Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2392 pubblicato il 26 Giugno 2024 da ossimora
Arnadur Idriason la signora in verde TEA Un giallo d'autore islandese, tradotto in 40 lingue , amatissimo da molti , premiato al suo paese . La storia prende il via dal ritrovamento di uno scheletro in una collina alla periferia di Reykjavik ( abbastanza agghiacciante l' incipit nel quale un bambino gioca con un osso umano !). Il serioso agente di polizia Erlendur ed i suoi altrettanto incasinati colleghi assieme agli archeologi esperti in estrazione corretta dei reperti si danno da fare per ricomporre i poveri resti . Le indagini non sono facili ; le piste possibili per la soluzione del caso sono diverse ed affondano tutte in un lontano passato . La collina attorno al nuovo scavo era abitata anche in passato da cittadini possessori di villette quindi anche da casermette dall'esercito inglese ed americano durante la seconda guerra mondiale, pian piano fra una misteriosa donna vestita di verde e dei cespugli di ribes si dipanerà una triste storia del passato. Contemporaneamente anche la vita privata del poliziotto è attraversata e pervasa da solitudine , storie familiari di abbandoni e tossicodipendenze in un intrecci dove la fanno da padrone infanzie terribili. Il clima tetro , il grigio , il freddo traspaiono e gelano pur non essendoci particolari descrizioni nè di ambienti , nè di città e di persone . Una sensazione che aleggia. Un thriller cupo , è una tristissima storia di povertà , di violenza ,ignoranza e sopraffazione ; un marito violento , una moglie succube e tre figli vissuti nel degrado e nel terrore . Fa molto freddo e non solo per il clima islandese ma perchè tutti i protagonisti sembrano totalmente privi di emozioni e della capacità di esprimerle ; automi che vagano in un mondo nero ed ostile . Anche la trama infondo piuttosto prevedibile e scontata . Non so se avrò voglia di leggere altro di questo islandese con il nome di un ...collirio!!
Post n°2391 pubblicato il 23 Giugno 2024 da ossimora
Cristina Cassar Scalia Il castagno dei cento cavalli Einaudi /big Non è da molto tempo che leggo "gialli" e limitrofi ma ho scoperto che mi rilassano e mi fanno immaginare percorsi e possibili soluzioni .Quando ne trovo alcuni come questo della Cassar Scalia che già conosco bene , può capitare , come oggi che in poche ore lo finisca tutto ! Mi piace quando parallelamente alle indagini ed allo svolgersi dell'intreccio poliziesco si mescolano le vicende personali fino a delineare dei personaggi che diventano noti e che si arricchiscono man mano di sfaccettature caratteriali . Già dal titolo mi sono incuriosita "il castagno dei cento cavalli " esiste veramente ed è una star per turisti , sono andata a cercare le foto ; si tratta di un albero secolare , nodoso , intersecato , di grandi dimensioni , già il castagno è un albero sontuoso in questo caso il vate che cresce sulle pendici dell'Etna incute ammirazione e rispetto . E' proprio qui che il vice questore Vanina Guarrasi , della squadra mobile di Catania trova la prima vittima di un indagine che si manifesta subito complessa ; la condivide con il vecchio commissario Patanè , ormai in pensione ma rimasto vicino al suo lavoro e naturalmente a tutta la sua squadra , medico legale e sostituto procuratore compresi. Il caso in questione inizialmente appare complesso e privo di riferimenti concreti che possano portare alla soluzione pia piano si accumulano tracce da seguire soprattutto indagando sull'identità e la vita della vittima. ( altro non posso dire...) Oltre al mix di indagine e vita dei protagonisti è molto piacevole l'ambientazione fra Catania e Palermo , il soffermarsi su piatti tipici e su certe espressioni irresistibili del dialetto siciliano.
Post n°2390 pubblicato il 21 Giugno 2024 da ossimora
N:55 Matteo B. Bianchi Generations of love (extensions) Fandango libri «La nostra è una generazione che prima ha razionalizzato la propria condizione sessuale e dopo a provato a viverla. A vent'anni conoscevamo già i testi chiave della letteratura omosessuale, il problema dei nostri diritti civili, l'importanza dell'accettazione in famiglia, la minaccia del virus. Conoscevamo tutto sulla teoria: era la pratica che ignoravamo» (p. 103) Anni 80. Certamente un libro godibile , scritto con uno stile fluido ed un ritmo scorrevole. Un romanzo divertente ed autobiografico pieno di riferimenti pop ma con riflessioni delicate , dirette sulla scoperta . lo sviluppo e la consapevolezza dell'orientamento omosessuale dell'io narrante. Una educazione sentimentale nell'hinterland milanese , in una famiglia affettuosa ed attenta , con Wanna Marchi fata madrina ,in piena salsa musicale anni 80 .Il racconto della sua infanzia , i giochi , il rapporto con la sorellina, gli studi , i viaggi con gli amici , i primi impacciati approcci amorosi tutto molto ironico , senza nostalgia ma con un occhio consapevole e distaccato . Tutto è raccontato con grande semplicità /serenità , la si respira , senza fronzoli e la sensazione primaria è quella di un raccontarsi estremamente sincero. Nella versione "extensions "come recita la scritta nella cassetta musicale in copertina della riedizione attuale ci sono delle nuove esilaranti aggiunte ripensate nel tempo come quella sulla nonna ed i suoi modi di esprimersi , assai divertente e che mi ha fatto ripensare alla mia che aveva pure lei delle espressioni buffissime come quando a 100 anni affermava di essere "sigle" con un inglese improbabile... Una gaia educazione sentimentale!
