Creato da Cherrysl il 26/01/2014

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Messaggi di Novembre 2015

Bizzarrie...

Post n°309 pubblicato il 30 Novembre 2015 da Cherrysl
 

 Una bizzarra storia ma assolutamente vera. L'attrice Meryl Streep si cimenta in un film in cui interpreta la cantante americana Florence Jenkins ( 19 luglio 1868–26 novembre 1944) che divenne famosa per la sua completa mancanza di doti canore.

Proprio così. L'attrice dice: E' la vera storia di una donna tragicomica. La voce che la Jenkins sentiva nella sua testa era bellissima , per il resto del mondo, era soltanto una voce senza senso del ritmo, senza qualità."Un personaggio tenace poetico tragico folle". La cantante aveva preso lezioni di canto anche se scoraggiata dalla famiglia e dal marito. Riuscì a sovvenzionare una attività teatrale proponendo così delle esibizioni in pubblico. Dalle registrazioni appare chiaro che la Jenkins aveva poco senso dell'intonazione  e del ritmo ed era a malapena in grado di sostenere una nota. È possibile ascoltare i suoi accompagnatori fare aggiustamenti per compensare le sue variazioni di tempo e i suoi errori ritmici. Ciononostante, divenne notevolmente famosa in modo non convenzionale. Apparentemente il suo pubblico la amava per il divertimento che forniva, più che per le sue doti canore. I critici spesso descrivevano il suo lavoro in modo ambiguo, il che potrebbe essere servito a stuzzicare la curiosità del pubblico.

Nonostante la sua palese mancanza di abilità, la Jenkins era fermamente convinta della sua grandezza. Si paragonava positivamente con noti soprani. Liquidava le risa che spesso si levavano dal pubblico durante le sue esibizioni, come "gelosia professionale" delle sue rivali. Era comunque conscia delle critiche e diceva "La gente può anche dire che non so cantare, ma nessuno potrà mai dire che non ho cantato."

 

Vi basterà sentire poche note per capire quanto poco talento la Signora Jenkins aveva...Ma questo può rallegrare tutti coloro che si reputano negati per il canto :)

 
 
 

Aphrodite's Child - Quando l'Amore diventa Poesia

Post n°308 pubblicato il 18 Novembre 2015 da Cherrysl
 

 

Mi sono imbattuta in questo brano...Impossibile lasciarlo andare

 

 
 
 

Pensiero.

Post n°307 pubblicato il 14 Novembre 2015 da Cherrysl

Volutamente non parlo di cio' che e' successo a Parigi, ma ne sono molto colpita ovviamente. Sono pero'  consapevole che il Male non si arrende mai, ma non mi lascio intimorire

 
 
 

Il Peso delle parole

Post n°306 pubblicato il 13 Novembre 2015 da Cherrysl
 

Risultati immagini per parole foto

 

Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche.  J.P. Sartre

Ogni giorno per mesi, anni, si dicono milioni di parole...una buona parte   di queste si dissolve nell'aria ... A volte  qualcosa rimane di quello che si dice specialmente tra persone che provano un qualche interesse l'uno per l'altra che sia un' amicizia un amore o un qualsiasi altro rapporto interpersonale. Qualche concetto, riflessione o frase importante e significativa che ci ha aiutato a comprendere ad andare in fondo ad una questione,  che ci ha aiutato a chiarire un dubbio o a prendere una decisione o qualcosa di ironico spiritoso che ci è rimasto impresso...o qualcosa di incisivo che ci ha aiutato a capire meglio noi stessi o altri. Poi, ci sono quelle parole... ne basta una. Una parola sbagliata al momento sbagliato. Quella che mette in crisi rapporti di parentela o amicizie o amori. Quella che una volta detta e non puoi più ritirarla, spendi altre centinaia e migliaia di parole per correggere spiegare giustificare, ma non serve a niente. Ne basta solo una o pochissime di più per rovinare irrimediabilmente una relazione. A chi non è mai capitato? A chi non è capitato di aver detto una  parola o una frase e di aver visto distrutto un rapporto... A me è capitato, anni fa ...Mi consolo pensando che se basta una parola, una frase perchè un altro perda stima amicizia amore nei nostri confronti senza possibilità di appello, forse quel rapporto non era  poi un granchè...forse era già abbastanza fragile e prima o poi sarebbe successo, forse quella leggerezza nel dirla era solo un disagio interiore espresso nel modo sbagliato...Ma perchè allora stiamo così male all'idea di perdere una persona che non ci vuole più? O la nostra possessività o anche la paura di essere rifiutati ci fa sembrare quella persona più indispensabile di quanto non sia veramente? E il tempo ci insegna infatti che ciò che quasi ci ha fatto morire di dolore invece l'abbiamo dimenticato...oppure abbiamo talvolta la presunzione che ogni cosa ci debba essere perdonata, anche una provocazione?  

