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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Nullologia

Post n°1053 pubblicato il 30 Novembre 2007 da ossimora
 

Mi sono andata a leggere  l’incipit e qualche altro stralcio esoterico  dell’enciclica “data a Roma”oggi dal pastore tedesco.

Definisce  l’ateismo ,il male assoluto e lo ritiene il motivo di tutte le tragedie dell’ultimo secolo.

 Mi deve essere sfuggito qualcosa;le guerre più o meno intelligenti,i pogrom,gli olocausti ,il terrorismo  non mi sono sembrati  affatto figli dell’ateismo ma se lo dice lui ,siamo a posto.

Poi:

"La redenzione, la salvezza, secondo la fede cristiana - spiega il Papa nell’introduzione - non è un semplice dato di fatto. La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la speranza, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente: il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino".

Dunque, l’"elemento distintivo dei cristiani" è "il fatto che essi hanno un futuro".

Ecco fatto ,chi non è cristiano non ha futuro ed anche questo mi suona male non tanto pe r la cosa in sè,io ho le mie di convinzioni sulla vita e la morte ,ma perché la gran massa di cristiani noti o meno che conosco bene, si danno parecchio ma parecchio   da fare per questo breve passaggio nella vita materiale , con tutti i mezzi leciti e non ,apparentemente interessati (papa ,accoliti in primis) a faticare il meno possibile e guardandosene bene di aspirare alla giustizia (che la rimandino interamente nel futuro proprio come  fanno i bambini?).

Quindi i senza  dio ,nè futuro  ,languiranno fra le fiamme dell’inferno,perennemente dannati ,tristemente senza speranza. Soli.Poveracci.

 Speriamo  non lo sappiano!