Post n°2389 pubblicato il 16 Giugno 2024 da ossimora
N:54
Valerio Varesi Estella (la vita straordinaria e dimenticata di Teresa Noce) NERI POZZA/narratori La vita di Teresa Noce ,da quando nell'immediato dopoguerra torna dall'atroce segregazione in un campo di concentramento tedesco alla fine della sua vita . Le sue origini proletarie la portano al duro lavoro in fabbrica ed a rivendicare i diritti dei lavoratori . Lo fa con determinata e lucida passione anticipando la sua iscrizione al PCI di cui fu una fra le fondatrici . Nel 45' Teresa ha combattuto in Spagna , vissuto in Francia in clandestinità e partecipato alla resistenza . Lo spettro del campo di concentramento l'accompagnerà anche quando potrà riunirsi al marito ed ai tre figli . "Estella " è lo pseudonimo da partigiana col quale la chiamò Togliatti . Sia all'interno del PCI che nel sindacato le sue lotte si concentrano soprattutto a tutela delle donne , della tutela della maternità , del riconoscimento delle pari opportunità e della parità di diritti nel lavoro. Lei fu ideatrice dei "treni della felicità " che sottrassero molti bambini alla fame ed alla miseria . Ma è proprio il suo essere donna , fuori dalle logiche di un partito fortemente maschilista che la porterà all'emarginazione all'interno dell'organizzazione stessa del partito , tanto da non portarla a candidarsi di nuovo per il senato. Pur messa da parte la Noce , tradita anche dagli affetti privati ,non smetterà mai di essere al centro delle vicende politiche del paese e del suo partito dall'adesione ai dictat di Mosca del primo dopoguerra , al distacco del nucleo dirigenziale dopo la morte di Stalin fino al sequestro Moro , alla comparsa di Berlinguer ed alla strategia della tensione . Una donna di grande modernità , dal pensiero lungimirante e libertario .
Post n°2388 pubblicato il 12 Giugno 2024 da ossimora
Einaudi Maurizio de Giovanni PIOGGIA per i bastardi di Pizzofalcone Libro da perfetto relax , dopo Limonov ci voleva proprio ! A tre anni di distanza da "ANGEI" per i bastardi di Pizzofalcone è tornata una nuova indagine per i poliziotti immaginati , delineati ed orchestrati con maestria da De Giovanni. Li ho tutti letti con piacere e divertimento i suoi libri , sia la serie di Ricciardi , più esoterica, ambientata nella Napoli ai tempi del fascismo che la serie più contemporanea dei "bastardi". "Pioggia "...serve a poco l'ombrello se ti piove dentro ...ed a tutti i membri del commissariato di Pizzofalcone piove sopra e sotto la pelle in un intreccio fra i delitti da risolvere e le vicende private che mano a mano portano a delineare i caratteri e le vicende dei vari personaggi. Il commissariato ha da poco riacquistato credibilità davanti alla città ed ai superiori ma è ancora sotto esame ed a rischio di essere delegittimato . Fra le "piogge interiori" e quelle che si rovesciano su Napoli incessantemente , dovranno risolvere il caso dell'omicidio di Leonida Brancato . ormai anziano e malato ma vecchio , imbattibile penalista , re del cavillo giudiziario. Quando il Brancato era andato in pensione era stata fatta festa in procura . Da anni viveva defilato , senza amici e senza parenti , compreso il figlio che lo detesta, confinato in un vecchio palazzo signorile . Ora qualcuno lo ha ucciso ed ha persino infierito sul suo cadavere .L'omicidio appare strano e privo di movente . Sotto il diluvio di strani giorni i poliziotti si districheranno grazie al lavoro di tutti fra segreti antichi , ipocrisie , rancori arrivando a scoprire una realtà inaspettata . Una verità che affonda i suoi motivi d'essere in faccende lontane dalle questioni familiari , economiche , ereditarie e che in qualche modo restituisce anche un certo senso di giustizia . Piacevole e scorrevole come sempre.
