Creato da Cherrysl il 26/01/2014

Il Salotto

Conversazioni -Opinioni su temi vari

 

Messaggi di Luglio 2015

Genio e Umiltà

Post n°281 pubblicato il 30 Luglio 2015 da Cherrysl
 

Capita anche a me di pensare che le persone  geniali possiedano un talento innato e non debbano fare nessuno sforzo nella sfera in cui la loro genialità si muove. Eppure ci sono Geni illustri che si sono espressi diversamente. Einstein disse (...)"Riflettere sulla meravigliosa struttura dell'universo di cui cogliamo ben poca cosa e cercare umilmente di ca­pire una seppure infima parte dell'intelligenza che si manife­sta in natura." » Thomas Edison famoso per l'invenzione della Lampadina e per altri esperimenti elettrici e meccanici, ebbe a dire: "Il genio è composto  all'1% di  ispirazione  e il 99% di sudore ( il termine che usò fu "traspirazione").  Lo scrittore Goethe si impegnò per  ben 60 anni prima di vedere completato il suo Faust dal 1772 al 1832.  Secondo Goethe: "L’attività inesausta, il tentare continuo fanno l’uomo; la colpa peggiore consiste nell’inerzia e nell’autocompiacimento". Nello stesso  Faust  si legge:  «Chi si affatica tendendo sempre verso la meta, può essere da noi redento.» E a proposito della necessità di costanza e lavoro c'è un aneddoto riguardante Beethoven. Invitato ad una serata di musica, il compositore fu avvicinato da una nobile dama che così disse" Ah, potessi avere io un così grande talento e potessi creare meravigliose opere come le sue!" L'artista rispose:" Mia cara Signora, queste opere sono frutto di 8 ore di allenamento costante al giorno  ripetuti per 40 anni..."

 
 
 

Spiritualità e Fratellanza Astrale

Post n°280 pubblicato il 27 Luglio 2015 da Cherrysl
 

Di recente ho avuto modo di scambiare questi messaggi con la mia amica Serenella - Occhi di gatta, che io chiamo La poetessa. Abbiamo lo stesso nome e quando l'ho conosciuta l'ho definita: "La mia sorellina astrale" E' da un po' che non scrive sul suo blog  MusicaePoesia, presa dalle incombenze della quotidianità. Allora l'altra notte le ho scritto: "Ciao Serenella. Sto cercando la poetessa. Vive ancora con te?"

E sono sicura che lei sa entrare magicamente in un'altra dimensione perchè infatti mi risponde :

"Adorata fanciulla, non vi è ombra alcuna che possa offuscare un dono unito all'anima e pensiero. "Ormeggio i desti desideri nell'unico luogo ove il silenzio è colmo di innate speranze.Quell'incantevole immenso carpisce il mio sguardo, ed esso si confonde fra stelle e scie luminose. Straordinaria è la pace che giunge dal cielo". Io rispondo :

 "Meraviglioso! Ogni volta mi lasci incantata...che bel dono hai e regali agli altri" .

 Un altro suo sms:" Voi mi chiedete di far riemergere un lato sopito...Ma vivo nella mia mente...Bussa ogni notte e pone quesiti ignoti agli umani..."

Io:" Pensavo che quando si è nella tua dimensione nessun affanno terreno può essere importante.Il mondo materiale potrebbe scomparire e non sarebbe niente se ci ritrova immersi in un livello più alto. Ecco perchè gli antichi erano più spirituali di noi poveri esseri tecnologici..."

Serenella scrive: "Ogni dubbio è dissolto...Io non appartengo a questo mondo. Vivo in dimensioni parallele...nell'arco del tempo terreno mi sgancio dagli umani... "

E' proprio questo oggi il tema della mia riflessione: la capacità di percepire a livelli superiori il mondo conosciuto e sconosciuto che ci circonda. E riporto questa rilessione di un Maestro orientale di significato universale: “Anche le popolazioni più arcaiche s’inchinano davanti alle meraviglie della natura e riconoscono una presenza suprema dietro le leggi e le manifestazioni della sua grandezza. Questa Coscienza del Divino, per quanto impercettibile nell’uomo contaminato dalla materia, si trova in ogni essere vivente".

