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Strategia della tensione.

Post n°364 pubblicato il 22 Febbraio 2019 da lontano.lontano
 
Foto di lontano.lontano

Ci sono patologie che colpiscono due volte.
La prima è, logicamente, la persona che ne è affetta, la seconda è la persona che diventa la vera vittima del soggetto patologico.
Non entro in dettagli medici che non mi competono ma voglio solo riflettere sul fatto che la vita di una persona sia metodicamente distrutta da chi non dovrebbe o, non ci aspetterebbe, avesse questo ruolo.
Chi vi distrugge la vita, chi vi porta ad ammalarvi, chi vi vuole inconsciamente annientare è facilmente riconoscibile.
Riconoscibile oggi, perché solo oggi ha gettata la maschera, solo oggi ha portato alla luce quel suo meccanismo perverso che, essendo a voi così perfettamente celato, non vi ha permesso di capire la situazione e salvarvi per tempo.
Si, l'unico mezzo per non esser distrutti da persone così è quello di capire subito con chi si ha a che fare, però, anche se vi capitasse questo mezzo miracolo, sarebbe sempre un mezzo miracolo perché, quasi sempre è vanificato dalla variante affettiva.
Quando si cade in quell'affetto bieco ed illogico che è l'amore, ad esempio, non ci sono possibilità né di ragionare, né di essere ragionevoli, né razionali.
Ecco perché l'amore è un sentimento che non ha soli aspetti positivi ma, spesso, letali per coloro i quali ne sono colpiti.
E quando ci si accorge dei danni, fisici, morali, psicologici, che vi portano ad essere le vittime del carnefice affettivo, le speranze di uscirne vivi sono estremamente labili.
Quando la maschera cade, potete solo maledire il destino, voi stessi, tutti gli dei dell'Olimpo, il vostro coraggio che porta al vostro estremo sacrificio o la vostra paura di un cambiamento destabilizzante per l'altro, non capendo che, se siete arrivati a questo punto, è solo colpa della genesi dei fatti.
Proviamo a individuare il/la nemico/a che vi accompagnerà sull'orlo del precipizio e si allontanerà da voi senza spingervi di sotto ma, anche senza farvi fare un passo indietro.
Ripeto che si tratta di condizioni inconsapevoli, una malattia non è mai una colpa, anche se, nel risultato, non cambia moltissimo se, chi vi sta uccidendo è consapevole di farlo oppure no.
Il/la vostro/a antagonista è colui o colei il quale è il mondo intero.
E lui/lei il centro di tutto, il perno attorno al quale tutto si deve muovere.
La sua parola identificativa è: "Io"
Nulla esiste oltre a lei, né voi, né la vostra situazione, né il vostro star male, nessuno, esiste se non lei sola e tutto deve esser rapportato a lei.
Fateci caso, se un tale soggetto incontra qualcuno e chiede: "Come stai?"
Non attende neppure il tempo di una mezza risposta che dice: "Anche io sai... "
Deve solo parlare di sé perché è l'unico argomento che conosce a fondo, non sa di altro, non ascolta, non prende atto di opinioni diverse, contan solo le sue, il resto non esiste e non vuole che esista.
Di solito, ha paura del confronto, non esiste nessun confronto, non vuole ascoltare punti di vista diversi perché la possono destabilizzare nelle sue errate convinzioni.
Ama la rassicurante menzogna e combatte con veemenza contro la verità, anche se conclamata dall'evidenza.
Vi farà la guerra se oserete dire un qualcosa che non sia conforme al suo pensiero, è intollerante fino al punto di odiarvi in maniera così forte che persino voi, che ormai conoscete questa tattica ne rimarrete stupiti.
Vi farà male non dandovi neppure la dignità di un momentaneo ascolto, vi mollerà lì, magari fuggendo da tavola con il piatto in mano, vi toglierà la possibilità di parola, strozzandovi le parole in gola e godendo di quel momento in cui non vi farà esistere.
Si, il massimo per tipi così è non fare esistere perché l'esistenza altrui presuppone la coscienza della propria, ed in questa gara sanno benissimo di esser perdenti.
Il gioco è chiaro e si può sintetizzare nella metafora della bilancia a due piatti.
La bilancia a due piatti ha un'asta nella quale c'è un peso mobile.
Se si mette qualcosa su un piatto si dovrà controbilanciare spostando il peso sull'asta verso la parte opposta.
Ecco, voi sarete sempre seduti sul piatto che il vostro peso spingerà verso il basso e la vostra carnefice su quello più in alto. 
In pratica, affinché possa lei, salire in alto ed emergere senza averne i requisiti dovrà, forzatamente, spingere verso il basso voi.
Facile vero?
Ditemi se non vi è mai accaduto con compagni di scuola, colleghi di lavoro, in famiglia, dovunque esista una competizione.
Se si riesce a far passare qualcuno per quello che non è, se si riesce a fare arrivare il messaggio della sua inadeguatezza, il gioco è fatto, colui il quale non ha alcun numero per prevalere lo farà in automatico.
Non avete ancora identificato il soggetto?
