ricomincio da quipoesie prose e testi di L@ur@ |
UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.
UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.
Viaggio a Firenze:L'incontro con Giorgio Post.22 Post.23 Post.24 Post... 25 Post ...26 Post...27 Post ... 28 Post ...29 Posto...30 Post...31 Post ... 32 Post ... 33 Post ... 34 M Post ...35
AREA PERSONALE
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- trampolinotonante
- "PSICOLOGO NATO"
- Le mie emozioni
- I colori dellanima
- una via per tornare.
- Lady_Juliette
- loro:il mio mondo
- poesiaeparole
- Imperatore Ghiaccio
- antropoetico
- Fantasy
- Fili di seta sonora
- P o e t i c a
- Mariposa Narrador
- Fading of the day
- Mr.K torna...forse..
- Lollapalooza
- sottilMente
- confronti indiretti
- pensiero
- Nymphea.Seductive
- La vita
- miodiario
- OSTERIA..
- NON E UN BLOG
- SONO UN IN-COSCIENTE
- S_CAROGNE
- dino secondo barili
- Fuori dal cuore
- il paradiso perduto
- La riva dei pensieri
- GENT DE NUM
- Navigando lentamente
- conoscenza
- stradanelbosco
- ALTRE VITE
- Schema Libero
- Black Snake
- delirio
- immagini
- Il Gioco del Mondo
- The Pretender
- A MENTE FREDDA
- SCARTOFFIE
- Esistenza
- un giorno per caso
- emozioni in una foto
- parlodime
- putpurrì
- Diario di bordo
- MUSICAEPOESIA
- COGLI LATTIMO...
- il cobra
- The Seventeenth Day
- AlfaZulu
- Miele.speziato
- SiAmo ?
- Mondo Parallelo
- ezio brugali blog
- moralibertà
- GRYLLO 73
- sogni nel cassetto
- SOSOLOESSEREBUONA
- acido.acida
- rosheen
- pensieri e capricci
- Development
- Isobel Gowdie
- nella terra di Elron
- AL k5III
- storie passate
- di tutto un pò
- Nuvole di scrittura
- chiacchierando
- Liberi e giusti
- Paolo Proietti
- sous le ciel de ...
- Sciarconazzi
- Empire Of slack
- Voci dal Cuore
- Dillo a Parole
- Ancora una volta
- antonia nella notte
- BLOGGO NOTES
ULTIMI COMMENTI
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
Messaggi di Maggio 2012
Post n°423 pubblicato il 20 Maggio 2012 da lascrivana
Silente si siede al nostro fianco; la sua ombra scura e angosciante pesa sulle nostre membra. Il suo respiro è gelido e penetrante: Schegge di ghiaccio cristalline trafiggono l'anima. Leva il braccio avvolto nelle lugubre e tenebrosa veste; puntando il dito verso il carnefice che mieterà la prossima vittima. Lo prepara sin dalla nascita a quell'atto crudele;crea situazioni e attenuanti psicologiche che ne faranno l'esecutore ideale del folle gesto. Sa bene che il resto del mondo l'aiuterà in quell'ingrato compito. Il fanatismo,l'idiozia,la bramosia di potere, la perfida ignoranza,il vandalismo,la prepotenza;aiuteranno ogni giorno questo piccolo mostro a crescere. Le vittime sacrificate sono sempre innocenti;altrimenti come riuscirebbe a trafiggere l'animo dell'intera umanità. E quando arriva il momento sa bene che quello che avverrà non avrà giustificazioni valide,non potrà rispondere a nessuna domanda;troppo folle e crudele per poterlo capire nelle sue risposte. Una volta che la devastante missione è compiuta; conta soddisfatta le sue vittime. Sono molte le persone che si stringono al dolore della giovane e innocente vittima. L'obiettivo è stato raggiunto. Conosceva bene il nostro animo e sapeva che ci saremmo uniti tutti a quell'immenso e inimmaginabile dolore. E' un popolo angosciato e inorridito,rabbioso e impotente che stringe i pugni a mezz'aria;trattenendo a stento un urlo di dolore. Anime trafitte dalla stessa lancia.