 
 
 

Romuald et Juliette

Post n°305 pubblicato il 11 Novembre 2015 da Cherrysl
 

 

 

Premetto che mi piacciono moltissimo i film francesi...Questo che vorrei condividere con voi è un Film dell'89. E' una commedia irresistibile, vivace, intelligente. Una favola moderna tenera e divertente. La trama è particolare... Da dieci anni la nera Juliette lavora come addetta alle pulizie in una fabbrica di latticini presieduta dal dinamico bianco Romuald, sposato e padre di due figli.  Un giorno Juliette scopre, fra i rifiuti, le prove di una macchinazione contro il presidente ordita da alcuni collaboratori e dall'amante, la sua segretaria. Invano tenta di parlare a Romuald che, non ascoltandola, viene travolto da uno scandalo costruito ad arte. L'uomo si rifugia allora in casa di Juliette in un quartiere degradato e prepara la riscossa. La donna ha cinque figli tra i quali, uno problematico...Romuald si affezionerà a lei e alla famiglia e dopo diverse vicissitudini si scopriranno innamorati e si sposeranno... Colpisce il fatto che l'amore possa nascere  tra un uomo circondato da belle donne  e una donna non avvenente, madre di cinque figli , alle prese con una vita difficile ben lontana dalle agiatezze e dal bel mondo. Mi piacerebbe che qualcuno di voi trovasse il tempo di vedere questo film...

 
 
 

Curiosità sul Colore degli Occhi

Post n°304 pubblicato il 09 Novembre 2015 da Cherrysl
 

Per ogni colore degli occhi c’è una personalità

Gli iridologi sono convinti che ad ogni colore dell’occhio sia possibile associare delle caratteristiche personali precise. I soggetti che hanno gli occhi neri sono sicuri, fermi e fiduciosi nelle proprie capacità. Hanno bisogno continuamente di essere al centro dell’attenzione ed esercitano pieno controllo sulle loro emozioni. Gli occhi castani sono tipici di persone allegre, profonde nell’animo e capaci di gestire i propri sentimenti senza però scadere nel cinismo. Chi ha gli occhi azzurri o verdi è romantico e impulsivo, originale e sincero nei rapporti interpersonali. Gli occhi blu denotano un carattere passionale e profondo, che però non è solo intenso e coinvolgente ma anche piuttosto equilibrato. Infine, le iridi grigie appartengono a individui allegri, vitali, discreti, controllati e stabili sotto ogni punto di vista

 
 
 

Requiem

Post n°303 pubblicato il 02 Novembre 2015 da Cherrysl
 

Brevissimi,  ma molto intensi e potenti questi brani classici estrapolati dalle  Opere di Messe da Requiem di Verdi e Mozart

 

 

 

 

Verdi: Requiem - Dies irae - Wiener Symphoniker/Giulini (1977)


Requiem In D Minor, K. 626: 3. Sequentia: Dies Irae


Il Dies irae è una sequenza in lingua latina, molto famosa, attribuita a Tommaso da Celano. Sono in molti a ritenerla una composizione poetica medievale tra le più riuscite.  Descrive il giorno del Giudizio, l'ultima tromba che raccoglie le anime davanti al trono di Dio, dove i buoni saranno salvati e i cattivi condannati al fuoco eterno. Il Dies irae è una delle parti più note del Requiem e quindi inserite nel rito per la messa funebre. Probabilmente l'ispirazione dell'inno è biblica:

« Dies irae, dies illa, dies tribulationis et angustiae, dies calamitatis et miseriae, dies tenebrarum et caliginis, dies nebulae et turbinis, dies tubae et clangoris super civitates munitas et super angulos excelsos. »


« Giorno d'ira quel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebre e di caligine, giorno di nubi e di oscurità, giorno di squilli di tromba e d'allarme sulle fortezze e sulle torri d'angolo. »


 
 
 

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