Il papa che rifiuta il mondo moderno

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/12/07 alle 19:18 via WEB
Benedetto XVI è un “capo di Stato” e gode dell’“immunità diplomatica”. Questo il giudizio del vice ministro della Giustizia degli Stati Uniti, Peter Keisler, sulla procedura giudiziaria aperta a Houston contro Ratzinger. I particolari... http://216.25.88.211/Benedetto XVI è un “capo di Stato”, gode dell’“immunità diplomatica” e l'avanzamento di un procedimento nei confronti del pontefice sarebbe “incompatibile con gli interessi degli Stati Uniti in politica estera". Questo il parere del governo americano che ha fatto sapere alla Corte di un tribunale del Texas di ritenere non processabile Benedetto XVI, in quanto immune per il suo rango di capo di stato. Un parere autorevole, quello dell'amministrazione statunitense, sulla quale il giudice Lee Rosenthal, che presiede la causa legale intentata a Houston, non si è per il momento pronunciato. Ma, allo stato attuale, il giudizio sulla non processabilità, espresso dal vice ministro della giustizia USA Peter Keisler, sembra destinato a orientare l'esito del processo. Anche perché nel 1994 una causa del tutto simile, avviata sempre nello stato meridionale degli USA, contro papa Giovanni Paolo II, fu chiusa dopo un'analoga posizione governativa. Ma ecco i fatti. Joseph Ratzinger è accusato di aver “coperto” le molestie sessuali di un seminarista colombiano assegnato alla chiesa di San Francesco di Sales a Houston (Texas, USA). L'uomo, Juan Carlos Patino Arango, avrebbe abusato sessualmente di tre ragazzini durante le lezioni di orientamento psicopedagogico svoltisi nella chiesa, alla metà degli anni Novanta. Negli stessi anni - è l'accusa - il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (Ratzinger, appunto) avrebbe di fatto tentato di sottrarre il seminarista alla giustizia, avocando alla competenza della stessa Congregazione eventuali prese di posizione sulla questione. Una tesi - questa - sostenuta con particolare vigore da un avvocato diventato ora il vero volto del processo: Daniel J. Shea. Il caso fa parlare di sé soprattutto a partire dallo scorso mese di agosto. Shea, che aveva citato in giudizio il pontefice a gennaio, quando era ancora cardinale, si reca a Roma su invito del partito radicale; in quell’occasione auspica che George W. Bush non conceda l’immunità diplomatica a papa Ratzinger nell’ambito del procedimento - civile, e non penale - aperto in Texas. Un caso scomodo, approdato sul tavolo del presidente degli Stati Uniti con la richiesta - tramite una lettera vaticana - di concessione dell'immunità diplomatica. Insieme a Joseph Ratzinger, nel procedimento sono citati l’arcivescovo di Galveston, monsignor Joseph Fiorenza e i sacerdoti Juan Carlos Patino Arango e William Pickard. Le accuse mosse a Ratzinger riguardano un documento emesso nel 1962 dalla congregazione per la Dottrina della Fede: una istruzione intitolata "Crimen Sollicitationis", che sanciva la competenza esclusiva della stessa congregazione su alcuni gravi delitti, secondo quanto stabilisce il Codice di Diritto Canonico, tra cui "la violazione del sesto comandamento (non commettere atti impuri) da parte di un membro del clero con un minore di 18 anni". Inquadramento assurdo, secondo l'avvocato Shea, visto che a differenza degli altri delitti (dalla violazione del sigillo sacramentale a quelli contro il sacramento eucaristico) la pedofilia "è un reato, non un peccato". Secondo il Vaticano il documento "Crimen Sollicitationis" sarebbe decaduto, ma secondo Shea non è così: l'avvocato aveva citato una lettera del 18 maggio 2001, di cui era giunto in possesso, firmata da Ratzinger e dall'arcivescovo Tarcisio Bertone, all'epoca segretario dell'ex Sant'Uffizio, in cui si parlava del documento del 1962 "in vigore fino ad oggi". E' proprio sulla base di questa lettera che Shea accusa Ratzinger di aver "coperto" le molestie sessuali su minori: "Questo documento dimostra l'esistenza di una cospirazione per nascondere questi delitti". Una accusa "individuale, non legata alla funzione di prefetto della Congregazione ricoperta da Ratzinger", secondo Shea. L'avvocato ha raccontato che in un primo tempo Ratzinger non ha risposto alle accuse, ma quando il processo ha preso il via, gli avvocati del cardinale - a quel punto divenuto papa, il 19 aprile scorso - hanno richiesto al Governo degli Stati Uniti l'immunità riservata ai capi di Stato. In agosto, Shea ha dichiarato che in caso di concessione dell'immunità avrebbe dato battaglia: in primo luogo, perché all'epoca dei fatti contestati Joseph Ratzinger era un semplice cardinale, e poi perché "riconoscere la Santa Sede come uno Stato sarebbe una violazione della Costituzione statunitense". Ora, l'avvocato americano Daniel Shea è piuttosto contrariato per la decisione del governo degli Stati Uniti di concedere l'immunità di Capo di Stato a Benedetto XVI. Allo stesso tempo, si dice pronto a dar battaglia al Papa e a portare fino in fondo la questione, anche a costo di ricorrere di fronte a Bush in persona. "Ratzinger si è appellato al primo emendamento alla Costituzione Usa (che sancisce la separazione tra Stato e Chiesa, n.d.r) come uno scudo, io lo userò come una spada", ha minacciato. Maledetto XVI, non benedetto, figlio della meretrice di Babilonia, no, tu SEI la meretrice di Babilonia, Joseph Ratzinger! Ex Hitlerjugend, come ti permetti di parlare di "valori" e di "cosìè una famiglia" quando l'unico valore che riconosci è il potere della tua casta e le tue ideologie putrefatte? Se c'è mai stata una Sodoma, quersta è la Chiesa Cattolica, non le innocenti coppie omosessuali che chiedono solo di veder riconosciuto il loro amore! CAttolici, siete sciolti da ogni vincolo di obbedienza a questo ipocrita e alla sua congrega di parassiti paludati d'oro e di porpora come la meretrice di Babilonia, appunto! Cattolici, il vostro primo dovere è verso lo stato cui appartenete, e se parlamentari, ai cittadini che rappresentatte, molti dei quali non sono cattolici, o ANCHE SE CATTOLICI, non condividono le idee ristrette di Ratzinger e dei suoi scherani! NO a ratzinger, sì al Cardinal Martini, il vero Papa, più vicino a Gesù delm pastore tedesco, stirpe di Gomorra, protettore di pedofili! Attraverso Benedetto XVI parla non la verità, ma la menzogna. Non parla la carità, ma l'arbitrio, Joseph Ratzinger non rappresenta Gesù, ma Caifa.AMEN
 
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