Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 07 Dicembre 2004 da ossimora
 

CI  troviamo in condizioni critiche per il futuro della nostra colonia. In seguito agli ultimi eventi, posso senza dubbio affermare che è in atto il tentativo di instaurare la dittatura dell’opposizione, i segnali ci sono e sono evidenti. In primo luogo è ormai lampante il regime massmediatico instaurato dalle forze reazionarie marxicattovoltaspalliste, che impedisce a voi sudditi di conoscere la verità sulle azioni fatte da questo governo: se voi sapeste davvero tutto, credetemi, non stareste così tranquilli e sereni. In seguito a questa imposizione illibertaria della sinistra stalinista, ho cercato di porvi rimedio con i miei cartelloni per le strade. Ma, nonostante gli evidenti sforzi economici fatti in tal senso, un sondaggio clandestino libertario ha dimostrato che voi non ci avete creduto, ad ulteriore prova della dittatura dell’informazione impostaci dai nostri nemici. Ho dovuto farli sparire tutti, con sommo gaudio dell’opposizione antidemocratica, ma non mi fermerò certo qui, potete scommetterci la maschera ad ossigeno che vi siete previdentemente comprati. [Rivolo di bava all’angolo sinistro della bocca].

In secondo luogo, è mio dovere fare il punto sulla situazione nazionale ed internazionale, che la stampa sovversiva pilotata dalla sinistra [agita con la mano destra una copia del Financial Times] si ostina a dipingere a tinte fosche, per destabilizzare la mia democratica proprietà della nostra colonia. Anzitutto la situazione internazionale, prima che il complotto islamicocomunista prendesse il potere a marzo con il Ratto di Madrid, era serena. La guerra in Iraq era stata vinta l’anno scorso, come ha sempre sostenuto Martino a titolo personale, e ci si avviava sereni verso la democrazia. Io, come comunicato a suo tempo, ho personalmente organizzato la cattura del tiranno Saddam Hussein, con attività spregiudicata di intelligence [mostra l’agendina personale di Dabliù, contenente trentasei numeri di telefono sosia di Saddam]. Ed il terrorismo era sul punto di essere sconfitto, grazie anche alle vibranti dichiarazioni di Giuliano Ferrara. E noi siamo sempre stati la più fedele colonia degli Stati Uniti, non ci siamo mai tirati indietro, abbiamo svolto diligentemente il nostro compito di paese occupante non belligerante con ruolo pacificante. Se non fosse per l’avanzata della dittatura rossa in giro per il mondo, adesso staremmo tutti tranquilli, a sorseggiare cocktail con Bin Laden, Hitler, Licio Gelli, e Donald Rumsfeld, intrattenuti da alcuni spettacoli pirotecnici con sovversivi della croce rossa rinchiusi in gabbie esplosive di un metro per due. E la politica interna segnava un successo dietro l’altro. Dopo aver unificato l’Europa con la mia presidenza, l’economia si era anche rimessa in moto, nonostante la lobby del lavoro [prende dal tavolo un collage con le facce di Montezemolo, Pezzotta, Lama, e Gramsci]. Questi personaggi, però, complottandomi alle spalle assieme a Cofferati ed Agnelli, hanno impedito alla nostra colonia di poter attuare il nuovo miracolo italiano come previsto dal mio piano quinquennale. Il regime rosso mi ha poi impedito di portare a termine i piani di libertà che avevo in mente, basti pensare che patrioti come Dell’Utri e Previti debbano ancora affrontare l’ignominia di essere accusati dalla magistratura filoterrorista. Non possiamo soccombere di fronte a questa strisciante macchinazione internazionale, dobbiamo dare un segnale forte.