|
Post n°422 pubblicato il 18 Maggio 2012 da lascrivana
Ho descritto pensieri e metafore,ma mai me stessa. Chissà forse perché penso di essere il risultato dei miei pensieri? O perché magari non mi conosco ancora abbastanza bene? Se io dovessi definirmi in un animale,sarei uno "scorpione": Un fiore;sicuramente selvatico: Una pianta :Grassa °__° spine comprese. Un oggetto: Una poltrona. Una destinazione geografica;la selvaggia e incolta campagna del sud;una maestosa e imponente collina che regala al mare,per chi viene dalla città,solo una svista,mentre il mare delle colline ne da una panoramica totale. Eh ma la collina non lo fa per presunzione o per egocentrismo! Semplicemente desidera incartarlo per regalarlo a gradi agli ospiti che ci raggiungono. Si apre come un varco a descriverne la profonda e cristallina immensità del mare. La collina ha sempre cercato d'imitare il moto delle onde con la verde erba di grano mossa dal vento. Un risultato apparentemente esauriente,ma mai come quella inimitabile furia maestosa delle onde del mare. E ancora una volta mi sono persa a descrivermi con i miei pensieri,deformazione professionale,la chiamerei. Provocante per natura,istigo sempre una reazione immediata nelle persone;sia in bene che in male. Non posticipo nulla. Il tutto deve avvenire in brevissimo tempo,altrimenti gli entusiasmi si spengono. La parte migliore di me,la puoi cogliere nella mia spontaneità,per il resto il tempo ha un ruolo determinante sulle mie reazioni;le scioglie come ghiaccio al sole. Lo stesso dicasi per le mie idee,se non le espongo subito,non hanno più lo stesso sapore per me. Nei rapporti sono duttile e abbastanza accondiscendente,ma se non riscontro dall'altra parte uno scambio reciproco,alla fine mi raffreddo pure io;e cercare di riavvicinarmi diventa un impresa a dir poco impossibile. Conservatrice,molto. Esprimermi a metafore è la mia massima prerogativa; forse perché ho vissuto in ambienti molto religiosi e le parabole le mangiavo a colazione, pranzo e cena. Beh che altro dire ancora? Se avete qualcosa da aggiungere potete farlo sotto questo post. ( Una differenza che ci tengo a sottolinere: Dalla cima di un monte si può dominare con lo sguardo tutto quello che ci circonda;nel bel mezzo del mare scompare tutto ed'è dominato solo da se stesso.) L@ur@ |
Post n°421 pubblicato il 17 Maggio 2012 da lascrivana
La doccia della prigione,non era altro che un telefono doccia appeso in alto al soffitto e di uno scarico posto al centro del pavimento di un metro quadrato di bagno adiacente alla mia cella. Intanto che lasciavo che l'acqua calda scorresse dolcemente lungo il mio corpo,osservavo la fuga annerita e incrostata tra le piastrelle bluette delle pareti del bagno. Mentre mi sfregavo con delicatezza la pelle con una spugnetta,mi resi conto che ero dimagrita in quei giorni di reclusione. Non cerano lunghi specchi per potersi vedere tutta,ma mi era bastato toccarmi per capire che qualche chilo lo avevo già perso. In fondo conoscevo così bene ogni centimetro del mio corpo da non avere bisogno di vederlo riflesso. Mi accarezzai dolcemente cercando di modellare con le mani ogni mia piccola fattezza,tracciando con la punta delle dita la minuscola cicatrice in alto all'addome,un piccolo segno lasciatomi dopo essermi tolta l'appendicite. Un altro ricordo si fece strada nella mia mente ; a quando le mani di Cesare avevano percorso dolcemente i sentieri del mio corpo. Sentivo che tremava sotto quelle lievi carezze ; aveva l'espressione di un bambino che finalmente stringeva tra le mani il giocattolo tanto desiderato. Finalmente poteva toccare e abbracciare quella carne che conteneva i pensieri tanto amati e che finora aveva solo sentito parlare,leggere dei libri ,cantare qualche canzone. Intrecciare il suo respiro al mio,mischiando i nostri profumi; quello maschio e di leggero dopobarba il suo e quello delicato da sapone neutro il mio. Non avevamo forti fragranze addosso che potessero nascondere il singolare odore della nostra pelle. Dio come avrei voluto averlo qui ora! E che mi stringesse in un caldo e affettuoso abbraccio e che mi confortasse da tutta quella pena che appesantiva il mio cuore. Mi sentivo sola e disperata in quella lugubre cella. Mi risciacquai velocemente,chiusi la doccia e mi asciugai con la grande asciugamano data in dotazione dalle prigioni dello stato,così come il resto della biancheria. Mi tuffai piangendo sul letto senza nemmeno asciugarmi i capelli; stanca mi addormentai senza nemmeno accorgermene. L@ur@