Post n°2387 pubblicato il 06 Giugno 2024 da ossimora
Gli Adelphi Limonov Emmanuel Carrere Il mio terzo Carrere, quello che mi ha fatto faticare di più . Lettura dal coinvolgimento altalenante, in alcune parti molto interessante, in altre soporifero, in altre pornografico. Una biografia romanzata di questo "Limonov" , un eclettico personaggio , definito via via poeta, , scrittore, sarto, maggiordomo, domestico, galeotto, apprendista sovversivo , piuttosto vitale e folle. Sa inventarsi ,farsi apprezzare, in mole situazioni diverse, sempre in pista. Ricostruzione della storia russa , dei suoi governanti . delle guerre, del suo sistema e del suo sentire. Molte cose da ricordare, dati ,eventi soprattutto se non si co0nosce bene la storia russa. Limonov è all'estremo del "politicamente scorretto", l'incarnazione di un avventuroso "maledettismo", ricapitolazione dell'arcipelago rosso bruno nazional bolscevico con tutto il bazar antropologico e decadente della destra nazistoide in una sorta di strano stalinismo senza il comunismo. Carrere moltiplica i piani delle narrazioni e delle prospettive ; Limonov è troppo , troppo di tutto , troppo ambizioso , troppo arrogante soprattutto con le donne . Un personaggio che certamente spande a piene mani tanto desiderio di vita e di immortalità.
Post n°2386 pubblicato il 30 Maggio 2024 da ossimora
Davide Coppo La parte sbagliata edizioni e/o Ettore, il protagonista narrante e' un ragazzo di famiglia piccolo borghese , ha 14 anni e frequenta il liceo Beccaria in centro a Milano, sbarcato nella metropoli da una provincia alla quale forse non era legato ,poco radicato sia lì che a Milano. "La parte sbagliata "racconta con lucidità ed un certo sottofondo di malinconia , la fascinazione di questo adolescente per la violenza e per i suoi simboli , non certo per profondo odio o ribellismo ma come tentativo di appartenenza , in una ricerca di senso e di gruppo . Si avvicina ad un gruppo di estrema destra che ha formato una "federazione", composta da studenti che rifuggono gli atteggiamenti violenti, persecutori verso gli ebrei , contrari agli atteggiamenti neo nazisti ed alle le spedizioni punitive e ripetono " noi non siamo come loro ", aspirando ad entrare nei circuiti canonici della politica. Invece Ettore pian piano si allontana , è attratto dai "cani sciolti ", portatori di teste rasate , svastiche , croci celtiche azioni violente . Lui arriverà ad accoltellare un antagonista , verrà allontanato per sempre dalla federazione. e cambierà scuola. La scrittura di Coppo è pulita , a tratti un pò noiosa e poco brillante anche quando parla dei suoi rapporti con le ragazze , descrive bene i suoi 4 anni di disagio progressivo , sperimentati con un misto di passione e di continua ricerca storica e culturale , esprimendo sempre quella sensazione di non perfetta convinzione ed aderenza con la realtà.
Post n°2385 pubblicato il 24 Maggio 2024 da ossimora
Neige Sinno triste tigre NERI POZZA Non è una lettura facile da sostenere, anzi la definirei assai faticosa. Si tratta di un memoir che indaga nell'oscuro dell'animo umano ,spietatamente ma senza retorica nè pietismo . L'autrice francese e' vittima di abusi sessuali, subiti per lunghi anni da parte del patrigno , racconta di se' , delle sue lesioni incolmabili pur nella nuova vita che si costruisce trenta anni dopo . Racconta ciò che le è accaduto ma soprattutto racconta quello che sono stati su di lei, sulle sue relazioni con madre e fratelli e sugli effetti suscitati sugli altri quando ha trovato il coraggio e la determinazione di raccontare e denunciare , perchè denunciare è prendere davvero consapevolezza. Molte sono le domande che si pone, il patrigno è un uomo qualsiasi , normale si direbbe che sistematicamente la portava in luoghi appartati per avviarla a svariate pratiche erotiche. Neive si interroga sulla opportunità della sua scrittura e sulla qualità della stessa analizzando altre opere che parlano di pedofilia come Lolita di Nabokov ed anche Guy Hocquenghem e la cruda Toni Morrison, cercando similitudini ,spiegazioni, pensiero. Racconta di un editore che rifiuta il suo libro perchè non si tratta di fiction ma di realtà. In queste pagine l'autobiografia è soltanto un arma in più per affrontare l'impensabile ,un coltello per vivi sezionare il mondo , un tentativo di capire al di là della storia privata. Nel leggerlo ci si immedesima molto.
Post n°2384 pubblicato il 20 Maggio 2024 da ossimora
n.49
La felicità è una storia semplice Feltrinelli Quando mi imbatto in "libri" di questo tipo penso che la Feltrinelli avvii le promozioni per smaltire ciò che non vende. Faccio sempre fatica a stroncare i libri . Penso sempre alla persona che ha scritto e che comunque aveva qualcosa da voler raccontare. In questo caso si tratta di una storia di viaggio. Vito ,un quarantaseienne piuttosto depresso vive a Londra. E' senza lavoro , senza una relazione , senza amici se non un'iguana di nome Calipso. Decide di togliersi la vita, al volo , ma lo ferma una telefonata di sua nonna Elvira che lo coinvolge in un viaggio delirante verso la Sicilia,in particolare verso Gibellina ,distrutta dal terremoto che aveva portato la donna a vivere a Milano col nipote rimasto solo , per farlo studiare . Il viaggio si manifesta subito come un susseguirsi di tappe nelle quali la nonna vuole vedere , Firenze dall'alto, Roma, Assisi e poi Napoli e Palermo. Il viaggio è denso di incontri piuttosto improbabili e di confessioni tardive della nonna ,al limite della demenza. Questo viaggio strampalato servirà a Vito per ritrovarsi , abbandonare Londra e tornare a Palermo , non più solo. Che dire , meglio tacere.
