Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

vignetta del giorno

 

Area personale

 

 

 Un asterisco: tempo perso

  

**  2 asterischi  : Ok Chewing gum

*** asterischi : si comincia a ragionare 

****  4 astrischi : Da non perdere 

*****  5 asterischi : SUPER!!!

 

blog in inglese

immagine

IL MIO BLOG

IN INGLESE

(più o meno...)

 

Tag

 

Ultime visite al Blog

ossimorajigendaisukeexiettocassetta2alf.cosmosmerizeta21bubriskafedechiaraje_est_un_autreQuartoProvvisoriocar.car46Fajrormaliberaanakyn1
 

Ultimi commenti

Immediatamente mi ha coinvolto dato che sono appassionata...
Inviato da: ossimora
il 24/09/2024 alle 19:54
 
Insomma, gli dai un 6 1/2
Inviato da: jigendaisuke
il 24/09/2024 alle 19:00
 
Ne ho sentito parlare recentemente
Inviato da: jigendaisuke
il 22/09/2024 alle 19:31
 
Bentrornato jei jei
Inviato da: ossimora
il 12/09/2024 alle 19:00
 
Troppe cose che mi fanno salire la rabbia in questo...
Inviato da: jigendaisuke
il 11/09/2024 alle 20:49
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 320
 

 

 
 
     Blog counter

    Registra il tuo sito nei motori di ricerca

     Blog Directory

Migliori Siti

 

 

 

     Libertarian Political Blogs Blogs - BlogCatalog Blog Directory

 

 

 
« xxxclan/destini »

Il sosia

Post n°1449 pubblicato il 06 Maggio 2009 da ossimora
 

'

'Caro signore se continuate a prendere il mio posto sarò costretto a prendere la pistola-

Ivan Petroviç Goljiadkin-

Quando ho letto “Delitto e castigo”,ormai diversi anni fa, attraversai una notte di incubi e di sofferenza profonda.

 Non l’ho mai scordata ;è difficile quantificare il tempo che trascorre soprattutto nel passato ,soprattutto per me che indugio poco nei ricordi quando si sfumano e diventano cadaveri asfittici,  ma quella  mi pare ancora una notte infinita .

La disperazione e la certezza di aver ucciso ,di essere braccata ,perseguitata ,rattristata e  distrutta dall’angoscia , mi portarono ad un susseguirsi di incubi e di rotolamenti ;piansi ,mi disperai, in un immersione di cui merito e colpa vanno interamente alla scrittura di Dostoevskij ;mai un altro testo mi ha penetrato così nel profondo e mai ho trovato della  scrittura così introspettiva/mente lancinante.

Al risveglio faticai non poco a mettere a fuoco gli oggetti ,gli odori della quotidianità ed a convincermi che non ero un’assassina  …allora fu una vera felicità liberatoria .Festa ,festa vera !

Non ho mai cancellato questa notte ed in questi anni ho tenuto a rispettosa distanza i libri del russo,fino a qualche giorno fa ,quando qualcuno mi ha parlato del “Sosia”.

L’ho finito ieri sera ,è un breve ,grande romanzo nel quale si entra costruendo passo poi passo un set mentale col quale si dialoga ;il senso di immersione e di immedesimazione è una questione filosofica prima che estetica.

La nausea( o forse più benignamente la confusione ,il caos  del risveglio ) è lungo incipit e lo stato di sonno/ veglia  è un po’ il  nesso portante del romanzo e più estesamente megametafora della nostra condizione di esistenti.

 Le pagine della passeggiata sulla prospettiva Nevskij ,i rimuginamenti interiori di Jakov Petrovic Goljadkin  con l’incontro ,molto noir, con il Sosia ,sono davvero straordinarie  e dopo l’arrivo di questo sosia tutto interiore che gli  ruba pian piano la vita ,lo sottrae agli altri ,essendo poi  gli altri stessi  e lui medesimo , inizia un percorso di estraniazione ancora una volta giocata nel registro  del monologo interiore, con sé stesso,col proprio sosia /doppio ,con la società .

Il sosia ,incarnazione dell’altro che rapina la vita di  Goljadkin .

Per lui è  troppo ingombrante  invadente ,sopratutto difficile da partecipare la vita degli altri ,una vicinanza asfissiante .

Tutto si gioca sullo  sforzo iniziale e tema generale ,di sottrarsi al sonno e accettare le fatiche della veglia, c’è la ricerca scelta consapevole e coraggiosa dell’individuo nell’accogliere il mondo e le cose, per  connotarle nell’ irriducibile,sola possibile , unicità nel  costruire la ovvia ,singolare ,propria esistenza.

 Un pugno sullo stomaco ,senza incubi .per fortuna .fffff anche questo romanzo che l’autore definì malriuscito e che io ho trovato assai bello .(soprattutto considerando che in questo periodo ho letto parecchi romanzetti  contemporaneissimi   dei quali credo avremmo potuto fare a meno ,noi e la foresta Amazzonica).


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963