È infatti ormai chiaro a tutti come sia impossibile per noi veri libertari prendere parte alle sedute del soviet della reazione oscurantista chiamato parlamento. È indubbio che la burocrazia nazimaoista vuole imporci frequenti sedute del soviet, evidentemente convinta di poterci piegare, e magari anche metterci in minoranza. Ma si sbaglia di grosso! [Leggero allentamento del lifting, con comparsa di un blob di pelle ai lati degli zigomi]. Io, a seguito del raduno clandestino tenutosi ad Assago - totalmente censurato dai mezzi d’informazione - sono sicuro della fedeltà dei miei uomini, da Adornato a Bondi, passando per Baget Bozzo. Ed essendo loro espressione democratica del cinquantuno percento della popolazione della colonia, io posso legittimamente affermare di avere il popolo dalla mia parte. In virtù del mandato che mi avete accordato, con una cambiale in bianco come suggerito da Previti, io emano immediatamente le seguenti norme di comportamento, da tenersi nei prossimi giorni, pena scioglimento immediato nell’alcol delle riserve texane di Bushetto [Rumore di applausi scroscianti, intervallati da cori “Sheva, Sheva”, ed accensione di fari azzurri da discoteca].

Norme generali di comportamento. In questi giorni difficili per il futuro di tutti noi, si fa esplicito divieto a tutti i sudditi di interferire in maniera attiva con la difesa della Libertà. Si proibisce quindi la partecipazione reale o virtuale a discussioni politiche sui seguenti temi: libertà, democrazia, pace, imperialismo, rappresentanza, diritti dei lavoratori, lavoratori in genere, sindacato, laicità, giustizia, pluralismo, diritto di cronaca, alopecia. Discussioni del genere sono da considerarsi semplici provocazioni della dittatura, da non raccogliere assolutamente, anzi da boicottare. A tal proposito suggeriamo caldamente la partecipazione e l’attenzione a telequiz, reality show contraffatti, talk show, varietà religiosi sulla necessità di un vero rappresentante di dio, presentazioni dei libri di Vespa, o del calendario “Casinò” di Emilio Fede. Si dispone poi l’immediato incenerimento in luogo pubblico e verificabile di pubblicazioni sovversive instillanti odio, direttamente od indirettamente controllati dalla dittatura opprimente. Infine, si raccomanda a tutti, in risposta alla cattiveria di questa sinistra di regime, di nutrirsi di amore: amore verso di me, verso quel che rappresento, verso quello che sono stato, e verso quello che sono e resterò. Non finiremo come la Corea, non ci riusciranno! [Rivolo di bava all’angolo destro della bocca].

Norme di comportamento per il due giugno. In virtù dell’emergenza democratica, quest’anno la festa della fu repubblica sarà convertita ufficialmente in festa delle forze armate. A tal proposito sfileranno in ogni parte d’Italia le truppe cammellate di Baget Bozzo, quelle ricinate di Storace, e quelle impadanate di Borghezio e Gentilini. Ci sarà inoltre una grande manifestazione libertaria a Roma, dove gli altri militari sfileranno ricordandoci come il regime comunista non passerà mai, almeno non senza combattere adeguatamente [luccichio agli occhi come Socci quando parla dei crimini del comunismo]. Si dispone pertanto che la sudditanza partecipi ad una delle succitate esibizioni d’amor patrio, e si fa esplicito divieto di prender parte a qualunque altra manifestazione. A tal proposito si informa che è stato previsto un apposito piano segreto di difesa, nome in codice Napoli Genova, che stabilisce l’entrata in vigore della legge marziale, della legge del taglione, della norma del tiro libero, della regola del cacciatore, e della convenzione di Ustica se ce ne fosse bisogno. Contro qualunque spinta dittatoriale noi ci difenderemo come abbiamo sempre fatto: pistole in alto, persone sottoterra, e dossier ancora più sotto. [Il viso tradisce un senso di commossa appartenenza].

