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Post n°1787 pubblicato il 21 Marzo 2011 da ossimora
Più passano le ore dall’attacco della cosiddetta coalizione occidentale,nella quale i distinguo si fanno sempre più fitti è più i miei dubbi sull’attacco stesso si fanno pesanti . Più leggo e cerco di documentarmi e più mi sembra che questa pesante ingerenza nei confronti della Libia sia un sopruso . Penso il peggio possibile del colonnello Gheddafi ;uno dei tanti satrapi egocentrici , capace solo di gesti eclatanti al pari del nostro burattino (che oggi aveva promesso di essere in aula per il processo MIlls a suo carico e che ha invece mandato un gruppo di spettatori prezzolati ad accogliere i suoi legali,inguardabile sempre di più seppur ormai prevedibile e squallidissimo,aduso ormai a scappare quatto quatto dal retro… chiagnere e fottere ...) ma non sono affatto convinta che questa raffica di missili Cruise e di bombardamenti aiutino il popolo a liberarsi dal rais e adaffrancarsi cominciando a costruire un paese che possa finalmente godere delle ricchezze che spettano a tutti i cittadini. Del resto chiedere ai militari di interessarsi dei popoli e come chiedere a Borghezio di usare il cervello. L’occidente mi sembra sempre più fetente ,vuole l’energia,vuole le opzioni sul petrolio e sul gas ma non sa che bombardare . Non credo alle bombe intelligenti ,non credo che si aiutino le persone terrorizzandole,non credo che senza sporcarsi le mani ed andandosi a prendere Gheddafi nei bunker sotto gli scudi umani si otterrà nulla se non una nuova guerra lunga e pesante dagli esiti imprevedibili nel mondo arabo e non solo. Ascoltare i nostri "governanti" che al mattino dicono una cosa e la sera un'altra spesso opposta o che si regolano a seconda dei sondaggi e degli umori recepiti è veramente devastante.
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Commenti al Post:
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jigendaisuke il 21/03/11 alle 19:29 via WEB
poco fa ho sentito l'interessantissimo intervento del Generale Mini, a Caterpillar... mi è sembrato davvero "illuminante"!
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ossimora il 21/03/11 alle 19:32 via WEB
oddio però quando cominciano a blaterare generali in ogni dove la cosa diventa pesante...
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jigendaisuke il 21/03/11 alle 19:51 via WEB
se sono come lui o Angioni, non mi dispiace.... il guaio è che invece in tv parla chiunque senza capirci una mazza!
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jigendaisuke il 21/03/11 alle 19:59 via WEB
comunque, questo è quello che ha detto a il fatto quotidiano, qualche giorno fa:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/19/crisi-libica-il-generale-mini-la-no-fly-zone-portera-a-uninvasione-di-terra/98755/
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Fajr il 21/03/11 alle 21:19 via WEB
Mini è un caso a parte, anto. Sa di che parla...
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ossimora il 21/03/11 alle 23:40 via WEB
lo credo ,un generale consapevole
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magdalene57 il 21/03/11 alle 20:22 via WEB
L'ho scritto giorni fa, all'inizio delle sommosse, mi pareva molto strano che un paese ricco di petrolio come la Libia potesse star fuori da certe situazioni di cambio di potere. Gheddafi è inqualificabile, ma l'Africa è piena di personaggi del genere. Come pure il resto del mondo. ma lui ha il petrolio... vuoi mettere?!?
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Fajr il 21/03/11 alle 21:29 via WEB
Non mi piace come sta degenerando la situazione. Siamo in guerra e a decidere per noi è un manipolo di ignoranti pericolosi... Pensano di trattare queste faccende alla stessa maniera in cui trattano quattro puttanelle opportunistiche. Dimmi, anto, i nostri pacifisti si stanno organizzando oltre a fare le marce e mettere bandiere multicolore alle finestre? e le donne del 13 febbraio e dell'8 marzo sono disponibili o a disposizione della pace? Non è che, per caso, dove sono ora è più sicuro che in Italia! Torno?!
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ossimora il 21/03/11 alle 23:44 via WEB
..ehi ehi non è che la tua permanenza di là del mediterraneo ti rende troppo barricadera ...a dire la verità qui il casino è grande . D ate è primavera...Stamattina hanno detto che i nostri aerei avevano bombardato ,stasera invece sbandierano che non hanno bombardato e non bombarderanno ;poi adesso se la prendono con la Francia e vogliono il comando Nato ma chi poi Berlusconi che lo annuncia a Torino mentre è fischiato? o Frattini ministro minicefalo?
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jigendaisuke il 22/03/11 alle 00:06 via WEB
a me pare che tutti parlano un pò troppo e sparino un pò troppe ca..ate!
fra l'altro, da un punto di vista militare, credo che sia controproducente l'atteggiamento dei governi! bah!
