Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Alle elementari percorrevo la strada dalla mia casa alla scuola a piedi , niente scuolabus , niente genitori con la vetturina ; fino alla terza mi accompagnavano a piedi poi sola o con qualche amichetto che condivideva la strada . Ricordo il viale dei tigli in autunno , con un tappetto extrafitto di foglie , quelle tentacolari e rigide dei platani e quelle sottili come pellicole dei tigli , adesso non le lasciano più ,perchè "sporcano ", invece a me garbava di molto sfruscettare in mezzo , intersecarmi , sporcandomi ed arrivando in ritardo. E una mattina , quando durante il tragitto ho dato una capocciata ad un tronco dei suddetti alberi i perchè intenta a far smorfie e boccacce a qualcuno posposto . In Giugno , il languore dolciastro del profumo pre - estivo dei tigli , col suo odore di vacanze inebriante talmente forte da lasciare storditi. Ma l'immagine /sensazione / emozione/ deja vu imprevista e ricomparsa in questi giorni di ghiaccio e neve è stata questa della fontana con gli angioletti ghiacciata . Povero angiolino imprigionato! Non credo di averla più vista così da qualcuna delle mattinate di bambina . E' stato un vero abbaglio. O meglio un ripescaggio ,perchè non la ricordavo minimamente. Mi è RI apparsa. Una fontanella in pietra al centro di un giardinetto un pò trascurato, vagamente malinconico ,di quelli che hanno visto tempi migliori e che ormai accolgono soltanto varia umanità cosmopolita nelle serate di caldo afoso. Prima c'era un bel via vai , bambini , sciami di ragazzi , ora è semi abbandonato e credo che molti miei concittadini nemmeno la notino più ; quando l'ho vista così mi sono fatta largo fra la neve per fotografarla . Chissà quando ricapita un gelo del genere.
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