 
 
 

ZOE BAU- Un Blog che parla dei nostri amici animali

Post n°278 pubblicato il 21 Luglio 2015 da Cherrysl

Renato Zero - Il Pelo sul cuore

Debora nel suo Blog ZOE BAU ha consigliato l'ascolto di questa bellissima canzone di Renato Zero che parla dei nostri amici a quattro zampe. La canzone è molto bella e commovente. La voglio proporre anche qui e nello stesso tempo chiedervi di visitare il Blog che non può lasciare indifferente chi ama gli animali, si preoccupa per loro e vorrebbe che fossero sempre trattati bene e resta colpito da ogni notizia di maltrattamenti...  clicca

 
 
 

Sting - Desert Rose

Post n°277 pubblicato il 18 Luglio 2015 da Cherrysl

 

Questo caldo è davvero africano e data la nostra estrema vicinanza al NordAfrica non ho resistito alle sonorità sahariane di questo bel brano...

 
 
 

La Musica

Post n°276 pubblicato il 18 Luglio 2015 da Cherrysl

 

 

"Il bello della musica è che quando ti colpisce non senti dolore". Bob Dylan

Questa frase nel Web, ho letto, viene attribuita a Bob Marley, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare...La frase è dunque di Bob Dylan e  se possiamo vivere bene anche senza la rettifica   rimane il senso: la Musica  è una di quelle cose da cui desideriamo essere  colpiti e che ci fa provare sensazioni meravigliose.

P.S. Per una riflessione aggiungo:La musica ci colpisce ma non ci provoca dolore...ma è sempre così? O no? 

 


 

 

 

 
 
 

Omar Sharif

Post n°274 pubblicato il 10 Luglio 2015 da Cherrysl
 

 

 

 

Omar Sharif, uno dei più famosi attori egiziani nella storia, è morto oggi, a 83 anni. Famoso soprattutto per il suo ruolo nel film Lawrence d’Arabia di David Lean, uscito nel 1962. Anni dopo recitò anche nel Dottor Zivago 1965. Alcuni mesi fa il suo agente aveva confermato che Sharif soffriva del morbo di Alzheimer. I due film citati sono famosissimi. Invece voglio ricordare l'attore con un altro film meno conosciuto, ma molto bello. Recitato a fianco della bella e brava Claudia Cardinale

Quella strada chiamata paradiso (588, Rue Paradis) è un film del 1992 diretto da Henri Verneuil. È il seguito di Mayrig 1991: i due film, nonostante l'importanza storica del tema trattato, hanno avuto scarsa diffusione in Italia. Racconta la storia di una famiglia armena rifugiatasi in Francia (precisamente a Marsiglia) per sfuggire al genocidio. Si può considerare un film autobiografico del regista.

 

 

La famiglia del protagonista (Azad Zakarian), ricchi armatori dell'Armenia, riesce a scampare al genocidio rifugiandosi a Marsiglia. Come ogni rifugiato non ha più nulla, fatta eccezione per i forti legami affettivi dei suoi componenti, la propria dignità ed la propria identità culturale. Il primo domicilio sarà in una camera malsana di un condominio sito al civico 109 di Rue Paradis. Si riparte da zero in condizioni di estrema miseria e discriminazione, ma consapevoli delle uniche ricchezze rimaste: la famiglia e le proprie radici. "Il male peggiore dell'esiliato è la nostalgia di ciò che è perduto. Guai a cedere ai rimpianti che gli fanno stringere il cuore, che gli fanno ricordare cos'era una volta a paragone di adesso. Purtroppo per noi la nostalgia è un lusso. Noi possiamo solo continuare a vivere." Con queste parole il padre del protagonista ( Omar Sharif) chiede ad un suo connazionale di portalo con se presso lo zuccherificio dove lavorava, con la speranza di ottenere un impego come operaio. Ogni risorsa viene investita nella cura del protagonista, in età scolare, garantendogli un'educazione pari a quella della ricca borghesia francese. Col tempo, riescono a rilevare il piccolo negozio di camicie per il quale la madre e le due zie del protagonista lavoravano, sito al 168 di Rue Paradis.

