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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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« AAAAAAAA lemannoMessaggio #606 »

Post N° 604

Post n°604 pubblicato il 01 Agosto 2006 da ossimora
 

 

Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza,
risale, prende il vento; ecco pian piano
tra un lungo dei fanciulli urlo s'inalza

La sottile striscia di sabbia di tondi sassolini bianchi resi lisci dal mare è stata salvata dall’erosione dalle barriere di scogli che creano baiette -insenature dove il mare si insinua cangiante . 

Teorie di scogli si prestano bene  all’indagare dello sguardo verso l’orizzonte in lontananza e le diatribe nascoste fra i granchietti ,da sotto  ogni tanto riemerge qualche pescatore col suo saccone di mitili lucidi,lucidi.

Il limite della spiaggia è delimitato da siepi di cannette che tentano di contenere l’esuberanza nodosa ed effimeramente rosata delle tamerici.    Improbabili casottini si camuffano ,raramente porticine di canne si aprono costituendo uno spazio privato ben lontano dalla folla e dai baretti vocianti più o meno modaioli.

Estate ventosa,quest’anno,arieggiata sempre da una brezza piacevolissima ,a tratti anche forte .Nelle lunghe serate di Luglio;quando il vento era “quello giusto”,compariva da una delle porte/bambù,un signore molto anziano,un medico ormai in pensione con la carnagione brunita dal sole di chi ama i confini .Un po’ curvo ,asimmetrico e dotato di una grossa borsona di tela blu si sistemava in un posto tranquillo (quasi tutta la zona lo era a dire il vero )e con calma sistematica cominciava a montare e far volare i suoi aquiloni;uno dopo l’altro,provandone l’impatto col vento ,la capacità d’innalzarsi,la leggerezza.

 Asterisconi ,parallelepipedi stratificati,giochi d’incastri costruiti in seta leggerissima e bastoncini iperflessibili ,assemblati con passione e maestria .”Divina Proporzione”,in alcune sequele di cellette come in un alveare multicolore  

Ognuna di queste stupende macchine volanti,arrivava altissima sotto l’occhio divertito ed attento dell ‘”uomo degli aquiloni”,che ne sperimentava  quattro o cinque con ineffabile serietà e che aspettavo arrivare ogni sera per godermi i suoi colorati ,freschi,sognanti ottanta anni,incuranti dei giocattolini di lusso del vicino porto turistico...


°°° LE RADICI STORICHE degli aquiloni si perdono nella notte dei tempi. Inventati in Cina intorno al IV sec. a. C, si diffusero rapidamente in tutta l'Asia, fino alle lontane isole del Pacifico e poi in Sudamerica, sempre con una forte connotazione magico-animista.

In Cina, oltre che come arma, venivano usati per indicare, con l'altezza del volo il successo del proprietario nel lavoro. In Giappone per celebrare la nascita dei bambini. In Thailandia per scongiurare le inondazioni. In India per i combattimenti rituali. In Malesia, i wau ( aquiloni), famosi per le loro forme e colori, erano un passatempo per i coltivatori di riso dopo la messe. In Polinesia erano il trait d'union tra la Terra e il Cielo, ad Antigua vengono usati ancora oggi per omaggiare i defunti.

In occidente, l'aquilonismo è arrivato nel XII° sec. grazie a Marco Polo che portò con sé l'idea dalla Cina. Se in Oriente l'aquilone fu, e tuttora è, il mezzo privilegiato per comunicare con le divinità, in Occidente non ha mai assunto un significato religioso, ma il cavo che viene tenuto in mano mentre l'aquilone si agita nel cielo, trasmette tutta la forza e il mistero della natura.


 
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