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« Frate Francescoil sindaco di Roma »

arrivederci Roma

Post n°1196 pubblicato il 28 Aprile 2008 da ossimora
 

Ostia, fascisti distruggono la targa commemorativa delle fosse Ardeatine

La targa commemorativa delle vittime delle Fosse Ardeatine, collocata in piazza della Stazione Vecchia ad Ostia, quartiere del litorale di Roma, è stata fatta a pezzi con un grosso martello. Pochi dubbi sugli autori dell’atto di vandalismo: sopra alla targa è stato scritto, con la vernice, «Il popolo di Ostia inneggia al Duce».

«Si tratta di un gesto di inaudita barbarie - ha commentato il presidente di zona Paolo Orneli - uno scempio gratuito e ingiustificato alla memoria dei nostri concittadini che hanno trovato la morte in uno degli episodi più cupi della storia contemporanea di Roma».

Per il responsabile organizzativo del Pd Laziale, Alessio D’Amato, «la distruzione a Ostia della targa che ricorda le vittime delle Fosse Ardeatine è l'ennesima azione di violenza di stampo nazifascista.
Occorre punire i responsabili e tenere alto il livello di attenzione»

 
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falco58dgl
falco58dgl il 30/04/08 alle 12:37 via WEB
Rutelli può dire quello che vuole, ma l'astensionismo non ha influito quasi per nulla. Te lo dimostro: nel primo turno Rutelli ha preso 760.000 voti e Alemanno 680.000, al secondo turno la situazione si è rovesciata: Alemanno 780.000, Rutelli 675.000. Ora, se togli i 60.000 che hanno votato Zingaretti e Alemanno, la dotazione di Rutelli si riduce a 700.000 voti. Il differenziale tra 700.000 e 675.000 è la quota imputabile all'astensionismo (o, per essere più precisi, al calo della percentuale dei votanti). Su Alemanno, invece, sono confluiti quei 60.000 voti di elettori delusi dalla sinistra più circa 80.000 provenienti da Storace, parte dell'Udc e elettori che avevano votato candidati minori. 680.000 + 60.000+80.0000 fa 820.000 voti. Quindi l'astensionismo ha colpito pure Alemanno che ha totalizzato al secondo turno 785.000 voti, 35.000 in meno del suo capitale complessivo. Soltanto con gli 80.000 provenienti da la "Destra" ed elettori moderati, Alemanno non avrebbe vinto, quindi quei 60.000 voti "di sinistra" si sono rivelati determinanti. Come vedi, l'astensionismo c'entra poco. La realtà politica è ancora più dura: parecchi elettori appartenenti alla sinistra hanno scelto Alemanno e non Rutelli. Su questo occorre aprire il dibattitto, non su una vocazione astensionista che non appare suffragata dai numeri. W.
 
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