|
Post n°420 pubblicato il 16 Maggio 2012 da lascrivana
Si rincorrono con ali spiegati al vento Si trincerano davanti ad un nuovo tormento S'inerpicano tra sentieri tortuosi Si sgretolano come discese di terreni argillosi Si confondono tra i moti dell'umana essenza Timidi barbugliano all'emozionata presenza Si moltiplicano nella bocca infuriata Si adagiano come petali sulla pelle amata Si elevano alti dal nostro ego nascosto E a volte si camuffano dietro ad un dire distorto Tristi si affacciano su ripidi burroni Incolleriti schiaffeggiano come sonori ceffoni A volte sono dettati da cuori sinceri Che danno forma ai nostri reali pensieri. L@ur@
|
Post n°419 pubblicato il 15 Maggio 2012 da lascrivana
-Ti dispiace Eddy se mi siedo un pochino prima d'incontrare lo zio Roger?- Eddy mi guardò; stupito da questa mia improvvisa stanchezza,in fondo non era poi così da tanto che camminavamo. -Si certo Lilly ... se sei già stanca- -No ... non si tratta di stanchezza...- Risposi quasi a monosillabe , guardandolo con occhi velati da un pizzico di delusione. Eddy non fece altre domande,si accertò semplicemente che la sedia fosse pulita prima d'invitarmi a sedere: -Sai com'è con quei monellacci in giro bisogna fare attenzione a dove poggi il didietro,sulle sedie appiccicano di tutto,gomme da masticare comprese.- Sorrisi sorniona ad Eddy prima di sedermi e invitando anche lui a farlo;non gli avevo mai nascosto nulla e non avrei di certo cominciato ora. -Sai Eddy mi aspettavo un mondo totalmente diverso;una natura più selvaggia e arrangiata: immaginavo culle di gusci di noci e giacigli di fogliame secco,bastoncini di radice di liquirizia intinti nei favi delle api,baccelli vuoti di piselli come piccoli canoe, vecchi tappi di bottiglie a sostituire tavoli e sedie;rampicanti di radici che ci avrebbero traiettato da una parte all'altra ... - Eddy rattristato da questa mia delusione mi prese la mano e se la portò dolcemente alla bocca,sfiorandola con un leggero bacio. -Mi spiace Lilly ... ma se avessi potuto avrei costruito un mondo così solo per te- - Dai Eddy non farci caso ... è bello anche così,inaspettato,moderno,anticonvenzionale,infingardo e scurrile;magari fra un po' mi farai attraversare i ghetti oscuri proprio come a New York .- - Mmmmh hai indovinato!- Esclamò Eddy abbozzando finalmente un sorriso più rilassato davanti alla mia espressione curiosa. -E' così che ti voglio Lilly; sempre con quello sguardo attento e sorpreso,curioso e indagatore ... non perdere la tua naturale freschezza,quella che ti ha portato a trasformarti in elfo e a seguirmi nell'antro terra Newyorchese;se tu fossi stata diversa,non ti avrei mai condotta a conoscere il mio mondo ... tu sei speciale per me Lilly,ricordalo.- Convinta da quella sua tenera espressione ,mi stavo accingendo ad alzarmi,prima che un piccolo elfo mi venisse vicino puntandomi addosso due grandi occhi verdi;era veramente un piccoletto curioso, fasciato in una salopette di jeans,con una bretella calata e un calzino solo ai piedi:l'altro l'aveva perso chissà dove. Sorridendo gli domandai cosa avesse perso;per tutta risposta lui mi guardò senza dire una parola e con un rapido gesto delle mani mi versò la coca sulla gonna e scappo via. -Oh ma che ragazzino terribile!- Alla mia esclamazione indignata,si girò quella che doveva essere la sua mamma,poi rivolgendosi all'antipatico moccioso,disse con aria quasi noncurante e di sufficienza: -Ciccillino non si fanno queste cose,eh monellaccio?!