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Post N° 797

Post n°797 pubblicato il 22 Marzo 2007 da ossimora
 

Carissima mae,immagine

Sono Dedalo!

 Ti scrivo per inviarti le foto che ho scattato a te ed ad Arianna.

Scusami per il ritardo.

Ho tanto esitato
nel mandartele a causa dell'aspetto inquietante che mi ritrovo io nella foto
con te. Gli occhiali vagamente oversize si spiegano col fatto che all'epoca
ero appena reduce da un'abrasione alla cornea, il primo incidente sul lavoro
della mia vita (peraltro nelle uniche due settimane della mia vita in cui ho
lavorato!). Per farmi coraggio, dopo aver valutato l'ipotesi del
fotomontaggio (scherzo, non penserai mica che sia diventato un narcisista,
me ne dispiacerei), ho deciso di aggiungere una foto in una posa un pò
posticcia scattata con la mia famiglia lo scorso 24 Febbraio, giorno della mia
laurea
ed un artwork di una amica che di tanto in tanto si diverte a
costruirmi addosso una sorta di iconografia celebrativa... neanche fossi
Mao...
Credo infine che non farai fatica a riconoscere quell'individuo con
la camicia bianca e la faccia da ebete che ti si farà davanti aprendo la
terza foto!
Detto questo, a te come va? E la scuola? E' sempre quella meravigliosa isola
felice che ho lasciato tredici anni e mezzo fa? A giudicare dalla mostra del
trentennale direi di sì! A proposito: quanto credi che ci farà attendere
ancora la comunità scientifica prima di donarci la macchina del tempo!? Se
soltanto arrivasse, ben prima ancora di inoltrarmi nei meandri della storia
farei senz'altro una capatina in quegli anni gioiosi... così, tanto per
cantare di nuovo a squarciagola "Gelato Metropolitano", o "La gatta", e
ancora "Le nuvole" di De Andrè, "Vecchio frack", "Il vecchio e il
bambino"... ricordo a tutt'ora perfettamente tanto le parole che il profondo
senso di malinconica ,serena ,quiete che sapevano infondermi questi brani alle nove di
mattina, quando li cantavamo. Ed i film... "Arrivederci ragazzi", "Danton",
"L'amico ritrovato", "Il nome della rosa", "The day after";ne conservo a
tutt'oggi un ricordo ben più nitido di molti delle migliaia di film che mi
sono ritrovato davanti negli ultimi sei-sette anni. Ogni esperienza, ogni
visione, ogni storia, non soffocate dalle strutture che anno dopo anno ti
irretiscono sempre di più e ne smorzano l'intensità, diventavano al tempo
avventure fantastiche, sconvolgenti: il terremoto di San Francisco-Oakland
del 91, con il crollo dell'autostrada; i cormorani intrisi di petrolio in
Kuwait e con essi il sogno di poter, a causa della crisi petrolifera
mondiale, muoversi liberamente in bicicletta lungo la strada nazionale; ed
ancora: tu che tentavi di persuadermi a stare sveglio fino a mezzanotte per
guardare "Avanzi" alla TV, per poi potermelo ricommentare l'indomani mattina
chiamandomi alla cattedra (lo facevi già per "Blob", o per farmi sfogliare
l'ultimo numero di "Airone"). Bada bene che mi sto limitando ad evocare
memorie "indirette", "mediatizzate", "audiovisive", perchè se mi
arrischiassi a mettere sul piatto i contatti umani, i giochi e le fantasie
che elaboravamo (Pix in testa), o se anche soltanto provassi a descrivere
le minime sensazioni di quei momenti (il profumo dell'aria nel giardino
della scuola alle 2 nei giorni sereni di primavera) questa, che oramai è
diventata una vera lettera, assumerebbe definitivamente un registro fin
troppo malinconico, finanche melenso, che striderebbe col tono giocoso con
cui era nata.
Arrestando dolorosamente il flusso dei ricordi, torno per un attimo al
presente. Io sono in una fase delicata, in cui devo fare delle valutazioni.
Siamo oramai al terzo inizio  degli ultimi cinque anni in cui mi
trovo con ben poche certezze sul prossimo futuro (non credo che tu sappia
che per un anno ho studiato matematica: non che mi dispiacesse, ma ho dovuto
presto realizzare che continuare avrebbe significato finire in un vortice
dal quale quasi tutto il resto è escluso; decisi pertanto di assecondare le
passioni ed iscrivermi a musica e spettacolo). Questo Giovedì andrò a
Bologna per valutare se iscrivermi o meno al biennio specialistico di cinema
del DAMS. Ho trascorso il mio battesimo come "critico "all'isola di Procida, dove
Enrico Ghezzi ha messo su un festival delirante con registi, filosofi e
scrittori. E' stato bellissimo; tra una proiezione e l'altra ho potuto
conoscere tante persone interessanti, e soprattutto ho avuto la possibilità
di parlare a lungo con colui che considero per visionarietà, per la
rigorosità morale dello sguardo, per il suo coraggio ed il senso umanistico
della scoperta, sopra tutti il mio regista di riferimento: Werner Herzog.
E'
stato come un battesimo!
Mi fermo qui,
Un grande abbraccio mae!

Dedalo

PS:Spero di non aver sbagliato la tua e mail!

 
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