Post n°2383 pubblicato il 11 Maggio 2024 da ossimora
Nicoletta Verna I giorni di Vetro Einaudi /stile libero BIG Nella nota finale del romanzo c'è scritto: "In questo romanzo non c'è niente di vero, eppure non c'è niente di falso "Non c'è niente di vero perchè la storia è del tutto inventata ,eppure non c'è niente di falso perchè quasi ogni vicenda parte da racconti , eventi e personaggi reali! " La narrazione di fantasia si fonde con la realtà storica , con il terribile periodo del fascismo , la guerra , la lotta partigiana per la liberazione. Lo stile narrativo è avvolgente ed i personaggi sono vividi e restao immaginati ed impressi nella memoria : C'è partecipazione emotiva alla lettura tanto che quando avvengono tragedie ci si sente partecipi e coinvolti soprattutto dispiaciuti. La vicenda si svolge fra Castrocaro , Tavolicci (Teatro della più grave strage commessa in Romagna dai nazifascisti : 64 morti di cui 19 bambini) le campagne attorno a Forlì fra il 1924 ed il 1945 . Una vera immersione ( forse la differenza fra un saggio storico ed un romanzo sta tutto in questo ) emotivo emozionale , attraverso gli occhi , le parole , le vicende dei protagonisti. Protagoniste assolute le donne : le coraggiose contadine romagnole dotate di energie nascoste , di senso pratico e di risorse infinite. Gli uomini risultano sostanzialmente violenti e protervi . Il racconto mi ha fatto pensare a "Novecento " di B.Bertolucci ma anche alle atmosfere di certa letteratura latino americana ,dove le vicende della vita quotidiana si mescolano a passioni furibonde , riti magici , pozioni ,tradimenti e segreti . Le donne sono: su tutte la Redenta , nata nel giorno dell'assassinio di Giacomo Matteotti , ragazza sulla quale pesa una sfortuna predetta alla nascita che si ammala di polio diventando "sciancata" ma riuscendo a vivere al di là delle funeste previsioni e ad essere determinante in tutta la storia sia perchè attraversa tutti gli eventi sia perchè diventa man mano un personaggio indimenticabile di fragile forza. La Fafina ( la nonna , infermiera che alleva trovatelli in una grande famiglia e diventa rifugio per molti) L'Adalgisa ( la madre , forte e determinata ) ed Iris che scappa dalle montagne e ci ritorna a fare la partigiana . Gli uomini sono Primo ( marito di Adalgisa fascista ed ubriacone ) Bruno , ragazzo che diventerà "Diaz ", capo partigiano forte anche se non sempre lucido ed Amedeo detto "Vetro" ( per il suo occhio finto) che dà il nome al romanzo ,camerata amico di Primo ,uomo di efferata violenza sia nei rapporti privati che nel suo ruolo di picchiatore fascista prima nelle guerre d'Africa ( agghiacciante la parte nella quale si narra degli scempi perpetrati , compreso il macabro souvenir di una testa di donna impagliata ). Redenta è una donna che riesce a trasmettere i sentimenti e le sofferenze soprattutto nelle parti iniziali del romanzo "Giovinezza "e "destino" prima che la durezza acefala del fascismo sfocino in un vero dramma collettivo . Una vera scoperta questa scrittrice forlivese.
Post n°2382 pubblicato il 08 Maggio 2024 da ossimora
N:47 Alicia Ginenez Bartlett La donna che fugge Sellerio editore Palermo Erano sei anni che la Gimenez Bartlett non scriveva più le avventure dell'ispettrice Petra Delicado e del suo vice Garzon e quando l'ho visto fra le novità in libreria non ho esitato un attimo . L'ho anche centellinato perchè come solito il narrare della scrittrice scorre via come l'acqua e non volevo lasciarlo troppo velocemente. Ho letto qualche "critico" che ritiene finito il ciclo di Petra e che ha trovato questo libro "di troppo" ; non sono d'accordo , forse in alcuni momenti dell'indagine ha indugiato un pò troppo nei rigiri ed anfratti dell'indagine ma io l'ho trovato sempre divertente e piacevole. L'indagine , in verità assai complessa, parte da un assassinio avvenuto tra gli ambulanti dello streat food in una Barcellona sempre più turistica e piena di gente. Un'indagine che si manifesta subito come molto complicata e fumosa , di difficile dipanamento e con una serie di personaggi ambigui . La cosa che , al di là dell'inchiesta poliziesca rende gradevole la lettura è questo felice incontro fra il poliziesco di genere e l'analisi generazionale e sociale sia del carattere , i punti di vista di Petra su se stessa , il suo lavoro , la sua vita privata ed il rapporto con schermaglie comico /gioiose/ gastronomiche con il vice Garzon che danno ritmo a tutta l'indagine . In questo caso dal doppio finale , imprevedibile sia sul piano dell'indagine affrontata che sul piano della vita personale dell'ispettrice! Attendo sviluppi.
