Un omaggio alla mia terra, la Sardegna. Questa bellissima canzone dei Tazenda con Eros Ramazzotti - Domo mea
Messaggi di Maggio 2016
Salve, Regina, Mater misericordiae, / vita, dulcedo et spes nostra, salve”. E’ da poco passato l’Anno Mille quando nelle abbazie benedettine, risuonano le parole di questo antico inno, una delle più antiche preghiere dedicate alla Vergine, cantato secondo i modi del gregoriano. L’Europa sta faticosamente uscendo da un periodo di ferro e di fuoco: guerre, saccheggi, invasioni, carestie hanno spopolato le città, devastato le campagne. E' come se dopo tanta rude violenza si diffondesse il desiderio di ingentilimento, di compassione, di protezione. Il sistema feudale, ideato da Carlo Magno, sta ora portando più difesa nei confini e assicurando maggiore sicurezza alla popolazione. E da questo stato d'animo nasce l'esigenza di costruire nuove chiese. Nasce lo stile romanico: possente, robusto, protettivo. E molte di queste chiese sono dedicate a Maria, la Nostra Signora. Nella Salve Regina i nuovi tratti sono tutti presenti: la misericordia, la vita, la dolcezza, la speranza. L’uomo medievale cerca allora di dare un volto a Maria, per poter rivolgersi a Lei con maggiore intimità, con familiarità, con la certezza di sentirsi guardato e compreso dai suoi occhi misericordiosi. E’ così che si diffonde ovunque l’iconografia della Mater Misericordiae. Gli artisti si ispirano ad una consuetudine presente nell’Europa feudale: era tradizione nei castelli applicare il cosiddetto privilegio della "protezione del manto”. La feudataria, con il solo gesto di allargare il suo mantello, considerato inviolabile, poteva concedere aiuto a bisognosi adottare orfanelli, proteggere i perseguitati, persino, in alcuni casi, concedere la grazia a un condannato a morte. In Italia prima che in altri paesi europei, nascono le prime Confraternite, associazioni volontarie di cittadini di differente estrazione sociale, animate da spirito di carità, che ispirandosi alle opere di misericordia, istituiscono i primi ospedali, orfanatrofi, assistono le vedove, portano conforto ai prigionieri e curano le sepolture dei più poveri. Fra tutte le raffigurazioni della Madonna della Misericordia spicca il capolavoro di Piero della Francesca, tavola lignea dipinta intorno al 1450 e inserita nel grande Polittico della Misericordia.
La Vergine è raffigurata in piedi, in grandi dimensioni, mentre allarga il proprio mantello per accogliervi, al di sotto, i fedeli inginocchiati Con il diffondersi di questa tipologia iconografica, sotto il mantello della Vergine finì per trovare riparo l'intera umanità: uomini e donne, bambini, membri di confraternite religiose o di congregazioni di mestieri, vescovi e papi, re e imperatori. La Madonna, rappresentata in questo modo nelle vesti di protettrice del genere umano dai mali del mondo, era detta anche Madonna dell'"Aiuto", della "Consolazione", Madonna della Mercede in Spagna, "Notre-Dame de Consolation" in Francia, "Schutzmantelmadonna" ("Madonna del mantello protettivo") in Germania.
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Post n°335 pubblicato il 17 Maggio 2016 da Cherrysl
Credo tutti abbiate presente la canzone Alta Marea di Venditti, splendida...ma sapevate che è una cover? Il brano originale è Don't Dream It's Over dei Crowded House
Crowded House - 1986 Paul Young - 1991
Antonello Venditti - 1991 |
Chi ama leggere sa che in tanti libri si trovano delle frasi che ci colpiscono e con le quali ci sentiamo in sintonia perchè ci rispecchiamo in esse. Oggi voglio citare una frase dello scrittore Tiziano Terzani :"Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. Ma non c'è più". Tiziano Terzani - Lettere contro la Guerra (2002) A me succede di pensarci. Non spesso, per fortuna, perchè ho imparato che è meglio restare ancorati nel presente. Tentare di riportare alla mente anni della nostra esistenza è inconsistente quanto tentare di stringere della sabbia tra le mani...in poco tempo il ricordo si disperde e resta il vano sforzo di domandarsi come abbiamo vissuto decenni della nostra vita. Anni che sembrano passati troppo velocemente , mentre allora, da giovani, avevamo l'impressione che il tempo a nostra disposizione fosse infinito... |
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