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Messaggi di Ottobre 2017
Post n°1459 pubblicato il 31 Ottobre 2017 da lascrivana
So' bene che i numeri, le parole, le immagini, i suoni, sono tutte coincidenze; eppure a me piace giocare con la casualità, con il fato. Come un amante di composizioni puzzle, cerco sempre il tassello con il perfetto incastro. Mi piace aggiungere alla vita quel pizzico di mistero, di arcano, per continuare ad alimentare il sogno, l'illusione; credere e far credere che alcuni segni siano premesse per profezie. In realtà la vita è un ciclo, tutto si ripete; ragion per cui, non è difficile prevedere il futuro. Rimango ottimista, consapevole che al male non ci si può mai preparare; è inutile angosciarsi prima. Credo nelle belle persone; quelli che nella vita mi hanno tanto aiutata, e in quelle che hanno avuto fiducia nelle mie capacità e mi hanno dato un'opportunità. Sono stati scaltri, perché ho fatto l' impossibile per garantire risultati. L' unica cosa inspiegabile in tutto questo è la mia fede... Essa può tutto.
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Post n°1458 pubblicato il 31 Ottobre 2017 da lascrivana
Lo so che i numeri, le parole, le immagini, i suoni, sono tutte coincidenze. E a me piace giocarci con il caso, con ol fato, con il mistero. Come un amante di composizioni puzzle, cerco sempre il tassello con il perfetto incastro. Mi piace aggiungere alla vita quel pizzico di mistero, di arcano, per continuare ad alimentare il sogno, l'illusione; credere e far credere che alcune cose siano profezie. In realtà la vita è un ciclo, tutto si ripete; non è difficile prevedere il futuro. Rimango ottimista; poiché , al male non ci si può mai preparare; è inutile angosciarsi prima. Credo nelle belle persone; quelli che nella vita mi hanno tanto aiutata ... in quelle che hanno avuto fiducia nelle mie capacità e mi hanno dato un opportunità. Sono stati scaltri, perché ho fatto l' impossibile per garantire risultati. L' unica cosa inspiegabile in tutto questo è la mia fede... Essa può tutto.
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Post n°1457 pubblicato il 27 Ottobre 2017 da lascrivana
Ipotesi e teorie a volte suffragate da documenti storici e a volte no, affascinano e hanno il ruolo di avvicinare il pubblico alle opere d'arte. Ben vengano quindi! Ogni ipotesi, anche se fantasiosa può contribuire a fornire delle tessere di verità perché basate su delle intuizioni. La mia ipotesi collega la Monna Lisa al numero nove. Nove come i nove modi di leggere la Gioconda. Il numero nove infatti ricorre spesso nell'immagine… Ci viene restituita a volte in modo occulto, a volte in modo più palese. Nove è la somma dei numeri della data di inizio del dipinto, il 1503. nove il numero delle lettere del nome, Monna Lisa. Solo nove le dita delle mani che mostra. La sovrapposizione dello schema desunto dal rapporto aureo ci riconduce all'immagine di un nove ed anche le recenti scoperte che propendono per uno stato interessante della donna, ci portano al nove. Nove infatti sono i mesi di gestazione. A nove porta lo schema compositivo del dipinto che è piramidale. Il nove ha come radice quadrata il tre, numero riconducibile alla trinità. Inoltre nove sono le muse, personificazione per le scienze e le arti della somma delle conoscenze umane e il nove nei tarocchi è associato all'”Eremita” simbolo del filosofo che segue la natura. Dante che identifica nel nove la massima espressione dell'amore divino, lo identifica con Beatrice, e lo segnala quale numero delle sfere celesti del paradiso. Due piccoli nove, infine, si leggono negli occhi di Monna Lisa, se li guardiamo da una diversa angolazione. Il numero nove quindi ci offrirebbe la chiave di lettura del dipinto, alluderebbe ai misteri della natura, alla nascita dell'essere umano. |
Post n°1456 pubblicato il 25 Ottobre 2017 da lascrivana
Ottobre è già quasi giunto al termine, e io ho già pensato a quale sarà la mascotte del blog del 2018. L'intuito mi suggerisce la moltiplicazione; e il mio augurio è quello di vedere ogni desiderio realizzato, e ogni frutto del sacrificio moltiplicato. L'immagine suggerita è il 9; poiché è un numero che mi ha particolarmente perseguitata questa settimana. Incuriosita ne ho cercato il signifocato del numero sul web. Il numero 9 Il numero 9 è il risultato del 3 moltiplicato per se stesso (3 X 3 completa l' eternità. Rappresenta la triplice Triade, la soddisfazione spirituale, il conseguimento dell' obbiettivo, principio e fine, il Tutto, numero celestiale e angelico, il Paradiso terrestre. Nella Religione ebraica il 9 rappresenta l'intelletto puro. Il suo riprodursi per se stesso, attraverso la moltiplicazione è il simbolo della verità.Numero dell'iniziazione, dei riflessi divini, esprime l'idea divina in tutta la sua potenza astratta. Il suo riprodursi per se stesso, attraverso la moltiplicazione è il simbolo della verità.Nessun numero può andare oltre al nove, ad indicare il limite invalicabile a cui ogni individuo si assoggetta nel mondo della materia. I cinesi s'inchinavano nove volte davanti all'imperatore, nove volte dovevano toccare il suolo con la fronte i vassalli che s'inchinavano davanti ad alcuni popoli africani, Buddha è la nona incarnazione di Vishnu. Per gli ebrei il nove è il simbolo della verità poiché moltiplicato riproduce sempre se stesso.I |
Post n°1455 pubblicato il 23 Ottobre 2017 da lascrivana