Allora aggiungiamo questo; visto che la persona che vi porterà sul fondo con la pietra al collo deve essere al centro di ogni attenzione, farà in modo che tutto sia focalizzato su di lei, togliendovi quelli che, dal suo punto di vista, sono ostacoli distraenti il suo progetto.
Fateci caso, state ascoltando qualcosa alla televisione, che vi interessi poco o tanto non cambia nulla, state ad ascoltare, anche per non sentire i soliti improperi contro il mondo intero.
Qualche secondo, dopo, quando si accorge di questo allora arrivano i commenti a voce alta, contro tutti, arrivano i rumori fatti ad arte per coprire il volume della tv.
I piatti sbattono forte sulle superfici, gli armadietti della cucina si aprono e si chiudono senza ragione, quasi come in un film di animazione.
E quando vi permettete una sola occhiata, seppure eloquente e significativa che descrive il vostro stato d'animo ascolterete la risposta piccata: "Adesso sono vietati anche i commenti?"
Questo dimostra che son tutte mosse preordinate, una tattica sagace e studiata, che nulla, è lasciato al caso.
Così, nel giro di un secondo passerete da persona innocente, per il più infame dei despoti, colui il quale vieta il libero pensiero e la libera sua espressione.
Non illudetevi di spuntarla spiegandovi, meglio tacere e fare finta di nulla perché dette persone sono di una furbizia estrema ed hanno imparati questi miseri trucchi a menadito per cui mai potrete trovare una chiave per scardinarli.
Mai avrete ragione, non provate neppure, non esiste la ragione altrui, il ribaltare la realtà permette loro di far si che la colpa sia sempre e comunque la vostra, qualsiasi cosa facciate o non facciate la ragione sarà sempre la loro.
Un semplice sguardo sarà sufficiente per mandarvi al rogo, una vostra parola ne farà grandinare così tante dal senso opposto che sarete sommersi.
Altro non è che, parafrasando momenti storici italiani, la strategia della tensione, che vi consumerà nella mente e di conseguenza nel fisico.
Non basta ancora?
Vediamo se questo vi aiuterà a capire ulteriormente la macchinazione contro di voi.
Vi alzate ogni mattina alle 5 per andare al lavoro usando la macchina.
Una mattina non parte, allora ve la cavate come potete con un mezzo pubblico e, quando ne avete la possibilità chiamate casa spiegando l'accaduto, pregando il soggetto patologico di portare l'auto dal meccanico che è a pochi metri dalla vostra dimora.
Secondo voi qual'è la prima risposta che vi sentirete dare?
"Proprio oggi che devo fare...." (non importa cosa) di solito è la prima balla che le viene in mente, la cosa che conta è crearvi un ulteriore problema e non aiutarvi a risolvere quello che già avete.
Pensate che serva a qualcosa dire di esser al lavoro e non poter far nulla fino a sera?
Non serve a nulla e non ditelo per nessun motivo perché ciò diventerà un'aggravante.
"Non posso adesso" è ciò che vi aspetta e potete già cercare un passaggio per il giorno dopo perché la macchina dal meccanico lei non la porterà.
La spiegazione psicologica di tutto questo è infantile.
Se lei portasse subito l'auto in officina che valenza avrebbe il suo esistere?
Nulla, non se ne accorgerebbe nessuno, il suo "Si" scivolerebbe tra le cose normali, invece il "no", il "Non posso adesso" vi indurrà a pregarla dandole un ruolo di vitale importanza.
Non chiedete mai perché sarete costretti ad implorare, non mostratevi mai bisognosi di un suo aiuto perché tutto vi sarà fatto pesare maledettamente e quel poco che vi concederà vi sarà calato dall'alto dei cieli.
Il vostro sacrificio quotidiano deve passare in second'oridine, anzi, non deve proprio esistere, và taciuto l'altrui sacrificio perchè il sacrificio deve sempre esser unilaterale, voi al massimo non siete sacrificati, fate soltanto il vostro dovere.
Potrei andare avanti per ore e per pagine intere ma, sta cosa, oltre che annoiarmi, mi sta creando una sensazione poco piacevole e soprattutto contraria a ciò che si deve mettere in opera in questi casi.
Dovete avere la forza e la serenità necessarie per evitare la trappola.
E ci si riesce soltanto se, a coloro i quali hanno bisogno di attenzioni e le attirano in tutte le maniere non vengono concesse.
Utilissime sono le cuffie con la musica, la vostra musica che, a volume alto, copre ogni azione atta a destabilizzarvi.
Mostratevi concentrati su altro e non sulle negatività che vi sono indirizzate, non ascoltale le parole scandite per farvi innervosire, fatevi scivolare addosso le offese, non mostrate la vostra simpatia verso qualcuno, dirottate altrove l'odio che, inconsciamente oppure no, vi viene dispensato in maniera massiccia e, cercate, tramite le vostre risorse, nonostante chi vi vuole distruggere di rimanere in vita ancora un po'.

 

 

 
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