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La macchina del tempo.
Post n°200 pubblicato il 06 Marzo 2011 da lontano.lontano
Supponiamo che esista una dimensione sconosciuta, che risponda ad una legge naturale, innaturale per le nostre esperienze attuali, un qualcosa che non so definire e che, per farmi capire da tutti, definirò in maniera accessibile, macchina del tempo. Bene, se esiste la macchina del tempo, posso ipotizzare che con essa, ci si possa spostare su e giù per lo stesso e per lo spazio, nel passato che fu e nel futuro che sarà. Ipotizziamo ora, che io sia già morto almeno una volta, morto un giorno di un anno indefinito, e sia rinato, esattamente come certificato all’anagrafe. Ebbene, se accettiamo il teorema dell’esistenza della macchina del tempo, perché dovrei dare per scontato che io sia nato, per forza, in un mio futuro? Potrei esser morto, ieri, oggi magari, o domani, e poi, essere ritornato in una nuova vita, cinquantacinque anni fa, esser nato, quindi, nel mio passato. E se diamo per vera questa mia tesi, oggi, io sto vivendo in un tempo già trascorso, e non, come tutti diamo per certo, in un tempo a me successivo. In breve, se un individuo muore nel 2011, essendo il tempo, percorribile per tutto il suo corso, e non solo in proiezione futura, è lecito pensare che si possa ritornare anche ad epoche precedenti. Forse ho lasciato la mia vita nel 2019 o nel 2099 in un anno a caso, ciò che mi chiedo è perché sia rinato proprio nel 1956. Se potessi scegliere, io vorrei vivere nell’epoca dei cavalieri e delle castellane, quel segmento di civiltà e di storia che si mescola con la magia, col mito e la leggenda. Castelli, cavalli al galoppo, duelli, e capelli biondi di donne angelo, il fuoco che arde nei camini ed una natura ancora incontaminata. Perché allora non vivo lì ora? Propendo più per la seconda ipotesi, l’idea di una libera scelta, mi lascia alquanto perplesso, esser liberi totalmente, penso che sia solo una meravigliosa illusione Io, e tutti voi, potremmo essere, come una stella già morta ma che crediamo ancora esistente, solo perché la sua luce sta ancora viaggiando verso i nostri occhi. Possiamo escludere che la terra sia già disabitata, priva del genere umano, forse causa di una catastrofe naturale, forse a causa di una guerra atomica o chissà per cos’altro ancora? E’ solo fantascienza pensare che si possa vivere pur essendo già morti? Non è follia pensarlo, anche perché di resurrezione e nuova vita, non ne parlo di certo io per primo, che effettivamente esista una connessione, tra le dottrine religiose e la “macchina del tempo” è altamente suggestivo. Qualcuno, mi dice che io sia lontano da questo mondo, non posso dar torto a chi lo afferma e, forse, le riflessioni contenute in questo articolo, possono fornirne una fondatezza logica. Che io non sia figlio di questo tempo è più che un’impressione, che io provenga da un futuro, che ha superate le cose senza senso che ci vedono protagonisti oggi, è indimostrabile ma mi piace pensarlo.
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