Post n°2381 pubblicato il 04 Maggio 2024 da ossimora
Michele Mari Locus desperatus Einaudi Forse dovrei aspettare prima di scrivere qualcosa su questo breve "romanzo" ,riflessione filosofica , memoria interiore di Mari. E' certamente particolare e spiazzante , sento quasi l'esigenza di rileggerlo subito per penetrarlo , anche perchè ad una prima lettura mi sono trovata a ricercare parole ed espressioni usate. L'uomo ( lui) vive da solo in un appartamento stipato di libri rari , stampe d'epoca fra le quali un Piranesi , oggetti preziosi , collezioni rare e cianfrusaglie. Nel rientrare nella sua casa si accorge di una croce greca disegnata sullo stipite della porta . E' un segno . Si allarma . Qualcuno vuole impadronirsi della casa e delle cose che contiene , impadronirsi quindi di lui e sostituirlo . L'uomo resiste , intraprende una lotta contro delle identità indefinibili che lo perseguitano. Cerca di districare gli enigmi che si presentano ma nulla è come sembra. Le cose stesse si difendono o lo tradiscono o cercano di nascondersi .Esse hanno acquisito la vitalità del loro possessore ed una loro volontà. Nel cercare una logica ed un motivo per eventi surreali e così destabilizzanti l'uomo incontra vari personaggi ( tutti i nomi di persone o di luoghi hanno un ' iniziale maiuscola e tre asterischi) reincontra la madre e il padre morti e diversi compagni di scuola in varie forme. Le cose sono vive . le cose stesse diventano una barriera apotropaica contro gli usurpatori :un idolo africano che imprigiona il male , un omino Michelin intrepida guardia dell'appartamento. Michele Mari utilizza a piene mani la sua fantasia , la sua erudizione , il linguaggio raffinato e ricercato che lo contraddistingue , cita, cela , collega una cosa all'altra , un parola all'altra , un libro ad un altro libro ad un film ad uno stato mentale . Un libro indefinibile, difficile definirlo ( che Mari cerchi proprio questo ?) Colto , per nulla facile , Mari avanza nella sua sperimentazione con grande maestria , vedremo dove andrà. Ridotto così , ero re : delle mie cose, delle mie collezioni , dunque di me che in quelle collezioni avevo sistematicamente trasferito ogni mia più intima particola, fino a ricomporvi un'analitica e dissociata entelechia.
Post n°2380 pubblicato il 03 Maggio 2024 da ossimora
Marco Missiroli Atti osceni in luogo privato Feltrinelli Continuo a comprare le promozioni Feltrinelli dei due libri a 10 euro ( 9,90 per la precisione ) . Avevo letto un bel pò di tempo fa " Fedeltà " di Missiroli e non mi era piaciuto . L'avevo trovato "ruffiano" e mi era sembrato strano trovarlo nella cinquina del Premio Strega ( ma neanche tanto...) . Questo "atti osceni in luogo privato "è scritto prima . E' un memoir , storia dell'adolescenza , della prima giovinezza e infine del raggiungimento dell'età adulta attraverso la curiosità , la morbosità e l'urgenza delle scoperte riguardo al sesso . Libero, il protagonista è un italo francese che vive inizialmente a Parigi . Città idealizzata ed ideale della quale vengono elencati luoghi topici e straconosciuti. Alla morte del padre ( libertario , perfetto che si occupa di commercializzare rimedi omeopatici e naturali e di crescere il figlio nella libertà) ha la sua prima , vera storia d'amore con Lunette , sorella di un suo caro amico che diventa molto importante . Con lei comincia a frequentare ed a lavorare ai Deux Magots dove gli viene raccontata la storia di Camus e dove conoscerà un vecchio J. Paul Sartre poco prima della sua morte ( definire Simone de Beauvoir ...la fidanzata di Sartre mi ha raggelato !) . Filo logico del romanzo è il sesso , il dodicenne e la sua sistematica masturbazione , la decisone di farsi circoncidere , e l'amore con Lunette che non lo soddisfa ancora tanto che sente l'esigenza di "condividerla " con altri tanto che lei lo abbandona . A questo punto Libero si trasferisce a Milano , reinventa la sua vita si crea nuovi spazi e nuove amicizie , nuovi amori sempre soprattutto rivolti all'approfondimento della sua vita sessuale attraverso svariate donne ed esperienze. Fino all'epilogo quando diventa un bravo padre di famiglia assieme ad Anna , la ex donna del suo migliore amico. (!!!). Ci sono tante citazioni sparse per tutto il libro ( l'amica bibliotecaria gli offre spunti che che lui ci rilancia in continuazione ); le moltissime citazioni letterarie , musicali e cinefile ( andare al cinema è un altro delle sue azioni ripetute) a volte stancano e rischiano di essere un pò piatte e ripetitive ( oltre che a volte poco compatibili con il periodo nel quale la storia narrata viene ambientata) rendendo spesso la narrazione manierata e piuttosto banale. E le donne della storia ? tutte belle o bellissime , con passioni elevate e con comportamenti maieutici , davvero troppo ( la madre , la bibliotecaria , Lunette , la moglie ) quasi inverosimilmente irritanti. Direi il secondo Missiroli letto e poco piaciuto.