- E senza nemmeno proferire un ombra di scuse alla mia persona,continuò il suo stridulo cicaleccio con le sue amiche. -Certi elfi sono davvero maleducati! Si proprio maleducati,perché l'educazione parte sempre dai genitori.- Esclamò Eddy indignato sollevando un pugno minaccioso verso la donna e il piccoletto; -Lo so che alzare le mani non è l'ideale,ma un sonoro ceffone da genitore io glielo avrei dato di santa ragione,così imparava a portare rispetto ai suoi simili!- Mi aiutò a ripulirmi con un tovagliolo di carta posto nell'apposito contenitore sul banco di legno,stile far west. Strofinò dolcemente sulla macchia facendo attenzione a non farmi male con la pressione delle sue dita sottili ... sembrava quasi una carezza. Poi come se fosse stato colto in fragrante, si alzò di scatto arrossendo in volto. -Dai andiamo a conoscere zio Roger che è meglio.- Così dicendo mi aiutò ad alzarmi prendendomi per mano. L@ur@
|
Post n°418 pubblicato il 14 Maggio 2012 da lascrivana
La scala dorata
Il folletto ebbe un attimo di indecisione, erano trascorsi piu di cento anni dall'ultima volta che aveva varcato la soglia del mondo di sotto. E se non ricordava troppo male non era finita per nulla bene. Non esistevano molte regole nel mondo di sotto ma lui per un verso o per l'altro aveva finito per infrangerle tutte. Fidanzato con la figlia del capo clan l'aveva tradita con la sorella della locandiera una notte che la birra era venuta meno rancida del solito. Nulla di ché, solo qualche bacio di troppo e qualche strusciata osé ma cio era bastato a scatenare un gran vespaio fra i due clan da sempre avversari per una questione di baiocchi scomparsi da un pignattone dimenticato sotto una radica infestata dalle formiche rosse. Si sa come vanno queste cose, se le suonarono di santa ragione per un paio di giorni e infine ubriachi fradici giunsero alla felice e unanime decisione che la causa di tutti i mali era lui, Eddy. E ora eccolo di nuovo li a tastare la corteccia rugosa del grande cerro nel fitto del bosco verso la base dell'arcobaleno. Finalmente il meccanismo scatta e nell'intreccio delle radici prende forma una scala mobile dalle cromature dorate. Mentre salgono sul gradino che scende, Lilly non sa piu dove guardare: - mamma mia, e io che pensavo a una romantica tana sotterranea con i filamenti delle radici degli alberi che spiovevano dal soffitto. Qui sembra di essere a New York!! - una volta era così, ma l'ultimo capostipite è vissuto a lungo in America e ha deciso che dovevamo darci una rimodernata ma i miei simili sono e saranno sempre dei cavernicoli sottosviluppati fintanto che non si decideranno a vivere alla luce del sole. La veloce scala li trasportò ben presto nelle viscere della terra fra giganteschi grattacieli e vetrine illuminate, una vera riproduzione della quinta strada newyorchese con tanto di megaschermo che lampeggiava pubblicità a tutto spiano. - pentoloni di qualità - lesse attonita la ragazza seguendo con lo sguardo la striscia psichedelica. - la mia birra non sa di tappo - esultava un folletto panciuto esibendo una pinta schiumosa nel megaschermo. -. Pallone gonfiato di un folletto mentitore! - esplose Eddy mostrando il pugno all'immagine sorridente. - Mai bevuta una birra decente nel tuo locale! - - lo conosci? - chiese Lilly divertita da tutte quelle stranezze che vedeva intorno a se. In un vicolo delle ragazze in calzamaglia verde e gonnellino a scacchi verdi e blu stavano trafficando attorno a un alambicco per distillare chissà quale porcheria. Passando dei ragazzacci dalle orecchie puntute e in pantaloncini a quadri sempre verdi e blu dettero delle gran manate sul sedere delle follette che si facevano dei gran risolini d'apprezzamento. - se lo conosco? Per poco non è diventato mio suocero quel mentitore infingardo! E hai visto quei ragazzi che palpeggiavano le ragazze nel vicolo? Fra poco si sbronzeranno tutti col distillato che offriranno loro e domani si ritroveranno sposati ben bene - - dici davvero? A me sembrava che si stavano solo divertendo. E poi vabbè e è quello che vogliono perché ti arrabbi?