Visitare luoghi storici è sempre una bellissima esperienza, che arricchisce spiritualmente e culturalmente; ma non sono solo le mura, gli alberi, i monumenti e i luoghi secolari a destare curiosità e interesse in me, ma anche le persone che hanno raggiunto un numero abbastanza alto di anni. Mentre osservo mia madre con dolcezza e curiosità, mi domando perché si ostina a usare le calze di nylon e le gonne a tubino, nonostante l’età avanzata e la difficoltà a indossare codesti indumenti. Lei è una donna di altri tempi, quando a indossare i pantaloni, erano solo i maschi. La guardo attraverso le vecchie foto, è sempre ben vestita, ordinata, pulita; i morbidi riccioli raccolti in una crocchia alla nuca, mettono in risalto i suoi lineamenti minuti; lo sguardo angelico comunica la mitezza e la dolcezza di carattere, mentre la schiena dritta rivela la fierezza e la dignità che l’ha sempre contraddistinta. Anche ora che ha raggiunto un’età in cui nessuno si preoccupa più di com’è vestita, non vuole sembrare scialba infilandosi pratici e informi pantaloni, rifiutando persino categoricamente i larghi camicioni di cotone; lei lo fa per se stessa. Ed io, nonostante trovi maggiore difficolta a vestirla la mattina, assecondo pazientemente la sua volontà. Lei per me rappresenta il bene patrimoniale da custodire gelosamente; la sua vita non ha prezzo. E’ una donna straordinaria che ha messo al mondo sedici figli –solo undici di questi, sono riusciti a sopravvivere- ha vissuto la seconda guerra mondiale e ha sposato un uomo autoritario e geloso. Si è sposata giovanissima, e ha sempre rispettato mio padre. Spesso e volentieri mi faccio narrare la sua vita da ragazza; oltre a essere mite, era bella e contesa da parecchi giovani dell’epoca. Aveva ricevuto una proposta di fidanzamento persino da un tedesco che sorvegliava la casa ai tempi della guerra; che dopo una serie di escursioni immotivate, si è deciso a chiedere la mano di mia madre a mio nonno. Mia madre rifiutò categoricamente la richiesta dell’aitante soldato, per accogliere con gioia la proposta di mio padre. |
Post n°1454 pubblicato il 18 Ottobre 2017 da lascrivana
Passeggiando con mia figlia per le vie di Varedo in una fresca serata autunnale, passiamo davanti ad un’antica residenza dall’aspetto decadente. Da dietro le sbarre di ferro del cancello semi arrugginito riesco a intravedere gran parte del giardino e il porticato d’ingresso alla villa. Il mio sguardo si posa curioso sulle statue di un grigio scuro, chiazzate di muschio, e danneggiate dalla continua esposizione alle intemperie. Nel guardarle vengo colta da un senso di tristezza e malinconia; come succede ogni qualvolta che mi trovo innanzi ad una statua - in seguito vi spiegherò anche da dove nasce questa mia fobia per i monumenti.
Mi basta dare una leggera sbirciata per capire che se l’avessi visitata all’interno avrei potuto anche sentire, attraverso la mia immaginazione, le voci del passato; come spesso accade quando mi capita di visitare i vecchi ruderi. Ci ritorniamo il giorno dopo con mia figlia; e fortunatamente il cancello è aperto per le visite pubbliche. La prima cosa che faccio è studiare i monumenti ornamentali che delimitano un giardino dalla forma circolare; il verde vivace dell’erbetta è in netto contrasto con il grigio scuro delle statue, e quello leggermente più chiaro del piazzale ghiaioso. Una miriade di sensazioni contrastanti mi trasporta negli antichi splendori di villa Bagatti; il porticato e il giardino iniziano a popolarsi di figure dalle vesti lise e logore dall’usura, sono mezzadri, massaie e domestiche. Immagino le contese patrimoniali dei nobili che abitavano quelle mura regali; ho persino immaginato l’espressione soddisfatta dell’architetto dopo aver realizzato i lavori degli interni ed esterni della lussuosa villa. Che fosse ingegnosamente architettata non c’è bisogno di leggerlo nei reperti storici; basta guardarla nei dettagli per capire che era stato tutto minuziosamente realizzato per compiacere lo sguardo dei residenti e dei visitatori. Ho immaginato i festini che si potevano svolgere tra quelle mura; e anche le piacevoli passeggiate all’aperto nelle belle giornate primaverili. Girovagando tra le stalle e i cortili, mi è parso di udire lo starnazzare delle galline, tra i nitriti dei cavalli e i muggiti delle mucche. Ombre di personale immusonito per le basse paghe e il duro lavoro, si aggiravano stanchi sotto gli occhi dei nobili dal portamento altero che impartivano ordini a destra e a manca. Le grida festose dei bambini dal muso sporco si elevavano sugli strilli capricciosi della giovane prole dei blasonati signori. Tra di essi scorreva il rancore dell’ingiustizia e della frustrazione; ricco e povero nella stessa residenza: chi si nutriva di pasti serviti in tavole sontuosamente imbandite, e chi si accontentava degli avanzi avariati in ciotole di legno annerito dall’umido dei cibi. So bene di non soffrire allucinazioni, la vita è un ciclo che si ripete continuamente; senza inizio e fine come la forma del giardino circolare d’ingresso della villa; e come la forma del maestoso monumento situato nel lato posteriore della villa; proprio all’ingresso di un lungo viale alberato. Dopo averla visitata, esternamente, mia figlia ed io ci avviamo all’ingresso delimitato da giganteschi alberi dalle foglie ingiallite dall’autunno. E sotto le fronde odorose di erba bagnata e muschio, i sussurri dei saluti romantici degli antichi amanti, risuonano alti nel cielo plumbeo del calar della sera. Immagini fluttuanti in candide camicie di seta, che rubano baci veloci a spasimanti e fidanzati. Giovani aitanti e speranzosi, con gli occhi lucidi dalla commozione che conservano ciocche setose nei fazzoletti inamidati dal profumo di lavanda.