Post n°2379 pubblicato il 29 Aprile 2024 da ossimora
Simonetta Agnello Hornby La monaca Feltrinelli Mi piace come scrive l'Agnello Hornby ; intanto le pagine scivolano via una dopo l'altra piacevolmente , poi ci si affeziona velocemente ai personaggi e soprattutto riesce molto bene a rendere la sanguigna vivacità della cultura siciliana ( molto interessante il racconto della festa della "Vara" di Messina ) scrivendo in ottimo italiano ; senza dimenticare di inserire espressioni e/ o nomi di ricette e di oggetti in un siciliano intenso e gradevole da imparare. I suoi romanzi sono forti . Questa è la storia di una vocazione forzata dalle pessime condizioni economiche della nobiltà borbonica :la graduale sottomissione del Sud al dominio britannico , la storia dello sbattere al vento dei sentimenti della giovane monaca Agata , divisa fra quella che sembra essere una vocazione sincera ( soprattutto frutto di obbedienza) e l'amore incandescente prima verso il giovane messinese poi verso l'ufficiale inglese James che diverrà presenza costante seppur sotto traccia , nell'inviarle libri di Keats, delle Bronte assieme a brevi messaggi affettuosi. Esemplare la descrizione dei costumi e dei sentimenti della metà dell'800 nel regno delle due Sicilie . Per me molto interessante la descrizione della vita claustrale , dei suoi riti , dei ruoli nei monasteri , della grande differenza sociale fra le monache ricche e le serve . Le descrizioni dei dolcetti , della preparazione dei medicamenti nella "farmacia" , "l'orto dei semplici ", l'elaborazione di manufatti per gli ex voto e le immaginette sacre, tutto un mondo che si sviluppa fra quattro mura. Agata in realtà altalena durante tutto il periodo del racconto fra un tentativo perseguito con ubbidienza e partecipazione di acquisire una reale vocazione che la renda serena e la tensione del richiamo verso la vita esterna e l'amore per un uomo e per il raggiungimento di una sua famiglia. "Agata era sorpresa dalla quantità di medicine e di prodotti naturali che si davano alle monache per curare i "disturbi di nervi". Agata ebbe la conferma che il monastero era un vespaio di gruppi e fazioni , divisi da gelosie , ripicche e campagne di odio che distruggevano le vite , spingendole alla demenza:"
Post n°2378 pubblicato il 25 Aprile 2024 da ossimora
Giorgio Bassani Gli occhiali d'oro Feltrinelli Un altro breve classico , un racconto che da tanto mi ripromettevo di leggere e che grazie alle promozioni della Feltrinelli ho finalmente acchiappato. Questi pomeriggi piovigginosi di neo inverno aiutano. Il racconto è breve , perfetto nella sua limpidezza , in una profonda amarezza che resta addosso accanto ad un senso di nausea per certo perbenismo privo di pensiero. Con brevi , sapienti pennellate Bassani dipinge e racconta il dolore dell'emarginazione vissuta come cittadino ebreo durante l'epoca fascista da una parte( l'atmosfera si fa pesante in Europa ed in Italia stanno per essere varate le leggi fasciste sulla difesa della razza) e come omosessuale , pur borghese ,nel piccolo mondo di una Ferrara provinciale. In un connubio delicato di forma e contenuti si percepisce tutta la disperazione di sentirsi diverso , in una situazione ben lontana dal ritenere e valorizzare la diversità stessa come risorsa ma anzi come una vergognosa malattia . Bassani racconta di Athos Fadigati , medico stimato e rispettato fin quando non viene alla luce la sua natura e le sue tendenze sessuali , a quel punto diventa il reietto , da tenere alla larga , demonizzare e prendere in giro fino a quando un giovane del posto si approfitta di lui , sfruttandolo economicamente e contribuendo alla sua definitiva emarginazione che lo condurrà al suicidio . Molti temi , l'alienazione, l'intolleranza , la solitudine , la fragilità delle maschere sociali e le dinamiche del potere.
Post n°2377 pubblicato il 25 Aprile 2024 da ossimora
Artur Conan Doyle Il mastino dei Baskerville Feltrinelli Non avevo ancora mai letto nulla di Conan Doyle . Conoscevo vieppiù Sherlock Holmes dai film e/o dalle trasposizioni cinematografiche . Ho iniziato a colmare una delle tante lacune , meglio tardi che mai , del resto è bello scoprire che sono tanti i libri belli , quelli che vale la pena di leggere . Lo avevo in attesa , come altri. Questo è il suo terzo romanzo , con la mitica coppia Holmes / Watson . Un giallo gotico sia per il tema trattato ma soprattutto per l'ambientazione in dimore avite , scure e tetre , almeno di notte , disperse fra paludi e viali nel mezzo della brughiera del Devonschire . Ser Charles Baskerville muore appena fuori dal giardino della sua villa . Sembra essere stato vittima di una cane demoniaco , lo stesso che grava nelle narrazioni familiari dell'antico casato. Ma Scherlock Holmes non si ferma certo davanti alle superstizioni e con la collaborazione del fedele Watson scioglie gli enigmi e risolve pienamente il caso , razionalizzando e dipanando con la consueta pignola precisione tutte le situazioni. L'atmosfera che aleggia è oscura ed inquietante ed è parte integrante del racconto. Lo scrittore che era un fanatico conoscitore ed ammiratore dello spiritismo e dell'esoterismo ne "Il mastino dei Baskeville si fa beffe delle superstizioni e delle credenze attraverso un'analisi pragmatica e circostanziata. Direi che si tratta di un classico imperdibile , scritto in uno stile straordinariamente gradevole , più che un poliziesco vero e proprio c'è analisi psicologica , competenze da criminologo , capacità di ricerca storica e di osservazione profonda .
