Bene. Adesso fozza con questa beneditta scuatra di govenno. A mia i gionni di attesa e facinnamento mi sfastidiano assai e mi procurano anzia e difficultà di penziero. Certo, Cadderoli facilitatore mi fà unpò stranizza. Come dire metto una melanzana nella granita di gelsi e poi dò un calcio nei cabbasisi al barista che non centra nente. E questa a mia non mi pare facilitazzione. Vabbè. Poco male. Con questo govenno si faranno sfavillie. Accominciare dal bollo auto e dall'ici che di machine e di case noialtri della famigghia ne teniamo a bastanza per fare u Pil della Norveggia. Poi ponti, strate lastricate, giudici di asfalto, montezzemolo meid in itali che deve rricordare però che quel travagghio già lo facciamo bene da tanti anni noialtri modestamente.
Dovrebbe essere quasi a destinazione la veleggiata che la CGIL di Imperia ed il centro culturale Peppino e Felicia Impastato hanno organizzato per celebrare il trentennale dell' uccisione di peppino!
miiii cento passi. soltanto cento passi dividono quello che è giusto. da ciò che sbaglia. cento passi pe taliare il cambiamento: dal nivuro al bianco. o viceversa.
Silvio Berlusconi accetta l'incarico e presenta la sua squadra di governo. Dodici i ministri con portafoglio: Alfano (Giustizia), Maroni (Interni), Scajola (Attività Produttive) La Russa (Difesa) Tremonti (Economia), Frattini (Esteri), Matteoli (Infrastrutture), Prestigiacomo (Ambiente) Sacconi (Welfare), Bondi (Beni Culturali), Gelmini (Istruzione), Zaia (Politiche Agricole). Nove i dicasteri senza portafoglio: Vito (Rapporti con il Parlamento), Bossi (Riforme) Calderoli (Semplificazione) Ronchi (Politiche Comunitarie), Fitto (Affari Regionali), Brunetta (Funzione Pubblica), Rotondi (Attuazione del Programma), Meloni (Politiche Giovanili), Carfagna (Pari Opportunità)
Grazie a nome di tutti i SICILIANI, grazie da una terra stupenda ma martoriata dalla mafia e da politici scadenti, grazie da parte di tutte le persone libere, grazie per il ricordo di un personaggio che ha dato onore alla mia terra, grazi grazi grazie, grazie per il ricordo.
Spero che questo tuo post sia letto da moltissime persone, per ricordare Un grande UOMO, un grande SICILIANO, ma soprattutto un uomo LIBERO.
BUONA VITA
Ciao, Ossimora. Inutile che scriva quello che sento. Mi appare quasi banale esplicitare il mio sprezzo. Io vivo in Sicilia da 30 anni...Sospesa a metà tra legalità e marciune. Da sempre, arrossisco di vergogna.
lasciamo stare il governo mai vista squadra di governo cosi scadente, e in un momento cosi difficile per l'economia e per l'Italia non ci possiamo permettere cosi tanta incompetenza.
Parliamo del grande Peppino, uomo vero, e un vero siciliano, uomo dai valori grandi, uomo capace di essere libero dove la parola libertà era stata bandita.
Ricordarlo é un atto dovuto, ricordare i suoi insegnamenti è importante per tutti.La libertà va sempre difesa, mai abbassare la testa di fronte hai soprusi che limitano la nostra libertà, se l'abbassi una volta di colpo ti ritrovi senza il tuo bene più prezioso LA LIBERTA'.
BUONA VITA
Due generazioni a confronto, un unico ideale: la lotta alla mafia. Un’inedita coppia si è esibita ieri sera sul palco del Piccolo Regio per ricordare il 30° anniversario della morte di Peppino Impastato: il procuratore generale Giancarlo Caselli e il pianista dei Subsonica Davide Di Leo (in arte Boosta). «La mafia uccide, il silenzio anche» è lo slogan di un video proiettato nella sala stracolma all’inverosimile.
Il procuratore generale legge, con il sottofondo del pianoforte, brani di Calamandrei sulla Costituzione, di Impastato, alcune parti delle ultime lettere di Aldo Moro alla famiglia, stralci della sentenza della Cassazione sul caso Andreotti. Peppino Impastato - sindacalista, giornalista ed esponente di Democrazia Proletaria - venne ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978. «In quello stesso giorno - ricorda Caselli - venne ritrovato il cadavere di Aldo Moro. Ecco, noi siamo qui questa sera a combattere contro ogni forma di totalitarismo: dalla mafia alle Brigate rosse». E aggiunge: «Si tratta di un’occasione importante per far vedere che cos’è l'antimafia dei diritti che traduce la legalità in lavoro, che vuole che non ci siano più sudditi, ma cittadini».
Prima di Caselli sale sul palco Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera. Commozione tra il pubblico mentre Ciotti legge l’elenco dei giornalisti uccisi dalla mafia «Cosimo Cristina e Giovanni Spampinato a Giuseppe Fava e Mauro Rostagno, che hanno pagato con la vita l’amore per la libertà. Quando Peppino venne ucciso i suoi amici, sul manifesto funebre, scrissero: “Continueremo la battaglia”. Bene, questa battaglia non è mai finita e proprio in questi giorni esce il libro di Salvo Vitale “Peppino è vivo”». In scena anche Lucia Sardo, l’attrice che nel film «Cento passi» sulla storia di Impastato recita il ruolo di sua madre. «Quando le chiesi cosa potessi fare per rappresentarla al meglio - ricorda -, lei mi rispose: mettici u cori. Così ho fatto». Il ricavato della serata sarà impiegato per la gestione sociale dei beni confiscati alle mafie
Quà In Sicilia le persone si dividono in Mafiosi... complici... e antimafiosi. La cosa più terribile paradossalmente sono i complici.. la diffidenza, il silenzio, la connivenza, ecc.. questo mi fa più schifo. Perchè è un problema di cosciena e di cultura. Io dico grazie al sacrificio di Peppino, a Falcone, a Borsellino, a livatino, all' onorevole del PCI Pio La Torre, a don Pino Puglisi, ai caduti di portella della ginestra, a Placido Rizzotto, ai polizziotti, ai carabinieri, e a tutti coloro che sono stati contro la mafia e che sono caduti e a chi ancora oggi si batte contro la mafia. Viva l'antimafia, Viva Peppino. Ciao
Inviato da: ossimora
il 30/01/2025 alle 18:15
Inviato da: ossimora
il 30/01/2025 alle 18:14
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il 28/01/2025 alle 23:04
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il 28/01/2025 alle 23:01
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il 28/01/2025 alle 23:00