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Post n°1453 pubblicato il 17 Ottobre 2017 da lascrivana
Se le pagine del word fossero fogli, a quest’ora sarei sommersa di carta straccia. Ci sono giorni in cui scrivo e riscrivo post, ma il loro contenuto mi appare sterile e ripetitivo, e allora li cancello. Le cose che avrei da scrivere sono tante, ma non tutto quello che succede mi va di metterlo in mostra in pubblica piazza. Eppure sono certa che sarebbe il migliore dei racconti se io decidessi di farlo veramente; così mi limito a pubblicare ciò che partorisce la mia immaginazione. A volte mi capita di narrarmi mentre vivo alcune esperienze, e se non le scrivo subito, dopo non riesco a farlo; specie se passa troppo tempo. Ci sono emozioni scaturite da una semplice impronta reale, e subito la fantasia inizia a moltiplicarle. Mi basta davvero poco per mettere in moto gli ingranaggi mentali e filmare una pellicola di eventi immaginari. Sicuramente per questo devo ringraziare anche quelle persone che riescono a farmi sognare con poche parole; mi riferisco a scrittori e poeti, cantautori e musicisti; per farla breve a tutti gli artisti in genere. Anche la natura ha la sua parte di merito: con la sua straordinaria bellezza ispira sensazioni di grandezza. E poi c’è la parte storica, quella dedicata all’antica architettura che conserva intatta la bellezza di case e di ville. Le vecchie statue, mi fanno impressione, quasi come se i soggetti che ne hanno ispirate le forme, volessero trasferirmi la loro angoscia nell’essere immortalati con la fredda materia. A volte li guardo, e la mia mente inizia a dargli la forma di un corpo caldo, di un cuore intrepido e pulsante; ed è allora che iniziano a raccontarmi la loro storia.
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Post n°1452 pubblicato il 15 Ottobre 2017 da lascrivana
"Noi saremo un nucleo indissolubile che si apre agli altri senza limiti per onorare il nostro vivere"
Testo Il Mare Dei Papaveri Ed è soprattutto quando è sera che mi manchi ancora un po'. È davvero stata molto dura esser coerente e dirti no ma non si può rinchiuder l'anima in una storia di abitudini se hai nel cuore altre immagini. lo sono da bosco e da riviera e vorrei vivere con te ma in una dimensione un po' più vera che si manifesterà da se senza paure e senza regole seguendo il vento come nuvole per sempre ormai incontaminabili. Vuoi? Vuoi? Sei ancora in tempo se vuoi Puoi! Vuoi? Noi saremo un nucleo indissolubile che si apre agli altri senza limiti per onorare il nostro vivere Ondeggia il mare dei papaveri il cielo assiste quieto e complice noi respiriamo i nostri aneliti Vuoi? Puoi! Sei un'altra parte di noi che oramai lasciamo il suolo perché il volo viene da sé si perde, l'opaco senso si perde e vince la vita, ogni giorno diversa un abbraccio, una corsa nessuna storia mai persa, mai persa |
Post n°1451 pubblicato il 12 Ottobre 2017 da lascrivana
"O molto illustre Ulisse, o degli Achei Non sarebbe stato lo stesso il viaggio di Ulisse senza il canto delle sirene.
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Post n°1450 pubblicato il 06 Ottobre 2017 da lascrivana
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Inviato da: tanmik
il 16/09/2024 alle 06:30
Inviato da: tanmik
il 16/09/2024 alle 06:29
Inviato da: tanmik
il 16/09/2024 alle 06:29
Inviato da: tanmik
il 15/09/2024 alle 05:57
Inviato da: tanmik
il 15/09/2024 alle 05:57