- - perché mi arrabbio? Sanno solo figliare come conigli e ubriacarsi come se non avessero altro da fare tutto il giorno! - Eddy si stava dirigendo a passo svelto verso un locale in stile western. Spinse le porte e la fece passare. - questo è il locale di mio zio Roger, quello che mi ha cresciuto dopo che i miei genitori furono uccisi dal mago nero durante la rivolta del 61. - - 1961? - domando La ragazza curiosa di vedere qualche traccia di dolore nel volto del folletto. Non ne vide. - No, è successo nel 1761, io avevo appena 20 anni. - - e per questo che vuoi morire? - - no, è per via della solitudine. Ora taci e stammi dietro, se ti perdo sarà difficile ritrovarti nella calca. - In effetti si faticava molto ad avanzare fra i tavoli e i mille marmocchi che sfrecciavano da tutte le parti rincorrendosi per contendersi delle strane palle colorate dall'aspetto repellente e molto appiccicoso. Un attimo che si era distratto e lilly curiosa come una puzzola si era chinata a raccoglierne una rotolata ai suoi piedi, ben foderata da un folto strato di peluria raccolta in giro sul pavimento. Con aria schifata l'aveva raccolta fra indice e pollice per donarla al minuscolo folletto che la reclamava con un sorriso timido. - mi dai la calamella pel favole? - Ma come la ebbe afferrata nella manina lercia le urlò dietro: - me l'hai sporcata tutta brutta strega! - E se la svignò sghignazzando. Eddy sorrise: - non prendertela, lo fanno sempre alle nuove arrivate lo scherzo della caramella. - sarà come dici tu ma io non l'ho capito questo scherzo.- "questo è niente" mormorò sospirando il folletto varcando finalmente la porta del retrobottega. Luvif
|
Post n°417 pubblicato il 13 Maggio 2012 da lascrivana
-Ehi Lilly,sei certa che vuoi esplorare il mondo sotterraneo dove vivono gli elfi? Non hai paura che potresti disilluderti e non creare più le tue fantasiose vignette su quel magico mondo come prima?- La voce sottile di pulzella mi distrasse dal mio seguire Eddy con meticolosa attenzione,in modo da poter ricordare tutti i passaggi nel caso mi si fosse ripresentata l'occasione ritornarci. -Sai a volte la realtà supera la fantasia in meglio ... altre volte in peggio;credi davvero di essere capace di affrontare tutto questo?- Rincarò Pulzella. Finalmente riuscii a guardarla dritto negli occhi,considerata la minuscola dimensione in cui mi aveva trasformata -Si Pulzella! Sono più decisa che mai a percorrere gli oscuri labirinti della vita sottoterra.- -Non pensi Lilly che la tua fantasia possa perdere la sua cristallina ispirazione,che il tuo sentire possa alterarsi nella conoscenza delle sagome che finora hanno solo creato le ombre della verità?- La guardai pensierosa prima di rispondere decisa: -No ... Perché ho sempre saputo che l'inganno avrebbe trovato da solo la via del non ritorno,mentre la verità e l'innocenza emerge a galla di ogni mio sogno. Leggera galleggia anche nelle acque più putrefatte,mentre la pesante menzogna finisce sempre più a fondo. Io so bene che non sarò mai più come prima,una volta che mi si saranno aperte le verità sull'oscurità dell'antro terra;ma sono anche certa,che se persone come te e Eddy ne sono il magnifico risultato di quella convivenza,non ne rimarrò di certo delusa.- Pulzella sorrise felice e soddisfatta alla mia affermazione: Ora aveva la certezza che tutto quello che avrei potuto incontrare nel mondo sotterraneo non mi avrebbe di certo cambiata. Poi rivolgendosi ad Eddy, che intanto si era fermato per seguire interessato la conversazione tra me e Pulzella,gli fece cenno di proseguire. L@ur@
|
Post n°416 pubblicato il 12 Maggio 2012 da lascrivana
