antonia nella notte

La questione della legge abbandonata in Parlamento con questo voto è una pagina triste e buoia della nostra democrazia. Un conto è non legiferare, altroè portare un provvedimento sull'omofobia e votare una pregiudiziale per affermare che la questione non esiste. Casini, Berlusconi e Bossi sostengono che, se un ragazzo viene picchiato solo perché è gay e ciò è accertato dalle Forze dell'Ordine, allora la cosa è comunque falsa (un assurdo) perché la Costituzione afferma che alcuno deve essere discriminato: da qui scaturirebbe la necessità di punire l'aggressione come una qualunque altra aggressione, senza la pena accessoria della discriminazione sessuale. Dunque, secondo questi imbecilli che hanno affossato la legge, se io picchio un gay perché è gay, allora l'ho picchiato e basta. Ma allora una violenza su un disabile o un bambino dovrebbe essere una violenza e basta, senza alcuna aggravante. Una violenza tra le mura domestiche, consumata grazie ad un pressing psicologico, magari su un familiare depresso, è come uno stupro "per caso". Mi chiedo perché abbiano allora introdotto il reato di stalking: se chiamo continuamente la mia ex dovrebbe essere al più (difficile da dimostrare) una molestia verbale o psicologica (di entità talmente modesta da non meritare neppure un processo). Allora dobbiamo metterci d'accordo: la pena accessoria per la gravità del fatto vale in molti casi di diversità (debolezza affettiva o psicologica o fisica, diversa abilità, infanzia, legami affettivi e familiari, legami d'amicizia e di lavoro, ecc..), ma non per le diverse tendenze sessuali. A questo punto combiamo la Costitruzione, mi sembra più onesta come soluzione. E tra poco superman farà pure questo.