Post n°2376 pubblicato il 22 Aprile 2024 da ossimora
Lorenzo Marone Magari domani resto Feltrinelli Un libro che spesso mi ha fatto ridere e che mi ha fatto pensare al fatto che ultimamente mi piacciono i libri nei quali c'è un certo uso del dialetto , non smodato ma con certe forme comprensibili e divertenti da acquisire, in questo caso il napoletano . La protagonista indiscussa della storia è Luce , trentacinquenne , avvocatessa , onesta e combattiva che si trova a districarsi in un ufficio dove i colleghi non sono il massimo anzi , una carrellata di personaggi con i quali sente esserci poca condivisione . In questo caso specifico le capita un caso che la porta ad indagare su una donna perseguitata da un marito che le vuol fare pagare la sua non sottomissione ai giri poco chiari che frequenta e portare via il figlio Kevin , il bambino con il quale Luce costruirà un bellissimo rapporto. Questo caso porterà Luce a ridiscutere la sua stessa scelta lavorativa e di vita . La storia del caso giudiziario si incastra e si interseca con la storia della famiglia di Luce ; i genitori , un padre assente di cui infine scoprirà le motivazioni della sparizione ; una madre molto presente un pò bigotta ma tutta d'un pezzo , un fratello che la rende zia inaspettatamente . Un vecchio , saggio vicino di casa ed un cane :Aleria .Qualche storia d'amore abbastanza inconsistente . Luce è una donna dei Quartieri Spagnoli , cresciuta nei vicoli che non ci sta a farsi mettere i piedi in testa da nessuno e che cerca di mettere ordine nella sua vita . Un pò un maschiaccio negli atteggiamenti e nel modo di porsi . Ultimamente mi fa strano trovare figure di donne create e narrate da uomini, forse certi stereotipi presenti sulle donne vengono da questo. La lettura di questo scrittore napoletano è leggera ma piacevole , a volte riflessiva , non sempre scevra dai luoghi comuni che conducono comunque sempre ad una napoletanità che è la vera protagonista dominante , la Napoli onesta , verace ,diretta , fresca , scanzonata .
Post n°2375 pubblicato il 17 Aprile 2024 da ossimora
Nicolas Barreau Mille luci sulla Senna Feltrinelli Josephine Beauregard vive in una graziosa mansarda , facendo traduzioni per una piccola casa editrice parigina che edita libri finlandesi . Improvvisamente la sua vita subisce uno scossone quando il piccolo editore decide di chiudere ( e quindi lei perde il lavoro ) e le arriva una lettera dal notaio che le comunica di aver ereditato una House boat da un caro zio deceduto a Chablis. Le due cose si saldano dando origine ad una serie di eventi e di incontri. Un risveglio leggero , leggero. 200 pagine di una "favola" parigina , lettura di puro intrattenimento , vagamente sognante . Chi dice che libri di questo tipo "chewing gum" non siano a volte gradevoli ? Direi che Barreau è una garanzia quando si ha bisogno di ricrearsi con delle storie leggere e scorrevolissime , si comprende il perchè venda tanto e sia tradotto nel mondo intero. Piacevoli giochi di equivoci ed una trama piena di atmosfere parigine , un po' chic e trasognate che scorre veloce come una mattinata di frutta fresca e yogurth e caffè.