E così iniziai ad inventarmi la vita. Posai lo sguardo su un foglio bianco Scelsi un brano adeguato alzai il volume della musica Dando inizio così al mio percorso di vita attraverso l'arte. Mi rispecchiai in anime che avevano già conquistato il suo ardire Ricalcai con la punta delle dita i contorni dei loro riflessi Mi dissetai inebriata dalla fonte del loro sapere Rubai ogni stilla di piacere che scivolava dalle loro labbra dischiuse Raccolsi la sfida che l'inganno mi lanciava dubitando fortemente delle sue lusinghe Arrancai nelle salite scoscese alla ricerca della somma verità Affannai nelle corse contro il tempo Appannando il vetro dell'ipocrisia con il fiato corto Cancellai ogni immagine dubbia e con sapiente maestria la sostituii con quella incontrastata della poesia Plasmai figura di cera che si scioglievano al primo raggio di sole Effimere illusioni chimere di struggenti passioni. Solidificai pensieri scalfendoli nella grezza pietra Lisciai la folta e bianca barba della saggezza Frugando tra le pieghe setose della sua candida veste M'inebriai del suo agro profumo e mi riscaldai nel suo travolgente abbraccio Mi riposai ai piedi del suo capezzale Vegliando sulla sua carne immortale Seguii la sua enorme impronta lasciando impressi, al mio passaggio centinaia di piccoli e profondi passi. Seguirò ancora la sua ombra Fino a che lo spazio diventerà stretto per entrambi Congiungendoci in una cosa sola. L@ur@
|
Post n°415 pubblicato il 12 Maggio 2012 da lascrivana
Da qualche parte sopra l'arcobaleno |
Post n°414 pubblicato il 10 Maggio 2012 da lascrivana
Gelosa,forse un pochino,quel poco che basta per stuzzicare la fantasia,per eccitare i sensi,per ingranare in tutti campi,compresi quelli lavorativi. La gelosia ti mette continuamente in discussione,tira in ballo a volte anche schemi inesistenti. Pensa un po' quanta fantasia c'è in una scenata di gelosia: Ci s'inventa la vita con tanto di scenografia e di congetture. Si va oltre lo sguardo,la semplice parola, il minimo gesto. Fluttua in un mondo tutto suo dove deve dar vita a fantasmi inesistenti. Di solito è a carico di un carattere passionale e travolgente ; ricco di una buona dose di egocentrismo,ragion per cui senza la quale non potrebbe esistere. Eh si perché la ragione principale è il desiderare tutta l'attenzione su se stessi,anche nelle persone più timide e modeste;la dove c'è la gelosia tutti i buoni propositi vanno a farsi benedire. La gelosia e da separarsi con l'invidia. L'invidia è una forma gretta che genera sempre malumori;la pura gelosia invece scatena azioni più travolgenti. La gelosia si distingue dall'invidia,perché si è gelosi della persona o dell'oggetto,al di la di chi incontra o di chi lo veste. So di essere gelosa perché non nutro rancore verso la persona che circuisce l'oggetto della mia gelosia,ma proprio dell'oggetto stesso. L'invidia invece si ripercuote al contrario,sulle persone o le cose che distraggono l'oggetto. E' letale quel tipo di sentimento,perché si rivolge verso persone estranee al vero problema. La gelosia,come qualsiasi altro sentimento va' vissuto con moderazione e self control; anche se non sempre è possibile. La gelosia pura diverte,affascina, intriga. Nel mio caso m'incentiva ad una continua crescita,in modo che chi mi segue non debba cercare altrove le distrazioni. Perché parliamoci chiaro il nocciolo della questione è proprio questo,mantenere costantemente i proiettori su se stessi. Fidatevi; un po' di gelosia non guasta nella coppia o nel lavoro,insomma nella vita a giuste dosi come il peperoncino. Picca ed esalta il sapore delle pietanze,ma non troppo da camuffarne gli altri ingredienti. Vi raccomando con le dosi,altrimenti danno l'effetto contrario:diventano lassativi, e non potete immaginare il bruciore durante l'evacuazione: Da urlo proprio! °__° L@ur@.
|
Inviato da: tanmik
il 16/09/2024 alle 06:30
Inviato da: tanmik
il 16/09/2024 alle 06:29
Inviato da: tanmik
il 16/09/2024 alle 06:29
Inviato da: tanmik
il 15/09/2024 alle 05:57
Inviato da: tanmik
il 15/09/2024 alle 05:57