Norme di comportamento per il quattro giugno. In occasione del sessantesimo anniversario della liberazione dal comunismo antisemita imperante, verrà a visitarci l’imperatore Dabliù, mio amico personale, e garante dell’integrità del nostro mondo. In onore alla sua presenza, mi impegno personalmente a rappresentare a nome di tutti voi il nostro ringraziamento nei confronti dell’uomo che ha assicurato al mondo un lungo periodo di pace e tranquillità. Ci sarà in proposito un seminario filologico sul terrorismo iracheno diffuso al novanta percento della popolazione, segno inequivocabile di un’inferiorità palese del mondo islamico nei confronti della democrazia. Terrò poi personalmente un concerto privato, in cui canterò le mie canzoni, declamerò le poesie di Licio Gelli [commozione], e proietterò un film di Neri Parenti. Al fine di non turbare la serenità dell’incontro sono state adottate alcune misure preventive: batteria di missili nucleari attorno al luogo di incontro, volo radente di elicotteri da guerra, blocco navale transoceanico, e bombardieri atomici in stand-by dovesse esserci un attacco all’ultimo salatino. Si dispone alla sudditanza di esultare all’unisono per il grande onore che ci viene fatto, e si proibisce ad alcun essere vivente di partecipare a manifestazioni di senso contrario. In particolare, si assicura la presenza di nostri difensori incappucciati, carabinieri in incognito coi jeans strappati ed il pennacchio, poliziotti in borghese che fumano canne a forma di manganello. Ogni provocazione del regime e dell’eversione sarà adeguatamente sedata, in onore al principio filosofico “un nemico morto, un nemico in meno”. [Due colpi di fucile di buon augurio].

Norme di comportamento per il dodici/tredici giugno. In seguito alla sfida portata alla Libera Proprietà democratica d’Italia, il regime internazionalista ha deciso per i suddetti giorni una prova generale di guerra civile, da attuarsi in specifici teatri di formazione comunista chiamati scuole. Da tempo i dittatori stanno propagandando quella data come l’ufficializzazione di quella mistificazione creata ad arte dai loro apparati di regime. Al grido di “non c’è un cazzo che funzioni” stanno cercando di convincere voi, o miei sudditi, che bisogna cambiare, che stiamo precipitando nella catastrofe, che siamo ad un passo dal baratro della fine della democrazia e del vivere civile. Io, grazie al vostro mandato in bianco, ho combattuto questa logica reazionaria e bigotta, sono tre anni che cerco di farvi fare un salto di qualità: non sono queste le cose che ci interessano! [Movimenti distonici del capo]. A noi interessa altro, la libertà, l’amore, come ci insegnano i maestri Ortolani, Eichmann e Wolfowitz. Ebbene, io vi assicuro che Dabliù è a buon punto, e vi chiedo di resistere al diavolo rosso tentatore, vi chiedo di ricacciarlo indietro, di darmi la possibilità di seguire il nostro imperatore. Nonostante qualche nostro errore, ci stiamo riuscendo, ma bisogna cambiare marcia. Date voce alla vostra coscienza, datemi il cinquantuno percento per un vero nuovo grande miracolo coloniale. [Luci angeliche e levitazione in una nuvola di fumo].

Norme per i giorni successivi. Dipende tutto da voi. Se non volete la reazione comunista e disfattista, ma un mondo più libero, vi sarete comportati secondo le norme, e allora non ci sarà bisogno di farne di nuove [sorriso ammiccante]. Se invece non avrete seguito le mie disposizioni, dovrò per forza emanare delle nuove regole. Una sola cosa vi dico e vi giuro, io di qua non me ne vado, non farò prendere il sopravvento all’opposizione illibertaria, alla maggioranza della popolazione, alla tendenza che c’è in tutto il mondo. Io resisterò, per voi, per noi, ma soprattutto per l’impegno morale che mi sono assunto davanti a Confalonieri e Iva Zanicchi. Io vi giuro che il mio programma lo porterò a termine, e seguirò fino alla fine il mio comandante in capo amico Dabliù. Dovesse finire il mondo! [Scosse tonico cloniche]. Contro il regime comunista, meno tasse per tutti!

Silvio Custer Berlusconi

 
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