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angiolhgt il 22/03/11 alle 08:44 via WEB
concordo su tutto, ma oltre l'orrore mi fa un po' schifo la grande ipocrisia della politica dell'occidente che continua imperterrita a raccontare balle su tutto e adesso si è inventata gli scudi umani per giustificare le vittime civili dei bombardamenti: è come dire che sono loro, mettendosi in mezzo , a voler morire!!!!
Bagnasco che invece di invocare la pace dice "speriamo facciano in fretta a risolvere il conflitto"
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michele serra il 22/03/11 alle 11:02 via WEB
L'Italia è un paese immerso nello show da parecchi anni, ma la scena che si è vista ieri al tribunale di Milano era ancora inedita: la claque in un aula di giustizia. Era già capitato, in passato, di udire strepiti e invettive levarsi dal ridotto pubblico che assiste ai processi: ma in genere si trattava di parenti degli imputati o delle vittime, scossi da qualche sentenza.
Altre manifestazioni, alcune molto civili altre meno, si erano dipanate attorno ai palazzi di Giustizia, che sono diventati, loro malgrado, un palcoscenico non secondario del lungo sfacelo di una classe dirigente. Ma quella di Milano è stata una piccola premiere: tifosi organizzati, con volti e linguaggio da studio televisivo del pomeriggio, hanno pensato che il processo fosse un ottima occasione per dare corpo, sia pure in miniatura, al loro amore per "Silvio".
Le parole e i concetti espressi davanti all'occhio crudele delle telecamere non facevano pensare a un'adunata politica: per lo meno non in senso classico. Piuttosto, replicavano il giubilo emotivo dei fan di un cantante o di un attore, quei crocchi di teen-ager o di massaie che cingono d'assedio l'Ariston quando c'è il Festival, o i mega-store dove si firmano gli autografi. La star non c'era ("ci fosse stato Lui saremmo stati il doppio", ha dichiarato una delle creature presenti), ma c'erano i suoi avvocati, portati in trionfo come body guard che vegliano sulla Sua incolumità.
Naturalmente, anche una folla di giuristi e costituzionalisti schiamazzanti, benché più autorevole e ferrata in materia, sarebbe stata cortesemente allontanata dalle forza dell'ordine. Ma l'idea di totale incongruenza politico-giuridica che eruttava dalle parole e dal comportamento dei Silvio-boys (and girls) rimanda direttamente allo sfascio strutturale del discorso pubblico di questo Paese, affidato alle viscere, ai moti affettuosi e/o ringhiosi, alle affermazioni più rudimentali ("io sto con lui qualunque cosa abbia fatto", "lasciatelo lavorare", "smettetela di prendervela con lui").
Chiunque, e in qualunque veste, abbia assistito a un processo importante, ne conosce la grave, quasi inquietante solennità. Poiché si parla di colpa e di innocenza, e si decidono destini umani, si suole ascoltare e tacere, e a volte tremare o impietosirsi. Si sente, si capisce che nessun pregiudizio può mettere in secondo piano, nella drammaturgia processuale, il giudizio. E questo può piacere o non piacere (più spesso: non piacere), ma appartiene alle convenzioni di una comunità civile. Tanto è vero che nei film e telefilm di genere, quando l'arringa è pronunciata o la sentenza emessa, il giudice, severo e autorevole, invita a sgomberare l'aula al primo mormorio irriverente. E perfino nei vari para-processi televisivi nei quali magistrati in pensione dirimono le liti tra figuranti, nessuno si è ancora sognato di introdurre un pubblico vociante.
Benché ingozzati di televisione fino a stordirsene, i berluscones affluiti ieri a Palazzo di Giustizia non hanno messo a profitto queste solide tradizioni. Fiocco azzurro sul petto, volevano dare voce al loro ardore contro le toghe rosse e le astruse congiure (ah, quei difficili articoli di legge, ah quei faldoni più opprimenti di un libro) ai danni del loro "Silvio", che ha ragione in quanto Silvio, e in quanto Silvio è al di sopra di ogni banale impiccio giuridico.
Ora si spera che animosi di opposto sentire non vogliano costituire una claque colpevolista. Ai processi, se non si è avvocati o giudici o imputati, si ascolta e si tace. Simbolicamente, fare sgomberare l'aula processuale serve anche a ricordare che non tutto, nella vita, è applausi e fischi. Per quanto stupefacente, è una notizia che in qualche maniera, o prima o dopo, riuscirà ad arrivare anche alle orecchie dei settori meno avveduti dell'audience nazionale.
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Fajr il 22/03/11 alle 16:00 via WEB
Grandine e sole estivo sul fronte orientale... :***
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