Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2177 pubblicato il 21 Luglio 2020 da ossimora
N.38 Cormac Mc Carthy La strada Einaudi Uno scenario apocalittico spogliato di tutto ciò che era l'umano conosciuto . Post atomico , grigio : un day after nel quale cenere e squallore la fanno da padrone. Le forme di vita non ci sono più ,tutto e' fatiscente , marcescente e morto , una pioggia alternata a neve e cenere scende permanentemente dal cielo , il mare è nero. Le forme di vita, animali , uccelli ,insetti , tutto assente , i residui esseri umani sopravvissuti , viaggiano senza meta da una parte all'altra cercando di trovare , il modo di sopravvivere e magari di provare la ricostruzione di qualche primordiale forma di aggregazione. Ma non c'è cibo , non c'è acqua , il freddo è lancinante . Un "on the road " nel nulla dove le domanda di fondo è : "dove può arrivare un uomo, ognuno di noi , per sopravvivere ? E' chiaro che esiste la pratica del cannibalismo e che incontrare un altro sopravvissuto possa voler dire rischiare di essere mangiati. .I protagonisti del viaggio senza meta , sono senza nome , resta loro soltanto il ruolo...un padre ed un figlio ,tutti gli altri attorno o sono cadaveri o sbiadite comparse. In nessuno c'è alcuna particolarità se non quella di essere alla ricerca di qualsiasi cosa per sopravvivere, una coperta , delle vecchie scatolette , acqua , benzina, in un mondo spogliato di tutto ed improduttivo . IL padre rappresenta la "PRATICA" , ciò che si deve fare va fatto , il figlio" IL SENTIMENTO"; sopravvivere ma non a prezzo di scordare la propria anima .Le descrizioni a volte sono molto molto "immersive" e nonostante lo squallore si attende con partecipazione il prossimo incontro, il prossimo luogo . L'atmosfera dell'apocalisse totale mette i brividi , si respira il vuoto cosmico di un mondo azzerato. Non è certo un genere che mi si confà ma devo dire che la scrittura è notevole. Però certe cose uno se le dimentica no? Si , ci dimentichiamo le cose che vorremmo ricordare e ricordiamo quelle che vorremmo dimenticare . Il bambino stava lì seduto e ciondolava .L'uomo lo teneva d'occhio per evitare che ruzzolasse fra le fiamme ;scavò coi piedi delle piccole buche nella sabbia per le spalle e i fianchi del bambino , dove si sarebbe coricato e gli si sedette accanto abbracciandolo e scompigliandogli i capelli davanti al fuoco perchè asciugassero . Tutto questo come un rituale antico .E così via . Evoca le forme .Quando non ti resta nient'altro imbastisci cerimoniali sul nulla e soffiaci sopra. La campagna era stata ripulita , saccheggiata .Depredata fino all'ultima briciola .Di notte faceva un freddo senza pari ed era buio...il lento arrivo del mattino era accompagnato da un silenzio terribile . Come un'alba prima della battaglia la pelle cerea del bambino ormai era quasi trasparente . Gli occhioni grigi sbarrati gli davano un'aria da alieno... Entrarono nel soggiorno :Sotto un limaccioso manto di cenere la sagoma di un tappeto.Mobili coperti con dei teli. .Rettangoli chiari sulle pareti nei punti dove un tempo erano appesi i quadri .Nella sala sul lato opposto dell'ingresso c'era un pianoforte a coda .I loro riflessi scomposti nel vero sottile e ondulato della finestra .Entrarono e tesero l'orecchio . Si aggirarono per le stanze come acquirenti scettici .Rimasero a guardare fuori dalle alte finestre il buio che scendeva sulla campagna.
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