Creato da: lontano.lontano il 22/01/2008
la poesia, la musica ed il loro contrario.

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Messaggi di Agosto 2019

 

Sei di S.Margherita... se

Post n°377 pubblicato il 21 Agosto 2019 da lontano.lontano
 
Foto di lontano.lontano

Sei di S. Margherita da qualche generazione se l'anguria la chiami "Scindra".
Se sai che oltre i quartieri canonici, esiste anche quello " Du Meu" pronunciato alla francese, tradotto "del molo" e si trova nei pressi dei giardinetti dove c'era il chiosco della musica.
Così come dovresti sapere che nel suo sotterraneo erano parcheggiate le automobiline a batteria che il Signor Franco faceva guidare ai bambini, giornalmente reclutati, fino alla "Rotonda" uno spazio sul quale organizzava una gimcana tra le lattine vuote dell'olio per motori.
Se sai che li proprio di fronte c'è il "Pontile" dove attraccano i vaporetti e puoi vedere una madonnina che guarda verso il mare.
Se sai che sempre lì nei giardinetti, in estate, i volontari dell' A.V.I.S. allestivano una fontanella, nei pressi della quale c'era l'autoemoteca dove poter donare il sangue.
Sei di S. Margherita se sai chi era "Banin" di Corte o hai gridato, o hai sentito gridare a "Ugo" " dun!" a S. Bernardo, dovendo poi subire le sue poco forbite risposte.
Se sai che proprio nella piazzetta di S. Bernardo funzionava l'ambulatorio comunale.
Se sai che in città c'erano due campetti in terra battuta sui quali giocare a pallone, uno a Corte nei pressi del "Suisse", l'altro, dove adesso ci sono le scuole, piccolo spazio dove per qualche mese all'anno sistemavano gli autoscontri o il circo.
Se sai che in città c'era un cinema all'aperto.
Se sai che uno dei tre cinema che funzionavano era il Lux detto "dei preti".
Se sai che li accanto c'era la "Sede" un locale appartenente alla parrocchia dove i ragazzini giocavano a ping pong o a calciobalilla.
E se sai che ai piani superiori si svolgevano le lezioni di catechismo alle quali si accedeva facendo forare l'apposito cartellino.
Se sai che proprio lì i volontari attivisti parrocchiani organizzavano le "Olimpiadi Vitt", evento di grande rilevanza al quale partecipavano anche i ragazzi dei comuni limitrofi.
Se sai che Via dell'Arco è quasi più conosciuta come " dalla Spesina" antichissima osteria divenuta moderno bar.
Se sai dove si trova la zona detta della "Madonnetta" e i "Marinaretti".
Se sei stato investito da quel profumo unico e particolare di prodotti alimentari entrando nella bottega di "Balin Seghezzo"
Se hai giocata una schedina del Totocalcio al bar "Bima"
Se hai mangiato un gelato della gelateria di "Giovanni" proprio lì in quella piazza.
Se sai che l'ospedale "Vecchio" di Via Roma, aveva un campanile.
Se sai che vicino all'attuale tenenza dei carabinieri c'era l'istituto del "Carmine".
Se per te, l'attuale "Festa della Primavera" rimane il falò di S. Giuseppe.
Se sai che il mare un tempo arrivava fino a dove adesso c'è la piazzetta delle pizzerie.
Se sai che la farinata usciva calda in serata da "Pezzi".
Se sai che c'era la "Befana del Vigile" approntata in una delle prime rotonde italiane.
Se sai che la squadra di calcio cittadina si chiamava "Tigullio".
Se hai giocata una partita a boccette al "Passatempo".
Se sai cosa significa la frase: "Ti mando in via Dogali".
Se hai ancora la fortuna di avere i genitori e magari i nonni nati o residenti a S. Margherita fatti raccontare qualcosa e, se vuoi, suggeriscimela nei commenti, affinché possa allungare questa mia lista con nozioni e ricordi che in questo momento mi sfuggono.

 
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La farina ed il sacco.

Post n°378 pubblicato il 27 Agosto 2019 da lontano.lontano
 
Foto di lontano.lontano

Ci sono frasi, detti, pezzi di pensiero o presunto tale, che riteniamo mentalmente acquisiti in forma corretta ma, andando ad analizzarli con la logica elementare di un cervello appena appena funzionante, ci accorgiamo che di corretto e logico c'è davvero poco.
Per far un esempio semplice usiamo una frase che nelle intenzioni vorrebbe esser sinonimo di altre o darci una raffigurazione scenica di una situazione.
Cosa significa per voi: "Non è farina del tuo sacco"?
In breve, vuol dire che non è un qualcosa ascrivibile ad un vostro pensiero, a qualcosa che genericamente vi appartiene o che viene da voi, in pratica, di un qualcosa che avete copiato o che avete fatto proprio in maniera truffaldina.
Mi sbaglio? 
No, nel pensare comune non sbaglio ma è il pensare comune che sbaglia.
Nessuno ha mai pensato che il sacco in questione è mio ma dentro un sacco mio ci potrebbe esser della farina non mia?
Non basta aver un sacco di proprietà per asserire con certezza che il contenuto di quel sacco sia certamente di mia proprietà.
Nel mio sacco ci potrebbe essere, come nelle vignette raffiguranti dei ladri con il sacco della refurtiva in spalla, qualcosa che mio non è.
Il detto in questione non tiene conto che io potrei riempire il mio sacco con ogni tipo di farina, non soltanto quella mia, così come potrei riempire il mio portafogli di denaro illegalmente sottratto al portafogli di un altro.
Non penso però che basti quale giustificazione asserire che essendo ora nel mio portafogli sia diventato a tutti gli effetti di mia appartenenza.
Conta la farina e non il sacco, deve esser mia la farina e non ciò in cui è contenuta ma, questo distinguo, il proverbio non lo fa e non lo prende minimamente in considerazione.
Se si vuol elaborare il pensiero correttamente si dovrebbe dire: "Non è farina del tuo grano", perché il prodotto ottenuto da qualcosa che originariamente era già mio può esser certamente mio.
Come similitudine possiamo paragonare il grano ad un pensiero di massima e la farina ad una sua successiva elaborazione.
Tutto questo per dire che oggi si sentono dire tante stupidaggini e asserzioni senza un minimo di fondamento ma, noi siamo poco abituati ad analizzarle criticamente, motivo per il quale le prendiamo tutte per buone.
Quante volte vi hanno detto che a causa dell'inflazione potremmo esser costretti a fare la spesa con la carriola piena di banconote o che non potremmo, a causa del prezzo della benzina, fare il pieno del serbatoio dell'auto?
Tante vero? Io direi anche troppe volte.
Ma sono asserzioni per sentito dire, frasi ad effetto senza una reale valenza concreta; basta raccontare delle leggende che contano sull'ignoranza o la faciloneria di chi ascolta ed il gioco è fatto.
Ma quando sentite dire queste cose, guardate la faccia di coloro che ve le vogliono far credere e pensate se facce così sanno qualcosa di banconote, di benzina e già che ci siamo... anche soltanto di carriole.

 

 
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