Post n°2374 pubblicato il 15 Aprile 2024 da ossimora
Valentina Mira Dalla stessa parte mi troverai Italian tabloid SEM Entrato nella dozzina del premio Strega , ha attirato la mia attenzione inquanto ha subito immediati attacchi dalla destra negli svariati giornali che possiede , dirò di più leggere gli attacchi scomposti e pesanti di certi mi ha subito invogliato a saperne di più e fra le altre cose ho scoperto che l'autrice ha 23 anni e che meriterebbe almeno il rispetto e l'attenzione dovute ad una giovane , senza il massacro mediatico che almeno le permetterà speriamo di vendere un pò di copie in più, Lo stile è semplice e chiaro , non saprei se definirlo un'inchiesta giornalistica , una cronaca o un romanzo , la valutazione letteraria poco mi interessa in questo caso , dopo il vergognoso attacco mi sento soltanto di esprimere la mia solidarietà . E' un piccolo pezzo della nostra storia raccontato attraverso gli occhi di una donna che ha perso il suo giovanissimo marito senza capire il perchè e che si è battuta per sapere la verità senza nulla ottenere. Rossella Scarpato è la moglie di Mario Scrocca militante di estrema sinistra poi sindacalista . Viene arrestato ed accusato con l'accusa di aver partecipato dieci anni prima all'uccisione di giovani fascisti , ricordati ancora ogni anno nel quartiere romano del Tuscolano ,dotato di grande croce celtica ( perchè?) da braccia tese , camicie nere e zucche pelate . Il giovane ,due giorni dopo l'arresto ( poche ore dopo sarebbe stato scagionato ) viene trovato impiccato nella cella di Regina Coeli ( una cella antisuicidio ed antiimpiccagione !!!!!) . Volevo che restasse il senso di ingiustizia , di incompiuto , la rabbia, scrive l'autrice. E' così. Non sapevo nulla dei fatti di Acca Larentia e di questo sono grata al libro , che mi è servito anche per documentarmi . Un libro che ha il pregio , in un epoca di fiction , di verità nascoste e di manganellate e restrizioni delle libertà vere , di riarticolare parole di riscatto e di memoria . La scena iniziale di una giovane Meloni che porta i fiori e li depone sulla croce celtica per me è stata impressionante e acclarante del periodo oscuro che stiamo vivendo , come è stato possibile ?. Altro che pacificazione , altro che ridiscussione dei valori del prossimo 25 Aprile ! Interessante nel libro la disamina sul "piagnonismo" fascista , virilismo e negazione che si è manifestato immediatamente all'uscita di questo libro " Riabilita le brigate rosse " hanno detto ...ma che hanno letto ? lo hanno letto ? Che stanno blaterando ? MI torna in mente la figura di letame fatta da un certo ministro allo Strega quando si era dimenticato,di leggere i libri in concorso pur dandone burbanzosamente il suo parere (?) . Che c'entra questo giudizio , sorge il sospetto che voglia solamente essere un richiamo per chi i libri li usa per il tavolo che dondola. Criticare a prescindere. Mai pensare alla storia ed alla ricerca delle verità ma solo a sbattere i soliti mostri in prima pagina.
Post n°2373 pubblicato il 13 Aprile 2024 da ossimora
Simonetta Agnello Hornby Caffè amaro Feltrinelli E' una storia di famiglia , nella Sicilia 800/prima metà del 900 , narrata attraverso le gioie ed i dolori di una donna. La narrazione prende spunto , come raccontato dalla Agnello Hornby , da vicende realmente vissute dalla nonna dell'autrice stessa. Una minuziosa ricerca etno storica che attraversa , guerre , fascismo , leggi razziali , lotte operaie , lavoro minorile , condizione della donna . Tanta "Sicilia bedda" . Primi del 900, Maria , figlia di un avvocato socialista e per questo con pochi soldi , sposa Pietro Sala , di famiglia ricca e borghese che ha subito il più classico dei colpi di fulmine incontrando una splendida ragazza appena diciottenne . Lei accetta il matrimonio mettendo però dei "paletti" certo inconsueti all'epoca , quello di poter incontrare a piacimento la sua famiglia di origine , continuare gli studi ,diventare maestra e decidere riguardo ad educazione e scelte per i figli. Vuole rispetto come donna ,Pietro , il marito si definisce amante del bello , colleziona antichità e gioielli , copre Maria di regali preziosi , la porta in viaggio e le fa conoscere ambienti a lei totalmente nuovi, la difende dalle grinfie delle cognate che la detestano e le fanno bere ...caffè amaro . Maria è invece amata ed accettata dal suocero che la ritiene in gamba e cerca di affidarle pian piano gli affari man mano che riconosce nel figlio il vizio del gioco , di un certo libertinaggio ed incapacità nel gestire gli affari di famiglia. Poi c'è Giosuè Sacerdoti, ebreo , amico d'infanzia di Maria , cresciuto come un fratello nella sua casa paterna , brillante , intelligente , intraprendente ; prima si allontana per darsi alla carriera militare poi diventa deputato con importanti incarichi ministeriali fino al fascismo ed alla guerra quando le sue origini ebraiche lo mettono a rischio e lo costringono a rifugiarsi nei conventi , protetto dai frati . Fra lui e Maria l'amicizia si trasforma in una vera e profonda passione . Quando il marito Pietro muore , dopo la guerra ,Giosuè e Maria con i figli grandi ricostruiranno la loro vita in una Palermo che riemerge dalla furia dei bombardamenti e della guerra . La narrazione procede spedita come una sorta di cronaca che si sofferma spesso su usi costumi della società siciliana dell'epoca . Ho bisogno di belle storie . MI è piaciuto !
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Inviato da: jigendaisuke
il 26/06/2024 alle 20:09
Inviato da: ossimora
il 23/06/2024 alle 12:38
Inviato da: jigendaisuke
il 23/06/2024 alle 06:43
Inviato da: ossimora
il 23/06/2024 alle 00:27
Inviato da: exietto
il 22/06/2024 alle 16:24