Il Salotto

Mia cara Serenella sono entrata per leggere il tuo "Il peso delle parole" e mi ritrovo con un pensiero di NON PAROLE legato a Parigi, ovviamente non c'è nulla da commentare, ora siamo solo spettatori di fatti che dovrebbero scuotere le coscienze. Già, mia cara Serè come si fa ad essere freddi e determinanti? ti lascio il mio caldo abbraccio sorellina

Lasciarsi intimorire vuole dire dare la vittoria al Male...NO NON CI STO dobbiamo sconfiggere il male partendo dalla base e arrivando alla cosiddetta cupola...solo così possiamo sperare, hai letto bene sperare perchè la speranza è l'ultima a morire... Mario e Stefania

Aver timore significherebbe far vincere 'i signori del terrore'. Onestamente, sono un pò preoccupato del fatto che questa strage potrebbe provocare odio e diffidenza verso quei disperati che scappano dalla povertà e dalla fame e che sono, a loro volta, vittime innocenti di questi terroristi. Buona giornata.

Cara Serenella...Il Male non deve intimorire l'uomo. Il Male deve fortificare l'animo umano. Perchè sfidare il male non significa utilizzare le armi, ma una presa di responsabilità di ognuno nella comunicazione. Ti auguro una buona settimana Patty

Sono ovviamente d'accordo: non dobbiamo farci intimorire dal male, ma finora questo male è stato sottovalutato e combattuto in modo inadeguato. Bisognava prenderlo sul serio già un anno e mezzo fa e cercare di sradicarlo per sempre in tutti i modi. Un abbraccio! Beppe.

Ci sono molti modi per contrastare l'onda aggressiva dei senza anima e molto se ne sta parlando in questi giorni. A me fra tante cose dette ha colpito molto questa lettera scritta da un marito che ha perso la moglie nell'attentato di Parigi: "Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l'amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa. L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio".

Molto bella questa lettera, che dimostra, oltre che un grande amore, anche una profonda fede: non posso che ammirare chi ha questo coraggio. Nel commento precedente ho scritto che il Male va combattuto e annientato: questo non significa, però, che odi i terroristi. Direi, anzi, che mi fanno molta pena, perché le loro menti sono state ottenebrate e manipolate da persone scaltre, che mandano gli altri a uccidersi e a farsi uccidere, per motivi legati ai loro interessi, e che vivono comodi nelle loro case lussuose. Un caro abbraccio! Beppe.