Azad affronta, fin da piccolo, le difficoltà di un'integrazione sociale e culturale in un contesto avulso dal proprio, senza rendere partecipe la propria famiglia delle discriminazioni sistematiche che subisce dai suoi coetanei e dai suoi precettori.

Dopo essersi laureato in ingegneria, il giovane si appassiona al teatro.Diventa un importante regista e giungono fama, affermazione sociale e ricchezza.

Sposa una donna che, vergognandosi delle origini del marito, lo induce a cambiare il proprio nome e cognome con uno francese. Nel sistematico tentativo di cancellare il suo passato, tenta di allontanarlo dalla sua stessa famiglia.

Nonostante una vita apparentemente invidiabile, Pier, già Azad, si sente sempre più avulso dal contesto in cui vive e questo stato di alienazione finisce per condizionare le dinamiche relazionali con la moglie e la famiglia di origine. A seguito di un'intervista rilasciata dagli anziani genitori ad una rivista francese, ritenuta inopportuna dalla moglie, scaturisce una mortificante invettiva telefonica contro il padre. "Mio padre mi ascoltò senza dire una parola. Sotto lo sguardo impietoso di Carole dissi cose che oltrepassavano di gran lunga quello che pensavo. Avevo dimenticato la vecchia massima che lui mi ripeteva spesso:"Parla sempre come se non ci fosse un domani per pentirti di quello che hai detto il giorno prima"." ll padre si fa dignitosamente da parte e muore senza che il figlio possa comunicargli le sue scuse. Il rimorso lo induce a riconsiderare il suo percorso identitario.

L'ennesimo tentativo della moglie di mortificare pubblicamente la madre ( Claudia Cardinale)è l'occasione per il protagonista di confessarle di non riconoscersi più nell'immagine costruitagli. Ne consegue che i coniugi si separano.

Riconciliatosi con se stesso e con le proprie origini, torna a prendersi cura della madre regalandole un domicilio al civico 588 di Rue Paradis, in una residenza lussuosa che da bambino la madre gli aveva indicato essere simile a quella in Armenia. Nel partire per una tournée, la madre gli raccomanda di portare con se un pullover per proteggersi dal freddo e questo gesto lo riporta indietro nel tempo quando regolarmente la madre gli nascondeva un maglioncino nella valigia per proteggerlo da "un freddo immaginario". Consapevole del fatto che il tempo dell'addio alla madre si avvicina pensa al freddo che proverà "veramente" nel momento del distacco, per il quale non basterà il maglioncino raccomandatogli.

 

 

 

 
 
 

La Scommessa...

Post n°273 pubblicato il 08 Luglio 2015 da Cherrysl
 

 

Pascal è stato un matematicofisico, filosofo e teologo francese. Vissuto tra il 1623 e il 1662. Pascal afferma che bisogna, dopotutto, "scommettere" sull'esistenza di Dio. Bisogna, cioè, decidere di vivere come se Dio ci fosse o come se Dio non ci fosse; non si può non scegliere, poiché il non scegliere è già una scelta. In realtà, come dice il commentatore pascaliano Jacques Chevalier, la scommessa è meno banale e superficiale di quanto sembri: infatti, egli dice:

« [...] Valutiamo questi due casi: se vincete, vincete tutto, se perdete non perdete nulla. Scommettete, dunque, che Dio esiste, senza esitare.[...] »
(Blaise Pascal, Pensieri, 233)

Ovvero, "scommettendo" che Dio non esiste, non si vince nulla, ma si perde tutto (cioè il bene finito); al contrario, "scommettendo" che Dio esiste si vince tutto (cioè la beatitudine eterna ed infinita) e non si perde nulla; ed il fatto che la scommessa a favore di Dio è totalmente ed infinitamente propizia e vantaggiosa a coloro che la compiono, ciò significa che è fondata, e diventa dunque la scommessa stessa una "prova" di tale esistenza divina, e dunque la "vittoria" della scommessa è nella scommessa stessa, che in tal modo non è più scommessa, ma è già vittoria certa. (Dal Web)

 
 
 

Indovinello

Post n°272 pubblicato il 06 Luglio 2015 da Cherrysl

 

Qual è quella cosa che ti fa dire il contrario di quello che pensi facendo capire che stai pensando il contrario di quello che dici?

 
 
 

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