha detto è propagandistico. Che ci sia un riferimento a quello che un tempo veniva chiamato l’arco costituzionale è indubbio. Paradossalmente l’unico partito che non è mai stato dentro l’arco costituzionale è l’ex Msi, e An, prima di entrare nella Pdl, era l’erede diretto e naturale del Movimento Sociale. Gli altri, tutti, sono partiti postcostituzionali, che è altra cosa. Sottolinearlo vuol dire mettere un altro punto fermo sulla Pdl. Se si prendono posizioni autonome e polemiche, si torna indietro, e non solo dal punto di vista delle nostalgie di un tempo che fu, ma anche da un punto di vista di legittimità politica. In sostanza: se Berlusconi ritiene la Resistenza un valore condiviso, quella parte della fusione a freddo del suo partito che viene da An, può riconoscersi solo annullandosi. Se mantiene una identità sua, sta fuori dal gioco. Infine il cimitero americano. L’invenzione è astuta. I liberatori americani furono determinanti, e lo sappiamo. Un altro segnale di oltranzismo atlantico, e un’appartenenza che vuole isolare la sinistra radicale, senza tradire lo spirito dello Resistenza. Rimane solo un’incognita: i possibili fischi della piazza. Se ci saranno, Berlusconi potrà dire che la sinistra non cambia mai. E questa sì che sarebbe una possibilità demagogica per fare la vittima.
(Rispondi)
 
snoopy68
snoopy68 il 24/04/09 alle 17:56 via WEB
Qualche precisazione su alcune cose che ho letto: scrivere che Bocca è "il vecchio che avanza" è una stupidaggine immane non per una eventuale mancanza di rispetto ad un combattente partigiano il cui impegno nella lotta antifascista, insieme a quello di migliaia e migliaia di altri (e compreso quello di quelli che non sono riusciti a festeggiare "quel" 25 aprile) ha permesso a fascisti come La Russa e a revisionisti come chi ha insultato Bocca di poter parlare liberamente e sciorinare il loro patrimonio di sciocchezze, ma perchè si tratta di ignorare una verità storica caso mai infangata dai Pansa voltagabbana o da individui della sua risma. Passare attraverso un dramma come quello della guerra e della lotta di Liberazione e pensare che, improvvisamente, come per magia, il 25 aprile del 1945 tutto finisse nel dimenticatoio è francamente idiota e fuorviante. I colpi di coda che seguirono alla Liberazione, e che io per ampia parte, riesco a comprendere, non possono servire a gettare fango su chi ha rischiato tutto (non sola la propria vita ma anche quella dei propri cari) per ridare a questa nostra terra quella dignità che i fascisti e i savoia avevano insozzato. Io, onestamente, non credo alle pacificazioni d'ufficio e certe cose ho letto anche qui mi confermano che non ho poi tutti i torti.
(Rispondi)
 
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