Creato da: ossimora il 20/10/2004
ma c'è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.

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« anemoni e bucaneveMONI »

repartino

Post n°1892 pubblicato il 18 Marzo 2012 da ossimora
 
Tag: Di me

Nel repartino difficilmente qualcuno parla a voce alta .

Gli sguardi si posano distratti sui disegni dei bambini che cominciano ad essere sbiaditi dal tempo o sulle foto di qualche medico che si diletta di fotografia d'ambiente .

Al centro , prima di accedere alle stanzette asettiche per la chemio c'è persino un piccolo patio con un ulivo asfittichino al centro , forse voleva essere un segno di speranza ma non cresce e non schiatta. 

La struttura stessa è distaccata dal resto dell'ospedale , vi si accede traversando corridoi luminosi , c'è anche il bunker lì , forse è anche per quello che questi corridoi/ cordoni ombelicali sembrano fluttuare separati.

Se non fosse che è tutto artefatto sembrerebbe un posto di grande pace.

Gli infermieri  educati al sorriso , fanno la spola con valigette di siringoni sigillati e spesso tentano qualche battuta che probabilmente serve pure  a rischiarare qualche minuto nella vita di chi fatica tanto a soprav/vivere e certamente ha ridotti incontri sociali.

Ogni volta che ci metto piede mi convinco e ripeto a te che ...

"siamo fortunati ad avere tutto questo..."

"siamo fortunati che ci curano "

ed è proprio così , anche se a volte ne hai strapiene le scatole e vorresti rinchiuderti lontano inarrivabile , irraggiungibile , perchè si ci provano a  curare ma  forse provano di più a sperimentare .Chi protesta , contro la sperimentazione sugli animali , dovrebbe spulciare o cercare di comprendere certi protocolli di inutile accanimento  sugli uomini o sapere di farmaci che  "essendo di ultima generazione" non ancora completamente testati  ,producono effetti devastanti  dai quali nessuno ti aiuta ad uscire.

E poi  c'è la sofferenza fisica , quella mentale , gli effetti collaterali , i danni irreversibili , le lesioni  estetiche e questo mix infernale di  speranza flebile , sopratutto in chi ha piena e totale consapevolezza  ,fin troppo accorta ,mista a ineluttabilità ed a senso di spaesamento .

Senza considerare la violazione settimanale continua della tua riservatezza e della tua spigolosa dignità.

C'è chi si consola con la preghiera , fermandosi davanti a qualche immagine sacra , tu non ci pensi nemmeno e non provi neanche un pò invidia per  chi trova consolazione anzi debbo fermarti altrimenti hai sempre voglia di dire loro ..." ma che pregate , prima di chiedere guarigioni se credete in un essere superiore agente  prima dovreste incazzarvi perchè vi ha ammalato"-

 
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Rispondi al commento:
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 21/03/12 alle 22:48 via WEB
In qualche modo si deve pur morire, è l'unica cosa sicura della nostra vita. C'è chi è fortunato e lo fa in fretta, c'è chi non lo è e passa in quei repartini. Essi dovrebbero farci pensare a come siamo fortunati a non essere ancora lì, dovrebbero insegnarci a diventare migliori, a farci apprezzare la nostra vita che non è ancora lì dentro, a non rovinarcela per stupidaggini, piccinerie e cattiverie. E' questo quello che quei repartini dovrebbero dirci: dovrebbero insegnarci a vivere e ad apprezzare la vita finché ne abbiamo ancora il tempo. Poi, a ognuno la sua sorte ma almeno con il ricordo di avere vissuto bene.
 
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